MONSIGNOR CARLO MARIA VIGANO': "La Messa tridentina รจ medicina per l'anima."๐Ÿ˜‡๐Ÿ’–๐Ÿ‘ (NON PREVALEBUNT)

2 years ago
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Nel leggere i Responsa ad Dubia pubblicati recentemente dalla Congregazione per il Culto Divino viene da chiedersi a quali infimi livelli sia potuta scendere la Curia Romana, per dover assecondare Bergoglio con tale servilismo, in una guerra crudele e spietata contro la parte piรน docile e fedele della Chiesa. Mai, negli ultimi decenni di gravissima crisi nella Chiesa, lโ€™autoritร  ecclesiastica si รจ mostrata cosรฌ determinata e severa: non lโ€™ha fatto con i teologi eretici che infestano gli Atenei pontifici e i Seminari; non lโ€™ha fatto con chierici e Prelati fornicatori; non lโ€™ha fatto nel punire esemplarmente gli scandali di Vescovi e Cardinali. Ma contro i fedeli, i sacerdoti e i religiosi che chiedono solo di poter celebrare la Santa Messa tridentina, nessuna pietร , nessuna misericordia, nessuna inclusivitร . Fratelli tutti?

Mai come sotto questo โ€œpontificatoโ€ รจ stato percepibile lโ€™abuso di potere da parte dellโ€™autoritร , nemmeno quando duemila anni di lex orandi sono stati immolati da Paolo VI sullโ€™altare del Vaticano II, imponendo alla Chiesa un rito tanto equivoco quanto ipocrita. Quellโ€™imposizione, a cui corrispose la proibizione di celebrare nellโ€™antico rito e la persecuzione dei dissenzienti, aveva almeno lโ€™alibi dellโ€™illusione che un cambiamento avrebbe forse risollevato le sorti del Cattolicesimo dinanzi a un mondo sempre piรน secolarizzato. Oggi, dopo cinquantโ€™anni di disastri immani e quattordici anni di Summorum Pontificum, quella labile giustificazione non solo non รจ piรน valida, ma รจ sconfessata nella sua inconsistenza dallโ€™evidenza dei fatti. Tutto ciรฒ che il Concilio ha portato di nuovo si รจ rivelato dannoso, ha svuotato chiese, seminari e conventi, ha distrutto le vocazioni ecclesiastiche e religiose, ha prosciugato ogni slancio spirituale, culturale e civile dei Cattolici, ha umiliato la Chiesa di Cristo e lโ€™ha confinata ai margini della societร , rendendola patetica nel suo tentativo maldestro di piacere al mondo. E viceversa, da quando Benedetto XVI ha cercato di sanare quel vulnus riconoscendo pieni diritti alla liturgia tradizionale, le comunitร  legate alla Messa di San Pio V si sono moltiplicate, i seminari degli Istituti Ecclesia Dei sono cresciuti, le vocazioni aumentate, la frequenza dei fedeli incrementata, la vita spirituale di tanti giovani e di tante famiglie ha trovato uno slancio insperato.

Quale lezione si sarebbe dovuta trarre da questa โ€œesperienza della Tradizioneโ€ invocata a suo tempo anche da mons. Marcel Lefebvre? Quella piรน evidente e allo stesso tempo piรน semplice: quello che Dio ha dato alla Chiesa รจ destinato al successo, e quello che vi aggiunge lโ€™uomo crolla miseramente. Unโ€™anima non accecata dal furore ideologico avrebbe ammesso lโ€™errore compiuto, cercando di riparare ai danni e di ricostruire quello che era stato nel frattempo distrutto, di restaurare quanto era stato abbandonato. Ma questo richiede umiltร , uno sguardo soprannaturale e una fiducia nel provvidente intervento di Dio. Questo richiede anche la consapevolezza da parte dei Pastori di essere amministratori dei beni del Signore, e non padroni: essi non hanno il diritto nรฉ di alienarne i beni, nรฉ di nasconderli o di sostituirli con loro invenzioni; essi devono limitarsi a custodirli e a renderli disponibili ai fedeli, sine glossa, e con il pensiero costante di dover rispondere dinanzi a Dio per ogni pecorella e ogni agnello del Suo gregge. Ammonisce lโ€™Apostolo: ยซHic jam quรฆritur inter dispensatores, ut fidelis quis inveniaturยป (I Cor 4, 2), ยซquanto si richiede negli amministratori รจ che siano fedeliยป.

