“LIBERATEVI DALLA IPNOSI, PROFONDA E INDOTTA!! ECCO, DALLA VIVA VOCE DI PAPA BENEDETTO XVI, LA INEQUIVOCABILE CONFERMA DELLE SUE VALIDE DIMISSIONI!!”😇💖🙏(cosa sia accaduto dopo, Dio solo lo sa...) CARO CIONCI, COSA HAI MESSO NEL CAFFÈ?!...

1 year ago
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🛑“CONTRO IL CODICE RATZINGER”🛑
#(di Umberto Fortunati)#
Il “Codice Ratzinger”, curato dal giornalista Andrea Cionci, è un best seller che ha avuto -in epoca recentissima- vasta eco e grande risonanza, soprattutto in alcuni ambienti cattolico – tradizionalisti.
Nello studio svolto, infatti, si ricostruiscono le vicende relative alle dimissioni di Papa Benedetto XVI, nel tentativo di dimostrare che Egli non ha mai, in effetti, rinunciato al “munus petrino”, cioè ad “essere Papa”.
Pertanto lo spunto iniziale viene offerto proprio dalla pretesa differenza tra “munus” e “ministerium”: il primo viene attribuito direttamente da Dio, nel momento della elezione; il secondo costituisce diretta conseguenza della scelta operata dai Cardinali riuniti in Conclave.
Al riguardo si può agevolmente osservare, in primo luogo, che a nessuno è stato mai dato di vedere lo Spirito Santo discendere sul neo eletto Papa, al fine di conferirgli il “munus”, appena dopo la sua elezione.
Pare pertanto logico affermare che il “munus”, cioè l'assistenza da parte dello Spirito Santo, sia concessa da Dio Stesso al neo eletto Papa, come diretta conseguenza delle scelte operate da un Conclave legittimo e ritualmente convocato.
Starà poi al neo eletto Papa farne “buon uso”.
Ciò detto risulta del tutto evidente la diretta connessione tra munus e ministerium, in quanto il primo costituisce una semplice, del tutto automatica e diretta conseguenza del secondo.
Questa semplice osservazione fa immediatamente venir meno ogni tipo di sottile argomentazione che, volendo a tutti i costi dimostrare la insussistenza, in capo a Papa Francesco del munus, omette di chiarire che il munus è per Lui, come per ogni Papa, conseguenza diretta di una “regolare elezione”.
Forse, semplicemente, egli non ne fa “buon uso?!...”
A meno che come si è sostenuto, e con particolare decisione e vigore sin dal 2015 da parte di Antonio Socci e, più recentemente da parte di Monsignor Carlo Maria Viganò, il Conclave che ha eletto Bergoglio risulti, ad una approfondita analisi, assolutamente nullo in quanto affetto da vizi insanabili:
-https://www.antoniosocci.com/come-sara-il-giubileo-mentre-si-scoprono-due-nuove-irregolarita-del-conclave/
-https://rumble.com/v3mlb3a-leventualit-che-bergoglio-abbia-voluto-ottenere-lelezione-con-il-dolo.html
Non addentrandoci in questa analisi, che non spetta certo a noi, bensì ad esperti canonisti, e dovrebbe essere comunque suffragata dalla diretta testimonianza almeno di alcuni tra i Cardinali presenti in quel Conclave, limitiamoci semplicemente a pensare che Bergoglio non faccia “buon uso di un munus regolarmente conferitogli”.
Ed esaminiamo quindi invece, in maggior dettaglio, gli altri argomenti che Andrea Cionci espone a suffragio delle sue tesi, al fine di dimostrare che Papa Benedetto XVI non si sia, in effetti, mai ritualmente dimesso.
Il primo elemento non ha, a mio avviso, alcun carattere di sostanza, in quanto si riferisce al fatto che Benedetto XVI, dopo aver pronunciato la famosa “Declaratio”, ha continuato a “vestire di bianco” ed a vivere alle porte del Vaticano, nel Convento “Mater Ecclesiae”.
Il secondo elemento consiste nella ripetuta affermazione, da parte di Benedetto XVI, che “il Papa è uno solo”... senza peraltro mai specificare quale dei due.
