Ep 73 - Inflazione in calo e banche centrali, quali conseguenze sui mercati
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https://www.spreaker.com/user/14274082/15-12-23-inflazione-in-calo-cosa-aspetta
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04 12 23 Bitcoin vola
Tutto perfetto. Come indicato nei mesi scorsi, al superamento di 32.000 sarebbe arrivato a 40.000 e ora......
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22.11.23 BCE: recessione e rischio banche
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https://www.spreaker.com/user/14274082/22-11-23-recessione-e-rischio-banche
Riepilogo
- Per la Bce ci sono vari rischi per il sistema bancario
- Il rischio credito
- Il rischio immobiliare
- il rischio guadagni
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08.11.23 Per i mercati non è finita
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https://www.spreaker.com/user/14274082/08-11-23-per-i-mercati-non-e-finita
Riepilogo
- I consumtori vedono l'inflazione al 4%
- Sono calati i prezzi dell'energia, ma poco tutto il resto
- Rallenterà l'economia anche negli Usa
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30.10.23 Questa settimana la Fed, ma difficile un rally di fine anno
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/30-10-23-la-fed-ma-nessun-rally
Riepilogo
- Riunione Fed, probabili tassi fermi, ma conferenza da sentire
- Politica fiscale espansiva Usa fa crescere economia, lavoro e forse inflazione
- In queste condizioni difficile vedere ribassi dei tassi e inflazione in ribasso
- Propensione al rischio basso
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25.10.23 I mercati hanno paura. Ecco perchè
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/25-10-23-i-mercati-hanno-paura-ecco-perc
Riepilogo
- I mercati hanno paura di una caduta verticale
- Ognu notizia negativa porta a reazioni esagerate e, al contrario, le notizie positive portano a reazioni normali
- Mancano spunti al rialzo, non ci si fida e si pensa che i tassi resteranno elevati
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10.10.23 l'inflazione crescerà ancora ?
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/10-10-23-linflazione-crescera-ancora
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26.09.23 Borse giù e rendimenti in salita. Ecco perchè
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/26-09-23-borse-giu-e-rendimenti-in-salit
Riepilogo
- L'inflazone resta alta e le banche centrali sono decise nel ragiungimento del loro obiettivo del 2%
- Tassi elevati a lungo termine per vincere l'inflazione
- Il rallentamento-recessione è necessario per abbattere l'inflazione
- Le borse scendono e i rendimenti salgono
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25.09.23 Macroeconomia settimanale
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/25-09-23-macroeconomia-settimanale
Riepilogo.
- Dati macro ancora poco rassicuranti e forieri di un'economia in difficoltÃ
- Indici manifatturieri europei ancora sotto i 50, quindi in contrazione, e così anche per gli indici dei servizi
- Vendite in calo e inflazione in riduzione frazionale che richiede più tempo per essere vinta
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25.09.23 BTP: la patrimoniale che non si vede
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https://www.spreaker.com/user/14274082/25-09-23-btp-la-patrimoniale-che-gli-ita
Riepilogo
- Difficile collocare i btp. La BCE non compra titoli, le banche devono venderli e gli stranieri non li comprano
- Li devono acquistare i risparmiatori italiani: non c'è alternativa
- Possibile necessità di applicare la clausola di azione collettiva
- Soluzione con ristrutturazione del debito
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21.09.23 Powell ha convinto i mercati
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/21-09-23-powell-ha-convinto-i-mercati
Riepilogo
- Powell deciso sul 2% come obiettivo
- La Fed non abbaserà i tassi a breve, anzi li aumenterà ancora
- L'economia e , soprattutto, il lavoro tiene quindi, serve tempo
- Dovremo verificare gli effetti sull'economia
19.09.23 Inflazione, economia e mercati
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/19-09-23-inflazione-economia-e-mercati
Riepilogo
- Inflazione economia e mercati sono collegati
- L'inflazione si batte alzandi i tassi e con una recessione. Non ci sono altri metodi
- Se l'economia, come avviene negli usa, resiste, l'inflazine può rallentare, ma non è vinta
- É possibile che servano tassi un pò più alti di come si pensava e una recessione più forte rispetto alle aspettative. E allora l'inflazione calerÃ
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19.09.23 Brent verso i $100 ?