I Responsa ad Dubia sono coerenti con Traditionis custodes, ed esplicitano lโ€™indole eversiva di questo โ€œpontificatoโ€, in cui il potere supremo della Chiesa รจ usurpato per ottenere uno scopo diametralmente opposto a quello per il quale Nostro Signore ha costituito in autoritร  i Sacri Pastori e il Suo Vicario in terra. Un potere indocile e ribelle a Colui che lo ha istituito e che lo legittima, un potere che si crede fide solutus, per cosรฌ dire, secondo un principio intrinsecamente rivoluzionario e quindi eretico. Non dimentichiamolo: la Rivoluzione rivendica a sรฉ un potere che si giustifica per il solo fatto di essere rivoluzionario, eversivo, cospiratorio e antitetico al potere legittimo che intende abbattere; e che appena giunge a ricoprire ruoli istituzionali viene esercitato con autoritarismo tirannico, proprio perchรฉ non รจ ratificato nรฉ da Dio nรฉ dal popolo.

Mi sia permesso sottolineare un parallelo tra due situazioni apparentemente scollegate. Come in presenza della pandemia sono negate le cure efficaci, con lโ€™imposizione di un โ€œvaccinoโ€ inutile, anzi dannoso e perfino letale; cosรฌ la Santa Messa tridentina, vera medicina dellโ€™anima in un momento di gravissima pestilenza morale, viene negata colpevolmente ai fedeli, sostituendole il Novus Ordo. I medici del corpo vengono meno al proprio dovere, pur in presenza di terapie, e impongono tanto ai malati quanto ai sani un siero sperimentale, e si ostinano a somministrarlo nonostante lโ€™evidenza della totale inefficacia e degli effetti avversi. Analogamente i sacerdoti, medici dellโ€™anima, tradiscono il proprio mandato, pur in presenza di un farmaco infallibile testato per oltre duemila anni, e fanno di tutto per impedire che quanti ne hanno sperimentato lโ€™efficacia possano usarlo per guarire dal peccato. Nel primo caso le difese immunitarie del corpo sono indebolite o annullate per creare dei malati cronici in balia delle case farmaceutiche; nel secondo caso le difese immunitarie dellโ€™anima sono compromesse da una mentalitร  mondana e dalla cancellazione della dimensione soprannaturale e trascendente, in modo da lasciare le anime indifese dinanzi agli assalti del demonio. E questo valga come risposta a coloro che pretendono di affrontare la crisi religiosa senza considerare in parallelo la crisi sociale e politica, perchรฉ รจ proprio questa duplicitร  di attacco che lo rende cosรฌ tremendo e che ne svela lโ€™unica mente criminale.

Non voglio entrare nel merito dei deliri dei Responsa: basta conoscere la ratio legis per respingere Traditionis custodes come un documento ideologico e fazioso, redatto da persone vendicative e intolleranti, pieno di velleitร  e di grossolani errori canonici, con lโ€™intenzione di proibire un rito canonizzato da duemila anni di Santi e Pontefici e imporne uno spurio, copiato dai luterani e raffazzonato dai modernisti, che in cinquantโ€™anni ha causato un immane disastro al corpo ecclesiale e che, proprio per questa sua efficacia devastatrice, non deve conoscere deroga. Non cโ€™รจ solo la colpa: cโ€™รจ anche il dolo e il duplice tradimento del divino Legislatore e dei fedeli.

Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici si trovano ancora una volta a dover compiere una scelta di campo: o con la Chiesa Cattolica e la sua dottrina bimillenaria e immutabile, o con la chiesa conciliare e bergogliana, con i suoi errori e i suoi riti secolarizzati. E questo avviene in una situazione paradossale in cui la Chiesa cattolica e la sua contraffazione coincidono nella medesima Gerarchia, alla quale i fedeli sentono di dover obbedire in quanto espressione dellโ€™autoritร  di Dio e contemporaneamente di dover disobbedire in quanto traditrice e ribelle.

