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proteste a Bruxelles di 70000 persone vicino alla sede dell'UE per protestare contro le regole covid 24/1/2022
La polizia usa il cannone ad acqua a Bruxelles per protestare contro le regole covid
veniamo a bruciarvi villa del vascello a Roma e il centro fiera di Rimini con voi dentro...quando ci troviamo lì??così regoliamo i conti...massoni di merda...così vi ammazzano lì seduta stante la folla per tutte le cazzate che gli avete raccontato alla plebaglia per decenni mi pare giusto...profezie di economist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLuNGnkcXvyh_XKuVExo6xMCnPILO_u_He
https://www.youtube.com/watch?v=fLsT4rEKmLY&list=PLuNGnkcXvyh9RVLRTzPq33TOXjEhzeBi4
https://www.youtube.com/watch?v=svtf8bX2NLU&list=PLuNGnkcXvyh_R_TnO93TIJ_cs81WSo3J_
https://www.economist.com/weeklyedition/archive?year=2021
Violenza durante le proteste contro le regole del coronavirus a Bruxelles
Le proteste contro le restrizioni del coronavirus a Bruxelles con circa 70.000 partecipanti provenienti da casa e dall'estero sono diventate violente domenica. Alcuni partecipanti hanno lanciato pietre e fuochi d'artificio, la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Circa 70 manifestanti sono stati arrestati.In diverse città europee, gli oppositori delle misure corona hanno dimostrato di nuovo lo scorso fine settimana. I manifestanti hanno lanciato ciottoli e fuochi d'artificio. Alcuni agenti hanno cercato riparo in una stazione della metropolitana mentre venivano colpiti da barriere metalliche.Scontri con la polizia sono scoppiati vicino alla sede dell'UE. Le forze hanno usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.I manifestanti hanno marciato dalla Stazione Nord al quartiere europeo, dove sono scoppiati disordini, come riportato dall'agenzia di stampa Belga e da altri media. I manifestanti hanno lanciato oggetti contro gli agenti di polizia e danneggiato edifici. La polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per allontanare le persone coinvolte. I video online mostravano finestre distrutte dell'edificio del Servizio europeo per l'azione esterna.
Il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) (European External Action Service - EEAS, in inglese) è un servizio dell'Unione europea responsabile per gli affari esteri dell'UE. Creato dal Trattato di Lisbona, è entrato in funzione dal 1º dicembre 2010. Ha sede a Bruxelles, in Belgio.
Il Servizio per l'azione esterna sostiene l'attività dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e risponde ad esso. Di fatto il Servizio costituisce il ministero degli esteri dell'Unione europea e ne gestisce la politica estera e l'attività diplomatica. Il Servizio ha natura burocratica e diplomatica e non ha autonomia politica: le decisioni sulla politica estera e di sicurezza vengono prese dal Consiglio dei ministri degli esteri dell'Unione, presieduto dall'Alto rappresentante[1].
La peculiarità della carica dell'Alto rappresentante si rispecchia nella peculiarità del Servizio rispetto alle altre istituzioni e strutture dell'Unione Europea. A causa della sua collocazione intermedia tra Commissione e Consiglio e della sua origine ibrida, il Servizio è infatti un organismo unico, dotato di particolare autonomia e di importanza per l'attività di Commissione e Consiglio.
Il Servizio è il primo servizio diplomatico multinazionale. Quando sarà entrato a regime sarà il più grande servizio diplomatico al mondo, insieme a quello statunitense.
https://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_europeo_per_l'azione_esterna
Prevista dal Trattato di Lisbona e dal nuovo art. 27 comma 3 della versione consolidata del Trattato sull'Unione Europea[2], la creazione del Servizio è stata piuttosto complessa e ha richiesto vari negoziati tra il Consiglio, il Parlamento e la Commissione, tutti desiderosi di difendere o estendere le proprie prerogative.
La Commissione temeva di perdere importanza, dato che la sua importante Direzione generale per le relazioni esterne sarebbe stata completamente inglobata dal nuovo Servizio e anche settori delle sue DG Commercio, Sviluppo e Allargamento avrebbero potuto essere trasferiti all'interno del Servizio[3]. Inoltre, le rappresentanze della Commissione all'estero sarebbero diventate ambasciate dell'Unione Europea e sottratte al controllo della Commissione. Il Parlamento aveva un certo controllo sulle relazioni esterne della Commissione e voleva mantenere una certa influenza in quell'ambito, dunque voleva ottenere i massimi poteri di controllo possibili sul Servizio, inclusa la possibilità di valutare le nomine e il suo bilancio[4]. Il Consiglio cercava invece di contrastare tali richieste e tendenze, in modo da difendere al massimo il ruolo e il peso dei governi degli stati membri.
