Italiani e Russi a colloquio - 20240503 - Pangea Grandangolo
Centotrentanovesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 03/05/2024.
Inauguriamo, con questa puntata di Pangea Grandangolo Incontri, una serie di colloqui con cittadini di altri paesi, le cui voci sono cancellate dal mainstream politico-mediatico. Non sono tradizionali interviste, ma scambi di idee su temi di comune interesse.
Iniziamo con la Russia. Partecipano a questo primo incontro Mikhail Lermontov, importante esponente culturale, discendente del grande poeta russo Mikhail Lermontov (1814-1841), e lo scrittore Alexander Ibragimov, rettore di una importante Scuola di formazione moscovita su materie politiche, economiche ed etiche, con particolare attenzione alle prospettive di sviluppo dell’Unione Eurasiatica. Da parte italiana Francesco Cappello e Manlio Dinucci. Interprete: Oksana Naga.
Tema conduttore del colloquio: mentre gli strateghi della guerra rompono gli storici ponti culturali tra Italia e Russia, che cosa possono fare i cittadini dei due Paesi per ricostruirli?
Riportiamo in estrema sintesi quanto detto da Mikhail Lermontov (nel colloquio tradotto dall’interprete, mentre Alexander Ibragimov parlava italiano): “Una trasmissione come la vostra è proprio quel passo dell’uno verso l'altro. L'Italia è sempre stata per la Russia quel posto sulla Terra che trasmette ai popoli Cultura e Arte. Oggi, penetrando nella nostra mente, ci fanno credere di essere nemici. Dobbiamo fare si’ che i nostri rapporti non dipendano dai nostri governi, ma da noi. Dai nostri compagni, dai nostri avi, dai nostri figli a cui appartiene il futuro. Tutto dipende da noi, esclusivamente da noi”.
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Gli Stati Uniti in Guerra contro il “Nuovo Asse Del Male” - 20240426 - Pangea Grandangolo
Centotrentottesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 26/04/2024.
Il Congresso USA ha approvato una legge da 95 miliardi di dollari per gli “aiuti” a Ucraina, Israele e Taiwan. La Legge, votata da una grande maggioranza bipartisan di Democratici e Repubblicani, prevede 60,8 miliardi di dollari per l’Ucraina, 26,4 miliardi per Israele e 8,1 miliardi per Taiwan nella regione dell’Indo-Pacifico. Il presidente dei Servizi Armati del Senato, il repubblicano Mike Rogers, ha dichiarato: “Cina, Russia e Iran stanno lavorando insieme in un nuovo Asse del Male per danneggiare le nostre alleanze e minare la nostra sicurezza nazionale”, Il presidente Biden, che ha firmato immediatamente la Legge, ha dichiarato: “È un buon giorno per l’America, è un buon giorno per l’Europa ed è un buon giorno per la pace nel mondo. Renderà l’America più sicura. Renderà il mondo più sicuro e continuerà la leadership dell’America nel mondo.” Ha quindi aggiunto riguardo a Israele: “Il mio impegno nei confronti di Israele, voglio chiarirlo ancora una volta, è ferreo. La sicurezza di Israele è fondamentale. Garantirò sempre che Israele abbia ciò che gli serve per difendersi dall’Iran e dai terroristi che esso sostiene.”
La Legge – che alimenta le guerre e i preparativi di guerra dall’Europa al Medioriente e all’Asia Orientale contro Russia, Iran, Palestina, Cina e altri paesi – rafforza ulteriormente l’apparato militare statunitense. Su 60 miliardi di “aiuti” all’Ucraina, 48 miliardi finanziano le Forze Armate statunitensi: 23,2 miliardi di dollari sono destinati a ricostituire le scorte statunitensi di armi usate per armare l’Ucraina; 11,3 miliardi di dollari sono destinati alle attuali operazioni militari statunitensi nella regione; 13,8 miliardi di dollari sono destinati all’acquisto di sistemi d’arma avanzati, materiali e servizi per la Difesa. Allo stesso tempo la Legge richiede che gli Alleati degli Stati Uniti, tra cui l’Italia, paghino la loro “giusta quota” dei costi della guerra contro il “nuovo Asse del Male”.
AL TERMINE
Pangea Grandangolo Incontri: Valentina Lisitsa, un Ponte di Musica dal Donbass
Speciale Collegamento con Valentina Lisitsa da Donetsk.
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L’Iran nel mirino - 20240419 - Pangea Grandangolo
Centotrentasettesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 19/04/2024.
Il Gruppo dei Sette (Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Giappone), convocato da Giorgia Meloni essendo attualmente sotto presidenza italiana, ha “condannato inequivocabilmente e nei termini più forti l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele”. Ha quindi espresso “piena solidarietà e sostegno a Israele” e riaffermato “il nostro impegno per la sua sicurezza”. Il G7 tace sul fatto che il lancio di droni e missili è avvenuto in risposta all’attacco israeliano al Consolato iraniano a Damasco (Siria), in cui sono stati uccisi oltre dieci diplomatici e ufficiali. Ignora che il Governo iraniano aveva avvertito molto prima la Casa Bianca dell’azione dimostrativa che avrebbe effettuato.
In tal modo Stati Uniti e Gran Bretagna – che hanno da tempo dispiegato forze aeree, navali e terrestri in Medio Oriente – hanno potuto facilmente abbattere molti dei droni e missili iraniani, mentre Israele usava per abbatterli i sistemi missilistici fornitigli dagli Stati Uniti. Stati Uniti e Germania forniscono il 99% delle importazioni di armi di Israele: il 69% delle importazioni israeliane di armi proviene da produttori statunitensi, mentre il 30% viene fornito da produttori tedeschi. Queste enormi forniture belliche permettono a Israele di condurre a Gaza una guerra ad alta intensità e, allo stesso tempo, effettuare crescenti attacchi in Libano e Siria. Tutto ciò nel quadro del piano con cui gli Stati Uniti e i loro alleati cercano di mantenere con la guerra il dominio su questa regione, che stanno perdendo. L’Iran è nel loro mirino soprattutto perché è divenuto membro dei BRICS con Russia e Cina, e svolge un ruolo chiave quale snodo del Corridoio Nord-Sud della Russia e la Nuova Via della Seta della Cina.
La Germania ha fornito a Israele cinque sottomarini della classe Dolphin, e sta per consegnarne un sesto. Altri tre sottomarini della classe Dakar, destinati a Israele, saranno costruiti sempre dalla tedesca Thyssenkrupp in base a un contratto da 3 miliardi di euro. Tutti i sottomarini Dolphin sono stati modificati dalla Thyssenkrupp così da poter lanciare missili a testata nucleare, tipo gli statunitensi Popeye Turbo. Una maggiore capacità di attacco nucleare avranno i nuovi sottomarini Dakar che la Germania fornirà a Israele. Ciò permette a Israele di tenere permanentemente lungo le coste dell’Iran sottomarini da attacco nucleare, mentre altri missili nucleari sono pronti al lancio su piattaforme aeree e terrestri, puntati sull’Iran e altri paesi della regione.
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Il Costo della Guerra - 20240412 - Pangea Grandangolo
Centotrentaseiesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 12/04/2024.
La guerra della NATO contro la Russia in Ucraina comporta una crescente spesa militare. Secondo i dati ufficiali, la spesa militare italiana è aumentata da 21 miliardi di euro nel 2019 a oltre 30 miliardi nel 2023, equivalenti a una media giornaliera annua di oltre 80 milioni di euro, in denaro pubblico sottratto alle spese sociali. Secondo l’impegno assunto nella NATO, l’Italia dovrà portare tale spesa a circa 100 milioni di euro al giorno. Dal 2014 la spesa militare dell’Europa appartenente alla NATO è vertiginosamente cresciuta, superando il livello dell’ultima fase della Guerra Fredda.
