Come dovrebbero rispondere adeguatamente i fedeli, i sacerdoti e i vescovi alla Fiducia supplicans?

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Chiediamo: Cos’è la dichiarazione Fiducia supplicans?
È una ribellione contro Dio e l’autogenocidio della Chiesa cattolica.
Chi è il suo autore?
Il papa invalido Francesco Bergoglio e il suo complice Fernández.
Come devono rispondere i cattolici a questa situazione?
L’unica soluzione per i fedeli cattolici, preti e vescovi che vogliono essere salvati è quella di separarsi dalla setta bergogliana che occupa il Vaticano. Questa separazione è un’esigenza puramente evangelica. Il Vaticano di Bergoglio non è più la Chiesa cattolica. Bergoglio non è un pastore e non lo sono nemmeno coloro che si sottomettono a lui e gli obbediscono. Il Signore Gesù dice di loro che sono ladri e mercenari, che non sono entrati per la porta, ma sono saliti per l’ovile dell’ortodossia.
La tragedia oggi è l’eresia della papolatria, secondo la quale un falso papa non deve essere rimosso dall’incarico ma deve restare un papa valido.
L’insegnamento della Chiesa condanna l’eresia della papolatria. I Padri della Chiesa, i Dottori della Chiesa, la bolla dogmatica Cum ex apostolatus officio, e in primo luogo le Sacre Scritture, mostrano chiaramente che l’eretico manifesto attira su di sé la maledizione di Dio, un anatema (Gal 1,8-9). Questo è vero per lo pseudo papa Francesco, che predica un anti-vangelo diverso, sodomita. Le Scritture dicono che anche se un apostolo stesso o anche un angelo dal cielo predica un insegnamento diverso da quello che ci ha dato Gesù Cristo, sia maledetto. San Bellarmino aggiunge a ciò: “Un Papa manifestamente eretico cesserebbe automaticamente, per sé, di essere Papa e capo, proprio come egli cesserebbe automaticamente di essere un Cristiano ed un membro della Chiesa”.
Fiducia supplicans è la Magna Carta dell’anti-chiesa satanica di Bergoglio.
Cosa devono fare concretamente i cattolici in questa situazione? È necessario che un gruppo di cattolici in parrocchia si riunisca, chiarisca qual è la verità, vada dal proprio sacerdote e gli dica chiaramente che devono separarsi dalla struttura di Bergoglio che occupa la guida della Chiesa cattolica. Il prete dice loro: “Se lo faccio, il vescovo mi licenzierà”. Cosa gli risponderà il gruppo dei credenti? “Se Lei viene licenziato, noi saremo al suo fianco”. Il prete dice: “Il vescovo prenderà la nostra chiesa!” Risponderanno: “Non gliela daremo, e se ci verrà tolto con la forza, ci incontreremo altrove, non più in chiesa. Ma resteremo con Lei. Se il sacerdote dice: “Devo obbedire al mio vescovo e il mio vescovo è subordinato allo pseudo papa Francesco”, i credenti risponderanno: “Se è così, ci separiamo da Lei; Lei non è più il nostro prete. Lascia che coloro che hanno tradito Cristo e la Sua via di salvezza vengano nella vostra chiesa”.
Se il prete si sveglia e dice: “Va bene, allora resto con voi fedeli cattolici. Mi unirò ad alcuni sacerdoti e incoraggeremo il nostro vescovo di persona o per iscritto a separarsi dalla setta di Bergoglio con tutta la diocesi”. Ciò creerà le condizioni affinché un papa vero e valido possa essere accettato. Questa è l’unica soluzione.
Se nella diocesi ci sono più sacerdoti di questo tipo e si uniscono per Cristo e per la sana dottrina, allora la speranza è che il vescovo, che avrà il sostegno dei sacerdoti e i sacerdoti il sostegno dei fedeli, adempia al suo dovere di separarsi dal Vaticano apostata. Tuttavia, se il vescovo rifiuta di separarsi, i fedeli sacerdoti cattolici e credenti devono separarsi da lui. Non c’è altra soluzione. Non si tratterà di uno scisma, ma di un processo di salvezza necessario. È Bergoglio a provocare uno scisma, una separazione dalle leggi di Dio.
Cosa dovrebbero fare i vescovi?
Separarsi al più presto possibile dal Vaticano bergogliano, insieme alle loro diocesi. Ciò lascerà il posto all’accettazione del legittimo Papa. Questa è l’unica soluzione oggi.
