DANIELE CAPEZZONE - PER UNA NUOVA DESTRA

3 years ago
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La fine del 2021 e il 2022 porteranno inevitabilmente sorprese e potenziali trasformazioni in tutto il mondo: il "post pandemia" sarà una terra incognita, un territorio non mappato.
In uno scenario tanto mutevole, occorre porsi subito alcune domande. È finita o no la stagione "sovranista"? Cosa si può ereditare in positivo e cosa va invece corretto e ripensato?
La destra ama da anni attaccare il politicamente corretto. Ma, oltre a questo, c'è una pars construens, c'è una volontà di ricostruire?
E su che basi?
Che cosa intende fare la destra per creare una sua autorevolezza nelle istituzioni, negli apparati dello stato, nella cultura? Avere grande forza elettorale è una precondizione per vincere, ma non basta per governare. Esiste il pericolo che i partiti di destra (governativi e non) risultino marginalizzati, commissariati, percepiti come esclusi dalle decisioni vere e ridotti solo a battaglie di propaganda?
Chi sono i forgotten men italiani? Possibile che non si riesca a creare protagonismo sociale e politico di piccole imprese, partite iva, lavoratori autonomi? La destra, retorica a parte, spesso non è stata all'altezza di dare una rappresentanza efficace a questi elettori che pure guardano da quella parte.
E ancora, come finirà il testa a testa annunciato dai sondaggi tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni? E che futuro avrà una federazione tra Lega e Forza Italia?
Daniele Capezzone, con uno stile lucido e accattivante, ci racconta la destra e il centrodestra che oggi esistono in Italia, ma anche − con curiosità, ottimismo e un pizzico di fantasia − la destra e il centrodestra che invece non ci sono ancora, e di cui forse molti elettori avvertono la mancanza.

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