Il segretario generale della NATO Stoltenberg sottolinea: “Gli Alleati stanno fornendo all'Ucraina aiuti militari e finanziari senza precedenti. La Francia invierà presto altri obici Caesar e diversi Alleati hanno aderito all'iniziativa della Repubblica Ceca di procurare 800.000 proiettili d'artiglieria supplementari”. L’Italia, che ha già fornito a Kiev anche pezzi di artiglieria pesante, partecipa all’acquisto di questi altri 800.000 proiettili, con un ulteriore esborso di denaro pubblico pagato da noi cittadini
Un ulteriore aggravio deriva dal fatto che l’Italia compartecipa alle spese delle basi USA-NATO che, dal territorio italiano, svolgono fondamentali ruoli di supporto delle operazioni belliche, dall’Ucraina al Medioriente. Di particolare importanza il ruolo di Camp Darby, il più grande arsenale USA fuori dal territorio statunitense. In questi giorni stanno arrivando dagli Stati Uniti in questa base, situata tra Pisa e Livorno, nuovi e più potenti mezzi corazzati che da Camp Darby, tramite il porto di Livorno, saranno inviati in Ucraina.
Le basi USA di Camp Darby, Sigonella e altre sul territorio italiano supportano anche le operazioni belliche in Medioriente, dove gli Stati Uniti continuano ad armare Israele nell'ambito di un accordo, stipulato dal Presidente Obama e dal suo vice Biden, che prevede di fornire a Israele armi per il valore di 38 miliardi di dollari, comprese le bombe con cui Israele sta sterminando i Palestinesi a Gaza.
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I 75 anni della NATO: di Guerra in Guerra - 20240405 - Pangea Grandangolo
I 75 anni della NATO: di Guerra in Guerra - 20240405 - Pangea Grandangolo
Centotrentacinquesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 05/04/2024.
Mentre la NATO, riunita a Bruxelles per celebrare i suoi 75 Anni, stabilisce ulteriori aiuti militari all’Ucraina, Kiev è in crescente difficoltà nel sostenere lo sforzo bellico contro la Russia. Ricorre quindi in misura crescente al attacchi terroristici all’interno della Russia.
Il Servizio Federale di Sicurezza russo (FSB) ha arrestato un gruppo di terroristi che trasportava esplosivi ad alto potenziale da consegnare a una destinazione finale a Mosca. A bordo del loro veicolo commerciale - intercettato al checkpoint di Ubylinka, al confine russo-lettone nella regione di Pskov (Russia occidentale) – è stato scoperto, tra gli altri, un carico di 27 icone ortodosse di fabbricazione ucraina, contenenti esplosivo ad alto potenziale. Questi e altri ordigni esplosivi erano a bordo di un autoveicolo che, diretto dall’Ucraina alla Russia, aveva attraversato sei Paesi della NATO: Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia.
Il piano era evidente: una volta in Russia, le icone ortodosse sarebbero state acquistate da chiese, parrocchie e famiglie di fedeli. Dopo un certo tempo, le icone sarebbero state fatte esplodere con telecomandi in modo da provocare il maggior numero di vittime durante una festività religiosa in cui i fedeli si riuniscono nelle chiese e nelle famiglie.
Sta proseguendo allo stesso tempo l’inchiesta sull’attacco terroristico del 3 aprile a Mosca, che ha provocato finora 144 morti, numero che può aumentare poiché oltre 500 sono rimasti feriti. La decisione di colpire gli spettatori di un concerto rientra nel piano terroristico mirante a colpire la popolazione civile russa per provocare caos e sfiducia nei confronti del Governo. Alla strage degli spettatori del concerto doveva seguire, secondo il piano, la strage dei fedeli ortodossi con le icone esplosive.
Non deve stupire il fatto che, per queste azioni terroristiche, vengano usati come esecutori militanti dell’ISIS. Il mainstream politico-mediatico cerca di cancellare il fatto che da anni Kiev collabora con questo movimento terroristico finanziato e armato da Stati Uniti e NATO inizialmente per demolire la Siria dall’interno. Lo testimoniano due articoli dello stesso mainstream. Il 10 luglio 2015, riportando una inchiesta del New York Times, Il Giornale titolava: “Truppe dell'Isis a fianco dell'Ucraina contro i separatisti russi“. Il 21 novembre 2019, il giornale britannico The Independent titolava: “Come l'Ucraina è diventata l'improbabile casa dei leader dell'Isis in fuga dal Califfato”.
Il piano terroristico, in cui vengono usati anche militanti dell’ISIS, fa parte della strategia di quella NATO che, in 75 anni, è passata dalla Guerra Fredda alle guerre del dopo Guerra Fredda e, con il colpo di Stato del 2014 in Ucraina, alla guerra aperta contro la Russia.
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Dietro la Strage di Mosca - 20240329 - Pangea Grandangolo
Centotrentaquattresima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 29/03/2024.
L’attacco terroristico alla sala concerti di Mosca, che ha provocato la morte di 140 inermi civili (numero che può aumentare dato l’alto numero di feriti) è stato compiuto da quattro killer professionisti, membri dell’ISIS-K (Stato Islamico Khorasan), che hanno compiuto la strage con spietata freddezza. La dinamica dell’attacco dimostra che è impossibile che abbiamo agito da soli.
Lo sottolinea il presidente Putin nel discorso ai cittadini della Russia: “Hanno tentato di fuggire e si stavano dirigendo verso l'Ucraina, dove, secondo le prime informazioni, era stata preparato per loro un varco sul lato ucraino per attraversare il confine di Stato. Stiamo identificando e smascherando la base di complici che sta dietro dietro questi terroristi: coloro che hanno fornito loro il trasporto, pianificato le vie di fuga dalla scena del crimine e preparato i nascondigli con armi e munizioni. Tuttavia, è già chiaro che non ci troviamo di fronte semplicemente a un attacco terroristico pianificato con cura e cinismo, ma ad un omicidio di massa premeditato e organizzato. Come i nazisti che un tempo compivano massacri nei territori occupati, hanno pianificato un'esecuzione dimostrativa, un sanguinoso atto di intimidazione. Tutti gli autori, gli organizzatori e le menti di questo crimine saranno puniti in modo giusto e inevitabile, chiunque essi siano e chiunque li abbia diretti. Identificheremo e consegneremo alla Giustizia ogni singolo individuo che sta dietro a questi terroristi”.
L'ISIS-K è una fazione dell’ISIS – il movimento islamico promosso, finanziato e armato dagli Stati Uniti, dai membri europei della NATO e dalle monarchie del Golfo, per scardinare dall’interno lo Stato Siriano, per frammentare ulteriormente l’Iraq, la Libia e altri paesi. Quando, dopo vent’anni di guerra, USA e NATO sono costretti a ritirarsi dall’Afghanistan, dove vanno al governo i Talebani, l'ISIS-K inizia una serie di sanguinosi attacchi terroristici in Afghanistan, che poi si estendono all’Iran e al Pakistan man mano che si estendono l’area e l’influenza dei BRICS basate sulla stretta cooperazione tra Russia e Cina.
Siamo quindi di fronte a un rilancio del “terrorismo Islamico” ad opera principalmente dei servizi segreti statunitensi e britannici, affiancati da quelli ucraini e da altri. Lo scopo è colpire all’interno la Russia, nel momento in cui sta prevalendo militarmente sull’Ucraina di Kiev, e giustificare la guerra di Israele contro i palestinesi e le operazioni belliche USA in Medioriente facendole apparire come azioni di difesa contro il “terrorismo islamico”. Nel quadro di tale strategia, c’è la possibilità di attacchi terroristici anche in paesi europei membri della NATO.
