MASSONERIA NELLE ISTITUZIONI TRA SCANDALI, REATI ED ILLECITI IN CUI SONO COINVOLTI MAGISTRATI, VERTICI DELLE FFOO, DELLE FORZE ARMATE E DEI CARABINIERI (le fonti sono in sez. descrizione)

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MASSONERIA IN ITALIA TRA SCANDALI, REATI ED ILLECITI: COINVOLTI MAGISTRATI, VERTICI DELLE FFOO, DELLE FORZE ARMATE E DEI CARABINIERI

CHI INDOSSA UNA DIVISA, UNA TOGA OPPURE RIVESTE UNA CARICA ISTITUZIONALE PRESTA GIURAMENTO DI FEDELTÀ ALLA REPUBBLICA ED ALLE ISTITUZIONI. SE POI DECIDE SI ISCRIVERSI AD UNA LOGGIA MASSONICA (O FOSSE GIA ISCRITTO) È PER DEFINIZIONE UN TRADITORE ED UN COSPIRATORE!

Che rapporto esiste tra le mafie e la Massoneria? Ha tentato di chiarirlo la Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall'onorevole Rosy Bindi che, dopo aver impattato contro il diniego delle organizzazioni massoniche italiane a consegnarli, ha deliberato il sequestro degli elenchi degli iscritti. Così a inizio marzo scorso gli uomini dello S.C.I.C.O., il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, hanno sequestrato le liste degli affiliati alle quattro principali associazioni massoniche italiane: il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia Regolare d’Italia, la Serenissima Gran Loggia d’Italia e la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratorii
La vicenda dell’inchiesta, avviata nell’ottobre 1992 del procuratore della Repubblica di Palmi Agostino Cordova. L’inchiesta era finita nel 2000 con l’archiviazione, ma gli strascichi sono andati avanti fino all’ottobre del 2021. La seconda Sezione civile del tribunale di Reggio Calabria, ha infatti posto fine al contenzioso, avviato da Cordova contro il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, respingendo la richiesta avanzata dall’ex procuratore capo e condannandolo al pagamento delle spese processuali in favore del Goi. Bisi all’epoca dei fatti era stato iniziato da non molti anni al rito di Palazzo Giustiniani, la storica Comunione massonica italiana.
Nell’autunno del 1992, pochi mesi dopo l’inchiesta chiamata Mani Pulite, esplose un’altra bomba, definita dalla stampa Mani Segrete: l’indagine avviata da Cordova. Una stagione di veleni, che si è trascinata quasi sino a oggi. Per esempio riaffiorando nelle commissioni parlamentari antimafia, o in tante interviste. In quel periodo molti giornalisti si dedicarono alla massoneria. In Toscana “L’Unità”, “Il Tirreno” e “Il Cittadino” di Siena pubblicarono a puntate i nomi dei massoni delle logge locali. «Centinaia e centinaia di nomi dati in pasto a una curiosità morbosa, mentre solo alcuni di loro sono davvero massoni. -fanno sapere dal GoiIl quotidiano fondato da Antonio Gramsci, in seguito alle querele, fu costretto a risarcire pubblicando a proprie spese un bel libro sulla storia della massoneria italiana. Trent’anni dopo è acclarato storicamente che quelle inchieste giudiziarie e giornalistiche, coUna stagione di veleni finita con l’archiviazione me pure il grande dispiegamento di forze dell’ordine per perquisire case, uffici e sedi si conclusero però con un decreto di archiviazione». Bisi ricostruisce la mega inchiesta nel suo libro, facendo emergere che l’ipotesi di Cordova era che la ‘ndrangheta si fosse infiltrata nella massoneria, per agganciare la politica su tutto il territorio.
