ContiamoCi Vicenza 3 Agosto 2021

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Comunicato stampa del 02 agosto 2021
ContiamoCi! chiama a raccolta per la manifestazione del 3 agosto alle ore 18:00 in Campo Marzo
a Vicenza tutti i cittadini che non intendono assistere inerti alla deriva autoritaria imboccata
dalle istituzioni. A partire dal primo aprile, con l’entrata in vigore del DL 44/2021 si è ristretta la
sfera delle libertà individuali e dei diritti costituzionalmente garantiti, a partire dal diritto al
lavoro di decine di migliaia di lavoratori.
Come cittadini e come lavoratori chiediamo con forza che la gestione della situazione di
emergenza sanitaria non diventi motivo di discriminazione o di ulteriore divisione del popolo
italiano sulla base di scelte personalissime riguardanti la salute e la vita di ciascuno. Non
possiamo permettere che si alimenti ancora quel clima di odio che, in altre circostanze e su altri
presupposti, ha già avvelenato in passato e più volte la nostra società. L’emergenza sanitaria ha
costretto tutti, dagli infanti agli anziani, ad enormi sacrifici di cui dobbiamo rimarginare le ferite:
proprio ora che siamo più preparati ad affrontare la sfida pandemica, essa non può e non deve
trasformarsi in una battaglia ideologica.
La scienza nasce dal dubbio, dalla ricerca indefessa, dalla continua messa in discussione di dati
e di tesi. Mai deve scadere nello scientismo assolutista e dogmatico, mai questo scientismo
assolutista e dogmatico deve poter essere il pretesto per sospendere le garanzie della nostra
costituzione.
ContiamoCi! rivendica con forza il diritto alla parola, al confronto, alla libera circolazione, alla
salute, alla scelta della cura, al lavoro!
Decine di sanitari sono stati sospesi in questi giorni in attuazione della legge di conversione del
DL 44, la 76/2021.
È fondamentale e prioritario pensare ad arrestare e debellare il virus, con l’aiuto dei sanitari che
fin dall’inizio dell’epidemia hanno prestato con abnegazione la propria opera di assistenza e di
cura. Non si persegue certo questo scopo mettendo in ginocchio decine di migliaia di famiglie.
L’esperienza dell’ultimo anno e mezzo ha dimostrato l’efficacia dell’utilizzo dei dispositivi di
protezione individuale all’interno dei luoghi di lavoro. Se si ravvisano correzioni o migliorie nel
loro utilizzo, siano implementate; ma affermare che il solo vaccino possa arrestare da solo il
contagio è falso e pericoloso. Le sviluppo delle varianti impone di proseguire nell’esercizio della
prudenza e dello studio costante e scevro da interessi di parte.
Chiediamo quindi alle istituzioni che i lavoratori sospesi siano reintegrati in servizio, garantendo
la massima sicurezza per la salute dei pazienti, dei colleghi, oltre che di sé stessi, attraverso
l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale. A pena di una grave disparità di
trattamento lesiva del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione, vanno
reintegrati innanzitutto quei profili sanitari le cui prestazioni si svolgono in condizioni di rischio
relativo del tutto sovrapponibile, se non inferiore (in virtù dei DPI stessi), a quello di moltissime
altre professioni. Soltanto così sarà possibile preservare un sistema sanitario, già messo a dura
prova dalle varie chiusure e restrizioni, che altrimenti rischia di non essere in grado di
corrispondere alla domanda di salute dei cittadini, sia in termini di cura che prevenzione.
La tutela della salute è inscindibile dalla difesa della libertà.

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