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Jugoslavia 24 Marzo 1999 La Guerra Fondante della nuova NATO - 20240322 - Pangea Grandangolo
Centotrentatreesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 22/03/2024.
Venticinque anni fa la NATO sotto comando USA demoliva con la guerra ciò che restava della Federazione Jugoslava, lo Stato che ostacolava la sua espansione ad Est verso la Russia. Nei successivi vent’anni la NATO si è allargata da 16 a 30 paesi e, con la guerra in Ucraina iniziata nel 2014, si è estesa a 32. Determinante, nella guerra del 1999, è il ruolo del Governo italiano, presieduto da Massimo D’Alema e dal vicepresidente Sergio Mattarella. Come possiamo ascoltare dalla registrazione audio ufficiale, è il vicepresidente Mattarella ad annunciare al Senato l’inizio della guerra la sera del 24 marzo 1999 e a spiegarne le ragioni secondo la versione ufficiale.
Mentre gli aerei di Stati Uniti e altri paesi della NATO sganciano le prime bombe sulla Serbia e il Kosovo, il presidente democratico Clinton annuncia: «Alla fine del XX secolo, dopo due guerre mondiali e una guerra fredda, noi e i nostri Alleati abbiamo la possibilità di lasciare ai nostri figli un’Europa libera, pacifica e stabile». Per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane, 1100 aerei effettuano 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili. «Dei 2000 obiettivi colpiti in Serbia dagli aerei della NATO – documenta successivamente il Pentagono – 1999 sono stati scelti dall’intelligence statunitense e solo uno dagli europei». I bombardamenti smantellano le strutture e infrastrutture della Serbia, provocando vittime soprattutto tra i civili. I danni che ne derivano per la salute e l’ambiente sono inquantificabili. Solo dalla raffineria di Pancevo fuoriescono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze chimiche altamente tossiche (compresi diossina e mercurio). Altri danni vengono provocati dal massiccio impiego da parte della NATO, in Serbia e Kosovo, di proiettili a uranio impoverito.
Il governo D’Alema mette il territorio italiano, in particolare gli aeroporti, a completa disposizione delle forze armate degli Stati Uniti e di altri paesi, per attuare quello che il Presidente del Consiglio definisce «il diritto d’ingerenza umanitaria». Ai bombardamenti partecipano 54 aerei italiani, che compiono 1.400 sortite, attaccando gli obiettivi indicati dal comando statunitense. «Per numero di aerei siamo stati secondi solo agli USA. L’Italia è un grande paese e non ci si deve stupire dell’impegno dimostrato in questa guerra» - dichiara il presidente del consiglio D’Alema durante la visita compiuta il 10 giugno 1999 alla base di Amendola - sottolineando che, per i piloti che vi hanno partecipato, è stata una grande esperienza umana e professionale».
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A Gaza dopo le bombe arrivano le ONG - 20240315 - Pangea Grandangolo
Centotrentaduesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 15/03/2024.
“Biden e Netanyahu in disaccordo su Gaza” - titola il New York Times. Biden non mette in dubbio che “Netanyahu ha il diritto di difendere Israele”, ma dice che “deve prestare maggiore attenzione alle vite innocenti perse come conseguenza delle azioni intraprese”. Netanyahu risponde che “le me posizioni sono supportate dalla stragrande maggioranza degli israeliani, la quale non vuole vedere uno Stato palestinese.” Prosegue così - con il pieno sostegno politico e militare di USA, NATO e UE - la guerra con cui Israele sta cancellando i Territori appartenenti allo Stato di Palestina, con l’intento di cancellare la stessa nazione palestinese.
Alla base di questa azione di genocidio c’è il pensiero chiaramente espresso dal rabbino Eliyahu Mali, la cui scuola ebraica per lo studio della Torah è sponsorizzata e finanziata dal governo Netanyahu: “La regola di base che abbiamo quando combattiamo nella Guerra Santa, in questo caso a Gaza, è quella di non risparmiare nessuna anima. Se non li uccidete, loro cercheranno di uccidere voi. I sabotatori di oggi sono i figli della guerra precedente, che abbiamo tenuto in vita. E in realtà sono le donne a creare i terroristi”. Alla domanda se devono essere uccisi anche i bambini, il rabbino risponde: “La stessa cosa. E questo perché non si può fare i furbi con la Torah. Quando la Torah dice: ‘Non risparmiare nessuna anima’, allora non si deve risparmiare nessuna anima Oggi è un bambino, oggi è un giovane e domani un combattente I combattenti, ossia i sabotatori, che oggi hanno 18 anni, ne avevano 8 nella guerra precedente. Perciò non dovete smettere di ucciderli.” Anche se vi sono ebrei ortodossi, compresi diversi rabbini, che rifiutano tale visione quale espressione del sionismo e denunciano la strage dei palestinesi, i fatti dimostrano che l’ideologia del genocidio è profondamente penetrata anche nelle menti dei giovani soldati inviati a fare strage di civili a Gaza.
In tale scenario arrivano i “buoni” a soccorrere la popolazione palestinese. Una nave, partita da Cipro, sta raggiungendo Gaza. trasportando 200 tonnellate di alimenti della World Central Kitchen, gruppo caritatevole statunitense. La nave, fornita dalla ONG spagnola Open Arms, fa parte della missione sostenuta da Ursula von der Leyen, presidente del braccio esecutivo dell'Unione Europea. La ONG statunitense World Central Kitchen, sbarcata a Gaza con grandi cucine per preparare pasti caldi, è sostenuta dal Tesoro USA, dalla Banca Mondiale, da gruppi multinazionali come la Cargill. Arriverà quindi l’Esercito USA con una grande nave che costruirà un molo galleggiante per lo sbarco di altri aiuti.
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Bombe e Aiuti Umanitari dagli USA su Gaza - 20240308 - Pangea Grandangolo
Centotrentunesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 08/03/2024.
Il presidente Biden ha affettuosamente accolto Giorgia Meloni alla Casa Bianca e, dopo averla ringraziata per “l'incrollabile sostegno dell'Italia all'Ucraina”, ha parlato con lei della situazione a Gaza, dove “la perdita di vite umane è straziante”. Ha quindi dichiarato che, per aiutare la popolazione di Gaza, “effettueremo lanci aerei di cibo e rifornimenti in Ucraina e cercheremo di aprire altre vie d'accesso in Ucraina”, Un lapsus freudiano, rimasto nel video ufficiale sul sito del Governo italiano, visualizzato da migliaia di membri del governo e del parlamento, amministratori locali e giornalisti dei grandi media. Evidentemente qualsiasi cosa dica il Presidente degli Stati Uniti non può essere messa in dubbio.
Tantomeno il mainstream politico-mediatico può permettere che vengano pubblicati i dati ufficiali sulle forniture militari statunitensi a Israele. Appena Israele ha iniziato la guerra a Gaza, gli Stati Uniti gli hanno fornito in poco più di un mese 10.000 tonnellate di armi trasportate con 244 aerei cargo e 20 navi. Tra queste oltre 15.000 bombe, comprese quelle da una tonnellata, e 50.000 proiettili d'artiglieria. L'amministrazione Biden ha quindi dato a Israele oltre 14 miliardi di dollari per acquistare altre armi statunitensi. Ciò significa che il grosso delle 70.000 tonnellate di bombe che a Gaza hanno raso al suolo i quartieri residenziali, facendo strage di civili palestinesi, è stato fornito a Israele dagli Stati Uniti. Essi gli hanno fornito anche i bulldozer della Caterpillar che, dotati di corazza, avanzano insieme ai carri armati demolendo col loro peso di 64 tonnellate tutto ciò che incontrano.