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/19-09-23-brent-sopra-95
Riassunto
- L'opec ha risotto la produzione e l'immisione di barili
- I prezzi aumentano nonostante il rallentamento economico
- Il primo obiettivo di 95 è stato raggiunto, ma il vero traguardo è a $100
- In caso di consolidamento facile un'oscillazione in range tra 95 e 100
- Sopra 100 fino a 120 e sotto 95 si torna a 90
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18.09.23 Dati Macro - Economia
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https://www.spreaker.com/user/14274082/18-09-23-dati-macro-economia
DATI MACROECONOMICI
- Dati ancora negativi in Europa. Produzione, vemdite e indici di previsione
- Stati Uniti ancora con un'economia che si mantiene su buoni livelli, Qualche scricchiolio, ma nel complesso una buona tenuta; al momento.
- UK anche se tengono le vendite, i dati macro sono simili all'Europa
- In Europa siamo vicini ad una stagflazione, stagnazione con inflazione.
- Le prospettive per l'autunno sono di difficoltà in aumento.
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04.09.23 Brent, obiettivo 100 dollari
Fonte:
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L'obiettivo dell'Opec era mantenere alto il prezzo del petrolio e sembrano riuscirci
Quando il prezzo del Brent stava scendendo l'Opec è immediatamente intervenuto riducendo la produzione; soprattutto Arabia e Russia.
La recessione sembrava alle porte e un calo dell'economia sembrava poter essere abbastanza pesante.I paesi dell'Opec hanno immediatamente reagito con dei cali di produzione che si sono sovrapposti con una tenuta dellìeconomia Usa importante e decisamente inaspettata che ha portato anche ad una riduzione delle scorte di petrolio. Questo ha consentito un aumento dei prezzi che ha premiato la nostra indicazione di acquisto. Oggi si può gestire il guadagno e attendere il probabile raggiungimento dagli 88 dollari odierni ai 92-95 dollari e in superamento portarsi a 100. Entrare oggi è ancora possibile, ma con maggiori rischi. Siamo giunti a metà del guado e, quindi possiamo avere ancora un buon margine di guadagno, ma in caso di storno si andrebbe immediatamente in perdita ed essendo un periodo complicato senza una crescita globale forte.
É altrettanto vero che sono convinto che un eventuale calo occidentale sarà compensato il prossimo anno dalla ripresa cinese. Ma, ovviamente, è una previsione non ancora sostenuta dai dati. In pratica chi ha investito può attendere, mentre chi volesse entrare ora deve essere cosciente che l'asticella dei rischi si alza.
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31.03.23 NVIDIA: non entrerei adesso
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https://www.spreaker.com/user/14274082/31-03-23-nvidia
Perchè non entrerei oggi.
Dobbiamo valutare ciò che ha già fatto e quali siano le indicazioni che ci arrivano dai fondamentali per comprendere se il prezzo attuale è eccessivo o ci sono ancora spazi di rialzo.
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27.08.23 Nessun crollo in vista nel breve
Fonte:
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Le aspettative di Jackson Hole e il futuro dei mercati finanziari
La settimana scorsa è stata caratterizzata dalle aspettative di Jackson Hole, le aspettative di una riunione nella quale avrebbero parlato i banchieri centrali, quindi Powell e Lagarde; in effetti hanno parlato e, a mio parere, non c'è stato nulla di nuovo, hanno confermato la loro politica, la loro strategia e la loro modalità operativa, quindi i tassi continuano a mantenersi elevati, non si abbasseranno, l'inflazione resta alta, l'obiettivo è il 2%.
I salari, diceva Powell, restano decisamente alti e sappiamo che l'obiettivo della Fed e delle banche centrali resta sempre il 2% e una caduta dei salari. É ciò che ritengono necessario per l'abbassamento dell'inflazione, quindi prossimamente guarderanno sempre di più i dati, saranno cauti. Questo ha portato ad avere aspettative di mercato, giusto o sbagliate che siano, in percentuali molto elevate, circa l'80% degli analisti pensa che la prossima riunione delle banche centrali porterà ad un nulla di fatto.
