GEOINGEGNERIA - TG TELECOLOR: "Le Nazioni Unite non hanno raggiunto l'accordo sulla regolamentazione/blocco della geoingegneria>> interv. n. 96 del 21 aprile 2024

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GEOINGEGNERIA - ONU: NEI COLLOQUI DI NAIROBI I GOVERNI NON SONO RIUSCITI A TROVARE UN CONSENSO SUL DIVIETO O UNA NUOVA GOVERNANCE PER L’SRM
Link originale della notizia (29/2/2024):
https://www.climatechangenews.com/2024/02/29/nations-fail-to-agree-ban-or-research-on-solar-geoengineering-regulations/#:~:text=Solar%20radiation%20management%20is%20currently,small%2Dscale%20scientific%20research%20studies.
Link per leggere l'articolo in italiano (pdf):
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:2ea5b3d5-7a07-4ae0-8f2f-1a9574901e1d

Nel febbraio del 2023 le Nazioni Unite hanno sollevato la questione dell'assenza di una "governance" riguardo la geoingegneria. Che si rende quantomai necessaria poiché il pianeta non è appannaggio di nessuno, tantomeno da lobbies e corporazioni.

<<Nei colloqui di Nairobi, all’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA:
Environment Assembly)
i governi non sono riusciti a trovare un consenso su una nuova governance globale per l’SRM, comprese le proposte per il “non utilizzo” e un gruppo di esperti delle Nazioni Unite. Quindi, i governi non sono riusciti a trovare un accordo su come le Nazioni Unite dovrebbero regolare le controverse tecniche di gestione della radiazione solare (SRM), che mirano a ridurre gli effetti del cambiamento climatico attenuando la luce solare che raggiunge la Terra.

Alcuni governi guidati dal Gruppo africano di paesi volevano vietare l’SRM, mentre altri guidati dalla Svizzera avevano spinto per istituire un gruppo di esperti per studiare il nascente approccio.

Poiché i paesi non sono riusciti a raggiungere un consenso durante i colloqui di mercoledì, lo status quo continuerà. La gestione della radiazione solare è attualmente legale nella maggior parte dei paesi. Ma esiste di fatto una moratoria globale sulla geoingegneria – che include l’SRM – dal 2010, quando è stata concordata dai governi nell’ambito della Convenzione sulla diversità biologica, con eccezioni per studi di ricerca scientifica su piccola scala.

Le nazioni africane, d’altro canto, erano contrarie a qualsiasi cosa consentisse l’SRM. In una lettera al presidente dei colloqui, vista da Climate Home, il presidente del Gruppo africano, Alick Muvundika, ha proposto un meccanismo di governance globale per prevenire l’uso dell’SRM (o “non uso” nel gergo delle Nazioni Unite), sostenendo che i rischi all’ambiente sono eccessivi e che l’opzione dell’SRM mina le “vere soluzioni climatiche”.

La lettera aggiungeva che “ci sono sforzi per usare l’Africa per giustificare l’uso di questa tecnologia pericolosa, spesso con l’argomentazione che il rischio del cambiamento climatico deve essere soppesato rispetto ai rischi di diffusione della tecnologia”. Muvundika l’ha definita una “falsa dicotomia”.

I colloqui dell’UNEA sulla questione non sono stati pubblici. Ma i testi commentati visionati da Climate Home mostrano che la posizione del Gruppo africano è stata sostenuta da Colombia, Messico, Fiji e Vanuatu.

SENZA UN TRATTATO INTERNAZIONALE (PER ES. COME SULLE ARMI NUCLEARI E ARMI CHIMICHE) OGNUNO, ANCHE PRIVATO, SI SENTE LEGITTIMATO AD IMPIEGARE LA GEOINGEGNERIA

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