Riguardo il primo elemento si può facilmente obiettare che ciascuno è libero di vestire come meglio crede e far discendere dall'abito conseguenze che possano avere “carattere di sostanza”, pare essere una osservazione quanto meno ardita.
“L'abito”, come è infatti noto, “non fa il monaco”.
Per quanto riguarda il secondo punto esso può essere girato e rigirato a proprio piacimento, al fine di dimostrare sia una tesi che l'altra e, infine, nessuna delle due.
Pertanto ritengo che anche questa seconda osservazione risulti essere ben poco sostanziale e conferente, poiché lascia libero spazio ad ogni tipo di interpretazione, a seconda di dove si voglia poi arrivare.
Quest'ultimo dettaglio, invece, viene utilizzato da Andrea Cionci come una ulteriore “prova lampante” del fatto che Benedetto XVI continuasse a considerarsi Papa regnante, e per di più in “sede impedita”.
Altro punto degno di nota è l'osservazione secondo cui la dimissione del Papa è un “atto puro” (non so da dove sia stata tratta una simile definizione, che riporta alla mente gli “atti impuri”, che mi pare -peraltro- rivestano ben altro significato) e, pertanto, non potrebbe mai essere differita nel tempo.
Ritengo, piuttosto, che un qualunque Papa -essendo nel pieno dei suoi poteri-, eserciti “in modo assolutamente libero il Suo Ufficio”, compresi termini e modi di una eventuale dimissione o rinuncia, che deve solo essere debitamente manifestata (Can. 332 - §2), senza richiedere alcun tipo di accettazione né a maggior ragione, come ovvia conseguenza, consentire alcun tipo di sindacato successivo.
Viene altresì da chiedersi per quale motivo Papa Benedetto XVI, secondo la spiegazione fornita da Andrea Cionci, nel riferirsi all'ultimo Papa abdicatario, abbia nominato Papa Benedetto VIII il quale rinunciò (senza essere però stato, precedentemente, “ritualmente investito”), per essere poi confermato nel 1013 e non, invece, Papa Gregorio XII, il cui pontificato ebbe definitivamente termine nel 1415.
Penso che, anche su questo punto, sia possibile dare una risposta soddisfacente.
Infatti, a differenza di quanto sostiene Andrea Cionci, ritengo che il riferimento operato da Papa Benedetto XVI, dimostri esattamente quanto da Lui affermato in quanto Egli, a differenza di Benedetto VIII, ha rinunciato -per l'appunto- essendo nel pieno dei suoi poteri.
Osservo invece che, con Gregorio XII, si confermava la divisione della cattolicità nelle due obbedienze, romana e avignonese. Ed il Papa Gregorio XII rinunciò, è ben vero, ma al solo fine di ricomporre lo scisma in atto. E la cosa gli riuscì perfettamente.
Pertanto ogni riferimento, da parte di Benedetto XVI, a Gregorio XII, avrebbe ingenerato solo confusione.
Papa Benedetto XVI infatti fu sempre ben consapevole di essere stato, nel corso dell'intero suo pontificato, il solo ed unico Papa regnante, nonché desideroso di unione nella Santa Chiesa ed in alcun modo dunque partecipante (né attivamente, né passivamente) ad ipotesi scismatiche, in concorrenza o conflitto con altri Papi o supposti tali.
Anche da ciò si desume la evangelica mitezza di Papa Benedetto XVI il quale, pur essendo ben consapevole del fatto che si stava tramando alle sue spalle (questo è innegabile), evitò sempre ogni riferimento che potesse “accendere gli animi” (a differenza di Andrea Cionci), esponendo piuttosto il dorso ai colpi dei flagellatori e ritirandosi poi compostamente, nel silenzio e nella preghiera, evitando accuratamente ogni forma di “mormorazione” poiché, in ogni cosa, riponeva assoluta fiducia in Dio.
Egli stesso, infatti, accolse presso il Convento “Mater Ecclesiae”, alcuni emissari della veggente “Maria della divina misericordia”, i quali gli consegnarono un libro, elegantemente rilegato (Il Libro della Verità), in cui si riportavano una serie di profezie, o presunte tali, che apertamente denigravano Papa Francesco.
