Messi Presepe Recanati
ll presepe a Recanati di Leandro Messi sembra un vero e proprio mondo reale in miniatura, con migliaia di personaggi tipici dei presepi: dai bottegai alle donne affaccendate nelle commissioni di casa, ma anche bambini che giocano fino agli animali tutti in movimento. I personaggi si muovono attraverso la tecnica della meccatronica che permette animazioni totalmente naturali e verosimili. Il presepe si arricchisce di un ulteriore elemento. Infatti, lo spettatore sarà coinvolto con un altro senso: quello olfattivo riprodotti infatti gli odori di pane vino ecc.
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Recanati
LA RAGIONE NEGA , L'ADDOVE L'IMMAGINAZIONE E LA FORZA DEL SENTIRE GIUNGONO LONTANO, OLTRE LA SIEPE.
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Cima di Monte Sorbo
Monte Sorbo (Monti Frentani), è una vasta area boscata di circa 1000 ettari tra i comuni di Carpineto Sinello, Gissi, San Buono e Liscia, in provincia di Chieti.
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Chiesa di San Maurizio di Moron
La chiesa di San Maurizio di Moron è sicuramente da collocarsi tra le più antiche chiese della Valle d'Aosta. Lo storico Mons. J.-A. Duc sostiene che l'edificazione di tale edificio risalirebbe al 1112; in realtà di quella lontana epoca non abbiamo né carte comprovanti quell'affermazione, né tracce dell'architettura del tempo. Per avere dati concreti dobbiamo giungere al XIV° secolo: dalla prima metà del milletrecento disponiamo di carte negli archivi della parrocchia e di tracce di
manufatti sulle mura dell'edificio La chiesa di San Maurizio Martire non è mai stata parrocchiale così come si potrebbe ipotizzare ma è sempre stata …filleule de celle de Saint-Vincent. Certamente ha sempre avuto una sua grande importanza se si considera che la stessa è stata quasi certamente la sola chiesa cattolica dell'area di influenza germanica a sud del frequentatissimo passo del Teodulo. L'importanza del tempio è anche confermata dalla presenza di un annesso cimitero che venne utilizzato ininterrottamente fino alla fine del XIX° secolo. La chiesa nel XIV° secolo subì importanti lavori che quasi certamente modificarono pesantemente l'antica struttura probabilmente romanica; in quel periodo fu costruito o ricostruito il campanile che nei secoli successivi fu ancora oggetto di intervento manutentivo. Altri importanti interventi risalgono alla fine del XVI° secolo e infine al XVIII° secolo. Nel corso del 1967 la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Valle d'Aosta, ha condotto un lavoro di consolidamento e restauro conservativo dell'intera struttura. L'interno è a navata unica e anticamente conteneva un vero e proprio tesoro costituito da oggetti necessari al culto costituito da statue, telerie, bandiere e stendardi che arricchivano la già bellissima architettura dell'edificio. Tutti gli oggetti citati erano stati acquistati dai procuratori della chiesa o offerti dalla popolazione in particolari ricorrenze liturgiche; oggi tutto quanto rimasto è stato prelevato per il costante pericolo di furti ed è esposto nel Museo d'Arte Sacra costruito all'interno della chiesa del borgo. Da Moron provengono una Madonna del XV° secolo, un San Maurizio Martire di scuola germanica a grandezza naturale, croci professionali, piatti offertoriali e paramenti di rara bellezza. Per la comunità collinare la chiesa e la devozione verso San Maurizio hanno sempre avuto un posto importante e nel corso dei secoli si segnalano con continuità donazioni, offerte e devozioni particolari.
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CASTELLO DI FENIS
Il castello di Fénis, situato nell'omonimo comune, è uno dei più famosi manieri medievali della Valle d'Aosta. Noto per la sua architettura scenografica, con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l'edificio centrale e le numerose torri, il castello è una delle maggiori attrazioni turistiche della regione ed uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia.
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Visita alle api
Dopo aver creato degli sciami artificiali con inserimento di nuove regine per la formazione di altre quattro famiglie, è ora di vedere se le ''apine felici'' si sono adattate alle loro nuove casette. Dopo il controllo posso dire che tutto è andato come doveva. Nel video ci siamo io e il sig. Vincenzo un apicoltore che tiene dei corsi all' Università delle tre età di Vasto.
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SCURCOLA MARSICANA
Scurcola Marsicana è un comune italiano di 2 706 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo, elevato a città con decreto del presidente della Repubblica del 14 febbraio 2011.
Con la fine dell'Impero romano d'Occidente la zona fu dapprima soggetta alle lotte tra Goti e Bizantini e poi soggetta ai Longobardi all'interno del ducato di Spoleto, passato poi al Sacro Romano Impero di Carlo Magno. A questo periodo risalgono le tracce certe del borgo antico di monte San Nicola; si trattava quasi probabilmente di un posto di guardia sopra l'originario tratto della via Valeria, strada realizzata in epoca romana
Nell'XI secolo l'area territoriale di Scurcola fu annessa al Regno di Sicilia sotto dominio normanno. A questo periodo risale il primo castello di Scurcola, una torre (forse di epoca più antica) circondata da una cerchia di mura e successivamente inglobata nel castello di forma pentagonale. Risale intorno all'anno mille l'edificazione di una delle più antiche chiese della Marsica, la pieve di Sant'Egidio, lungo il tragitto dell'antica via Tiburtina Valeria, arteria utilizzata dai pellegrini per raggiungere Roma. Quando l'Italia meridionale divenne possedimento della casata sveva la regione conobbe un periodo di stabilità e di crescita economica; il borgo a ridosso del fortilizio si ingrandì e si svilupparono le attività agricole ed artigianali.