Ci si aspetta un rialzo dei tassi nei prossimi mesi, probabilmente entro novembre dello 0,25, ma ci si attende una fermata a settembre. Questo cosa comporta?
Comporta che evidentemente l'azionario sarà ancora da preferire, nonostante le difficoltà economiche, nonostante gli utili quest'anno tendano a un aumento pari a zero, e non sarà ancora l'obbligazionario a ripartire, ma l'azionario. L'azionario dovrebbe essere il comparto nel quale si concentrerà la liquidità e l'operatività dei vari operatori finanziari, questa è la situazione.
Uno scenario che resta ancora ambiguo, che resta difficoltoso perché comunque i dati macroeconomici sono negativi in Europa, e in America l'economia è resiliente, anche se con tante contraddizioni, con un misto di alcuni elementi decisamente negativi ed altri che misurano una forte tenuta. Come hanno detto più volte negli ultimi mesi i banchieri centrali, si guardano i dati, si avanza un passo alla volta, si guarda giorno per giorno quella che è l'evoluzione, siamo in territori inesplorati con l'aggiunta di una difficoltà dell'economia cinese le cui conseguenze commerciali e finanziarie a livello mondiale saranno da scoprire; così come le ultime decisioni di allargamento dei BRICS a molti paesi che comunque prima erano, perlomeno alcuni di loro, collegati all'Occidente.
Ci sono tante variabili sui mercati e nel mondo anche a livello geopolitico che costrigono ad attendere gli accadimenti nel futuro. Allo stato attuale non si vede un forte crollo dell'economia e non si vede un forte crollo nell'imminente dei mercati azionari.
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08.08.23 Bayer Dati negativi
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Le vendite di Bayer scendono del 14%
Le vendite del Gruppo Bayer sono diminuite del 13,8% nel secondo trimestre dell'anno fiscale 2023 a 11,04 miliardi di euro, ha detto la società nel suo ultimo rapporto di martedì.Secondo il suo rapporto, l'EBITDA è diminuito del 12,1% a 2,3 miliardi di euro. Con un risultato finanziario negativo di 618 milioni di euro, l'utile ante imposte è stato negativo per 1.574 milioni di euro, secondo la società , a causa di "variazioni positive del fair value degli investimenti finanziari". Nel frattempo, nei tre mesi fino al 30 giugno, l'utile per azione è stato negativo di 1,92 euro.D'altra parte, il documento ha anche rilevato che c'è stato un effetto valutario negativo di 553 milioni di euro e che le vendite in Germania sono state pari a 638 milioni di euro, in crescita rispetto al secondo trimestre 2.
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31.07.23 Rischio stagflazione nei prossimi mesi
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https://www.spreaker.com/user/14274082/31-07-23-rischio-stagflazione-nei-prossi_1
Le banche centrali decidono sull'aumento dei tassi di interesse: rischio di stagflazione e dalle banche shock finanziario imminente .
La BCE e la Fed, la settimana scorsa, hanno deciso sui tassi di interesse e hanno deciso per un aumento dello 0,25%, esattamente tutto come previsto, come si aspettava il mercato.
Potevano essere importanti le conferenze stampa, ma anche in questo caso c'è stata abbastanza ambiguità da parte della Fed, o meglio è stata una conferenza stampa attendista che ha lasciato aperte le porte per qualsiasi cosa.
Più o meno ha fatto la stessa cosa la Lagarde, anche se ha precisato che assolutamente non si abbasseranno i tassi e che si guarderanno sempre i dati. Questo è il fil rouge delle banche centrali. Qualsiasi pausa non sarà definitiva, ma semplicemente sarà un qualcosa dettato dal momento e dai dati che usciranno.