Alla fine mise insieme 800 faldoni di documenti e verbali. Ma la procura di Roma archiviò l’inchiesta. Bisi precisa che nel decreto di archiviazione del 3 luglio del 2000, il Gip di Roma Augusta Iannini scrive testualmente che la trasmissione degli atti del procedimento da Palmi a Roma è avvenuta su esclusiva iniziativa dell’ufficio del pubblico ministero di Palmi e con tempi da questo ufficio voluti, senza che vi sia stata alcuna rivendicazione di competenza, o richiesta di trasmissione da parte dell’ufficio del pubblico ministero di Roma. Non ci fu, dunque, nessuna avocazione. L’equivoco in cui incorse Cordova, presupposto della sua indagine, fu che ogni sedicente loggia massonica potesse ricondursi in relazione con le principali organizzazioni massoniche nazionali. «Ma così non era -rimarcano dal Goie a Palazzo Giustiniani nulla sapevano delle associazioni segrete calabresi, in cui il magistrato si era imbattuto. Fermo restando che essere massoni non è di per sé un reato. Senza dimenticare che nel novembre del 2021 la seconda sezione civile del tribunale di Reggio Calabria ha condannato Cordova a pagare le spese processuali in favore della Loggia Grande Oriente d’Italia, che lui stesso aveva querelato, perché Bisi, sul quotidiano “Il Dubbio”, aveva definito l’inchiesta di Cordova “una caccia alle streghe”, finita con un buco nell’acqua». Oggi che è stata archiviata anche la querela di Cordova, il giornalista senese nel suo libro afferma che nonostante la tardiva conclusione dell’inchiesta la verità non va in prescrizione.
L'ex pm Cordova condannato: "L'inchiesta sulla massoneria fu caccia alle streghe"
4 Novembre 2021 - 06:00
https://www.ilgiornale.it/news/politica/lex-pm-cordova-condannato-linchiesta-sulla-massoneria-fu-1986681.html
Nello scontro quasi trentennale tra la massoneria italiana e l'ex procuratore della Repubblica di Palmi Agostino Cordova, una sentenza segna un altro punto a favore dei "grembiulini"
Luca Fazzo
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Nello scontro quasi trentennale tra la massoneria italiana e l'ex procuratore della Repubblica di Palmi Agostino Cordova, una sentenza segna un altro punto a favore dei «grembiulini»: il Grande Oriente d'Italia ha vinto la causa civile intentata dall'ex magistrato per alcune dichiarazioni, riportate dal Dubbio, del suo Gran Maestro Stefano Bisi. Al centro, la gigantesca inchiesta avviata nel 1992 da Cordova contro centinaia di appartenenti a logge più o meno deviate, e che portò alla perquisizione di sedi massoniche e al sequestro di innumerevoli elenchi di iscritti. L'inchiesta, che occupava ottocento faldoni di documenti, venne poi trasferita a Roma dove venne archiviata.
Bisi in una allocuzione aveva definito l'indagine di Cordova «una caccia alle streghe finita con un buco nell'acqua». Cordova, oggi 84enne, intentò la causa civile che oggi termina con la sua sconfitta. Di azioni giudiziarie a tutela della propria inchiesta Cordova ne ha inanellate una serie: tra cui quella contro l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che gli aveva regalato un triciclo e un gioco da tavola per investigatori, invitandolo a prendersi «un po' di riposo»; e contro Vittorio Sgarbi, che lo aveva criticato durante una trasmissione televisiva. Le battute di Cossiga vennero considerate insindacabili dal Senato, mentre Sgarbi venne condannato in primo grado, Cordova fece sequestrare beni e oggetti d'arte del critico, ma poi dovette restituire quarantamila euro quando la condanna di Sgarbi fu annullata dalla Cassazione. Da Palmi Cordova fece domanda per la Procura nazionale antimafia, il Csm lo preferì a Giovanni Falcone ma la sua nomina venne bloccata dal ministro Claudio Martelli. Ilda Boccassini, ricordando l'episodio nel suo recente libro, definisce Cordova «magistrato modesto».
Il Gran Maestro Bisi ricostruisce i 30 anni dell’inchiesta Cordova (Il Quotidiano del Sud)
https://www.grandeoriente.it/il-gran-maestro-bisi-ricostruisce-i-30-anni-dellinchiesta-cordova-il-quotidiano-del-sud/

