Caso Assange: In Italia si preferisce l'oblio, M5S complice del rinvio mozione

Una delle battaglie che sempre hanno contraddistinto il Movimento 5 Stelle è stata quella per la libertà di informazione, baluardo di questa campagna in favore è stato il caso di Julian Assange, giornalista e fondatore di Wikileaks recluso nel carcere di massima sicurezza londinese di Belmarsh in Inghilterra da ormai più di due anni per aver divulgato file sulle operazioni militari e diplomatiche degli USA e del trattamento di alcuni prigionieri torturati a Guantanamo. Un calvario senza fine per il giornalista australiano che sembra essere ignorato in Italia anche da chi si è schierato come strenue paladino dei diritti umani e individuali, il Movimento 5 Stelle che con il suo gruppo parlamentare ha preferito assieme alla maggioranza di governo rinviare a data da destinarsi per la quarta volta il voto sulla mozione presentata dall'onorevole Pino Cabras ed il suo gruppo parlamentare de "L'Alternativa c'è" che prevede lo status di rifugiato politico per Assange. Un cedimento che pone quesiti di carattere e responsabilità morale per il M5S che nei fatti ha votato all'unanimità in senso opposto rispetto a quanto denunciato in precedenza.

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