COME HA POTUTO LA COMMISSIONE EUROPEA INCHINARSI DI FRONTE ALLE CASE FARMACEUTICHE? - Manon Aubry

3 years ago
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04/03/21 - Vi proponiamo il portentoso intervento dell’europarlamentare Manon Aubry fatto durante l’ultima seduta plenaria del Parlamento Ue.
“Come ha potuto la Commissione europea accettare di inchinarsi così di fronte alle case farmaceutiche?”. È l’accusa che la deputata ha lanciato rivolgendosi direttamente alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Ecco la trascrizione del suo discorso:
Non ci andrò alla leggera signora Von Der Leyen
Ho una domanda importante per lei oggi: come ha potuto la Commissione europea accettare di inchinarsi così davanti alle case farmaceutiche?
Nella gestione della strategia di vaccinazione, ho la sensazione signora Von Der Leyen che i grandi leader delle case farmaceutiche hanno stabilito la legge per lei.
Prima di tutto su trattative e contratti: non c’è chiarezza a tutti i livelli.
Nessuna informazione sui negoziati nonostante le richieste del nostro Parlamento. Solo tre contatti resi pubblici, grazie alle pressioni dei nostri cittadini. E questo è quello che sembrano: per chi non l’ha visto. Tutte le informazioni più importanti come prezzo, programma di consegna anche i dettagli delle clausole di responsabilità sono nascosti! Per gli altri contratti dovremo aspettare che i laboratori si degnino di pubblicarli. Perché sì, sono loro che decidono.
Sulle consegne quindi. Un pasticcio di ritardi e nessun programma rispettato. Senza alcuna sanzione ovviamente. Perché sì, decidono i laboratori.
Sui brevetti, stesso scandalo. Questi vaccini sono stati resi possibili da miliardi di euro di denaro pubblico ma i brevetti rimangono di proprietà esclusiva di big pharma. Di conseguenza gli Stati non possono produrre su larga scala le dosi di cui il mondo ha così bisogno. Perché sì, sono i laboratori che decidono.
E infine la ciliegina sulla torta: i profitti. 15 miliardi di fatturato e dal 20 al 25% di margine per Pfizer che è felicissimo del successo del suo “blockbuster”.
Sanofi non ha trovato alcun vaccino ma ha trovato 400 posti di ricerca da tagliare 4 miliardi di euro in dividendi da distribuire. I laboratori tirano fuori lo champagne perché sì, sono loro che decidono.
Che confessione di impotenza, signora Von Der Leyen. Non spetta a noi in questo luogo stabilire la legge? Siamo in grado di imporre ai nostri concittadini una restrizione senza precedenti delle nostre libertà ma non saremmo in grado di stabilire regole per big pharma?
La Commissione deve essere responsabile: questo è il motivo per cui a nome del nostro gruppo di sinistra al Parlamento europeo chiedo l’immediata creazione di una commissione d’inchiesta sulla responsabilità della Commissione per questo disastro.
Abbiamo il diritto di sapere. Perché dopo tutto, questi vaccino sono stati pagati con i nostri soldi. E l’equazione dovrebbe essere semplice: denaro pubblico, appalti pubblici, brevetti di pubblico dominio. Per decenni abbiamo lasciato tutto compresa la nostra salute nelle mani del settore privato. Ed eccoci qui in un vicolo cieco.
Proponiamo un percorso inverso: porre fine all’onnipotenza dei laboratori, è ora di abbandonare i brevetti e assicurarsi che non si tragga alcun profitto dalla pandemia. Questo è l’unico modo per poter vaccinare rapidamente l’intero pianeta, paesi ricchi come poveri. Per rassicurare i cittadini che dubitano facendo uscire i vaccini dalle grinfie delle multinazionali. Per sperare di rivivere dopo un anno di lutti, preoccupazioni, isolamento, precarietà. Questo è il ruolo che dovrebbe essere suo, signora Von Der Leyen se non ci fosse arresa davanti ai laboratori. Mentre la popolazione non può più sopportarlo, ci sono persone precarie che hanno fame. Giovani disperati. Riprendiamo il controllo davanti ai laboratori. Tolga la salute del mercato finalmente prenda in considerazione i vaccini come beni comuni dell’umanità non il bancomat degli azionisti.

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