Fine stato di emergenza e ritiro vecchi tamponi.

2 years ago
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fine stato di emergenza 31 gennaio 2122 e ritiro vecchi tamponi sostituiti con i tamponi a ricerca spike .. ennesima fregatura ascoltate
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/12/15/21A07442/sg
https://rumble.com/vrkcrf-nella-tana-del-bianconiglio-puntata-7-ultima-2021...html
Posizione sulle vaccinazioni antiCovid pediatriche della Commissione Medico-Scientifica indipendente
(5 dicembre 2021)
Vaccinazioni pediatriche antiCovid-19: 16 motivi per dire
No, non avere fretta di vaccinare tuo figlio
Il 2 dicembre dal Corriere della Sera il Prof. Dallapiccola ha posto una domanda
pubblica: “Per quale ragione non dovrebbero essere vaccinati?”. Eccone sedici, che
noi della Commissione Medico-Scientifica (CMS) indipendente vogliamo discutere
con il CTS governativo.
1. Non c’è alcuna emergenza Covid tra i bambini.
Se sono contagiati dal SARS-CoV-2 sono in genere asintomatici o con sintomi lievi (Fig.
16).
2. Non c’è aumento di mortalità per Covid tra i bambini.
L’aumento delle infezioni tra i bambini non ha causato un aumento di mortalità. Da 0
a 19 anni l’ISS ha registrato finora 35 morti, cioè ~20 casi/anno, che – su 10.431.663
bambini/ragazzi 0-19 anni (ISTAT) - significa 1 decesso ogni 522.000 bambini/anno,
cioè 0,19 decessi su 100.000, 125 volte meno dei 2.505 bambini morti in media ogni
anno nel quinquennio 2015-2019.
L’aumento delle infezioni tra i bambini non ha causato un aumento di mortalità.
Buona parte dei 2.500 decessi annui da altre cause sarebbero prevenibili, e
meriterebbero ben maggiore attenzione. Invece, non è scontato che le vaccinazioni
avrebbero salvato parte di questi 20 morti/anno da COVID-19, trattandosi in
maggioranza di soggetti già affetti da serie patologie.
3. I rischi di ricovero per Covid nei bambini sono molto ridotti.
Anche i rischi di ricovero in terapia intensiva sono molto ridotti: 1 su oltre 46.000
diagnosi di COVID-19, e riguardano spesso bambini con altre patologie. In Germania,
tra bambini 5-11 anni senza patologie, il rischio è di 1 su 50.000, e nessuno è morto.
4. La MIS-C è rara/molto rara e i sintomi da Long Covid sono lievi.
La sindrome di infiammazione multisistemica pediatrica temporalmente correlata a
Sars-CoV-2 (PIMS-TS, detta anche MIS-C) è rara (3,16 su 10.000 bambini infettati con
Sars-CoV-2 negli USA, dove colpisce in modo del tutto sproporzionato bambini neri,
ispanici e asiatici rispetto ai bianchi, e molto rara in Germania: 1,7 su 10.000 casi
positivi). Inoltre, l’associazione con SARS-CoV-2 è possibile ma incerta e non è chiarito
in quale misura le vaccinazioni la evitino.
La durata e gravità dei sintomi del “Long Covid” sono simili a quelli di comuni
patologie virali, il numero dei sintomi sembra in media persino minore (ha sintomi
persistenti a 4 settimane l’1,8% dei bambini dopo COVID-19, lo 0,9% di quelli dopo
altre infezioni virali respiratorie; ma in media con COVID-19 ha solo 2 sintomi, e 1
spesso è anosmia; con altre infezioni respiratorie 5 sintomi).
Terapie precoci efficaci possono ridurre la gravità dei rari casi complicati e le
conseguenze a lungo termine.
5. Anche vaccinando i bambini (e chiunque) non si raggiunge l’immunità di gregge.
È impossibile ottenere l'immunità di gregge con le vaccinazioni in uso a causa: • della rapida diminuzione della protezione indotta dal vaccino, che a 6-7 mesi (pag.
27) o 9 mesi (pag. 33) può diventare persino negativa,
• dell’incapacità di prevenire la trasmissione di SARS-CoV-2 a distanza del
completamento del ciclo vaccinale
• della presenza di un gran numero già identificato di serbatoi animali, anche
domestici.
Nell’ultimo mese il tasso di infezioni su 100.000 è stato di circa 800 casi tra i non
vaccinati e 400 tra i vaccinati (con ciclo completato da pochi mesi, quando la
protezione è massima). Dunque, se anche si vaccinasse il 100% della popolazione, il
50% resterebbe suscettibile a infettarsi/infettare.
6. I bambini non sono causa importante di trasmissione in famiglia.
I bambini non sono i maggiori determinanti nella diffusione del virus nemmeno in
ambito familiare.
7. I non vaccinati non favoriscono in modo particolare varianti e circolazione virale.
La mancata vaccinazione non favorisce la circolazione del virus e la nascita delle
varianti rispetto ai vaccinati, nel medio periodo. Infatti, in un anno di 52 settimane, se
il bambino non si infetta non è mai infettivo, se si infetta lo è per una settimana, e per
le altre 51 è immune. Anche il vaccinato è più suscettibile a infezioni nelle due
settimane che seguono l’inoculo.