Le cifre del genocidio in corso a Gaza parlano da sole: a tuttoggi, 37.534 tra assassinati e dispersi; 13.430 bambini assassinati; 8.900 donne uccise; 364 membri del personale medico uccisi; 269 rapiti; 132 giornalisti assassinati; 71.920 feriti; 17.000 bambini rimasti senza i genitori; 32 ospedali fuori servizio; 53 centri sanitari fuori servizio; 700.000 pazienti con malattie infettive; 350.000 pazienti con malattie croniche rimasti senza cure; 270.000 case distrutte; 400 scuole e università distrutte;500 moschee distrutte; 290 siti archeologici distrutti.
Il presidente Biden, mentre continua a sostenere militarmente e politicamente il genocidio che Israele sta commettendo in Palestina, annuncia nel discorso sullo stato dell’Unione di aver dato ordine alle Forze Armate statunitensi di guidare una missione di emergenza per stabilire un molo temporaneo nel Mediterraneo, sulla costa di Gaza, in grado di accogliere grandi navi che trasportano cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei. “Gli Stati Uniti – assicura - “guidano gli sforzi internazionali per portare più assistenza umanitaria a Gaza”.
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Il Patto d’acciaio Roma-Kiev sotto l'ombra della CIA - 20240301 - Pangea Grandangolo
Centotrentesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 01/03/2024.
L’“Accordo sulla cooperazione per la sicurezza” tra Italia e Ucraina, siglato a Kiev dalla premier Meloni e dal presidente Zelensky, non è una formale dichiarazione, ma un vero proprio patto militare che rende l’Italia paese belligerante nella guerra contro la Russia.
Il patto impegna l’Italia a fornire altri armamenti a Kiev e ad addestrare le sue truppe secondo le procedure operative della NATO. Non solo. Il patto stabilisce che “In caso di futuro attacco armato russo contro l’Ucraina, Italia e Ucraina si consulteranno entro 24 ore per determinare le misure necessarie per contrastare l’aggressione e l’Italia fornirà all’Ucraina un sostegno rapido nel campo della Difesa.”
Poiché il presidente francese Macron ha annunciato che i paesi europei della NATO potrebbero inviare proprie truppe in Ucraina contro la Russia, c’è la concreta possibilità che lo faccia anche l’Italia portandoci direttamente in guerra contro la Russia. Inascoltata la voce di Mosca, la quale avverte che in tal caso ci sarebbe uno scontro diretto tra forze della NATO e forze della Russia, entrambe dotate di armi nucleari.
In tale situazione si svolge “la guerra delle spie”. Come dimostra una importante inchiesta del New York Times, la CIA ha costruito una propria vasta rete in Ucraina e in altri paesi europei. Essa addestra agenti ucraini a come assumere false identità e a “stanare le spie russe in altri paesi”. Il programma è stato chiamato Operazione Goldfish. Gli agenti dell’Operazione Goldfish sono stati dislocati in 12 nuove basi operative lungo il confine russo, collegate a due nuove basi segrete di spionaggio elettronico.
Nello stesso quadro rientra quanto ha dichiarato Zelensky: “Meloni è con noi, ma in Italia troppi pro-Putin”. Zelensky annuncia quindi: “Stiamo preparando una lista – non solo riguardo all’Italia – sui propagandisti russi. È una lunga lista e vogliamo presentarla alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, ai leader della UE”. Tra non molto quindi Zelensky consegnerà alla Meloni la lista di proscrizione dei “pro-Putin”, redatta dalla CIA.
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Il Silenzio dei Colpevoli - 20240223 - Pangea Grandangolo
Centoventinovesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 23/02/2024.
L’Occidente all’unisono accusa Putin di aver ordinato l’assassinio di Navalny. Il tempismo della sua morte è però più che sospetto: Navalny muore il 16 febbraio, nello stesso giorno in cui apre la Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, una settimana dopo il successo della intervista di Putin a Tucker Carlson, un mese prima delle elezioni presidenziali in Russia in cui Putin è candidato. In altre parorle, Putin avrebbe ordinato di uccidere Navalny nel momento più adatto a provocare il massimo danno a se stesso.
Allo stesso tempo, il mainstream politico-mediatico dell’Occidente cala una cortina di silenzio sul fatto che Navalny era stato formato in uno speciale corso all’Università di Yale e che il suo movimento Narod di suprematismo bianco era stato finanziato dal “Fondo Nazionale per la Democrazia”, potente “fondazione privata non-profit” statunitense che finanzia migliaia di organizzazioni non-governative in un centinaio di paesi per “far avanzare la democrazia”. Il Fondo è lo stesso che ha sostenuto in Ucraina quella che esso definisce “la Rivoluzione di Maidan che ha abbattuto un governo corrotto che impediva la democrazia”, ossia il colpo di Stato del 2014 che ha innescato la successione di eventi in funzione anti-Russia che ha portato alla guerra attuale.
Mentre sul fronte ucraino le forze di Kiev, sostenute da USA, NATO e UE, si stanno ritirando in modo caotico sotto il contrattacco russo da zone del Donbass che avevano conquistato, gli Stati Uniti stanno allargando il fronte di guerra in Medioriente, continuando a sostenere Israele nella sua strategia di genocidio del popolo palestinese.
Su questo sfondo si colloca l’ultimo capitolo del processo politico a Julian Assange: la Corte di Londra ha preso la sua decisione sulla estradizione del giornalista australiano negli USA, dove può essere condannato a 175 anni di carcere per aver portato alla luce crimini di guerra USA, ma non ha annunciato la decisione, cosa che verrà fatta il prossimo mese.
In questa puntata di Grandangolo il servizio di Berenice Galli da Londra con interviste a Jeremy Corbyn (Partito Laburista Britannico), Kristinn Hrafnsson (co-direttore di Wikileaks), Gabriel Shipton (fratello di Julian Assange).
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Parla il padre di Julian Assange: “Mio figlio perseguito politicamente” - 20240216 - Pangea Speciale
Stralci dall’intervista a John Shipton, padre di Julian Assange, realizzata da Berenice Galli.
“Devo dire che girando gli Stati Uniti, l'Australia, la Nuova Zelanda e l'Europa ho incontrato sul mio cammino molti altri combattenti per la battaglia della libertà di parola. Ci stiamo dunque rafforzando, nonostante che l'Europa, assieme agli Stati Uniti, all'Australia, al Canada e al Regno Unito, si siano assurdamente resi partner e complici di un genocidio, come previsto da l'articolo 2 C della convenzione di Ginevra sul genocidio.
Ho cominciato a disperare riguardo agli stati vassalli. Tutti i primi ministri d'Europa tranne Orban e il Primo Ministro della Slovacchia, sembrano usciti da una stessa fabbrica, come se fossero tante bottiglie di Coca Cola, hanno qualche minima differenza, ma alla fine sono tutti uguali. E questo è davvero un problema.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: quella nei confronti di Julian è una persecuzione e una prosecuzione politica e gli avvocati dell'accusa fanno quello che gli viene detto di fare: continuare la prosecuzione. Mi pare che a questo punto siamo a 27 casi giudiziari che Julian ha dovuto affrontare. Il problema è che il sistema che porta avanti la sua persecuzione è ancora integro: il Dipartimento di Giustizia non si è ancora dissolto per esempio, e porta avanti questa persecuzione, così come il coloniale Ministero degli Esteri del Regno Unito, assieme al Servizio della Procura della Corona, loro non si sono fermati. La prigione di Belmarsh ancora paga i carcerieri che tengono Julian rinchiuso; l'Ufficio della Procura statunitense continua a cercare accuse contro Julian.
