SIAMO TUTTI PER LA PACE MA... COME MAI I POTENTI DELLA TERRA METTONO DEI COMICI AL GOVERNO DEI PAESI?!...😢

2 years ago
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MENTRE PSICOLOGI E PSICHIATRI IN TV CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE PUTIN E' IMPAZZITO, COSI' COME -IERI E ANCOR OGGI- I VIROLOGI NOSTRANI, IN CONTRASTO CON LA PREVALENTE LETTERATURA SCIENTIFICA INTERNAZIONALE, CI RASSICURANO CIRCA LA INNOCUITA' DEI SIERI GENICI SPERIMENTALI, NOI -OGGI COME ALLORA- CERCHIAMO DI CAPIRE COME STANNO REALMENTE LE COSE.

***LA PAGLIUZZA, LA TRAVE E LA DOPPIA MORALE***

Mentre procedono (pare, al momento, purtroppo senza costrutto) i colloqui di pace tra il governo russo e quello ucraino, sale nel nostro Paese il clima di odio verso la Russia, verso Putin e verso l’intero popolo russo, cui si vorrebbero addirittura imporre divieti di accesso nei paesi UE, divieto di soggiornarvi o anche di trascorrere una semplice vacanza.

E’ stata di fatto vietata (ripensandoci poi appena dopo, rimangiandosi quindi una decisione così sgangherata) la prosecuzione di un corso su Dostoevskij il quale, evidentemente, ha ben poco a che fare con le ostilità in corso.

Se, purtuttavia, è evidente che tutti noi desideriamo la pace, sembra altrettanto nobile l’intento di evitare, sul nascere, ogni motivo che possa portare ad un conflitto di qualunque genere.

In Italia, dunque, si manifesta adesso per la pace, dipingendo Putin come un criminale alla stregua di Adolf Hitler, invasore della Polonia e di mezza Europa. E si vorrebbe far credere che, se non stiamo bene in guardia, a breve ci ritroveremo l’esercito russo alle porte di casa.

Ma noi, che certamente siamo per la pace, siamo anche “costruttori di pace” ed, inoltre, non abbiamo ancora mandato il cervello all’ammasso, come ardentemente desidererebbero i nostri governanti e i nostri media, intenti -ora come hanno fatto nel corso della pandemia- a seminare solo odio, omettendo ogni analisi di fatti pregressi, a loro peraltro ben noti.

Chiunque abbia sentito il dovere di informarsi (non certo su TV varie e giornali) sa bene che, da oltre otto anni, il governo ucraino bombarda regolarmente due territori, posti al confine est, e che si qualificano “russofoni a tutti gli effetti”.

Non si è potuta rilevare, in un lasso di tempo così lungo, nessuna presa di posizione contro l’atteggiamento bellico dell’Ucraina, né da parte della UE, né tanto meno da parte del governo italiano o delle piazze, in questi giorni fieramente decorate con bandiere arcobaleno.

E quello dei ripetuti bombardamenti, riccamente sponsorizzati dalla NATO, che ha continuato ad armare gli ucraini non certo per amore della pace, pare sia stato il principale motivo che ha suggerito a Putin di intervenire per porre fine a questo silenzioso stillicidio, a tutti noto (quanto meno a politici e giornalisti).

I quali politici e giornalisti, oltre che a guardarsi bene dall’informare l’opinione pubblica, non hanno certo portato (a suo tempo) mazzi di fiori all’ambasciata russa (come qualcuno ha fatto in questi giorni, a favore di telecamera, all’ambasciata ucraina), né hanno intrapreso iniziative che ponessero freno alle reiterate attività belliche dell’Ucraina, riccamente finanziate dall’occidente, oggi maestro di pace e di democrazia.

Nel sottolineare, ancora, che tutti certamente desideriamo ardentemente la pace, dovremmo altresì ammettere che sarebbe parimenti da evitare (e non da finanziare) ogni attività che possa seriamente pregiudicare la pace stessa, con il serio rischio che accadano fatti come quelli cui oggi assistiamo (e dei quali ci parlano abbondantemente, dopo aver taciuto per quasi un decennio riguardo gli abusi ucraini contro i territori russofoni).

Pare essere, questo, il principio della c.d. “doppia morale”, secondo cui se sbagliano gli altri sono da condannare duramente, mentre sulle nefandezze compiute in proprio si può tranquillamente sorvolare.

Basta che nessuno le racconti e che la gente, quindi, non ne sappia nulla. Ricordate tutti la storia della pagliuzza e della trave. Prima di voler togliere la pagliuzza dall’occhio di qualcuno, occorrerebbe togliere la trave che è nel proprio.

Umberto Fortunati (2 marzo 2022)

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