La mia RiEvoluzione - Parte 1

3 years ago
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La non trasparenza dei politici, la decadenza morale delle società cosiddette civili, e l’ipocrisia del cristianesimo ecclesiastico, rendono ogni governo immorale, e l’attività di qualsiasi governo, un crimine.
Per liberarsi da tutti i mali di cui soffrono gli uomini c’è in unico mezzo: il lavoro interiore che ognuno di noi deve fare al fine di essere architetto del proprio miglioramento morale. Delegando il loro potere, gli individui realizzano invece una sorta di schiavitù volontaria.
Come sarebbe possibile che l’attività di milioni di uomini sia diretta verso un fine contrario alla loro volontà e al loro interesse, dalla volontà di un solo uomo che, per certi aspetti, è al di sotto del livello morale e intellettuale di quelli che sono chiamati al sacrificio?
Quindi il meccanismo sociale è il colpevole, e per conseguenza sono colpevoli coloro che lo hanno stabilito.
Se due persone, se tre persone, se quattro persone cedono a una persona sola, è cosa strana, ma comunque possibile; forse a buon diritto potremmo dire che è mancanza di coraggio. Ma se cento persone, se mille persone sopportano uno solo, non si dirà forse che non vogliono, e non già che non possono affrontarlo, e che non è per viltà quanto per abiezione (che significa “stato di vergognosa degradazione”) e mancanza di dignità. Se si vedono non cento né mille individui, ma cento paesi, mille città, un milione di uomini che non attaccano quell’uno, quella persona sola, che nel migliore dei casi li tratta come servi e schiavi, come chiameremo questo comportamento? È viltà? Ma tutti i vizi hanno per natura dei limiti che non possono superare. Due uomini e anche dieci possono temerne uno; ma se mille o un milione di individui, ma se mille città non si difendono contro uno solo, non si tratta di codardi: la codardia non arriva a tanto, così come il valore non implica che uno solo espugni una fortezza, attacchi un esercito o conquisti un regno. E allora, che vizio mostruoso è mai questo, che non merita più il nome di codardia, per il quale non c’è una parola abbastanza offensiva, che la natura disconosce di aver creato e che la lingua si rifiuta di nominare? È straordinario sentir parlare del valore che la libertà infonde nell’animo di coloro che la difendono. Inoltre, questo tiranno solo, non vi è bisogno di distruggerlo; egli viene meno da solo a patto che il paese non acconsenta alla propria servitù. Non è necessario strappargli alcunché, basta solo non dargli nulla. Ricordate che colui che da solo possiede decine di migliaia di ettari in foreste muore di terrore, quando, vicino a lui, milioni di uomini sono privi di legna per scaldarsi.
Sono dunque gli stessi popoli che si fanno dominare, dato che, con il solo smettere di servire, sarebbero liberi. È il popolo che si fa servo, che si taglia la gola, che potendo scegliere se essere servo o libero, abbandona la libertà e si sottomette al giogo: è il popolo che acconsente al suo male, o addirittura lo provoca.
I tiranni, quanto più saccheggiano, tanto più pretendono; quanto più rovinano e distruggono, tanto più ricevono; quanto più li si serve, tanto più si fortificano e diventano sempre più forti e più capaci di annientare e distruggere; ma se non gli si consegna niente, se non gli si obbedisce affatto, senza combattere, senza colpirli, ecco che restano nudi e sconfitti, non sono più nulla, come risecca e muore il ramo che non riceve più linfa dalle radici.
A malincuore dico che la libertà non viene affatto desiderata, per la buona ragione che, se gli uomini la desiderassero, l’otterrebbero; sembra quasi che rifiutino questo prezioso acquisto solo perché è troppo agevole.
O popoli insensati, poveri e infelici, nazioni tenacemente persistenti nel vostro male e incapaci di vedere il vostro bene! Colui che vi domina così tanto ha solo due occhi, due mani, un corpo, non ha niente di diverso da quanto ha il più piccolo uomo del grande e infinito numero delle vostre città, eccetto il vantaggio che voi gli fornite per distruggervi. Da dove prenderebbe i tanti occhi con cui vi spia, se voi non glieli forniste? Come farebbe ad avere tante mani per colpirvi, se non le prendesse da voi? I piedi con cui calpesta le vostre città, donde gli verrebbero se non fossero i vostri? Ha forse un potere su di voi che non sia il vostro? Che male potrebbe mai farvi, se voi non faceste da palo al ladrone che vi saccheggia, se non foste complici dell’assassino che vi uccide, e traditori di voi stessi?
Siate risoluti a non servire più, ed eccovi liberi. Io non voglio che voi vi scontriate contro il tiranno, né che lo facciate crollare; ma limitatevi a non sostenerlo più, e lo vedrete, come un grande colosso cui sia stata sottratta la base, cadere d’un pezzo e rompersi.
Si potrebbe tentare di giustificare l’obbedienza di tutto un popolo a un piccolo numero di uomini, se i governanti fossero, non dico i migliori, ma semplicemente i meno peggiori tra di noi; si potrebbe provare ancora se, di volta in volta, il potere fosse occupato da uomini onesti. Malauguratamente questo non è accaduto, non è mai stato, e non potrà mai essere.

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