Queste persone, questi funzionari governativi si sono macchiati in modo indelebile della persecuzione di Julian, come del genocidio in Medio Oriente che essi sostengono. Macchiati in modo indelebile, per sempre! Non può essere cancellato! Quei...è difficile per me dirlo… quei 17.000 bambini non resusciteranno! Il loro sangue fertilizzerà la terra di Gaza. E cosa nascerà da quella terra? Quale rabbia si diffonderà nell'anima di milioni di esseri umani in tutto il mondo, che si manifesterà con l'odio e con la violenza per difendere lo spirito di quei bambini perduti? Dobbiamo capire tutto questo.”
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Oggi Intervista al padre di Julian Assange alla vigilia del verdetto decisivo - Pangea Speciale
Alla vigilia della sentenza della corte di Londra sulla estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, Pangea Grandangolo trasmetterà oggi l’intervista realizzata in esclusiva da Berenice Galli a John Shipton, il padre di Assange. Sarà trasmessa oggi venerdì 16 febbraio alle 21:30 su Byoblu https://www.byoblu.com/diretta-tv/ e sul loro canale 262 della televisione digitale terrestre italiano, sul canale 462 Tivùsat e canale 816 Sky.
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Annuncio Intervista al padre di Julian Assange alla vigilia del verdetto decisivo - Pangea Speciale
Alla vigilia della sentenza della corte di Londra sulla estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, Pangea Grandangolo trasmetterà l’intervista realizzata in esclusiva da Berenice Galli a John Shipton, il padre di Assange. Sarà trasmessa questo venerdì 16 febbraio alle 21:30 su Byoblu https://www.byoblu.com/diretta-tv/ e sul loro canale 262 della televisione digitale terrestre italiano, sul canale 462 Tivùsat e canale 816 Sky.
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La Strategia del Genocidio - 20240209 - Pangea Grandangolo
Centoventottesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 09/02/2024.
Mentre il Segretario di Stato USA Blinken è in missione in Medio Oriente allo scopo dichiarato di impedire l’allargamento della guerra nella regione e ottenere un cessate-il-fuoco a Gaza, bombardieri pesanti provenienti dagli Stati Uniti attaccano lo Yemen, l’Iraq e la Siria, mirando all’Iran, e Israele attacca Rafah, divenuto un enorme campo profughi, dove cecchini israeliani sparano anche ai civili feriti in attesa fuori da un'ospedale.
In tale situazione nasce l’iniziativa “Mobilitiamoci contro il genocidio” . Chiunque voglia contribuire a questa Campagna, sulla base delle motivazioni qui esposte, lo può fare iscrivendosi al canale Telegram https://t.me/Mobilitiamocicontroilgenocidio
MOBILITIAMOCI CONTRO IL GENOCIDIO!
Noi esponenti della società civile dell’Italia - Paese la cui Costituzione ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali – sosteniamo la denuncia, corredata da un’ampia documentazione delle prove, presentata dalla Repubblica del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro lo Stato d’Israele per il reato di genocidio nei confronti del popolo palestinese.
Esprimiamo il nostro apprezzamento per il fatto che tale iniziativa sia stata promossa dal Sudafrica, Paese che ha vissuto l’esperienza dell’apartheid, analoga a quella che sta vivendo il popolo palestinese, dalla quale il Sudafrica è uscito grazie alla lunga e dura lotta di cui Nelson Mandela è l’emblema storico.
Sottolineiamo l’importanza che l’iniziativa del Sudafrica riveste non solo per il popolo palestinese, ma per i popoli di tutto il mondo. Essa costituisce un atto concreto, in base ai principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, per garantire i fondamentali diritti umani a tutti i popoli del mondo.
Ribadiamo la necessità di sostenere il ruolo della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite per garantire la certezza del diritto e la conseguente difesa a qualunque popolo sia vittima di una guerra di aggressione, sia privato dei suoi fondamentali diritti.
Siamo consapevoli che, in mancanza di tutto questo, prevalga il “diritto della forza” con conseguenze che, nell’era delle armi nucleari, possono essere catastrofiche per il mondo intero. Chiamiamo quindi tutte le componenti della società civile a sostenere l’iniziativa del Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.
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La “demolizione controllata” dello Stato di Palestina - 20240202 - Pangea Grandangolo
Centoventisettesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 02/02/2024.
“Le demolizioni controllate di Israele stanno radendo al suolo i quartieri di Gaza”, titola il New York Times. Le forze terrestri israeliane minano e fanno saltare scuole, moschee, quartieri residenziali, in una sistematica demolizione di edifici e infrastrutture. Ciò conferma che scopo della guerra è quello di rendere Gaza inabitabile, rendendo inevitabile la “delocalizzazione”, ossia la deportazione, della popolazione palestinese, con la conseguente cancellazione del Territorio palestinese di Gaza e allo stesso tempo quello della Cisgiordania, affossando definitivamente la possibilità che i Palestinesi abbiano un proprio Stato sovrano, come deciso dalle Nazioni Unite 77 anni fa.
Un resoconto ufficiale della Nazioni Unite, inviato da Gaza, descrive così la situazione: “Continuano ad arrivare a Rafah a migliaia, in situazioni disperate, da diverse parti di Gaza. Si costruiscono dei rifugi di fortuna con qualsiasi materiale su cui riescono a mettere le mani. Ho visto uomini e bambini scavare in cerca di mattoni per poter tenere in piedi tende fatte con sacchetti di plastica. Si tratta di un enorme disastro umanitario. Il blackout delle comunicazioni è continuato per il sesto giorno consecutivo, aumentando la confusione e la paura. Alcuni palestinesi rilasciati hanno descritto di essere stati picchiati, umiliati, sottoposti a maltrattamenti e a ciò che potrebbe equivalere a tortura. Hanno riferito di essere stati bendati per lunghi periodi Ci sono uomini che sono stati rilasciati – ma solo in mutande, senza nient’altro addosso per ripararsi dal freddo. Ciò che raccontano conferma i rapporti che il nostro Ufficio ha raccolto sulla detenzione su vasta scala di palestinesi, Alle famiglie dei detenuti – che si ritiene siano migliaia – non vengono fornite informazioni sulla sorte o sull’ubicazione dei loro cari.”
La guerra di Israele a Gaza ha provocato finora la morte di oltre 25.000 persone, per il 70% donne e bambini. Altre migliaia sono rimaste sepolte sotto le macerie. Oltre 60.000 sono rimaste ferite: La maggior parte sta morendo perché le forze israeliane distruggono gli ospedali o li lasciano senza elettricità né medicinali. A questi si aggiunge un numero non quantificato, ma sicuramente altissimo, di morti provocate dalla fame e dal freddo nei campi profughi.
In tale situazione, in cui Israele è imputato di genocidio alla Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU, l’Italia, sulla scia degli Stati Uniti, ha sospeso i finanziamenti alla Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso dei Palestinesi a Gaza, accusata senza alcuna prova dai servizi segreti israeliani di complicità nell’attacco di Hamas del 7 Ottobre.
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Italia nella più grande esercitazione NATO di guerra vs la Russia - 20240126 - Pangea Grandangolo
Centoventiseiesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 26/01/2024.
