Dott.ssa Loretta Bolgan 11 Sett 2021 Vaccino non blocca la trasmissione del virus

2 years ago
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"Il virus sars-cov-2 è di tipo RNA a catena singola, tende a mutare rapidamente.
Questa capacità di mutazione fa sì che i vaccini che sono farmaci di precisione, sono farmaci OGM cioè creati in laboratorio.
Essendo di precisione poiché partono da una sequenza univoca di febbraio 2020, quel virus non esiste più adesso.
Adesso abbiamo tutta una serie di varianti e gli anticorpi che si formano contro il virus dell'anno scorso non sono in grado di neutralizzare le varianti che ci sono adesso.
Ma questo si sapeva già a marzo-aprile del 2020 poiché si stavano già formando le varianti naturali.
Quindi dare l'autorizzazione per dei vaccini sapendo già a priori che si sarebbero formate delle varianti vaccino resistenti significava mettere in commercio poi dei vaccini come minimo inefficaci.
Non sarebbero stati assolutamente in grado di interrompere la trasmissione del virus già i primi studi fatti sugli animali avevano riportato che gli animali vaccinati si infettavano e sviluppavano la patologia comunque.
Quindi si trattava di vaccini che non erano in grado di bloccare l'infezione.
Se ci hanno detto che dobbiamo vaccinarci per interrompere la trasmissione del virus per far finire l'epidemia, i vaccini sicuramente non sono i mezzi giusto per farlo poiché non hanno questa capacità.
Ci hanno poi detto che la persona di infetta ma sviluppa una patologia molto lieve, non è assolutamente vero.
Si sapeva già a febbraio dell'anno scorso di un rischio potenziale di sviluppare un potenziamento della malattia.
Questo significa che un vaccinato rispetto da un non vaccinato, se tutti e due si infettano con lo steso virus,
il vaccinato rischia maggiormente rispetto al non vaccinato di fare la complicazione più grave della malattia.
Questo fenomeno detto ADE (Antibody-dependent Enhancement) dalla SARS si era visto che era possibile, tanto che i vaccini
non sono mai stati messi in commercio.
Addirittura non sono nemmeno passati alla fase clinica poiché già in fase pre-clinica quando vaccinavano gli animali vedevano che c'era un aumento di polmoniti gravi tendenzialmente fatali.
I produttori hanno messo in commercio un vaccino inefficace, non in grado di bloccare la trasmissione del virus e con il rischio
potenziale addirittura di portare ad una malattia peggiore"

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