I Conti Non Tornano – 7° Puntata – IL LAVORO
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Nata da un’idea dell’Associazione “MMT Italia“ e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisciotte.org, il programma “I Conti Non Tornano” promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell’eurozona e dell’Unione Europea.
In questa settima tappa del nostro viaggio, che vede ospite Massimo Russo, presidente di MMT Lombardia, parleremo del Lavoro, principio cardine su cui fonda la nostra Costituzione e che fa della disoccupazione un crimine perennemente perseguito dall'Unione Europea in nome della concorrenza.
Il lavoro non solo è un diritto del cittadino ma anche un suo dovere di collaborazione per concorrere alla crescita materiale e spirituale della società. Oltre che soggetti di diritto, dovremmo essere anche creatori di una realtà migliore per gli altri e per chi verrà dopo di noi riappropriandoci della nostra sovranità.
La 7° puntata è stata trasmessa sabato 2 dicembre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione “La Genesi“, co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
Buona visione!
Conducono Massimo A. Cascone e Sonia Milone.
Regia e montaggio Giulio Bona.
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Polis Stagione II pt. 12 - Una, nessuna...e cinquecentomila
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L’estremizzazione del dibattito e la generalizzazione delle colpe sono ormai segni distintivi di tutte le narrazioni occidentali. Dai vecchi no global agli attuali novax, passando per i cattivi russi ei palestinesi terroristi, fino ad arrivare ai negazionisti climatici, troviamo sempre una categoria su cui scagliare di volta in volta l’odio sociale, ingrediente fondamentale per il dibattito mainstream.
Ad essere oggi al centro di questo vortice criminalizzante sono gli uomini italiani, impregnati, ça va sans dire, di una cultura maschilista e patriarcale della quale devono essere spogliati in quanto causa di tutti i mali della nostra società. E allora quale occasione migliore dell'omicidio di una povera ragazza per scagliare un ennesimo colpo alle differenze di genere, additare come deleteria l’educazione familiare e imporre un nuovo indirizzo ai ruoli sociali. Il tutto, anche se non dichiarato, in nome di una fluidità sociale, oltre che di genere, che strizza l’occhio al globalismo transumanista. Per tutti lo stesso ruolo e destino, quello di criceti che corrono dentro una ruota per mantenere in piedi il sistema.
È un modus operandi che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che non permette confronti o obiezioni. Tutto deve essere bianco o nero, o con noi o contro di noi, non c’è spazio su temi complessi per lo sviluppo di un ragionamento critico. Creato a tavolino un problema e potenziato grazie al bombardamento dei media, l’agire del governo diventa consequenziale e giustificato dalla massa. Campo libero quindi all'introduzione di corsi contro la violenza psicologica e fisica sulle donne fin dalle elementari, nonostante secondo l'Indagine IEA ICCS gli studenti italiani di 13-14 anni abbiano atteggiamenti più favorevoli rispetto alla media internazionale nei confronti dell'eguaglianza di genere. Ma oramai la generalizzazione è partita, gli italiani sono maschilisti, punto e basta.
Quando sarà rieducato alla perfezione, il nuovo cittadino diventerà lo specchio perfetto di questo Occidente in decadenza dove gli slogan e l'apparenza sostituiscono il pensiero.
"POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo A. Cascone.
Conduce Massimo A. Cascone.
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Ad essere oggi al centro di questo vortice criminalizzante sono gli uomini italiani, impregnati, ça va sans dire, di una cultura maschilista e patriarcale della quale devono essere spogliati in quanto causa di tutti i mali della nostra società. E allora quale occasione migliore dell'omicidio di una povera ragazza per scagliare un ennesimo colpo alle differenze di genere, additare come deleteria l’educazione familiare e imporre un nuovo indirizzo ai ruoli sociali. Il tutto, anche se non dichiarato, in nome di una fluidità sociale, oltre che di genere, che strizza l’occhio al globalismo transumanista. Per tutti lo stesso ruolo e destino, quello di criceti che corrono dentro una ruota per mantenere in piedi il sistema.
È un modus operandi che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che non permette confronti o obiezioni. Tutto deve essere bianco o nero, o con noi o contro di noi, non c’è spazio su temi complessi per lo sviluppo di un ragionamento critico. Creato a tavolino un problema e potenziato grazie al bombardamento dei media, l’agire del governo diventa consequenziale e giustificato dalla massa. Campo libero quindi all'introduzione di corsi contro la violenza psicologica e fisica sulle donne fin dalle elementari, nonostante secondo l'Indagine IEA ICCS gli studenti italiani di 13-14 anni abbiano atteggiamenti più favorevoli rispetto alla media internazionale nei confronti dell'eguaglianza di genere. Ma oramai la generalizzazione è partita, gli italiani sono maschilisti, punto e basta.
