CORSICA. APPENA OLTRECONFINE, NEL SILENZIO DEI MEDIA, ESPLODE LA RIVOLTA INDIPENDENTISTA

2 years ago
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Da ormai oltre una settimana in Corsica, a pochi chilometri dalla Sardegna, proprio aldilà dei confini italiani, si stanno svolgendo manifestazioni e proteste contro la Francia, con episodi di violenza e scontri con le forze dell’ordine.

E' singolare che nell'ultima settimana si parli e si scriva ovunque dell'indipendenza e della libertà del popolo ucraino, ma non si spenda una sola parola sull'indipendenza e la libertà che rivendica il popolo Corso, proprio accanto a noi.

Le tensioni sono esplose dopo l’aggressione subita in carcere dal militante indipendentista corso Yvan Colonna, lo scorso 2 marzo. Colonna, pastore diventato militante indipendentista, alla fine degli anni Novanta era un super ricercato per aver preso parte all’uccisione del prefetto Claude Erignac nel 1998.

Detenuto ad Arles, in Provenza, e sottoposto a un regime di sorveglianza speciale insieme con altri due membri del commando, il 2 marzo ha subito l’aggressione del detenuto camerunense Franck Elong Abé, dopo un litigio in cui Colonna avrebbe offeso la sua fede islamica. Per l’uomo, subito in condizioni gravissime, sembrerebbe sia stata decretata la morte cerebrale.

Gli indipendentisti corsi attribuiscono gravi responsabilità alla polizia carceraria di Arles, che secondo loro, non avrebbe fatto quanto era necessario per difendere Colonna ed evitare il tragico epilogo.

Da quel momento si sono riaccesi i contrasti tra il governo centrale francese e gli indipendentisti corsi. 15.000 persone hanno sfilato per le vie di Corti l’antica Capitale dell’isola con in testa gli studenti. Di seguito la gente è scesa in strada anche a Calvi, Portovecchio e Ajaccio, dove i manifestanti hanno assaltato il palazzo di Giustizia.
Le manifestazioni di protesta non hanno risparmiato neppure Bastia, il capoluogo, dove la Prefettura è stata assaltata dai manifestanti.

La risposta delle autorità francesi è stata violenta e repressiva con lo schieramento del CRS il corpo di polizia anti sommossa addestrato alle tecniche di anti guerriglia. Le immagini diffuse testimoniano la violenza.
Neppure la decisione del primo ministro Jean Castex di revocare il regime di sorveglianza speciale ai prigionieri ha lenito la rabbia, in quanto giudicata fuori tempo massimo.

«Questo è il culmine di una lotta condotta per diversi anni grazie all’Assemblea della Corsica, alla società corsa, all’impegno delle associazioni di difesa dei prigionieri e, negli ultimi giorni, alle mobilitazioni portate avanti principalmente dai giovani» - ha detto il presidente del consiglio esecutivo corso Gilles Simeoni, a capo di una coalizione nazionalista.

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