Il Generale dell'Esercito USA Christopher Cavoli, Comandante Supremo Alleato in Europa, ha annunciato che, dalla fine di gennaio alla fine di maggio, si svolgerà in Europa la più grande esercitazione NATO degli ultimi decenni, Steadfast Defender (Saldo Difensore) 2024. Vi parteciperanno 90.000 militari dei 31 Paesi della NATO e della Svezia che sta per entrare nella NATO. Saranno impiegati nell’esercitazione oltre 80 aerei da combattimento insieme ad elicotteri e droni, 50 navi da guerra comprese le portaerei, 1.100 carrarmati e altri veicoli da combattimento. L’esercitazione – la più grande dalla fine della Guerra Fredda – servirà a testare e perfezionare la strategia di guerra contro la Russia. Il generale USA, che nella NATO comanda le forze armate dei 29 Paesi europei membri della Alleanza, ha dichiarato che, con la Steadfast Defender 2024. “l'Alleanza dimostrerà la sua capacità di rafforzare l'area euro-atlantica attraverso il movimento transatlantico di forze dal Nord America. Questo rinforzo avverrà durante uno scenario di conflitto emergente simulato contro un avversario quasi-pari”. Chiaro il riferimento alla Russia.
Il Comandante Supremo Alleato in Europa comunica inoltre che l’Italia è stata scelta quale sede del quartier generale della Forza di Reazione Alleata. Il generale USA sottolinea che essa è “una componente fondamentale del nostro nuovo modello di forza e che “è in grado di svolgere l’intero spettro di missioni e funge da riserva strategica a dispiegamento rapido”. Nel corso dell’esercitazione il quartier generale italiano della Forza di Reazione Alleata effettuerà uno spiegamento della Forza di Reazione Rapida in Polonia sul fianco orientale dell'Alleanza, chiaramente diretto contro la Russia.
Il Comandante Supremo Alleato in Europa non dice che l’esercitazione di guerra, che si svolgerà per quattro mesi in Europa, sarà anche una esercitazione di guerra nucleare. Gli aerei, le navi e i sistemi missilistici impiegati nella Steadfast Defender 2024 hanno duplice capacità convenzionale e nucleare. Gli USA potranno così testare, in una realistica simulazione, le nuove armi nucleari che stanno schierando in Europa sempre più a ridosso della Russia.
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Da Gaza al Medioriente, la Strategia della Catastrofe, Onu: disastro - 20240119 - Pangea Grandangolo
Centoventicinquesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 19/01/2024.
Martin Griffiths – Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e Coordinatore degli Aiuti d'Emergenza – ha presentato al Consiglio di Sicurezza una documentata relazione, di cui riportiamo alcuni stralci:
“A Gaza sono state colpite 134 strutture della Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi, e sono stati uccisi 148 membri del personale delle Nazioni Unite. Sono stati colpiti i centri di soccorso umanitario, nonostante che fossero identificati e notificati alle Forze israeliane. Mentre le operazioni di terra si spostano verso Sud, si sono intensificati i bombardamenti aerei nelle aree in cui i civili erano stati invitati a trasferirsi per la loro sicurezza. Sempre più persone vengono stipate in una porzione di territorio sempre più piccola, solo per trovarvi ancora più violenza e privazioni, ripari inadeguati e la quasi assenza dei servizi più basilari. Rafah, dove prima della crisi la popolazione era di 280 mila abitanti, ospita oggi un milione di sfollati. E ogni giorno ne arrivano altri.
I nostri sforzi per inviare convogli umanitari nel Nord si sono scontrati con dinieghi e l'imposizione di condizioni impossibili. Colleghi che sono riusciti a raggiungere il Nord descrivono scene di assoluto orrore: cadaveri abbandonati sulle strade, persone affamate che bloccano i camion in cerca di tutto ciò che possono trovare per sopravvivere. E anche se riescono a tornare a casa, non hanno più una casa in cui vivere. Cresce la pressione per lo spostamento in massa dei palestinesi nei Paesi vicini. Voglio sottolineare che a tutte le persone sfollate da Gaza deve essere permesso di tornarvi come richiede il Diritto Internazionale. Siamo profondamente allarmati dalle recenti dichiarazioni dei ministri israeliani sui piani per incoraggiare il trasferimento in massa di civili palestinesi da Gaza verso Paesi terzi, definito "trasferimento volontario". Queste dichiarazioni sollevano gravi preoccupazioni riguardo al possibile trasferimento forzato in massa o alla deportazione della popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza, cosa che sarebbe rigorosamente vietata dal Diritto Internazionale.
Quello che abbiamo visto dal 7 Ottobre è una macchia sulla nostra coscienza collettiva. Se non agiamo, diventerà un marchio indelebile sulla nostra umanità. Resto estremamente preoccupato del rischio di un'ulteriore diffusione regionale di questo conflitto. Non possiamo permettere che questa situazione si diffonda ulteriormente: le conseguenze di una conflagrazione più ampia sarebbero inimmaginabili.”
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Israele alla corte ONU accusato di Genocidio - 20240112 - Pangea Grandangolo
Centoventiquattresima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 12/01/2024.
Il Sudafrica ha portato Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite, accusandolo di genocidio. Il crimine di genocidio consiste non solo nello sterminio di una popolazione ma nel privarla della sua terra, negarle il diritto di avere un proprio Stato, distruggere il suo tessuto sociale e le sue stesse radici storiche. È esattamente ciò che sta facendo Israele con i palestinesi. La guerra condotta da Israele a Gaza, motivata come difesa dall’attacco di Hamas (il cui piano era noto da oltre un anno ai capi politici e militari israeliani) mira a cancellare il Territorio di Gaza. Esso fa parte, con quello della Cisgiordania, dello Stato di Palestina riconosciuto dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite della quale esso è membro pur non avendo ancora il diritto di voto. La guerra israeliana non solo stermina la popolazione civile, ma rende il territorio di Gaza inabitabile.
Lo scopo, dichiarato apertamente dalla destra israeliana, è che i palestinesi siano “reinsediati fuori da Gaza”, ossia deportati definitivamente fuori dalla loro terra. Gli Stati Uniti, mentre continuano a sostenere la guerra di Israele per incendiare il Medioriente in cui stanno perdendo la posizione predominante, sono favorevoli a mantenere un territorio formalmente palestinese ma di fatto privo di ogni reale sovranità. A questa visione corrisponde il piano presentato dal ministro israeliano della Difesa. Esso prevede che Israele mantenga il controllo militare dei confini di Gaza, isolandola ancora di più, mentre una task force multinazionale (formata sicuramente da USA, NATO e UE) supervisiona “la ricostruzione e lo sviluppo economico del territorio”. Abitanti palestinesi, scelti da Israele e dalla task force internazionale, gestirebbero gli affari civili nell’“enclave” di Gaza. Non ci sarebbe alcun ruolo a Gaza per l’Autorità Palestinese, che gestisce parti della Cisgiordania occupata da Israele, Israele otterrebbe in tal modo ciò che vuole: la definitiva cancellazione dello Stato di Palestina, deciso dalle Nazioni Unite 77 anni fa nel quadro della formula dei due Stati. Su questo sfondo è di primaria importanza la decisione del Sudafrica di portare Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite con l’accusa di genocidio.
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Allarme Nucleare: altre 32 basi USA in Europa a ridosso della Russia - 20240105 - Pangea Grandangolo
Centoventitreesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 05/01/2024.