Quando sarà rieducato alla perfezione, il nuovo cittadino diventerà lo specchio perfetto di questo Occidente in decadenza dove gli slogan e l'apparenza sostituiscono il pensiero.
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Polis Stagione II pt. 11 - Polizia di Stato o Stato di Polizia
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È una trasformazione del Paese sempre più evidente quella messa in atto dal Governo Meloni a distanza di oltre un anno dall'inizio del mandato. Cominciata con il Decreto Rave, trasformato in legge alla fine del dicembre 2022, e proseguita con una serie di misure sempre più restrittive delle nostre libertà, la metamorfosi da democrazia a Stato di Polizia trova il suo compimento nel “Pacchetto Sicurezza”.
La destra è pronta a rendere strutturale ciò che per tre anni è stato eccezionale. Con le nuove misure approvate dal Consiglio dei Ministri si gettano le basi per la militarizzazione della società, che viaggia a braccetto con il controllo costante che abbiamo denunciato nelle scorse puntate. Se infatti il disegno di legge dovesse passare così com’è, nuovi reati e pene più severe verranno inseriti all’interno del codice penale, andando a colpire chi a torto o ragione manifesta il proprio dissenso. Inoltre gli agenti delle Forze dell’Ordine potranno detenere armi private quando non sono in servizio. Si tratta di circa 300 mila nuove pistole pronte a essere introdotte nella nostra quotidianità.
Una priorità, come l’ha definita l’esecutivo, che rientra nella più ampia implementazione dell’intero comparto militare italiano, che deve adeguarsi agli standard NATO per difendere i valori Occidentali in tutti gli scenari presenti e futuri. E questo ciò che si augurano Giorgia Meloni e il suo fidato Crosetto, il quale la scorsa settimana ha alzato l’asticella parlando addirittura della creazione di un organico di 10.000 unità di volontari riservisti, pronti ad essere attivati in caso di necessità.
L’Italia si prepara alla guerra dunque; la nostra denuncia è che si potrebbe colpire soprattutto i nemici interni, tutti coloro che da troppi anni mettono in discussione l’attuale folle e totalitario status quo.
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Polis Stagione II pt. 11 - Polizia di Stato o Stato di Polizia
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La destra è pronta a rendere strutturale ciò che per tre anni è stato eccezionale. Con le nuove misure approvate dal Consiglio dei Ministri si gettano le basi per la militarizzazione della società, che viaggia a braccetto con il controllo costante che abbiamo denunciato nelle scorse puntate. Se infatti il disegno di legge dovesse passare così com’è, nuovi reati e pene più severe verranno inseriti all’interno del codice penale, andando a colpire chi a torto o ragione manifesta il proprio dissenso. Inoltre gli agenti delle Forze dell’Ordine potranno detenere armi private quando non sono in servizio. Si tratta di circa 300 mila nuove pistole pronte a essere introdotte nella nostra quotidianità.
Una priorità, come l’ha definita l’esecutivo, che rientra nella più ampia implementazione dell’intero comparto militare italiano, che deve adeguarsi agli standard NATO per difendere i valori Occidentali in tutti gli scenari presenti e futuri. E questo ciò che si augurano Giorgia Meloni e il suo fidato Crosetto, il quale la scorsa settimana ha alzato l’asticella parlando addirittura della creazione di un organico di 10.000 unità di volontari riservisti, pronti ad essere attivati in caso di necessità.
L’Italia si prepara alla guerra dunque; la nostra denuncia è che si potrebbe colpire soprattutto i nemici interni, tutti coloro che da troppi anni mettono in discussione l’attuale folle e totalitario status quo.
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I Conti Non Tornano - 6° Puntata - IL DEBITO PUBBLICO
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Nata da un’idea dell’Associazione “MMT Italia“ e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisciotte.org, il programma “I Conti Non Tornano” promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell’eurozona e dell’Unione Europea.
In questa sesta tappa del nostro viaggio, che vede ospite Giampaolo Ferranti referente “MMT Italia”, parleremo del Debito Pubblico, andando a smentire il continuo ricatto a cui siamo sottoposti per volontà dell'Unione Europea. Il debito pubblico infatti corrisponde alla ricchezza delle famiglie e dei privati; non un problema quindi bensì un sintomo di benessere della popolazione.
La 6° puntata è stata trasmessa sabato 18 novembre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione “La Genesi“, co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
Buona visione!
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Polis Stagione II pt. 10 - Due pesi e due misure
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È morta all’1:45 ora inglese di lunedì 13 novembre la piccola Indi Gregory, a cui i medici di Nottingham avevano staccato i supporti vitali. È morta per volontà dei giudici inglesi che avevano respinto l’appello dei genitori e impedito il trasferimento in Italia all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. È morta nonostante l’appello formale di Giorgia Meloni al governo di Sunak, preceduto dalla concessione d’urgenza della cittadinanza italiana alla bambina per facilitarne l’arrivo.
