La nostra intervista a Pepe Escobar. "L'Italia sarà distrutta da Bruxelles"

2 years ago
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Uno dei più grandi analisti geopolitici del mondo ci ha rilasciato un’intervista. Pepe Escobar.

Autore di rilievo, colonnista dell’Asia Times e contributore dello Strategic-Culture. La sua visione lucida e sicura dipinge uno scenario complesso, ma univocamente direzionato: la disgregazione del mondo unipolare a guida americana e l’emergere sempre più insistente di un sistema multipolare, fondato su un equilibrio internazionale di poteri, dove le nazioni riacquisiscono una valenza e ritornano a giocare un ruolo principe nello scacchiere globale.

Il processo di scioglimento dell’unipolarismo non avverrà semplicemente. Sarà un passaggio complicato e doloroso, che durerà probabilmente anni, se non decadi. La capricciosa élite globalista non ha assolutamente intenzione di cedere. Tutt’altro si sente forte nella propria posizione. Un gruppo di persone molto potenti, che non hanno nessuna voglia di confrontarsi con il resto del mondo. Il mondo è di loro proprietà. Essi vivono in una bolla, lontani anni luce dalla loro proprietà, che vorrebbero dominare. E i dominati non riconoscono più questi padroni distanti e ostili.

Grandi sconvolgimenti ci attendono. Grandi mutamenti sono in corso. Il vaso di Pandora è stato spalancato. I sottomessi non hanno più intenzione di inchinarsi al padrone. Un nuovo ordine emerge dal caos, un nuovo sistema, che ha regole del tutto sconosciute, regole ancora imprecise, giocatori che mai prima si sarebbero azzardati a manifestarsi.

Comprendere questo è fondamentale. Perché è così importante? E perché di questo si fa fatica a parlarne in Italia? Perché si vuole tenere il cittadino sotto una cappa di terrore, si vuole che il cittadino, ormai suddito, si concentri su figure vuote e vanagloriose, su pezzi marginali della storia, sugli scarti di una narrativa incontenibile.

Il suddito italiano non deve vedere fuori dal suo orticello. Orticello gestito dallo Stato. Stato che ti dice quando devi mangiare, quando devi uscire, quando devi dormire, quando e come devi divertirti, quando devi vaccinarti, che ti avvisa in anticipo che stiamo entrando in un’epoca di pandemie, uno stato onnisciente e onnipresente, che vuole la tua anima, il tuo corpo, il tuo consenso, il tuo dissenso, uno stato che vuole marchiarti col fuoco dell’omologazione.

La geopolitica è necessaria. In un’epoca tanto complessa è di vitale importanza capire come i grandi attori della politica internazionale si avvicendano sulla scena globale. È di vitale importanza comprendere il loro ruolo, senza lasciarsi cogliere nella rete del sentimentalismo, senza concedersi a facili slogan e a formule banali. La geopolitica potrebbe salvarci la vita. Potrebbe aiutarci a capire chi siamo.

Altrimenti restiamo incastrati in un mondo statico, senza via di fuga, morto. Invece il mondo è vivo e vegeto e un grande fermento lo scuote e lo agita fin nel profondo del suo essere.

Stiamo costruendo una rete di relazioni, nazionali e internazionali, che unirà una serie di esperti in differenti discipline che attraverso il loro sguardo acuto osserveranno e analizzeranno il mondo. Questo gruppo nasce con l’intento di fermare lo scempio che sta avvenendo.

Perché di finti sovranisti non ne vogliamo più sapere. Il tradimento ormai è avvenuto. Un tradimento così eclatante (e non parlo solo di sovranisti, ma di un’intera classe dirigente) non si può ignorare. La nostra patria è in pericolo, un pericolo serio e spesso troppo ignorato.

Cosa faremmo se l’Italia venisse divisa? E se la suddivisione in colori della nostra penisola non fosse che un preludio a un gioco molto più grande?

Ringraziamo Pepe Escobar per questa bellissima intervista.
Da noi troverà sempre un orecchio che sarà pronto ad ascoltare la sua voce autorevole e competente. Da noi sarà sempre ospite molto gradito.

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