La Svezia entrerà nella NATO sotto comando USA il prossimo luglio. Intanto gli Stati Uniti sono già entrati in Svezia. Un accordo stipulato lo scorso dicembre concede loro accesso illimitato a 17 basi militari svedesi. Qui gli Stati Uniti potranno schierare proprie forze e preposizionare armamenti Le armi nucleari non sono menzionate nell’Accordo, ma gli Stati Uniti avranno il controllo esclusivo sugli armamenti preposizionati, quindi la possibilità di schierare in Svezia anche armi nucleari. Un accordo analogo è stato stipulato dagli USA lo scorso dicembre con la Finlandia, entrata nella NATO sotto comando USA lo scorso aprile. La Finlandia concede agli Stati Uniti l’accesso illimitato a 15 basi militari, compreso il preposizionamento di armamenti e l’ingresso di aerei, navi e veicoli militari statunitensi. Poiché sono gli Stati Uniti ad avere l’esclusivo controllo su tali forze, essi possono schierare nelle basi finlandesi sia armi che vettori 2 nucleari. Cinque delle 15 basi si trovano in Lapponia al confine con la Russia. Contemporaneamente gli Stati Uniti stanno schierando in Europa le nuove bombe nucleari B61-12. Esse vengono dislocate in Italia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Turchia in sostituzione delle bombe nucleari B61. È possibile che le B61-12 siano segretamente dislocate anche in Polonia e altri paesi europei. Mentre è in corso il loro schieramento, il Pentagono annuncia la decisione di sviluppare un’ulteriore variante della bomba, denominata B61-13. Avrà una potenza di 360 kiloton, molto superiore a quella massima della B61-12 da 50 kiloton. Il Pentagono comunica che “la B61-13 fornirà al Presidente degli Stati Uniti ulteriori opzioni contro obiettivi militari più resistenti e contro obiettivi su grandi aree” . In altre parole, gli Stati Uniti stanno schierando in Europa bombe nucleari da first strike, chiaramente dirette contro la Russia, per distruggere i bunker dei centri di comando e grandi aree di importanza strategica. Inevitabile la risposta della Russia: essa ha completato lo schieramento in Bielorussia di armi nucleari tattiche in grado di colpire le basi nucleari USA-NATO in Europa. Cresce allo stesso tempo il rischio di guerra nucleare in Medioriente, dove Israele – unica potenza nucleare della regione – si prepara, con l’appoggio statunitense, ad attaccare l’Iran.
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Medioriente: gli incendiari gridano “Al fuoco!” - 20231229 - Pangea Grandangolo
Centoventiduesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 29/12/2023.
Quella condotta da Israele a Gaza viene definita dal Washington Post “una delle guerre più distruttive di questo secolo”. Questa guerra – attuata da Israele col pieno sostegno di USA NATO e UE - ha provocato finora nella popolazione palestinese oltre 20.000 morti e 55.000 feriti gravi, che per la maggior parte non sopravviveranno dato che le forze israeliane distruggono sistematicamente gli ospedali di Gaza. Donne e bambini rappresentano il 70% dei morti. Circa 2 milioni di persone, corrispondenti all'85% della popolazione, sono sfollati. Aumentano allo stesso tempo i raid israeliani in Cisgiordania.
Su questo sfondo il premier Netanyahu enuncia, in un articolo sul Wall Street Journal, quale primo “prerequisito per la pace” la necessità che2 “Hamas deve essere distrutto”. Egli sottolinea che “nel distruggere Hamas, Israele continuerà ad agire nel pieno rispetto del diritto internazionale.” Dimentica Netanyahu quanto dichiarava ufficialmente nel 2019: “Chiunque voglia ostacolare la creazione di uno Stato palestinese deve sostenere Hamas e trasferire denaro ad Hamas. Questo fa parte della nostra strategia: isolare i palestinesi di Gaza dai palestinesi della Cisgiordania.” Per anni, d’accordo con Israele, il Qatar ha inviato ogni mese centinaia di milioni di dollari in contanti a Gaza per sostenere il governo di Hamas. Un documento di 40 pagine, denominato in codice dall’intelligence israeliana “Mura di Gerico”, dimostra che Israele conosceva da oltre un anno, nei dettagli, il piano dell’attacco effettuato da Hamas il 7 Ottobre 2023. Esso è servito ai capi di Israele per giustificare “una delle guerre più distruttive di questo secolo”, il cui scopo è stato chiaro fin dall’inizio: cancellare i territori dello Stato palestinese, massacrando e deportando l’intera popolazione. Lo conferma oggi Paula Betancur dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani: “L'operazione militare israeliana a Gaza mira a deportare in massa la popolazione civile”.
La guerra israeliana per cancellare definitivamente lo Stato Palestinese si inserisce nella strategia USA-NATO-UE di mantenere con la guerra il controllo di una regione strategica, il Medioriente, in cui l’Occidente sta perdendo terreno di fronte all’avanzare dei progetti politico-economici, come quello dei BRICS, che stanno cambiando gli assetti mondiali.
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Annuncio replica Concerto di Valentina Lisitsa e Mauro Valli 20231225 ore 14:00 - Pangea Speciale
Valentina Lisitsa torna in Italia per “Ponti di Musica”, uno straordinario concerto evento a Venezia. La sua musica costruirà un ponte per unire i popoli e, con tutta la sua forza, abbatterà, ancora una volta, ogni forma di censura dell’arte. Un momento in cui la luce dell’arte illumina l’oscurantismo della propaganda e compie la propria missione universale: superare le divisioni.
Dopo l’indimenticabile esibizione del 29 aprile scorso, Valentina Lisitsa ci regala un suggestivo concerto privato insieme al maestro Mauro Valli, virtuoso del violoncello, con un repertorio eccezionale che spazia da Bach a Beethoven fino a Liszt.
Byoblu, il Comitato organizzatore Ponti di Musica e Pangea Grandangolo vi portano nel cuore di Palazzo Cà Sagredo, che s’affaccia sul Canal Grande, per farvi vivere tutte le emozioni del concerto della grande pianista e del violoncellista Mauro Valli.
Un evento che BYOBLU trasmetterà in replica Lunedì 25 Dicembre alle 14:00 in esclusiva sul 262 del digitale terrestre, sul 462 di TìvuSat e 816 di Sky e sul proprio sito https://www.byoblu.com/diretta-tv/.
Legati a questo concerto, vi sono quattro diversi appuntamenti da non perdere:
Sabato 2 Dicembre alle ore 20:30 è stato trasmesso il concerto di Valentina Lisitsa e Mauro Valli: https://www.byoblu.com/2023/12/02/valentina-lisitsa-e-mauro-valli-incantano-venezia-vivi-tutte-le-emozioni-dello-straordinario-concerto-evento/.
Venerdì 1 Dicembre alle ore 21:30 è stata trasmessa l’intervista di Berenice Galli alla pianista Valentina Lisitsa https://www.byoblu.com/2023/12/01/valentina-lisitsa-torna-a-suonare-a-venezia-la-citta-simbolo-della-censura-ai-suoi-danni/.
Giovedì 30 Novembre alle ore 19:30 è stata trasmessa l’intervista di Berenice Galli al violoncellista Mauro Valli: https://www.byoblu.com/2023/11/30/la-musica-come-linguaggio-di-pace-universale-intervista-esclusiva-al-maestro-mauro-valli-in-concerto-con-valentina-lisitsa/.
Mercoledì 29 Novembre alle ore 19:15 è stato trasmesso lo Speciale XXI a cura di Adalberto Gianuario che ha raccontato le “dietro le quinte” del concerto: https://www.byoblu.com/2023/11/29/dietro-le-quinte-del-concerto-di-valentina-lisitsa-e-mauro-valli-a-venezia/.
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Stessa strategia di guerra dall’Ucraina alla Palestina - 20231215 - Pangea Grandangolo
Centoventunesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 15/12/2023.