Una storia che ha lasciato tutti con il fiato sospeso e la tristezza nel cuore, grazie all’importante lavoro dei nostri media che hanno tenuto il pubblico aggiornato costantemente sugli sviluppi della vicenda. Com’è bello vedere una mobilitazione del mondo dell’informazione così forte quando in ballo c’è la vita dei più deboli e indifesi: i più piccoli.
Sarebbe ancora più bello però se questa stessa energia venisse indirizzata anche nei confronti della tragedia umanitaria che sta avvenendo a Gaza. Sono oltre 11mila infatti i morti dopo oltre un mese di conflitto, di cui quasi la metà bambini innocenti. Bambini la cui unica colpa è stata quella di nascere in un territorio che da oltre 50 anni subisce una illegittima e violenta occupazione.
Per loro nessuna parola è stata spesa dal governo italiano, complice come tutto l’Occidente del genocidio messo in atto da Netanyahu. Nessun appello formale, nessuna ferma presa di posizione. Dalla parte dei più deboli solo quando conviene, solo quando il caso può essere strumentalizzato mediaticamente per distrarre dal menefreghismo istituzionale rispetto a quanto sta avvenendo in Medio Oriente. Un atteggiamento quello dell’esecutivo che d’altronde rispecchia quello dell’intero parlamento italiano, come dimostra il divieto di esporre bandiere della Palestina imposto dalla segreteria del PD ai manifestanti scesi in piazza il 12 novembre. Solo finte e vuote bandiere della pace.
Solo la cittadinanza corre ai ripari e, come può, si mobilita. Dopo le grandi manifestazioni che da nord a sud hanno espresso chiaro sostegno al popolo palestinese, gli studenti hanno iniziato a occupare gli atenei e migliaia di intellettuali hanno chiesto al mondo della cultura di prendere posizione contro Israele.
Purtroppo i nostri rappresentanti fanno orecchie da mercante.
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I Conti Non Tornano - 5° Puntata - LE TASSE
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In questa quinta tappa del nostro viaggio, che vede ospite Diego Manca presidente "MMT Veneto", parleremo delle Tasse, andando a spiegare quali funzioni assolvono all'interno del sistema macroeconomico statale, rimarcando le bugie che ci hanno per anni raccontato a riguardo per rendercene schiavi.
Perchè si pagano le Tasse? Cosa dovrebbe fare lo Stato con queste entrate? Quali storture caratterizzano il sistema di tassazione odierno? Scopriamolo insieme.
La 5° puntata è stata trasmessa sabato 11 novembre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione "La Genesi", co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
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Wikipedia: Come imporre il pensiero unico - Prof. Pietro Ratto - CDC Incontra
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In questa seconda puntata di CDC Incontra abbiamo il piacere di ospitare il professor Pietro Ratto, insegnante di storia e filosofia, ma soprattutto conosciuto nel mondo “del dissenso” per i suoi scritti che trattano temi scomodi dell’attualità.
La sua, infatti, è una vita spesa alla ricerca della verità - come sottolinea la sua biografia presente sul sito boscoceduo.it.
Volendo ricordarne alcuni passaggi: il prof. Ratto ha iniziato a scrive fin da giovane, ha vinto più di un premio letterario, e ha collaborato con varie realtà del giornalismo indipendente come Byoblu, Radio Border Nights e Pandora TV dello scomparso Giulietto Chiesa.
Tra le sue opere principali possiamo citare sicuramente L’Honda anomala, dove si approfondisce la vicenda del rapimento di Aldo Moro, definita dall’economista Nino Galloni: “Non uno dei soliti libri su Moro, bensì un passo avanti verso la verità” nonché la serie di libri sulle famigerate famiglie di banchieri apolidi come Rockefeller, Warburge soprattutto Rothschild.
Il 22 settembre 2023 ha pubblicato il suo ultimo libro: Wikipedia. Quando internet è questione di vita o di morte.
È da quest'ultima pubblicazione che partiremo con le domande per capire come la censura ha colpito il nostro ospite.
Conducono Sara Iannaccone e Giacomo Ferri.
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Polis Stagione II pt. 9 - Il Premierato e tutte le sue storture
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Dopo averne tanto parlato durante la campagna elettorale dello scorso anno, l’annunciata riforma costituzionale è stata presentata. Il 3 novembre il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato all'unanimità il disegno di Legge Costituzionale proposto dalla Ministra Casellati, dando ufficialmente il via all’iter che tenterà di trasformare l’assetto istituzionale italiano. Giorgia Meloni ha definito il Premierato, cioè l’elezione diretta del Presidente del Consiglio da parte dei cittadini, 'la madre di tutte le riforme’ che punta a garantire una maggiore stabilità dell'esecutivo, impedendo ribaltoni e giochi di palazzo.