8. Non è etico vaccinare i bambini per proteggere indirettamente altri.
Se anziani e soggetti fragili sono immunizzati, i rischi di trasmissione derivanti dalla
mancata vaccinazione dei bambini sono molto ridotti.
9. Il numero di bambini (e di eventi rilevati) nei trial sui vaccini è insufficiente.
Il numero di bambini reclutati negli studi clinici di fase 2/3 (1517 vaccinati vs 751 con
iniezione salina) e seguiti per soli 2,3 mesi è insufficiente per rilevare possibili eventi
avversi gravi e rari.
10. I rischi della vaccinazione pediatrica superano i benefici (salvo eccezioni).
I rischi della vaccinazione COVID-19 in età pediatrica superano in modo dimostrabile
i benefici, sia negli studi registrativi, sia nei pochi esempi di sorveglianza attiva, che
mostrano reazioni avverse severe, con impatto sulla salute (dall’impedire la normale
attività quotidiana in su), nell’11%~ di 12-17enni dopo la 1a dose e nel 27% in media
dopo la 2a dose (Table 3 del pdf). L’AIFA afferma “non si rilevano al momento segnali
di allerta in termini di sicurezza”. Ma la sorveglianza passiva, che fa dichiarare
all’AIFA “128 segnalazioni di reazioni avverse ogni 100.000 dosi somministrate”
sottostima di centinaia di volte le reazioni avverse rilevate dai CDC USA con
sorveglianza attiva v-safe negli adulti (Lettera 97 Gruppo NoGrazie, pag. 2-5) e negli
adolescenti.
Bambini e adolescenti sarebbero esposti a rischi di eventi avversi anche severi non
solo immediati, ma possibili anche a medio e lungo termine, che iniziano a emergere
con aumento di miocarditi nei maschi, di irregolarità mestruali nelle femmine e di
malattie autoimmuni. Gli eventi avversi possono aumentare con i richiami,
prospettati ormai almeno ogni anno.
NB: gli esiti più definitivi (mortalità totale, non solo da COVID) nei trial clinici con
vaccini a mRNA sugli adulti non sono ad oggi rassicuranti, e richiederebbero un
urgente approfondimento scientifico, come pure l’eccesso di mortalità nelle fasce di
età inferiori ai 65 anni nel 2021 rispetto al 2020 che emerge in EuroMOMO, coerente
con i dati ISTAT 2021 verso 2020 ad oggi disponibili per adolescenti e giovani adulti
italiani.
11. È in generale controproducente impedire l’infezione da Sars-CoV-2 nei bambini.
Questo perché li espone al rischio di contrarre la malattia in età più avanzate, con
maggiori possibilità di decorsi più gravi, mentre in età pediatrica la malattia sarà quasi
sempre lieve o asintomatica e produrrà un’immunità naturale persistente.
12. Con opportune cautele, l’immunità naturale andrebbe favorita in queste fasce d’età.
Vanno discusse in base a dati scientifici strategie che consentano lo sviluppo
dell'immunità naturale nei gruppi a minimo rischio di forme gravi di COVID-19,
poiché allo stato delle conoscenze l’immunità acquisita con l’infezione naturale è più
robusta e duratura di quella vaccinale. Ciò dà un vantaggio individuale al bambino,
ma anche alla sua famiglia, ai nonni e all’intera comunità.
13. Prima dei bambini è equo e ragionevole vaccinare anziani e fragili.
Come sostenuto anche dall’OMS, non sarebbe equo vaccinare i bambini quando in
molti Paesi anziani e fragili che ne avrebbero maggior beneficio non possono
accedere alla vaccinazione
14. I conflitti di interessi rendono tanti studi poco affidabili.
Gli studi sinora pubblicati sono finanziati dal produttore, gli autori sono in
maggioranza dipendenti o con importanti relazioni finanziarie con le industrie
produttrici, il numero di eventi è basso al momento dell’interruzione/rottura
anticipata del doppio cieco negli studi: queste tre condizioni portano ciascuna a
esagerare in modo sistematico i benefici.
15. Le società professionali, finanziate dalle case farmaceutiche, non esprimono linee
guida indipendenti.
Importanti Società professionali che insistono per una vaccinazione universale dei
bambini ricevono cospicui finanziamenti dalle industrie farmaceutiche (esempio).
16. Non sono ancora disponibili cure per i bambini danneggiati da questi vaccini,
mentre sono disponibili interventi profilattici e utili terapie precoci per la COVID-19.
La Commissione Medico-Scientifica indipendente (Prof. Paolo Bellavite,
ematologo; Marco Cosentino, farmacologo; Vanni Frajese, endocrinologo; e Dott.
Alberto Donzelli, igiene e medicina preventiva; Patrizia Gentilini, oncologa; Eugenio
Serravalle, pediatra) ha chiesto in modo formale un confronto scientifico urgente con il
CTS del Governo, anche rispetto all’urgenza e alla necessità di questa vaccinazione in età
pediatrica.
Come ha già fatto il Coordinamento 15 ottobre, sarà apprezzato il supporto di
chiunque/di qualsiasi Organizzazione alla nostra richiesta di un confronto scientifico
trasparente, aperto e senza censure con il CTS, che oggi sta promuovendo una
vaccinazione universale e indiscriminata

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