Nel 1268 la zona divenne il teatro della battaglia di Tagliacozzo, scontro finale tra svevi e Angioini per la conquista del sud: proprio nei piani Palentini sotto il villaggio di Scurcola si svolse l'atto finale che portò alla sconfitta della dinastia tedesca da parte di quella francese; qui infatti si affrontarono Corradino di Svevia e Marco Fortebraccio d'Angiò, il quale, con un'abile mossa della sua cavalleria, sconfisse l'esercito avversario. In seguito alla vittoria Fortebraccio d'Angiò fece decapitare lo sconfitto Corradino nella piazza del Mercato di Napoli. Nello stesso anno Fortebraccio I trasferì la capitale del Regno di Sicilia da Palermo a Napoli che, all'epoca, era la città principale della Terra di Lavoro. Da questo momento in poi il territorio scurcolano, come tutta l'Italia meridionale, passò sotto il dominio angioino.
La zona fu quindi controllata dai monaci francesi e dalla famiglia De Ponte (ramo dei Berardi con la contessa Liliana ,amante di Fortebraccio ,della contea di Celano), che ricevette dal re una serie di privilegi, frai i quali lo stemma della famiglia, con la dicitura Sculcule.
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PENNADOMO
Pennadomo (La Pènne in abruzzese) è un comune italiano di 224 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa anche parte della Comunità montana Aventino-Medio Sangro. Il nome del paese deriva da "Penna in Domo" ("penna" da "pinna" significante masso affiorante dal terreno e da "domus" non nel significato di casa ma nel significato di territorio cioè i feudi del X secolo tra cui Torricella Peligna, Palena, Lama dei Peligni, Taranta Peligna e Pizzoferrato, con Juvanum capitale della regione romana).
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Alba Fucens
Alba Fucens (nel XX secolo nota anche come Alba Fucente) è un sito sorto nel IV secolo a.C. come colonia di diritto latino in una posizione elevata e ben fortificata di circa 34 ettari a quasi 1000 m s.l.m. alle pendici del monte Velino in Abruzzo. Dichiarato monumento nazionale nel 1902, è situato nel contemporaneo comune di Massa d'Albe (AQ) a ridosso del borgo medievale di Albe, a pochi chilometri a nord della città di Avezzano.
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ALBA FUCENS
Alba Fucens (nel XX secolo nota anche come Alba Fucente) è un sito sorto nel IV secolo a.C. come colonia di diritto latino in una posizione elevata e ben fortificata di circa 34 ettari a quasi 1000 m s.l.m. alle pendici del monte Velino in Abruzzo. Dichiarato monumento nazionale nel 1902, è situato nel contemporaneo comune di Massa d'Albe (AQ) a ridosso del borgo medievale di Albe, a pochi chilometri a nord della città di Avezzano.
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PENNADOMO
Pennadomo (La Pènne in abruzzese) è un comune italiano di 224 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa anche parte della Comunità montana Aventino-Medio Sangro. Il nome del paese deriva da "Penna in Domo" ("penna" da "pinna" significante masso affiorante dal terreno e da "domus" non nel significato di casa ma nel significato di territorio cioè i feudi del X secolo tra cui Torricella Peligna, Palena, Lama dei Peligni, Taranta Peligna e Pizzoferrato, con Juvanum capitale della regione romana).
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VENTO FORTE A PUNTA PENNA
Passeggiata in bici a punta penna con un vento fortissimo, poche riprese con il drone. Musica di Roberto Cacciapaglia.
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Ciclovia Adriatica
40 km (andata e ritorno) da Torino di Sangro alla galleria prima di Ortona
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ROCCASPINALVETI
Roccaspinalveti è un comune italiano di 1 250 abitanti[3] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese.
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SANTUARIO SAN MICHELE ARCANGELO LISCIA
l' Eremo-Santuario sorge tra le colline boscose del bacino del fiume Treste, in una zona particolarmente ricca di verde e di acqua.
L'antica grotta, non molto lontana dal paese di Liscia, è profonda circa 10 metri e larga 3 metri. Presenta sul lato destro una grossa nicchia con vasca, ritenuta sorgente di acqua sacra e una piccola canaletta che scorre alla base di un sedile in pietra provvede allo smaltimento dell'acqua. Sulla sinistra due bassi cunicoli, ora murati, conducono nella piccola zona abitativa riservata agli eremiti. Al centro della grotta, di fronte ad una nicchia, nascosto da due pilastri sta un piccolo altare.
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MONTEODORISIO
Monteodorisio (Mundrìsce o Mundrèisce in abruzzese[4]) è un comune italiano di 2 349 abitanti[1] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese.
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SAN BUONO
San Buono (Sànd Bun in abruzzese) è un comune italiano di 937 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese.
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