Dura la risposta delle opposizioni a commento del testo approvato dall’esecutivo, definito come pasticciato e pericoloso, che sottolineano come la Meloni non sia stata in grado di cogliere le diverse vedute nel confronto avvenuto prima dell’estate.
Adesso la palla passa alle due Camere dove siamo sicuri il testo subirà più di una modifica, nella speranza del governo di poter raggiungere una maggioranza di 2/3 necessaria per evitare il Referendum. Sul punto Renzi, riformatore d’eccellenza in Parlamento, come era facile aspettarsi dopo la debacle del Referendum del 2016, al momento è l’unico che ha mostrato segni di apertura.
Dopo gli inciampi delle ultime settimane e i problemi con l’Europa che giorno dopo giorno diventano sempre più grandi, la riforma costituzionale appare essere il grimaldello di Giorgia per imporsi come leader indiscussa di un’Italia sempre più alla deriva democratica.
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I Conti Non Tornano - 4° Puntata - I SALDI SETTORIALI
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Nata da un'idea dell’Associazione "MMT Italia" e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisciotte.org, il programma "I Conti Non Tornano" promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell'eurozona e dell'Unione Europea.
In questa quarta tappa del nostro viaggio, che vede ospite Elisabetta Uccello referente economico di "MMT Italia", parleremo dei Saldi Settoriali - Settore pubblico (lo Stato); Settore privato (cittadini, famiglie, aziende, banche private); Settore estero (gli altri Stati) - che compongono la macroeconomia dei Paesi, spiegandone il funzionamento e le interconnessioni.
La 4° puntata è stata trasmessa sabato 4 novembre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione "La Genesi", co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
Buona visione!
Conducono Massimo A. Cascone e Sonia Milone.
Regia e montaggio Giulio Bona.
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I Conti Non Tornano - 3° Puntata - MODELLI ECONOMICI A CONFRONTO
#comedonchisciotte #politica #economia
Nata da un'idea dell’Associazione "MMT Italia" e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisciotte.org, il programma "I Conti Non Tornano" promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell'eurozona e dell'Unione Europea.
In questa terza tappa del nostro viaggio, che vede ospite Roberto Alice referente economico di "MMT Italia", metteremo a confronto il MODELLO ECONOMICO neoliberista e quello invece previsto nella nostra Costituzione, per sottolineare la totale discrepanza tra ciò che i nostri padri costituenti avevano previsto per il popolo italiano e ciò che invece dobbiamo subire a causa dell'UE.
La 3° puntata è stata trasmessa sabato 21 ottobre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione "La Genesi", co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
Buona visione!
Conducono Massimo A. Cascone e Sonia Milone.
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Polis Stagione II pt. 7 - Tanti auguri Giorgia
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Il governo Meloni compie un anno, e noi che abbiamo seguito da vicino le vicende politiche italiane fin dalle elezioni del settembre 2022 non possiamo esimerci dal tirare le somme.
Insediatasi il 23 ottobre con la famosa campanella che Draghi le porse nella pubblica cerimonia del passaggio di consegne, la prima Premier donna della storia d’Italia portava con sé un mix di speranze e pregiudizi.
Speranze innegabili da parte dell’elettorato votante, se si ricorda i numeri di quelle elezioni, che videro Fratelli d’Italia stravincere sugli altri partiti. Giorgia rappresentava infatti all’epoca colei che si era opposta al partito unico draghista e che aveva strizzato in più di un'occasione l’occhio a coloro che erano stufi delle chiusure e degli abusi sanitari in nome della prevenzione. La vana speranza era infatti un cambio di rotta per l’Italia ei suoi cittadini, uno scatto d’orgoglio che solo la destra italiana poteva garantire.
Nonostante questa fiducia che molti riponevano in lei però, non vi è dubbio che a distanza di un anno quasi nulla di quanto sperato è davvero accaduto. Definito infatti in più di un’occasione molto più vicino alla visione di Draghi di quanto ci si aspettasse, l’esecutivo Meloni ha in poco tempo confermato tutti i dubbi di coloro che di Miss Aspen non avevano mai avuto particolare fiducia.
Squisitamente atlantista e mai veramente vicina alle esigenze della popolazione, Giorgia Meloni ha mantenuto durante il suo mandato di governo una continua propaganda volta a nascondere sotto al tappeto le problematiche reali. In un anno le famiglie italiane sono diventate più povere, il costo della vita è aumentato e nuove emergenze sono state dichiarate a causa della incapacità di gestire le difficoltà. Con il perenne ricorso alla decretazione d’urgenza e l’imposizione di un clima securitario sempre più opprimente, passando per il no al salario minimo, le vittorie scarseggiano.
Solo nei rapporti con l’Europa qualcosa di diverso è avvenuto: Giorgia per un anno ha detto no al MES, no alla riforma del Patto di Stabilità e no alla liberalizzazione delle Concessioni Balneari. Sarà per questo che veniamo inondati di immigrati?
"POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo A. Cascone.
Conduce Massimo A. Cascone.
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Esplosione di tumori dopo il vaccino Covid - Prof. Di Bella - CDC Incontra
In questa prima puntata della nuova stagione abbiamo l'onore di intervistare il Prof. Giuseppe Di Bella, figlio del medico che ha ideato la multiterapia MDB e che, dalla morte del padre, si è dedicato esclusivamente alla cura dei malati di cancro e alla ricerca scientifica, creando infine la Fondazione che porta il loro nome.
Entrambi sono stati largamente ostracizzati dalla medicina convenzionale, dai media e dai governi nostrani per aver provato l'efficacia della "Multiterapia Di Bella". I pazienti che però si sono salvati grazie a questo metodo sono molti: sul sito metododibella.org, infatti, sono stati pubblicati ben 553 casi di ammalati curati e infine salvati, con un miglioramento della qualità di vita e soprattutto senza particolari effetti collaterali, che invece sono molto comuni con le terapie standard.
In questa intervista, ci concentriamo su un tema che è stato centrale in questi anni: gli effetti avversi successivi alla vaccinazione contro la Covid, soffermandoci soprattutto sulla correlazione tra il vaccino e l'esplosione di casi di malattie neoplastiche e tumorali.
Il Professor Di Bella ci spiega inoltre nel dettaglio in cosa consiste il trattamento MDB, con particolare riferimento all'uso della somatostatina, l'efficacia dei ritinoidi e il ruolo della melatonina. Tutti elementi che hanno dato risultati notevoli e a dimostrarlo sono anche i numerosi lavori scientifici pubblicati su riviste accreditate.
Questi sono i principali punti che abbiamo trattato insieme, ma non sono gli unici.
Conducono Sara Iannaccone e Giacomo Ferri.
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I Conti Non Tornano - 2° Puntata - LA MONETA
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Nata da un'idea dell’Associazione "MMT Italia" e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisciotte.org, il programma "I Conti Non Tornano" promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell'eurozona e dell'Unione Europea.
In questa seconda tappa del nostro viaggio, che vede ospite Giuseppe Nasone referente economico di "MMT Italia", parleremo della MONETA e della fondamentale differenza che esiste tra uno Stato che è sovrano della propria moneta e uno Stato che questa sovranità l'ha perduta.
La 2° puntata è stata trasmessa sabato 21 ottobre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione "La Genesi", co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
Buona visione!
Conducono Massimo A. Cascone e Sonia Milone.
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Polis Stagione II pt. 6 - Censura e controllo sociale
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Settimana poco effervescente per la politica italiana, con il dibattito parlamentare e mainstream quasi interamente concentrato sulla questione israelo-palestinese. Tra i pochi temi, a farla da padrone c'è sicuramente il disegno di Legge di Bilancio approvato in Consiglio dei Ministri lunedì 16 ottobre.
Una manovra da poco meno di 24 miliardi che soddisfa Giorgia Meloni e il fidato Ministro dell’Economia Giorgetti, riuscendo a mantenere - almeno a parole - alcune delle principali promesse di questi mesi. Nonostante il generale ottimismo però, sarà alla prova dei fatti che si capirà quanto al centro del progetto finanziario ci siano le fasce più deboli della popolazione e quanto invece l’austerità europea, come abbiamo sottolineato nelle precedenti puntate. Amaro in bocca invece per gli altri partiti dell’esecutivo, scontenti della autoritaria Giorgia, e del no agli emendamenti imposto per la discussione alle Camere dei prossimi giorni.
Lasciando l’analisi della situazione a Gaza al nostro nuovo programma di geopolitica "Imperium", rileviamo come nel dibattito italiano la censura abbia colpito anche personaggi illustri del mainstream come Patrick Zaki e Moni Ovadia. I due, colpevoli di non essersi schierati esclusivamente a favore di Israele, hanno subito il destino di tutti coloro che non si adeguano al pensiero unico, nonostante il recente passato al suo servizio. Un destino che negli ultimi anni molti dissidenti conoscono bene e hanno subito sulla propria pelle.
Al fianco della censura dilagante, c'è poi un'altra ossessione dei padroni del vapore: il controllo. Implementato attraverso l’uso delle tecnologie, il sistema di sorveglianza messo in piedi ha trasformato alcune città in veri e propri panottici digitali, come testimoniano i casi più eclatanti di Venezia e Trento, che hanno fatto da apripista. Telecamere che tutto vedono e microfoni che tutto ascoltano sono la nuova normalità, giustificati come una forma di prevenzione che risucchia un po’ alla volta le nostre libertà.
Sveglia popolo, la prossima prigione a cielo aperto sarà la tua casa!
"POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo A. Cascone.
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Imperium - Episodio 1 - Crisi Israele Palestina
Stasera ore 21:30 non mancate al primo appuntamento di Imperium, trasmissione di Geopolitica.