Ma, quando Benedetto XVI si rese conto del contenuto del libro, lo restituì elegantemente, chiarendo di non essere interessato all'argomento.
Non è detto pertanto, e proprio traendo spunto dal comportamento di Papa Benedetto che, per assecondare la Verità, sia necessario dare credito o prendere per buona qualunque cosa ci venga propinata contro Papa Francesco, soprattutto se essa risultasse essere frutto di “dubbie profezie” o di “fantasiose ed avvincenti trame, degne di un romanzo noir”.
Ciascuno di noi, piuttosto, potrebbe meglio occupare il proprio tempo nel “prendere dolorosamente atto” degli innumerevoli aspetti riguardo i quali la Chiesa bergogliana si stia sempre di più allontanando dalla “sana e bimillenaria dottrina della Santa Chiesa”, con ciò ponendosi, spesso e volentieri, addirittura in contrasto stridente con il Vangelo.
E ciò mi pare sia un più che sufficiente motivo di pacata critica, senza che vi sia alcuna necessità di ricami ulteriori, a meno che non si abbia una particolare vocazione al ricamo, o al cucito su avvincenti trame.
-https://rumble.com/v2mgqjo-fino-al-recentissimo-codice-ratzinger....html
Ma procediamo nell'analisi: uno degli spunti più convincenti, che Andrea Cionci sottopone al suo pubblico, consiste nell'elegante “anello canonico”: si sostiene che Papa Benedetto XVI, nella sua “Declaratio”, abbia differito la sua rinuncia (e non si comprende più, con riferimento a quanto Andrea Cionci stesso espone circa la “purezza degli atti”, se il differimento sia ammissibile o meno, ovvero tale risulti -o meno- a seconda del proprio comodo) alla “ora vigesima” del 28 febbraio.
E, sostiene quindi Andrea Cionci, per comprendere l'orario cui realmente il Santo Padre voleva riferirsi, occorrerebbe prendere a modello l'orario romano, cioè il modo di misurare il tempo in uso presso la Santa Sede prima dell'avvento di Napoleone.
Confesso che io stesso stavo per cadere in questo tranello.
In questo modo, secondo Andrea Cionci, l'ora vigesima del 28 febbraio corrisponderebbe alle ore 13.00 del giorno successivo, quando già era stato convocato il Conclave per procedere alla scelta del suo successore.
Così, procede Cionci, è accaduto un fatto gravissimo: Papa Benedetto è stato sostanzialmente detronizzato mentre era ancora regnante!!
Ipotesi seducente e suggestiva quanto falsa!!
Basta infatti ascoltare con attenzione l'ultimo discorso di Papa Benedetto, dal balcone dell'appartamento di Castel Gandolfo (peraltro riportato proprio nel documentario “Dies Irae”, a cura dello stesso Andrea Cionci), discorso nel quale il Papa, in data 28 febbraio, senza ombra di dubbio afferma: “Non sarò più Pontefice massimo della Chiesa cattolica dalle ore otto di sera”.
Segue il link alla parte essenziale (da me ironicamente commentata) del documentario “Dies Irae”, curato da Andrea Cionci, affinchè ciascuno possa verificare per proprio conto:
-https://rumble.com/v38oot1-la-inequivocabile-conferma-delle-sue-valide-dimissioni.html
Con buona pace di tutte le suggestive congetture, ricami, anelli canonici, etc., messi in piedi sull'ora vigesima, così come sul resto...
Viene da chiedersi, a questo punto, chi si avvantaggi dal propagarsi, a macchia d'olio, del “Cionci pensiero”.
Un aiuto di non poco rilievo ce lo fornisce, ancora, lo stesso Andrea Cionci, nel suo video intitolato: “60 milioni di papi impediti”.
-https://rumble.com/v2m6aiu-tutto-fa-brodo.html
Nel video si evidenzia infatti che Papa Benedetto non avrebbe mai potuto scomunicare “i Cardinali contestatori della c.d. Mafia di San Gallo”, poiché ciò avrebbe avuto, per conseguenza, una pesantissima reazione, sia mediatica che popolare, considerato che l'opinione pubblica, attraverso media collusi, già era nelle mani degli artefici del Great Reset.