Il raggiungimento dell'accordo tra le istituzioni è stato infine sancito con l'approvazione del Servizio per l'azione esterna da parte del Parlamento, votata l'8 luglio 2010 con 549 voti a favore, 78 contrari e 17 astenuti. Il Parlamento ha ottenuto la possibilità di approvare o respingere il bilancio del Servizio; in Parlamento sarà inoltre coinvolto sulle missioni all'estero e potrà interrogare gli ambasciatori europei designati (seppure senza poteri di veto) e visitare le ambasciate dell'Unione Europea. I poteri di controllo del Parlamento non solo sul bilancio complessivo del Servizio, ma anche sui bilanci delle singole missioni all'estero pone fine a una lunga tradizione per cui il Parlamento non si intrometteva nei dettagli dei bilanci del Consiglio e viceversa[4]; ciò è reso possibile dal carattere peculiare e dalla collocazione intermedia del Servizio.
La Commissione è riuscita a mantenere intatte le competenze sul commercio, l'energia, l'allargamento, lo sviluppo e la cooperazione internazionale, anche se ovviamente collaborerà con il Servizio in questi campi, grazie pure alla presenza dell'Alto rappresentante all'interno della stessa Commissione. Il 20 luglio 2010 il Consiglio ha approvato il trasferimento dei suoi dipartimenti coinvolti al nuovo Servizio, che è diventato ufficialmente operativo il 1º dicembre 2010[5].
Anche l'assegnazione degli incarichi al personale del Servizio è stata piuttosto complessa e ha provocato delle tensioni tra alcuni stati membri.
Organizzazione
Catherine Ashton, primo Alto rappresentante a capo del Servizio europeo per l'azione esterna
Al vertice del Servizio per l'azione esterna è posto l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. L'Alto rappresentante non ha un vice, quando necessario viene sostituito da un altro membro della Commissione europea o dal ministro degli esteri dello stato membro che detiene la presidenza semestrale del Consiglio dell'Unione.
Nella gestione del Servizio e nelle questioni organizzative l'Alto rappresentante è assistito da un segretario generale esecutivo e da due vice segretari generali, uno incaricato degli affari amministrativi (in particolare coordinamento tra le varie parti del Servizio e con le altre istituzioni europee) e uno incaricato di assistere l'elaborazione della politica estera. Il segretario generale esecutivo è anche il punto di riferimento per quegli uffici del Servizio non inclusi in un dipartimento. L'attuale segretario generale esecutivo è il francese Pierre Vimont, mentre gli attuali vice segretari generali sono la tedesca Helga Schmid e il polacco Maciej Popowski.
Il Servizio per l'azione esterna è articolato in sei dipartimenti: in cinque sono raggruppati su base geografica gli uffici dedicati a tutti i Paesi e a tutte le principali organizzazioni regionali del mondo (Africa; Asia; Americhe; Medio Oriente e Nordafrica; Russia, Europa orientale e Balcani occidentali), mentre un sesto dipartimento per gli affari globali e multilaterali si occupa delle organizzazioni internazionali, dei diritti umani e della pace[6]. Gli altri uffici del Servizio si occupano di sicurezza, programmazione strategica, affari legali, relazioni interistituzionali, informazione, audit interno e protezione dei dati personali. Al Servizio fa infine riferimento anche il Joint Situation Centre, che si occupa della cooperazione in materia di intelligence, e l'Agenzia europea per la difesa.
A partire dal 2017, congiuntamente all'Agenzia europea per la difesa, svolge anche la funzione di segretariato della Cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa, cui partecipano 25 dei 28 Stati membri dell'Unione europea[7].
Il bilancio 2011 del Servizio è di 475,8 milioni €, ma quando entrerà interamente a regime potrà raggiungere i 3 miliardi€[8].
Al momento della sua nascita, il Servizio disponeva di 1.643 dipendenti[9], provenienti soprattutto dalla Commissione e in parte minore dal Consiglio, ma anche dagli stati membri[10]. Non sono previste quote nazionali e le nomine vengono effettuate direttamente dall'Alto rappresentante. A regime il Servizio disporrà di circa 7.000-8.000 dipendenti.
Delegazioni dell'Unione Europea
Unione Europea
Paesi con delegazioni dell'UE
Prima del Trattato di Lisbona, esistevano delle rappresentanze della Commissione europea all'estero, delegazioni del Consiglio e rappresentanze diplomatiche a rotazione (le ambasciate dello stato membro che aveva la presidenza di turno dell'UE svolgevano particolari funzioni a nome dell'intera UE). Il 1º gennaio 2010 tali rappresentanze furono rinominate Delegazioni dell'Unione Europea e furono gradualmente concesse loro maggiori competenze, rendendole più simili ad ambasciate che a mere delegazioni.
Le delegazioni dell'Unione Europea sono presenti pressoché in tutti gli stati membri dell'ONU[11]. I capi delegazione hanno il titolo di ambasciatori dell'Unione Europea e sono nominati dall'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Le delegazioni rappresentano l'intera Unione Europea e le sue istituzioni e sostituiscono le ambasciate dei singoli stati membri della UE per le materie su cui la UE ha una posizione comune. Gli stati membri restano ovviamente liberi di operare con le loro ambasciate per tutte le altre materie e per le loro relazioni bilaterali con i Paesi stranieri.