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Polis Stagione II pt. 5 - Tutti contro Giorgia
#comedonchisciotte #politica #società
Dopo mesi di profondo letargo, ora che all’orizzonte si intravedono le elezioni europee, le opposizioni parlamentari hanno ricominciato a far sentire la loro voce. E Lo hanno fatto, partendo proprio da dove avevano lasciato prima dell’estate: la questione del salario minimo, presenziando il 9 ottobre alla manifestazione indetta sul tema dalla CGIL a Roma.
Che questo possa essere il momento migliore per attaccare l’esecutivo Meloni è un dato di fatto. Siamo alla vigilia della Legge di Bilancio, i mercati scalpitano e lo spread è tornato di moda. Contemporaneamente il governo è impegnato da settimane sul fronte migranti e non si vede ancora la luce in fondo al tunnel, anzi. In Europa, nonostante il positivo vertice di Granada, un accordo tra i vari Capi di Stato è lontano; mentre qui in Italia la frattura con la Magistratura è sempre più ampia, e non sarà certamente il tronfio Ministro dei Trasporti a ricucirla. Al contrario, dopo la pubblicazione del video della giudice Apostolico sui suoi profili, Salvini ha prestato il fianco ai facili attacchi del Movimento 5 Stelle e della sinistra, che subito hanno gridato al “dossieraggio”.
Il nemico del mio nemico è mio amico è la frase che racchiude perfettamente l’attuale rapporto tra Elly Schlein e Giuseppe Conte, con quest'ultimo che ha già dichiarato di essere favorevole a coalizione basata su un progetto politico serio.
Infine ad aumentare i problemi di Giorgia ci si sono messi anche i sindaci e i tassisti, dopo la conversione del DL Asset in legge avvenuta in questi giorni. Il nodo centrale è la riforma delle licenze, con il provvedimento che non accontenta né gli uni né gli altri, nonostante garantisca ai Comuni capoluogo di Regione di aumentarle fino al 20%. Per i sindaci con questa legge l’esecutivo ha scaricato i problemi sui Comuni, per i tassisti un aumento così spropositato rischia di creare più danni che benefici. Il vice premier Salvini come al solito non è d'accordo.
Chi la spunterà?
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I Conti Non Tornano - 1° Puntata - CAPIRE L’ECONOMIA PER COMPRENDERE LA REALTÀ
#comedonchisciotte #politica #economia
Come vi avevamo annunciato nel precedente articolo dedicato, la nuova trasmissione di approfondimento dedicata al funzionamento del sistema economico e monetario che domina e stravolge quotidianamente le nostre vite, è ufficialmente partita. Nata da un’idea dell’Associazione “MMT Italia“ e strutturata attraverso la collaborazione giornalistica e tecnica (regia e montaggio) di ComeDonChisicotte.org, il programma “I Conti Non Tornano” promette un viaggio nel mondo della macroeconomia, non disdegnando un approccio politico che intende sottolineare, di puntata in puntata, la differenza tra i principi economici previsti nella nostra Costituzione e i principi liberisti e antidemocratici che regolano i rapporti tra i Paesi membri dell’eurozona e dell’Unione Europea.
In questa prima tappa del nostro viaggio, che vede ospite il Presidente di “MMT Italia” Filippo Abbate, facciamo una panoramica di quelli che sono gli argomenti principali che nei successivi appuntamenti verranno trattiti, cercando di trasmettere agli spettatori tutta l’importanza e la centralità che quest’ultimi rivestono nella nostra vita quotidiana. Lo scopo infatti è diffondere una maggiore consapevolezza a tutti i cittadini su questi temi, affinchè dall’analisi tecnica possa poi seguire una visione politica autorevole.
La 1° puntata è stata trasmessa sabato 7 ottobre scorso su Lombardia TV (canale 80 o 244 del Digitale Terrestre) grazie all’Associazione “La Genesi“, co-produttrice del progetto, senza la quale non sarebbe possibile la messa in onda della trasmissione su scala nazionale.
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Polis Stagione II pt. 4 - Austerità e militarizzazione della società
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Pressato dai tempi stretti europei, il Consiglio dei Ministri ha approvato il 27 settembre il Documento di Aggiornamento del DEF. Una tappa fondamentale per comprendere che Legge di Bilancio dobbiamo attenderci, a maggior ragione se una prima bozza dovrà necessariamente arrivare alle Camere entro il 20 ottobre, nella speranza di una discussione che si riveli in discesa, nonostante l’asticella del deficit posta al 4,3%, come annunciato dal Ministro Giorgetti. Uno strappo rispetto all’obiettivo del 3% voluto da Bruxelles, che dovrebbe garantire al governo di confermare i principali provvedimenti, come il taglio al cuneo fiscale, le misure premiali per la natalità e i rinnovi contrattuali nella Pubblica Amministrazione.