Quindi, le previsioni in effetti, non sono ottimistiche per l'economia, c'è un forte rischio e una forte paura per una ripresa dell'inflazione, dovuto a un nuovo aumento del petrolio, grazie a un'economia statunitense che sta tenendo molto bene e a un'economia cinese, asiatica che ci si aspetta comunque in crescita nei prossimi mesi. Questo sta portando a rialzo alcune materie prime, quindi il rischio che si possa entrare in un periodo di stagflazione, dove ci si aspetta la recessione per l'autunno, a fine anno e inizio del 2024 e un'inflazione che riprende vigore, è uno dei maggiori problemi che porta poi alle conseguenze di decisioni molto difficili da parte delle banche centrali. Questa è la situazione attuale, si rivela che la lotta all'inflazione è sempre dura perché come avevo detto più volte, quando si è fatta uscire dalla gabbia è molto difficile poi farla rientrare, ci possono essere degli avvicinamenti a quanto si vorrebbe e al recinto, ma poi farla rientrare realmente è un'altra cosa, quindi questo è il problema attuale. Problema che abbiamo su tutto il mercato, una contraddizione di vari elementi che comprendono gli errori fatti nel passato, i tassi a zero, la stampa di moneta esagerata, il debito fuori da ogni controllo, hanno portato a queste conseguenze di un'economia che comunque non può essere un traino forte e potente in questo momento e dall'altra parte un'inflazione che continua a esercitare le sue pressioni e a colpire soprattutto le fasce più deboli.
Quello che hanno detto anche a livello bancario, le stesse categorie sindacali, le associazioni è che si prevede uno shock finanziario perché i tassi, che restano elevati, porteranno grossi problemi sui mutui e sulla capacità di pagare le rate corrispondenti. Ripetiamo sempre che si è fatto passare sotto silenzio il fatto che 15 miliardi di rate non vengono pagate. A mio parere non verranno pagate nemmeno nei prossimi mesi, ma anzi aumenterano con tutte le conseguenze del caso che avremo.
Sui mercati abbiamo ancora una buona ripresa, una buona tendenza al rialzo, nonostante il calo degli utili sia stato del 7,3%, ma questo non è abbastanza a causa del fatto che la liquidità è ancora enorme sui mercati, non esiste ancora una vera alternativa alle gestioni obbligazionarie, quindi si riversa ancora tutto nel mercato azionario.
Staremo a vedere poi come verrà risolto in autunno questo problema di possibile stagflazione e come saranno i dati sull'economia.
Oggi è uscito quello italiano e il PIL italiano è in negativo nel secondo trimestre, in contraddizione a quanto dicevano le autorità di ogni tipo e in linea con quanto si percepiva girando semplicemente per strada, andando nelle aziende e sentendo il polso di chi lavora sul mercato vero.
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17.07.23 L'inflazone core resiste e i tassi resteranno alti
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https://www.spreaker.com/user/14274082/17-07-23-linflazone-core-resiste-e-i-tas
L'inflazione e l'aumento dei tassi: la situazione attuale negli Stati Uniti, in Europa e in Brasile.
L'inflazione è scesa al 3% la settimana scorsa negli Stati Uniti, meglio delle aspettative, ma in effetti come al solito è soprattutto l'inflazione di base che è scesa, l'inflazione delle materie prime, ma l'inflazione core resta vicina al 5%, quindi ancora abbastanza alta e questo fa pensare che la Fed continuerà ad alzare i tassi ancora dello 0,25% a luglio, ma potrebbe alzarli ancora anche a settembre.
Stessa cosa si può dire in Europa, in Europa non siamo al 3%, l'inflazione però sta calando, c'è il caso Spagna dove l'inflazione è scesa all'1,9% e negli altri paesi dove resta un po' più alta, in Italia oggi è uscita al 6,4%, anche in questo caso per quanto scende un po' l'inflazione core resta abbastanza alta e anche per l'Unione Europea ci si aspetta che la BCE alzi i tassi dello 0,25% la settimana prossima, BCE che poi probabilmente continuerà ad alzarli certamente anche a settembre e poi si vedrà .
