CHIAMATA ALLE ARMI CONTRO RUSSIA E CINA - Manlio Dinucci

3 years ago
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L'anno appena trascorso, segnato dalla emergenza sanitaria e dal dispiegamento del Grande Reset, sembrava aver scompaginato la classica lettura geopolitica, la dottrina Brzezinski, che vedeva gli Stati Uniti impegnati con ogni mezzo nell'evitare la saldatura tra Europa, Russia e Cina, scongiurando così la nascita di uno spazio economico che comprometterebbe la propria egemonia globale. Le ultime notizie che giungono dagli Stati Uniti sembrano però riportarci a quella dottrina. Ne è convinto Manlio Dinucci, giornalista, geografo e autore del programma Pangea, in onda su DavveroTV.

"L’Accordo Ue-Cina sugli investimenti, siglato il 30 dicembre dalla Commissione europea, potrebbe non essere ratificato dagli europarlamentari in base all’accusa che Pechino viola i diritti umani. È il paravento dietro cui si nasconde il vero motivo: la crescente pressione esercitata dagli Stati uniti sull’Europa per creare una coalizione contro la Cina.Secondo Dinucci".

Dunque, con la nuova presidenza Biden, la politica estera americana di contenimento della Russia e della Cina non solo non sarebbe cambiata, ma si avvierebbe a diventare ancora più aggressiva e pericolosa. Lo testimonia la recente richiesta dell'ammiraglio Phil Davidson al Congresso: oltre 27 miliardi di dollari in cinque anni per costruire attorno alla Cina una cortina di basi missilistiche e sistemi satellitari. Dinucci ha poi riportato le recenti dichiarazioni dei vertici della Nato.

"Alla Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, il 19 febbraio, il segretario generale della Nato Stoltenberg ha ribadito: 'Europa e Nord America devono difendere l’ordine internazionale, che Cina e Russia sfidano tentando di riscrivere le sue regole a beneficio dei propri interessi'. Dopo aver accusato la Russia di 'comportamento destabilizzante', ha dichiarato che 'l’ascesa della Cina è una questione determinante per la comunità transatlantica'".

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