Con l’economia lasciata agli esperti, Giorgia Meloni si è potuta invece concentrare sulla risoluzione del principale problema delle ultime settimane: la questione immigrazione, tanto sul piano nazionale che europeo. Rispetto al primo, non c’è dubbio che la strategia del pugno duro stia creando più seccature che soluzione. Ad attaccare il governo questa volta è la Magistratura, che ha contestato la nuova procedura di trattenimento nei CPR e la cauzione di 5000 euro da pagare per non finire nel centro, definiti entrambi provvedimenti contrari alla normativa europea e non in linea con i principi costituzionali. Per fortuna a risollevare la Premier da questi malumori è arrivata la decisione di destinare ulteriori 400 unità militari all’operazione Strade Sicure, nell’ottica della costante militarizzazione della società civile, fortemente perseguita dalla destra con la scusa della sicurezza.
Se questa è la situazione nostrana, sul piano europeo le cose non vanno meglio. Dopo la Riunione del Consiglio Ue del 28 settembre durante la quale è saltato l’accordo sul nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo a causa delle richieste tedesche, dal Summit dei Paesi del Mediterraneo tenutosi a Malta non sembra che Giorgia sia riuscita a ricavare consensi. Si è infatti dovuta accontentare dell’ennesimo trilaterale con Macron e von der Leyen, condito dalle solite dichiarazioni di facciata date in pasto alla stampa prive di sostanza.
Stampa che non ha esitato a ricordarle come sul suo governo incomba l’ombra di un tecnico pronto a farle le scarpe. Ci aspetta un ottobre molto caldo e non solo per il clima.
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Polis Stagione II pt. 3 - Immigrazione: Meloni inventa la libertà a gettone
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In un mondo in cui tutti gli uomini sono uguali ma qualcuno più degli altri, non ha destato particolare scalpore l’ultima idea nell’esecutivo Meloni per far fronte all’emergenza immigrazione: gli stranieri che arrivano in Italia e fanno richiesta di asilo devono versare una garanzia finanziaria di circa 5000 euro, pena l'impossibilità di muoversi liberamente sul territorio nazionale. Una mossa audace, che permette al governo da un lato di giustificare la detenzione fino a 18 mesi di chi non può dare garanzie economiche di autosostentamento e dall’altro di trovare un modo per rimpinguare le casse statali. D’altronde perché gli unici ad arricchirsi devono essere gli scafisti.
Inoltre, avrà pensato Giorgia, se Francia, Austria e Germania hanno chiuso le frontiere, e quest’ultima ha anche ammesso di finanziare alcune ONG che si occupano del fenomeno migratorio, tanto vale trovare il modo di ricavare un tornaconto anche per noi. Soprattutto se a permetterlo è una Direttiva europea, come ha spiegato il Ministro Piantedosi firmatario del Decreto.
In attesa di capire quanti saranno gli immigrati in grado di versare tale cifra, già sappiamo come questi soldi verranno spesi: il governo ha promesso infatti di raddoppiare nei prossimi mesi il numero dei Centri di Permanenza per i Rimpatri, affinché ce ne sia uno in ogni regione, tutti ben protetti e sorvegliati da militari. E per un’operazione del genere i soldi da qualche parte vanno fatti uscire.
Nel frattempo i nostri concittadini continuano a subire le conseguenze di una crisi economica che sembra non aver fine per l’Europa intera. Consapevole di ciò, e spaventato da che reazione potrebbe avere l’elettorato, il consiglio dei ministri ha confermato nell’ultimo Decreto energia una serie di bonus a sostegni delle fasce più deboli della popolazione, nella speranza di limitare il malcontento. Applicando la stessa strategia anche per la sanatoria sugli scontrini, che promette di salvare circa 50 mila piccole attività commerciali.
In attesa della Legge di Bilancio, stiamo osservando un governo che sembra navigare a vista in mezzo alla melma. Giorgia riuscirà a mantenere dritto il timone?
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Polis Stagione II pt. 2 - Dal blocco navale a quello degli automobilisti
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Con una inversione a U degna del miglior Fast&Furious, Giorgia Meloni ha deciso che la strategia della Commissione europea per contenere e gestire l’immigrazione è quella vincente. È bastata solo una passeggiata per le strade di Lampedusa al fianco di Ursula von der Leyen, condita da qualche dichiarazione di facciata, e tutte le tensioni dei giorni precedenti sembrano essersi dissipate. "Quella dell'immigrazione illegale è una sfida europea che richiede una risposta europea" ha affermato la presidente della Commissione prima di elencare i 10 punti del piano. E che importa se nel frattempo Germania, Francia, Austria hanno chiuso i confini per non essere travolti dalla migrazione africana, quello che conta è fare passerelle, proprio come accaduto in Emilia Romagna, e sottolineare che si sta facendo tutto il possibile…poi qualche nuova emergenza prenderà il posto di questa e la giostra ripartirà.