La Repubblica 10 luglio 1993
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/10/dietro-la-divisa-spunta-il-massone.html
DIETRO LA DIVISA SPUNTA IL MASSONE
ROMA - Fedeli allo Stato o alla loggia? Per il procuratore di Palmi, Agostino Cordova, "la massoneria è ormai infiltrata nella polizia e nei carabinieri al punto da impedire le inchieste" in corso da novembre sulle collusioni tra mafia e poteri occulti. E' così che il giudice ha spiegato ieri, in quattro ore d' udienza davanti ai deputati della commissione Antimafia, la "generale riluttanza" degli organi investigativi a collaborare con lui. Un atto d' accusa senza precedenti. Secondo Cordova, dunque, le indagini non farebbero passi avanti perché inceppate dall' ostruzionismo di uomini che, oltre alla divisa, indossano il cappuccio. Già qualche settimana fa, il "mastino" della procura calabrese aveva puntato il dito contro l' Arma. Adesso quelle allusioni assumono la forza di una denuncia esplicita davanti all' organo parlamentare. Fra i 30 mila italiani stimati dal giudice come seguaci del "compasso" - un vero e proprio "superpartito", incontrollabile e ramificato, trasversale a ogni ideologia e categoria professionale, per Cordova "il tessuto connettivo della gestione del potere economico, politico e amministrativo" di questo Paese - spunta l' inquietante presenza dei primi tutori della sicurezza nazionale. Cordova sostiene di essersi imbattuto negli effetti perversi di questa "doppia militanza". Dice di aver delegato a una trentina di comandi dei carabinieri ed altrettanti della Digos di sequestrare gli elenchi dei massoni, ma di aver ottenuto "salvo rare eccezioni, liste anagrafiche vecchie di oltre dieci anni". "Oppure mi hanno dato risposte evasive o addirittura hanno negato di conoscere l' esistenza di logge anche in zone dove è notorio che pullulano". Ma quanti "cappucci" sono annidati tra le nostre forze di sicurezza? "Certamente moltissimi" è la convinzione del magistrato. Una conferma viene dal Siulp, il più forte sindacato di polizia: "L' allarme di Cordova è giustificato e da tempo reclamiamo che i nomi vengano resi pubblici. Sappiamo che il ministero dell' Interno ha già individuato un centinaio di affiliati, distribuiti fra polizia, Guardia di finanza e carabinieri (la maggioranza sarebbe di questi ultimi), ed equamente ripartiti in tutta Italia. Ce ne sono a Milano, a Roma, al Sud. E gli iscritti aumentano fra i gradi più alti. Varie note riservate in proposito sono state recapitate negli ultimi tempi al Viminale". Il Siulp chiede che i "fratelli con la divisa" lascino il loro incarico e vengano impiegati altrove. "Il doppio giuramento è intollerabile. Possono restare nell' amministrazione pubblica, magari vengano messi alle Poste, purché smettano di fare indagini. Se un poliziotto massone deve interrogare o raccogliere confessioni di un altro massone, come si regola? Quale ' fedeltà' metterà al primo posto? Già questa eventualità, lasciando da parte il rischio di coperture e depistaggi, si rivela imbarazzante". Cordova ha colto l' occasione dell' udienza all' Antimafia per sottolineare più volte la vaghezza, "non casuale", degli elenchi di politici, professionisti ("moltissimi medici") e magistrati ("spesso registrati solo come ' laureati in giurisprudenza' ") da lui sequestrati. Ai commissari che volevano più dettagli sui politici, ha precisato che gli risultano 28 parlamentari massoni e 19 ex piduisti. Tuttavia, per non cadere in errori di omonimia, l' accertamento è ancora in corso. In seduta segreta, poi, ha fornito i nomi di quelli "sicuri". Si tratta in ogni caso di "fratelli" della massoneria ufficiale, non di logge occulte. Ma qui Cordova non ha mancato di ricordare che è molto difficile distinguere tra la prima e le seconde. E' risaputo, infatti, che alcuni piduisti figuravano come esponenti di logge non segrete. "Resta comunque difficile - ha osservato il procuratore - distinguere dove l' associazione persegue scopi leciti e dove sconfini invece nell' illecito".