C'è sempre una comunicazione da parte del mercato che può essere fuorviante e cioè il fatto che ci si possa aspettare non solo una fermata, ma poi una diminuzione dei tassi. Quello che ci insegna il passato è che questo non è possibile, non è possibile a meno che non ci sia uno shock forte perché ha dimostrato l'inflazione di altri tempi che ogni qualvolta si è eccessivamente anticipato l'abbassamento dei tassi l'inflazione si è ripresa e successivamente è stato molto più difficile poi riuscire ad abbatterla.
Questo avviene sempre, normalmente quando inizia ad abbassarsi l'inflazione è il momento in cui si deve tenere duro, continuare se non ad aumentare i tassi in base al livello che si è raggiunto, ma perlomeno si deve continuare a mantenere alto il tasso, a non abbassarli assolutamente finché non si è sconfitta definitivamente l'inflazione. Finché continua a muoversi, non si è stabilizzata al basso significa che è ancora da combattere.
L'esempio è appena stato dato dal Brasile che probabilmente sarà il primo paese ad abbassare i tassi, con tassi al 13,75%, un'inflazione che dal 12% è stata portata attualmente al 3%. Vedremo se li abbasserà subito o si aspetterà che si arrivi a quel fatidico 2% di inflazione. Però il Brasile è l'esempio che nonostante l'abbassamento al 7, 6%, poi al 5% dove si era un po' stabilizzata l'inflazione, ha avuto la forza la Banca centrale brasiliana di non abbassare i tassi, continuare a tenerli alti e attendere l'abbassamento ulteriore dell'inflazione. Questo lo stiamo vedendo da un anno, è dall'aprile del 2022, anzi dal maggio 2022 che il Brasile ha i tassi al 13,75% e che nonostante l'abbassamento del livello di inflazione, ad oggi abbia ancora il 13,75% di tassi, quindi un anno e due mesi e stiamo andando verso il 3° ad agosto.
Questo dà l'idea di come devono perdurare per un periodo abbastanza lungo i tassi elevati per combattere realmente l'inflazione, questo è quindi quello che ci aspetta anche in futuro, non bisogna farsi eccessive illusioni ed ecco perché è prevista per fine anno e inizio dell'anno prossimo la recessione un po' ormai da tutti, poi vedremo se sarà soft, hard o che altro, però questa è la situazione attuale.
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17.07.23 Cina: crescita +6,3%, ma i mercati sono negativi
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https://www.spreaker.com/user/14274082/17-07-23-cina-in-crescita
Analisi dei dati cinesi: la Cina non è in recessione, ma sta crescendo in modo quasi normale.
Parliamo di Cina, oggi sono usciti i dati cinesi, dati cinesi presi abbastanza male dal mercato, da tutte le parti abbiamo sentito dire che la Cina è in difficoltà , personalmente non li vedo così male, voi potete vedere la tabella nella quale sono indicati i dati usciti questa notte, questa mattina presto intorno alle 4 e possiamo analizzarli insieme, se andiamo a vedere alla fine perché considerarli così negativi, abbiamo degli investimenti annuali che sono comunque migliori delle aspettative che continuano ad esserci, abbiamo un PIL trimestrale superiore alle aspettative e un PIL cinese a livello annuale che per quanto nel secondo trimestre sia sotto le aspettative è ben superiore al trimestre precedente e abbastanza in linea con la prospettiva di crescita che si dovrebbe avere.
Se consideriamo che all'inizio dell'anno si parlava di massimo un 4,5-5% di crescita del PIL della Cina un secondo trimestre a 6,3% diciamo che così male diremmo che non va, è molto interessante anche il dato sulla produzione industriale perché abbiamo un 4,4% nettamente superiore alle aspettative che erano 2,7% e superiore anche al trimestre precedente e anche su base annuale abbiamo una produzione industriale che continua a crescere, c'è un calo delle vendite al dettaglio che era abbastanza fisiologico negli ultimi 12 mesi abbiamo l'8,15 rispetto al 9,29 precedente ma anche in questo caso non così negative alla fine, non così nettamente negative, è una disoccupazione che si mantiene al 5,2%, questo sta a indicare che abbiamo sì dei chiari scuri, ma non si capisce perché in questo momento i mercati e molti analisti vedano esclusivamente in negativo la Cina, quasi come se non crescesse, quasi se non si stesse sviluppando.