Il vero vescovo cattolico dovrebbe chiamare i sacerdoti che sa essere fedeli a Cristo, e con essi preparare la separazione dell’intera diocesi dalla subordinazione al Vaticano apostata. Poi dovrebbe invitare tutti i preti e spiegare loro chiaramente la situazione affinché capiscano che l’unica soluzione è separarsi dall’apostata Bergoglio. Infine, può chiedere ai sacerdoti di alzare pubblicamente la mano per mostrare chi è per la separazione e chi è contro. Chi sceglie di stare con Bergoglio sostiene di fatto l’anti-vangelo che pone la persona sotto anatema. Pertanto, il vescovo li espelli dalla Chiesa a tempo debito e dichiari davanti ai fedeli che devono guardarsi da loro, perché non sono più preti cattolici.
Il vescovo indeciso sostiene la cosiddetta finestra di Overton di cambiamento di modo di pensare. Se i cattolici non si separeranno da Bergoglio, i suoi crimini diventeranno la norma e si radicherà la trasformazione in un’anti-chiesa New Age. Ma adesso è ancora il tempo della salvezza!
Se il vescovo è passivo e silenzioso, riceverà da Bergoglio l’ordine di benedire il peccato. Se si rifiuta, Bergoglio lo separerà e lo licenzierà, così un tale vescovo finirà per essere un codardo e un traditore. Ma se agirà con fede, diventerà un eroe e salverà la diocesi. Anche i preti devono esserne consapevoli. Pertanto, devono unirsi e sostenere pienamente il loro vescovo nella separazione da Bergoglio. Devono appoggiarlo fermamente per compiere questo passo salvifico per la Chiesa.
Richiamiamo l’attenzione soprattutto su quei vescovi che hanno dichiarato chiaramente che non introdurranno la benedizione delle coppie gay nella loro diocesi. Questo passo è lodevole, ma insufficiente, poiché Bergoglio rimuoverà questi vescovi uno per uno. È necessario quindi fare il secondo passo: separarsi da Bergoglio e dalla sua setta. Questo creerà le condizioni per un vero papa.
Se, in questo certo periodo intermedio, quando è già stata emessa la Fiducia supplicans, un vescovo o un sacerdote dice ancora “in unione con Francesco, il nostro papa”, dichiara così pubblicamente di essere in unione con un falso papa che è in pubblica ribellione contro Dio. Per questo motivo, l’anatema di Dio – la maledizione – cade su tale vescovo o sacerdote. Naturalmente anche per lui vale la scomunica latae sententiae. Pertanto, se i sacerdoti continuano a professare questa unione, i fedeli devono ammonirli e avvertirli sia oralmente che per iscritto. Tuttavia, se nella Messa continuano a menzionare l’unione con un pubblico apostata di Cristo, cioè un pubblico Giuda, allora un gruppo di credenti ortodossi deve mettersi d’accordo tra loro, e durante tale Messa, nel momento in cui il sacerdote dice, “in unione con Francesco, il nostro papa”, dovrebbero esclamare “anatema” e lasciare la chiesa per protesta e non andarci più. Lo stesso facciano nelle chiese dove i vescovi professano l’unione con lo pseudo papa.
Se un vescovo non si separa in tempo utile, sospenderà, per così dire, i preti coraggiosi secondo le intenzioni di Bergoglio. Se un sacerdote coraggioso ha il sostegno dei fedeli, non dovrebbe andarsene. Supponendo che venga espulso con la forza, che lui e i suoi fedeli formino una Chiesa catacombale. Un vescovo che punirà, ad esempio, un solo sacerdote per aver smesso di pronunciare il nome dell’eretico Bergoglio nella liturgia dimostra di essere in ribellione contro Cristo, ponendosi così sotto un anatema, una maledizione (Gal 1,8-9). Allo stesso tempo, egli è ipso facto scomunicato latae sententiae. La Messa di un tale vescovo non è valida, e la sua benedizione non invoca più la benedizione di Dio, ma una maledizione, cioè l’oscurità spirituale. I sacerdoti e i fedeli devono separarsi da un tale vescovo eretico; altrimenti, se saranno guidati da lui, finiranno nella perdizione eterna!

+ Elia
Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino
+ Metodio OSBMr + Timoteo OSBMr
Vescovi Segretari

15 gennaio 2024