E pertanto, in quel modo, Papa Benedetto XVI avrebbe “immediatamente perso”, ed a furor di popolo, la sua battaglia per difendere la Santa Chiesa e, con Essa, la sana dottrina.
Il video peraltro è contraddittorio poiché si conclude con l'invito di Andrea Cionci, rivolto a tutti i Cardinali, a voler promuovere una indagine canonica finalizzata a rendere invalida la elezione di Papa Francesco, sulla base degli elementi forniti dallo stesso Andrea Cionci.
In disparte ogni considerazione, già svolta, riguardo la inconsistenza dei suddetti elementi, osservo che sollevare -oggi- una questione, da parte di alcuni Cardinali, che avesse come obiettivo la delegittimazione di Papa Francesco, oltre ad essere considerata alla stregua di una vera e propria “lite temeraria”, sortirebbe di certo effetti analoghi, se non peggiori, rispetto alla ipotesi in cui Papa Benedetto XVI avesse incautamente provveduto a scomunicare l'intera “Mafia di San Gallo”, come del resto lo stesso Andrea Cionci chiaramente sostiene all'inizio del video.
Ben poco è mutato, infatti, da ieri ad oggi... ma Andrea Cionci non pare essersene accorto...
In questo “mare di contraddizioni” viene da chiedersi cosa accomuni Andrea Cionci al “Sodalizio mariano” di Don Minutella il quale, seppure scomunicato e sospeso a divinis, si presenta come un cultore del diritto canonico e, per lo meno a lui, certe incongruenze e certe palesi contraddizioni non sarebbero proprio dovute sfuggire.
Ogni giudizio al riguardo, almeno per me, rimane per ora sospeso.
Ciascuno potrà farsi da sé qualche domanda, al fine di darsi appropriate risposte.
- 3 luglio / 13 ottobre 2023 -
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🛑MASSIMO MAZZUCCO: “LA SPIEGAZIONE - SEMPLICE SEMPLICE - DI COME MOLTI GIORNALISTI CORROTTI RIESCANO A FAR CREDERE 'DI TUTTO'... A TUTTI!!”... (e ad essere, non di rado, anche premiati per il "servizio reso")🛑🇮🇹👋
-https://rumble.com/v30wy22-essere-anche-premiatii.html
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🛑(“HUMPHREY” - ART STUDIOS): “NO-VAX” ED “UNA-CUM”... ECCO A COSA SERVONO LE ETICHETTE!!”
-https://rumble.com/v2theea-humphrey-art-studios-no-vax-ed-una-cum...-ecco-a-cosa-servono-le-etichette.html
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🛑#“A CIONCI & DINTORNI”
“OGNORA ATTENDO
- SOFFRENDO DI TREMORE
ED ASTINENZA - NOVELLI
CONTRIBUTI DI PURA
FANTASCIENZA!!
E DITE, AL VOSTRO CAPO,
CHE NON CI SARÀ SCISMA!!
LA MERDA VERRÀ - INVECE -
TUTTA A GALLA, COL
#GRANDE ENTEROCLISMA!!” (1)
FORS'EI RISCOPRIRÀ,
DOPO UN DECENNIO D'OZIO,
IL PALPITO INIZIALE
DEL PROPRIO SACERDOZIO?!...”
(Umberto Fortunati – 9 luglio 2023)
(1) #“DETTO, ANCHE,
“#ESORCISMO MAGGIORE”
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🛑“CONSIDERATA LA PALESE INCONSISTENZA DELLE TESI ESPOSTE NE: 'IL CODICE RATZINGER', (#vedi mio Saggio in descrizione), PROPONGO L'IPOTESI CONTENUTA NEL MIO: #'IL CODICE CIONCINGER'”
-https://rumble.com/v2yucp6-il-codice-cioncinger.html
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🛑“AL SERVIZIO DELLA NATO -E 'DELL'IMBROGLIO' DELLA CIA-, AL SOLO SCOPO DI... #ALLONTANARE I CATTOLICI DALLA SANTA EUCARESTIA?!...”
-https://rumble.com/v2zc8ns-allontanare-i-cattolici-dalla-santa-eucarestia....html

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