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SCURCOLA MARSICANA
Scurcola Marsicana è un comune italiano di 2 706 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo, elevato a città con decreto del presidente della Repubblica del 14 febbraio 2011.
Con la fine dell'Impero romano d'Occidente la zona fu dapprima soggetta alle lotte tra Goti e Bizantini e poi soggetta ai Longobardi all'interno del ducato di Spoleto, passato poi al Sacro Romano Impero di Carlo Magno. A questo periodo risalgono le tracce certe del borgo antico di monte San Nicola; si trattava quasi probabilmente di un posto di guardia sopra l'originario tratto della via Valeria, strada realizzata in epoca romana
Nell'XI secolo l'area territoriale di Scurcola fu annessa al Regno di Sicilia sotto dominio normanno. A questo periodo risale il primo castello di Scurcola, una torre (forse di epoca più antica) circondata da una cerchia di mura e successivamente inglobata nel castello di forma pentagonale. Risale intorno all'anno mille l'edificazione di una delle più antiche chiese della Marsica, la pieve di Sant'Egidio, lungo il tragitto dell'antica via Tiburtina Valeria, arteria utilizzata dai pellegrini per raggiungere Roma. Quando l'Italia meridionale divenne possedimento della casata sveva la regione conobbe un periodo di stabilità e di crescita economica; il borgo a ridosso del fortilizio si ingrandì e si svilupparono le attività agricole ed artigianali.
Nel 1268 la zona divenne il teatro della battaglia di Tagliacozzo, scontro finale tra svevi e Angioini per la conquista del sud: proprio nei piani Palentini sotto il villaggio di Scurcola si svolse l'atto finale che portò alla sconfitta della dinastia tedesca da parte di quella francese; qui infatti si affrontarono Corradino di Svevia e Marco Fortebraccio d'Angiò, il quale, con un'abile mossa della sua cavalleria, sconfisse l'esercito avversario. In seguito alla vittoria Fortebraccio d'Angiò fece decapitare lo sconfitto Corradino nella piazza del Mercato di Napoli. Nello stesso anno Fortebraccio I trasferì la capitale del Regno di Sicilia da Palermo a Napoli che, all'epoca, era la città principale della Terra di Lavoro. Da questo momento in poi il territorio scurcolano, come tutta l'Italia meridionale, passò sotto il dominio angioino.
La zona fu quindi controllata dai monaci francesi e dalla famiglia De Ponte (ramo dei Berardi con la contessa Liliana ,amante di Fortebraccio ,della contea di Celano), che ricevette dal re una serie di privilegi, frai i quali lo stemma della famiglia, con la dicitura Sculcule.
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