La guerra dei droni piace anche all’Italia

2 years ago
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di Jeff Hoffman
Anche l'Italia, come altri paesi incatenati a Washington e alla NATO, ha scelto di armare i droni per poter uccidere le persone da lontano, come nei videogiochi massicciamente diffusi tra gli adolescenti. La spesa iniziale per il 2021 ammonta a 59 milioni di euro ma l'intero budget, fino a questo momento, prevede 168 milioni di euro di spesa da spalmare nei prossimi sei anni. Secondo una fonte anonima dell'aeronautica che sottolinea come starebbero emergendo nuove minacce, il passaggio all'uso dei droni armati sarebbe inevitabile.
L'esercito del fu Belpaese gestisce due tipi di droni, i Predator A disarmati, già adoperati in Iraq, in Afghanistan, nei Balcani e in Africa, e i Reaper, lunghi 36 metri e con un'apertura alare di 21 metri, già pronti per essere armati.
Ma in realtà nessuna guerra con i droni sarebbe possibile senza quell'uso criminale della tecnologia che sia Julian Assange che Edward Snowden avevano largamente denunciato. I droni, infatti, si agganciano alle cellule telefoniche delle persone da eliminare e così, proprio come nei video giochi, “colpire il bersaglio è un gioco da ragazzi”.
Dell'Italia che ripudia la guerra non vi è traccia ma è ormai evidente che quando Washington comanda la colonia obbedisce, contribuendo così all'eutanasia della Costituzione Italiana.

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