Intelligence e sicurezza
Lo stesso argomento in dettaglio: Agenzia europea per la difesa.
Il Joint Situation Centre (SitCen) è nato dalla fusione del precedente Joint Situation Centre del Consiglio europeo con l'unità di crisi della Commissione europea ed è parte integrante del Servizio per l'azione esterna. Gli agenti del SitCen raccolgono informazioni per conto dell'Unione Europea e sono uno strumento importante per consentire al Servizio e all'Alto rappresentante di operare in maniera rapida ed efficace, soprattutto in caso di crisi. Tuttavia gli agenti del SitCen non hanno il potere di compiere azioni di intelligence paragonabili a quelle svolte dai servizi di intelligence dei singoli stati membri[12].
Il SitCen dispone di un bilancio annuale che va dai 10 ai 20 milioni di euro e di circa 160 dipendenti (agenti di intelligence, informatici, scienziati...). Il suo attuale direttore è il finlandese Ilkka Salmi.
L'Agenzia europea per la difesa (EDA) è un'agenzia dell'Unione europea con sede a Bruxelles. Si occupa della politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea ed è stata istituita il 12 luglio 2004 dal Consiglio dell'Unione europea. L'EDA serve tutti gli stati membri dell'Unione europea eccetto la Danimarca.
https://it.wikipedia.org/wiki/Agenzia_europea_per_la_difesa
A partire dal 2017, congiuntamente al Servizio europeo per l'azione esterna, svolge anche la funzione di segretariato della Cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa, cui partecipano 25 dei 27 Stati membri dell'Unione europea
Il Consiglio ha istituito l'EDA “affinché supporti gli stati membri ed il Consiglio nel loro sforzo di migliorare le capacità difensive europee nel campo della gestione delle crisi e sostenga la politica europea di sicurezza e di difesa com'è ora e come si svilupperà nel futuro”. Per giungere a questo fine, si occupa di quattro attività principali:
sviluppo delle capacità difensive;
promozione della tecnologia e della ricerca per la difesa;
promozione della cooperazione tra gli armamenti;
creazione di un mercato europeo di attrezzature per la difesa e rafforzamento della base tecnologica ed industriale della difesa europea.
Struttura
Josep Borrell è il capo dell'EDA
L'agenzia è comandata da tre figure:
il capo dell'agenzia: è responsabile dell'organizzazione e del funzionamento complessivo, garantisce la realizzazione dei punti essenziali e delle decisioni, presiede gli incontri ministeriali del tavolo di governo; attualmente è Josep Borrell (anche Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, primo vicepresidente della Commissione europea, capo del Servizio europeo per l'azione esterna e presidente del Consiglio Affari esteri);
tavolo di governo: prende le decisioni sul conto dell'agenzia; è composto dai ministri della Difesa degli stati membri e da un rappresentante della Commissione europea ed è guidato dal capo dell'agenzia;
direttore generale: è il capo del personale ed è responsabile della supervisione e della coordinazione delle unità; attualmente è Jorge Domecq.
Nel 2011 il personale dell'EDA era composto da circa 100 persone.
L'Agenzia europea per la difesa è la continuazione del lavoro dell'Agenzia di controllo degli armamenti dell'Unione Europea Occidentale (WEAO) e del Gruppo di controllo degli armamenti dell'Unione Europea Occidentale (WEAG) ed effettivamente rappresenta il trasferimento delle loro funzioni dall'Unione Europea Occidentale all'Unione europea.
Capi dell'EDA
Javier Solana, 2004 - 2009
Catherine Ashton, 2009 - 2014
Federica Mogherini, 2014 - 2019
Josep Borrell, 2019 - presente
Direttori generali dell'EDA
Nick Witney, 2004-2007
Alexander Weis, 2007-2010
Claude-France Arnould, 2010-2015
Jorge Domecq, 2015 - presente
Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».Apocalisse 21:8
IL NEOPAGANESIMO E LA MASSONERIA NON SONO RELIGIONI MA UN CULTO SCAM DI TRUFFATORI E UNA SETTA SATANICA...IO NON FACCIO QUESTE COSE OVVIAMENTE E NON SONO MASSONE O ISCRITTO IN QUALCHE ALTRA ASSOCIAZIONE DOVE FANNO GIURAMENTI QUINDI NON DEVO RENDERE CONTO A NESSUN UOMO MA RENDO CONTO A DIO...E QUINDI SPUTTANO E PRENDO SPUDORATAMENTE PER IL CULO APPOSTA QUESTA GENTE DI MERDA CHE FANNO QUESTE COSE
Playlist da vedere sulla zizzania appunto o chiamati anche i pesci marci e la feccia massonica siosatanista ebraica di truffatori e ciarlatani di primissimo livello e maestri del nulla
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Romani 1
I peccati dei pagani
18 L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio, né lo hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24 Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.
28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.
infatti non c'è distinzione:tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato,al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.
Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede;Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede.
Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge
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