Un esempio? "Abbiamo sequestrato questionari in cui i responsabili di alcune logge non coperte chiedevano ai confratelli di indicargli le loro conoscenze nei vari posti di potere, sia per cooptarli che per rivolgersi a loro, all' occorrenza. Delle 25 obbedienze esistenti in Italia, del resto, sappiamo qualcosa solo di tre". Ad indossare il grembiule di rito, sono oltre mille in Campania, 2500 in Calabria e 5 mila in Sicilia. Inquietante, per l' Antimafia, il dato della Calabria. Il rapporto tra iscritti e numero degli abitanti è altissimo. Inoltre è proprio in quella regione che massoni insospettabili garantirebbero la triplice alleanza tra cosche, logge e potere politico. Una integrazione così stretta, così inestricabile e nebulosa da preoccupare la commissione che segnalava la presenza di questi "anelli" nella richiesta di autorizzazione a procedere per l' onorevole Paolo Romeo: "non solo il referente politico di un clan, ma membro dell' associazione massonica", tanto da venire condannato a morte dalle famiglie mafiose rivali. Cordova, ieri, ha di nuovo protestato per esser stato lasciato solo a gestire l' inchiesta. Nel suo ufficio di Palmi, su dieci posti di sostituti, solo cinque sono stati coperti, di cui tre da uditori in servizio da pochi mesi. Sui nomi dei magistrati che compaiono negli elenchi sequestrati dal giudice calabrese, pronta la stizzita replica del Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente, Eraldo Ghinoi. Il Csm aveva investito il guardasigilli Conso di un' azione disciplinare. E Ghinoi sente odore di macchinazione: "Dietro alle accuse di collusione ci sono solo teoremi, addirittura in qualche caso già smentiti dallo stesso Cordova". E il doppio giuramento? "Non esiste. E' al massimo una promessa solenne che comporta ubbidienza solo a quelle direttive che non contrastano, neppure velatamente, con le leggi dello Stato>>

Articolo del 20 luglio 2014:
https://m.liberatv.ch/news/politica-e-potere/1284489/il-comandante-antonini-non-si-nasconde-dietro-un-dito-si-sono-massone-ma-l-anello-che-porto-ha-i-simboli-dei-granatieri

Articolo del 26 settembre 2017 “Il pentito della super loggia”
https://www.google.com/amp/s/notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/mafie-massoneria-commissione-bindi-presadiretta/amp/

https://m.facebook.com/gldirs/photos/la-gran-loggia-di-francia-oltre-trentamila-iscritti-apre-le-porte-della-sede-naz/1538385459594416/

Articolo del 1 novembre 2013:
http://giacintobutindaro.org/2013/11/02/giorgio-napolitano-elogia-la-massoneria/
“Il Presidente Napolitano esprime apprezzamento per i temi affrontati quest’anno, cultura e fratellanza, che testimoniano il costante e meritorio impegno del Grande Oriente d’Italia nel riaffermare quei principi di solidarietà e di contrasto ad ogni forma di integralismo che sono alla base di un’etica civile fondata sul dialogo e sul rispetto reciproco”. E’ quanto si legge nella nota che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, tramite il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, in occasione delle celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e del XX settembre 2013. Il Capo dello Stato -si legge ancora nella nota del Quirinale- si dice “certo che dagli incontri previsti, che vedranno la partecipazione di autorevoli studiosi, potranno scaturire importanti contributi di analisi e riflessione