In effetti è così, certo non ci sono più le crescite di una volta ma queste non ci saranno più, ormai è raggiunto dimensioni tali la Cina per cui non potrà certo crescere con performa dell'11%, 12% all'anno, però in un anno come questo che si presenta ancora pieno di criticità la crescita della Cina sembra un'ottima crescita e i dati a mio parere lo stanno confermando, in effetti si stanno mantenendo alla fine le ipotesi di inizio anno nonostante la guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti e le difficoltà su alcune aziende, su alcuni settori e nell'esportazione perché poi dobbiamo considerare anche le difficoltà economiche di molti paesi che non stanno trainando certamente i consumi verso l'estero e quindi le esportazioni, vedi ad esempio la Germania stessa che è molto esposta verso la Cina.
Quindi tutto sommato direi che la Cina tiene, che sta avanzando, per di più ha inserito molte politiche ancora espansive proprio anche la settimana scorsa e quindi queste sicuramente daranno i suoi frutti e quella produzione industriale al 4,4% potrebbe far pensare a un futuro decisamente migliore, quindi che ci possa essere una qualche difficoltà in Cina sicuramente, che non ci sia un trend che corre a velocità elevata certamente no, ma nemmeno direi abbiamo una Cina che sembra da come se ne parla che sia praticamente in recessione, direi di no, la Cina sta crescendo, sta crescendo in modo quasi normale e con un trend che comunque è in salita seppur non velocissimo, con alcuni spiragli a mio parere decisamente positivi.
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15.07.23 La recessione che verrà nei numeri delle banche
Fonte:
https://www.spreaker.com/user/14274082/15-07-23-la-recessione-che-verra-nei-num
La situazione geopolitica e economica attuale: analisi e prospettive.
La situazione geopolitica attuale
Il testo analizza la situazione geopolitica attuale, evidenziando lo scontro tra le due grandi potenze mondiali, Stati Uniti e Cina, che rappresentano la punta dell'iceberg di un mondo che si sta scontrando. Si parla anche dell'emergere di un nuovo mondo, composto dai BRICS, dal Medio Oriente, dall'Africa e dal Sud America, che sta indebolendo l'Occidente. Inoltre, si sottolinea l'importanza della geopolitica e dei rapporti tra i paesi, che influenzano non solo i mercati, ma anche la vita quotidiana.
Le politiche monetarie e fiscali
Il testo evidenzia le difficoltà delle banche centrali e dei governi nel tenere il passo con le dinamiche economiche e politiche attuali. Si parla della spesa pubblica che cresce infinitamente e dell'indebitamento dell'Occidente, che sta creando problemi. Inoltre, si sottolinea l'importanza delle politiche monetarie e fiscali, che hanno un impatto diretto sull'economia e sui mercati.
La ripresa economica della Cina
Il testo analizza la situazione economica della Cina, che sta crescendo nonostante le tensioni geopolitiche e le sanzioni internazionali. Si parla dell'importanza dei consumatori cinesi per le aziende americane e dell'indebitamento dell'Occidente nei confronti della Cina. Inoltre, si sottolinea come la Cina stia diventando sempre più importante a livello mondiale, anche grazie ai suoi investimenti in tecnologie avanzate.
L'importanza dell'inflazione
Il testo evidenzia l'importanza dell'inflazione e la priorità delle banche centrali nel controllarla. Si parla dei danni che l'inflazione può provocare sull'economia e sulle persone e delle difficoltà delle banche centrali nel trovare il giusto equilibrio tra interventi e danni. Inoltre, si sottolinea come l'inflazione sia un tema centrale per l'economia e i mercati attuali.
L'inflazione e la priorità delle banche centrali
Il testo inizia con una riflessione sull'inflazione e sulla priorità delle banche centrali di combatterla. Si sottolinea come l'inflazione sia un problema che riguarda tutti, poiché comporta un aumento dei prezzi e una diminuzione del potere d'acquisto. Si evidenzia inoltre come le banche centrali stiano aumentando i tassi nonostante l'economia possa avere dei rallentamenti, perché l'obiettivo principale è sconfiggere l'inflazione. Si parla anche della situazione geopolitica attuale, con l'Occidente indebitato e la Cina in possesso di gran parte di questo debito.
