Dott. Massimo Fioranelli: COVID e 5G, parla la scienza

2 years ago
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L’accostamento più ostacolato nell’ultimo biennio è di certo quello tra Covid19 e 5G. Bufala, complotto, fake news, fino alla censura contro chiunque osi indagare sull’assioma. “Le reti mobili 5G non diffondono Covid-19”, afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità. “C'è correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G? Falso. Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G,” prosegue il miinistero della Salute. Solo che per sostenere questa tesi, sia il dicastero del ministro Speranza che l’OMS non hanno mai fornito prove per sostenere quanto deriso persino negli spot pubblicitari di addolciti prodotti da forno. Così, come un fulmine a ciel plumbeo e non propriamente sereno, tra il tiro al piccione e la gogna mediatica è arrivata l’ennesima ricerca scientifica: “le prove qui presentate supportano una premessa – dice il testo dello studio - ovvero che le radiofrequenze onde non ionizzanti e, in particolare 5G che prevede l’addensamento del 4G, potrebbero aver esacerbato la pandemia di COVID-19 indebolendo immunità nell’ospite, aumentando la virulenza di SARS-CoV-2”. Per capire di cosa stiamo parlando, per la rubrica Allerta 5G su La Casa del Sole Tv il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci intervista il dott. Massimo Fioranelli, cardiologo, docente associato di Fisiologia nel Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Marconi di Roma, tra i sette ricercatori di Russia, America e Italia che lo scorso ha pubblicato un altro studio su diffusione e incidenza mondiale del Covid 19 e installazione di antenne 5G, studio a differenza di quest’ultimo poi censurato su PubMed, la più grande banca dati biomedica e di ricerca scientifica disponibile in rete.

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