Nel mentre che Giorgia rincuorava i cittadini dell'isola siciliana però, il suo secondo in comando Matteo Salvini apriva la campagna elettorale in vista delle europee a Pontida in compagnia di Marine Le Pen, chiedendo a gran voce maggiore durezza nella risposta all’immigrazione clandestina. Nodo centrale quello del blocco navale, che sembra mettere d’accordo anche i leader europei molto di più dell’intesa con la Tunisia voluta da Giorgia Meloni e approvata dalla Commissione. Nonostante affermino l'opposto, al momento non sembra quindi correre buon sangue tra il presidente del Consiglio e il leader della Lega, che vuole puntare sulle europee per riguadagnare terreno anche in Italia.
E mentre noi siamo tutti distratti dall’emergenza immigrazione, il controllo che questo governo di destra vuole avere sui cittadini sembra non arrestarsi. Al repressivo Decreto Caivano, firmato proprio in questi giorni da Mattarella, si aggiunge adesso il provvedimento in materia di sicurezza stradale che andrà ad incidere fortemente sulle vite degli automobilisti con multe più salate e sanzioni più dure, come annunciato dall’esecutivo.
Quando il controllo viene scambiato per sicurezza, a farne le spese sono le nostre libertà.
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Polis Stagione II pt. 1 - Tutti i nodi vengono al pettine
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Ci eravamo lasciati così, con il Nord Italia maciullato dalla grandine e il Sud in balia degli incendi, piccole grandi catastrofi climatiche a cui il Governo nel mese di agosto ha risposto deliberando lo Stato di Emergenza per 12 mesi per Lombardia, Veneto e Friuli Venezia-Giulia, oltre a una serie di comuni dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo. Catastrofi ovviamente attribuite, come accade nel resto del mondo, al nuovo pericolo dei nostri giorni: il Climate Change, il cambiamento climatico, tappeto sotto il quale è facile nascondere il dissesto idrogeologico della nostra nazione, la cui colpa principale è attribuibile all’incuria delle amministrazioni pubbliche.
Un’emergenza idrogeologica a cui purtroppo se ne sommano altre, come il numero sempre più elevato di morti sul lavoro, 559 nei primi 7 mesi del 2023, che poco sembra interessare al dibattito parlamentare; e l’incremento indiscriminato degli sbarchi sulle nostre coste: + 115,18% rispetto al 2022 nonostante l’accordo firmato dall’Unione Europea con Tunisi il 16 luglio e le rassicuranti parole dell’abbronzatissimo Ministro dell’Interno Piantedosi sugli sforzi che il Governo farà per potenziare gli ingressi regolari.
Masse di immigrati che aggravano la già precaria situazione economica e sociale dei nostri connazionali. E se per la prima le risposte possiamo attenderle quasi esclusivamente dal confronto con l’Europa, sulla seconda Giorgia Meloni e i suoi Ministri non si sono fatti aspettare. Con il cosiddetto Decreto Caivano i nostri rappresentanti hanno confermato il pugno di ferro che solo un esecutivo di destra può utilizzare, inasprendo le pene a contrasto della criminalità minorile e della violenza di genere di cui disgraziatamente abbiamo sentito fin troppo parlare in questa estate.
Venendo ai rapporto tra l’Italia e l’Europa, come sappiamo questi mesi si preannunciano davvero intensi, con una serie di domande che attendono risposta, come la riforma del MES e del Patto di Stabilità, il tira e molla sulle Concessioni Balneari, le prossime rate del PNRR e la nuova Legge di Bilancio, manovra politica centrale dei mesi autunnali sulla quale Bruxelles deve apporre il suo ok. Una serie di questioni chiave per capire cosa ci aspetta dal nuovo anno, tutte da risolvere prima delle elezioni europee del 2024.
Se supererà questi ostacoli, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni potrà proiettarsi verso le tanto volute riforme istituzionali.
POLIS, il nostro Primo piano sulla politica. Bentornati a tutti.
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SUMMIT BRICS: sfida per un mondo multipolare?
Il tanto atteso vertice dei BRICS segna una tappa determinante nella transizione a un mondo multipolare. Dopo mesi di rumors e aspettative, di provocazioni e di progettazioni, finalmente i leader di Paesi, aziende e movimenti politici si sono riuniti per scrivere nuovi capitoli della Storia.
Cosa sta succedendo? Quali prospettive si aprono davanti all'Occidente?
Ne parliamo con Pepe Escobar, giornalista e analista di politica internazionale, Filippo Bovo, saggista esperto di Africa, Stefano Vernole, analista geopolitico del CeSEM e l'editore di Anteo Edizioni e analista Stefano Bonilauri. Modera Fabio De Maio.
Domenica 27 agosto 2023, ore 21:15
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