Zelensky, invitato a Washington da Biden, preme sul Congresso perché approvi la legge di spesa che include altri 50 miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina. Scrive il New York Times: “La controffensiva ucraina lanciata sei mesi fa è fallita. Kiev deve fare i conti con il calo del personale militare, delle riserve di munizioni e del sostegno Occidentale. Mosca sta dimostrando la capacità di sostenere una guerra prolungata.” In tale situazione, scrive sempre il New York Times, “Stati Uniti e Ucraina sono alla ricerca di una nuova strategia dopo il fallimento della controffensiva: il Pentagono invia il generale Aguto, che comanda il sostegno all’Ucraina da una base in Germania, a trascorrere lunghi periodi di tempo a Kiev. Il generale Aguto lavorerà più direttamente con la leadership militare del Paese”. Mentre continuano ad alimentare direttamente e tramite la NATO la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti continuano a sostenere Israele nella guerra a Gaza. Il piano dei capi di Israele prevede la deportazione della popolazione di Gaza nel deserto del Sinai e la cancellazione di Gaza quale territorio palestinese, facendo poi la stessa cosa con la Cisgiordania. La strategia statunitense, sostenuta da Israele, mira ad allargare la guerra nella regione mediorientale, dove gli USA stanno perdendo la loro posizione predominante di fronte all’avanzare dei progetti politico-economici di Cina e Russia, tra cui il prossimo allargamento dei BRICS ad Iran e Arabia Saudita.
Per sostenere questa strategia di guerra gli Stati Uniti continuano ad accrescere la loro già enorme spesa militare. Il Senato ha approvato una legge sulla Difesa da 886 miliardi di dollari, cui si aggiungono altre spese di carattere militare portando il totale a circa la metà della spesa militare mondiale.
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Concerto di Valentina Lisitsa e Mauro Valli - 20231202 - Pangea Speciale
Valentina Lisitsa torna in Italia per “Ponti di Musica”, uno straordinario concerto evento a Venezia. La sua musica costruirà un ponte per unire i popoli e, con tutta la sua forza, abbatterà, ancora una volta, ogni forma di censura dell’arte. Un momento in cui la luce dell’arte illumina l’oscurantismo della propaganda e compie la propria missione universale: superare le divisioni.
Dopo l’indimenticabile esibizione del 29 aprile scorso, Valentina Lisitsa ci regala un suggestivo concerto privato insieme al maestro Mauro Valli, virtuoso del violoncello, con un repertorio eccezionale che spazia da Bach a Beethoven fino a Liszt.
Byoblu, il Comitato organizzatore Ponti di Musica e Pangea Grandangolo vi portano nel cuore di Palazzo Cà Sagredo, che s’affaccia sul Canal Grande, per farvi vivere tutte le emozioni del concerto della grande pianista e del violoncellista Mauro Valli.
Vi sono quattro diversi appuntamenti da non perdere, raccolti sulla pagina https://www.byoblu.com/valentina-lisitsa-secondo-concerto/:
Sabato 2 Dicembre alle ore 20:30 è stato trasmesso il concerto di Valentina Lisitsa e Mauro Valli: https://www.byoblu.com/2023/12/02/valentina-lisitsa-e-mauro-valli-incantano-venezia-vivi-tutte-le-emozioni-dello-straordinario-concerto-evento/ .
Venerdì 1 Dicembre alle ore 21:30 è stata trasmessa l’intervista di Berenice Galli alla pianista Valentina Lisitsa https://www.byoblu.com/2023/12/01/valentina-lisitsa-torna-a-suonare-a-venezia-la-citta-simbolo-della-censura-ai-suoi-danni/.
Giovedì 30 Novembre alle ore 19:30 è stata trasmessa l’intervista di Berenice Galli al violoncellista Mauro Valli: https://www.byoblu.com/2023/11/30/la-musica-come-linguaggio-di-pace-universale-intervista-esclusiva-al-maestro-mauro-valli-in-concerto-con-valentina-lisitsa/.
Mercoledì 29 Novembre alle ore 19:15 è stato trasmesso lo Speciale XXI a cura di Adalberto Gianuario che ha raccontato le “dietro le quinte” del concerto: https://www.byoblu.com/2023/11/29/dietro-le-quinte-del-concerto-di-valentina-lisitsa-e-mauro-valli-a-venezia/.
Byoblu trasmette in esclusiva il concerto di Valentina Lisitsa e Mauro Valli sul 262 del digitale terrestre, sul 462 di TìvuSat e 816 di Sky e sul proprio sito.
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Piano di Hamas: noto a Israele da oltre un anno - 20231208 - Pangea Grandangolo
Centoventesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 08/12/2023.
“Israele conosceva il piano d’attacco di Hamas da oltre un anno”, rivela il New York Times. Lo prova un documento di 40 pagine denominato in codice dall’intelligence israeliana “Mura di Gerico”: esso delinea punto per punto, senza specificare la data, esattamente l’attacco effettuato da Hamas il 7 Ottobre 2023. Il piano è circolato ampiamente, per oltre un anno prima del 7 Ottobre 2023, tra i leader militari e dell’intelligence israeliana, ma essi hanno concluso che “un attacco di tale portata è al di là delle capacità di Hamas”. Lo scorso luglio, solo tre mesi prima all’attacco, una analista veterana dell’Unità 8200, l’agenzia di intelligence israeliana, ha avvertito che Hamas aveva condotto un’intensa esercitazione simile a quella descritta nel piano. Ma un colonnello dell’agenzia di intelligence ha cestinato il suo rapporto. Il 7 Ottobre 2023 Hamas ha eseguito il piano di attacco con “stupefacente precisione”: una raffica di razzi, droni per mettere fuori uso le telecamere di sicurezza e le mitragliatrici automatiche lungo la barriera che circonda Gaza, uomini armati che entrano in territorio israeliano dai varchi aperti con bulldozer nella barriera. Esattamente come era scritto nel piano denominato dall’intelligence israeliana “Mura di Gerico”.
Questa eccezionale documentazione – che il mainstream politico-mediatico ha passato sostanzialmente sotto silenzio – conferma quanto abbiamo dimostrato, in base ai fatti e non alle opinioni, fin dalla puntata 113 di Grandangolo intitolata “L’11 Settembre del Medioriente”: i capi di Israele non sono stati colti di sorpresa dall’attacco di Hamas, ma hanno contribuito alla sua esecuzione per avere il pretesto di attuare il loro piano strategico. Esso consiste nello sterminare la popolazione di Gaza: i morti e i feriti gravi, per la maggior parte donne e bambini, ammontano finora a circa 60 mila, equivalenti (se ci trovassimo noi in una situazione simile) a circa 2 milioni di morti e feriti gravi in Italia. Allo stesso tempo il piano consiste nel rendere Gaza inabitabile, martellandola con migliaia di bombe fornite dagli USA: in meno di sette settimane i bombardamenti israeliani hanno distrutto quasi il 70% degli edifici nel Nord, e lo stesso stanno facendo ora nel Sud, mentre nel corso di tutta la Seconda guerra mondiale i bombardamenti degli Alleati sulla Germania distrussero il 60% degli edifici di Dresda e altre città.
La soluzione finale, nel piano dei capi di Israele, prevede la deportazione della popolazione di Gaza nel deserto del Sinai e la cancellazione di Gaza quale territorio palestinese, facendo poi la stessa cosa con la Cisgiordania, I capi di Israele stanno così commettendo non solo crimini di guerra, ma un vero e proprio crimine di genocidio. Questo crimine internazionale consiste nella metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso in quanto tale, compiuta attraverso lo sterminio degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, lo scardinamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, religiose, culturali.
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