Articolo del 16 maggio 2013:
https://www.fanpage.it/politica/letta-e-un-para-massone-parola-di-gran-maestro/
Letta è un para-massone. Parola di Gran Maestro
Il presidente del Grande Oriente d’Italia democratico spiega perché Enrico Letta farà gli interessi delle grandi elite finanziarie internazionali.
I complottisti italiani di ogni ordine e grado possono finalmente esultare: avevano ragione loro, l'hanno sempre avuta, alla faccia di chi, invece, ha sempre sostenuto che i giochi politici si svolgessero alla luce del sole, limpidamente. Non solo la massoneria esiste, ma influenzerebbe in modo determinante le scelte dei nostri governanti. Prendete Enrico Letta, presidente del Consiglio: a rivelare la sua vera faccia è Gioele Magaldi, presidente del Grande Oriente d'Italia Democratico, che in una lunga lettera a Globalist spiega quali sono le oscure forze che muovo le pedine dello scacchiere politico. E del premier dice: "E' un paramassone. Non un massone. Non è affiliato alla massoneria. Però, in qualche modo ne fa parte, seguendone gli schemi, i ragionamenti e le strategie".
Dopo una lunga digressione sulla natura paramassonica di organizzazioni come Bilderberg Group e Trilateral Commission – delle quali Letta fa parte –
Giole Magaldi entra nel merito e scrive: " Nel caso del giovane Enrico, Letta Junior, gravitante nell'area delle associazioni para-massoniche Bilderberg Group e Trilateral Commission. Abbiamo dunque a che fare con un individuo che, proprio in virtù della propria mediocrità intellettuale, dell'assenza di idee che non siano del tutto banali,
conformiste e rabberciate nel solco del pensiero politico ed economico mainstream, del proprio carattere diplomatico, servile e opportunista (rispetto ad ogni potere forte e costituito), è stato da anni prescelto come uno dei più promettenti allievi Para-Massoni per l'Italia, da parte di coloro che fanno "girare la ruota" in Europa, in Occidente e nel Mondo, da qualche decennio.>>
Articolo del 24 novembre 2017:
https://www.affaritaliani.it/roma/massoni-da-300-anni-la-gran-loggia-racconta-il-ruolo-della-vera-massoneria-511574.html

Articolo del 9 febbraio 2013:
https://www.ilgiornale.it/news/interni/monti-massone-internazionale-e-scatta-censura-fatto-883915.html

Articolo del 4 agosto 2022:
https://www.affaritaliani.it/roma/la-giustizia-massonica-vale-piu-della-repubblica-scontro-al-grande-oriente-809814.html

Articolo del 5 aprile 2013:
https://www.google.com/amp/s/www.dagospia.com/rubrica-3/politica/primarie-che-contano-davvero-quelle-capo-massoni-53627.htm/amp

Articolo del 5 aprile 2013:
https://www.google.com/amp/s/www.dagospia.com/rubrica-3/politica/primarie-che-contano-davvero-quelle-capo-massoni-53627.htm/amp

Articolo del 4 giugno 2010:
https://www.google.com/amp/s/www.ilpost.it/2010/06/04/pd-massoneria-scarlino-pistoia/%3famp=1

Articolo 23 febbr 2017:
https://www.ansa.it/legalita/rubriche/speciali/2017/02/23/massoneria-arriva-provvedimento-rafforza-legge-anselmi_4543007c-98da-4a24-81e6-a930a6ddb690.html

Articolo del 7 maggio 2013:
https://www.limesonline.com/cartaceo/perche-i-militari-non-fanno-un-colpo-di-statov

Articolo del 1 marzo 2017:
https://www.google.com/amp/s/www.lacnews24.it/amp/24771/cronaca/gotha-massoneria-politici-militari-preti-magistrato-ecco-nomi-eredi-p2.html

Articolo 3 marzo 2017:
https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/03/ndrangheta-processo-ghota-nei-verbali-dei-pentiti-lintreccio-tra-massoneria-p2-e-istituzioni/3428561/amp/

Articolo del 3 febbraio 2019:
https://www.iacchite.blog/ndrangheta-e-massoneria-nei-verbali-dei-pentiti-lintreccio-con-politici-giudici-e-servizi /

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