Le politiche monetarie delle banche centrali
Il secondo capitolo si concentra sulle politiche monetarie delle banche centrali e sulla loro gestione dell'economia. Si sottolinea come le banche centrali abbiano ritardato l'intervento sull'inflazione nella speranza che si risolvesse da sola, ma che ora si trovino in una situazione difficile. Si parla anche dei danni che qualsiasi intervento potrebbe causare all'economia e all'inflazione, e delle criticità che la situazione attuale comporta per le banche e per i crediti che non potranno essere restituiti.
Il mercato e la situazione attuale
Il terzo capitolo si concentra sulla situazione attuale del mercato e sui suoi ultimi rialzi. Si sottolinea come questi siano stati dovuti alla nuova stampa di monete, che ha creato inflazione. Si parla anche del fatto che la crescita attuale sia fittizia e sia dovuta all'ancora ad un eccesso di liquidità , e di come la BCE toglierà ancora più liquidità a luglio, il che potrebbe comportare pesanti conseguenze per l'Italia e per l'italiano medio.
I rischi dell'aumento dei tassi
Il quarto capitolo si concentra sui rischi dell'aumento dei tassi e sulla possibilità di una forte recessione. Si sottolinea come quando si alzano i tassi, l'economia rallenta e si riducono le vendite e i consumi, il che comporta problemi seri. Si parla anche dei fallimenti bancari americani recenti e della necessità delle banche centrali di rimettere liquidità nel mercato, annullando tutto ciò che era stato fatto nei mesi precedenti quando si era tolta liquiditÃ
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10.07.23 Inflazione alta e mercati in calo
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https://www.spreaker.com/user/14274082/10-07-23-inflazione-alta-e-mercati-in-ca
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03.07.23 Perchè le borse resistono senza scendere
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https://www.spreaker.com/user/14274082/03-07-23-inflazione-e-quantita-di-moneta
Buongiorno avevo promesso che vi avrei spiegato perché l'inflazione per quanto rallenti continua a crescere e perchè le borse resistono senza crollare. Prima di tutto dobbiamo chiarire una cosa: l'inflazione non sta scendendo, l'inflazione rallenta nella salita e questo è un punto fondamentale. Poi c'è il solito problema di cui abbiamo parlato più volte. Oggi le banche centrali aumentano i tassi per combattere l'inflazione senza ottenere i risultati che avrebbero voluto ottenere ed il motivo è molto semplice: noi abbiamo un'inflazione elevata causata dall'eccesso di moneta in circolazione. É lo stesso motivo per cui le borse non crollano. Si è stampata troppa moneta. Normalmente, l'aumento dei tassi ha sempre fatto scendere i mercati azionari, ma questo non succede perchè i mercati sono sracolmi di soldi. Il problema attuale è che aumentare i tassi non basta per il semplice motivo che finché resta in circolazione moneta in eccesso è difficile che l'inflazione si riduca. E di conseguenza è difficile che ci sia una recessione forte e una discesa importante delle borse. Alla fine le banca Centrale saranno costrette, per vincere la battaglia sull'inflazione, ad agire con forza nel ridurre la quantità di monete in circolazione. La forte riduzione di moneta porterà una recessione forte. E la forte recessione ridurrà l'inflazione e farà scendere i mercati. Questo è il percorso da affrontare, non ce ne sono altri, altrimenti l'inflazione continuerà a persistere, ma non verrà posta sotto controllo e i mercati continueranno a muoversi in range senza un trend. Oggi in Europa in Usa è in atto una riduzione di liquidità fornita dalle banche alle persone e alle aziende ma quello che sarà importante sarà la riduzione di liquidità alla fonte perché solo in questo modo si riduce a livello di sistema. In caso contrario si continueranno a combattere gli effetti dell'inflazione senza curarne la causa e si resterà in un'agonia infinita e il declino perenne.
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