Certo, non รจ semplice disobbedire al tiranno: le sue reazioni sono spietate e crudeli; ma persecuzioni ben peggiori furono quelle che dovettero patire nel corso dei secoli i Cattolici che si trovarono a dover affrontare lโ€™arianesimo, lโ€™iconoclastia, lโ€™eresia luterana, lo scisma anglicano, il puritanesimo di Cromwell, il laicismo massonico della Francia e del Messico, il comunismo sovietico, della Spagna, della Cambogia, della Cinaโ€ฆ Quanti vescovi e sacerdoti martirizzati, imprigionati, esiliati. Quanti religiosi massacrati, quante chiese profanate, quanti altari distrutti. E tutto questo perchรฉ? Perchรฉ i Sacri Ministri non hanno voluto rinunziare al tesoro piรน prezioso che Nostro Signore ci ha donato: la Santa Messa. La Messa che Egli ha insegnato a celebrare agli Apostoli, che gli Apostoli hanno trasmesso ai loro Successori, che i Papi hanno custodito e restaurato e che da sempre รจ al centro dellโ€™odio infernale dei nemici di Cristo e della Chiesa. Pensare che quella Santa Messa, per la quale i missionari inviati in terre protestanti o i sacerdoti prigionieri dei gulag rischiavano la propria vita, sia oggi proibita dalla Santa Sede รจ motivo di dolore e di scandalo, oltre che unโ€™offesa ai Martiri che quella Messa hanno difeso fino allโ€™ultimo respiro. Ma queste cose le puรฒ capire solo chi crede, chi ama, chi spera. Solo a chi vive di Dio.

Chi si limita ad esprimere riserve o critiche a Traditionis custodes e ai Responsa cade nel tranello dellโ€™avversario, perchรฉ riconosce legittimitร  ad una legge illegittima e invalida, voluta e promulgata per umiliare la Chiesa e i suoi fedeli, per fare un dispetto ai โ€œtradizionalistiโ€ che osano nientemeno che avversare dottrine eterodosse condannate fino al Vaticano II, da esso fatte proprie e oggi assurte a cifra del pontificato bergogliano. Traditionis custodes e Responsa vanno semplicemente ignorati, respinti al mittente. Vanno ignorati perchรฉ รจ chiara la volontร  di punire i Cattolici rimasti fedeli, di disperderli, di farli scomparire.

Rimango sgomento dinanzi al servilismo di tanti Cardinali e Vescovi, che per compiacere Bergoglio calpestano i diritti di Dio e delle anime loro affidate e che si fanno un merito di mostrare la propria avversione per la Liturgia โ€œpreconciliareโ€, considerandosi meritevoli del pubblico encomio e dellโ€™approvazione vaticana. A costoro sono rivolte le parole del Signore: ยซVoi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciรฒ che รจ esaltato fra gli uomini รจ cosa detestabile davanti a Dioยป (Lc 16, 15).

La risposta coerente e coraggiosa dinanzi a un gesto tirannico dellโ€™autoritร  ecclesiastica deve essere la resistenza e la disobbedienza a un ordine irricevibile. Rassegnarsi ad accettare questa ennesima sopraffazione significa aggiungere un altro precedente alla lunga serie di abusi sinora tollerati, e con la propria obbedienza servile rendersi responsabili del mantenimento di un potere fine a se stesso.

Occorre che i Vescovi, Successori degli Apostoli, esercitino la propria sacra autoritร , nellโ€™obbedienza e nella fedeltร  al Capo del Corpo Mistico, per porre fine a questo colpo di stato ecclesiastico che si รจ consumato sotto i nostri occhi. Lo richiede lโ€™onore del Papato, oggi esposto al discredito e allโ€™umiliazione da colui che occupa il Soglio di Pietro. Lo richiede il bene delle anime, la cui salvezza รจ suprema lex della Chiesa. Lo richiede la gloria di Dio, rispetto alla quale nessun compromesso รจ tollerabile.

Lโ€™Arcivescovo polacco mons. Jan Paweล‚ Lenga ha detto che รจ il momento di una controrivoluzione cattolica, se non vogliamo vedere la Chiesa sprofondare sotto le eresie e i vizi dei mercenari e dei traditori. La promessa del Non prรฆvalebunt non esclude minimamente, anzi chiede e pretende una azione ferma e coraggiosa non solo da parte dei Vescovi e dei sacerdoti, ma anche dei laici, che mai come oggi sono trattati come sudditi, nonostante i fatui appelli alla actuosa participatio e al loro ruolo nella Chiesa. Prendiamone atto: il clericalismo ha raggiunto il proprio apice sotto il โ€œpontificatoโ€ di chi ipocritamente non fa altro che stigmatizzarlo.

+ Carlo Maria Viganรฒ, Arcivescovo

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