La Pace Coloniale - 20251010 - Pangea Grandangolo

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Duecentosettesima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 10/10/2025.
Finalmente il cessate il fuoco, finalmente la pace a Gaza? Per rispondere a questa domanda, Grandangolo ricostruisce quanto avvenuto dal 7 Ottobre 2023, che definimmo “L’11 Settembre del Medio Oriente”, collegando lo scenario mediorientale a quello europeo e americano. Occorre anzitutto conoscere il Piano di Pace di Trump, di cui abbiamo riportato le parti essenziali nella puntata di Grandangolo intitolata “I pacificatori”. Li ripubblichiamo qui di seguito.
“Gaza sarà governata da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo internazionale di transizione: il Consiglio di Pace, che sarà guidato e presieduto dal presidente Donald J. Trump con altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, tra cui l’ex primo ministro Tony Blair.”
“Gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per costituire una Forza Internazionale di Stabilizzazione (I.S.F.) da dispiegare immediata mente a Gaza. La I.S.F. addestrerà e sosterrà forze di polizia palestinesi accuratamente selezionate. Le Forze di Difesa Israeliane cederanno progressivamente il territorio di Gaza alla Forza Internazionale di Stabilizzazione, fatta eccezione per una presenza di sicurezza perimetrale che rimarrà fino a quando Gaza non sarà adeguatamente protetta da qualsiasi minaccia terroristica.”
“Verrà elaborato un piano di sviluppo economico di Trump per ricostruire e rilanciare Gaza, convocando un gruppo di esperti che hanno contribuito alla nascita di alcune delle fiorenti città moderne del Medio Oriente. Molte ponderate proposte di investimento ed entusiasmanti idee di sviluppo sono state elaborate da gruppi internazionali ben intenzionati e saranno prese in considerazione per sintetizzare i quadri di sicurezza e governance al fine di attrarre e facilitare questi investimenti. Sarà istituita una zona economica speciale con tariffe preferenziali e tassi di accesso da negoziare con i paesi partecipanti.”
Scrive il New York Times: “Il presidente Trump è sul punto di raggiungere il più grande risultato diplomatico del suo secondo mandato – la cessazione della brutale guerra tra Israele e Hamas – e ha dichiarato di essere ansioso di volare in Medio Oriente per presiedere al cessate il fuoco e dare il benvenuto agli ostaggi che hanno trascorso due lunghi anni in cattività. Trump afferma che Israele ritirerà le truppe nella prima fase dell’accordo. Per Trump, il successo in questa impresa è la prova definitiva del suo obiettivo autodefinito di negoziatore e pacificatore, nonché la strada verso il Premio Nobel per la Pace che ha così apertamente ambito.”
Il quadro reale, che emerge dai fatti, è ben diverso da quello presentato dal nostro mainstream politico-mediatico. Il Piano di pace di Trump fa parte degli obiettivi strategici perseguiti da Stati Uniti e Israele nello scenario mediorientale. Anche se l’interruzione dei bombardamenti israeliani e il probabile sblocco degli aiuti alimentari faranno calare il numero di vittime palestinesi, proseguirà il genocidio del popolo palestinese, inteso non solo come strage, ma come disgregazione di ciò che costituisce una nazione: lo Stato, la sovranità sul proprio territorio, la conservazione della propria eredità storica e culturale. Tutto questo continuerà ad essere negato al popolo palestinese. I palestinesi che resteranno a Gaza, che il piano di Trump vuole trasformare in una lussuosa “Riviera del Medio Oriente” abitata da miliardari, sono destinati a funzioni servili.
I palestinesi della Cisgiordania conservano aree sempre più ristrette del loro Territorio, in stragrande parte ormai sotto il controllo di Israele che lo occupa con propri insediamenti. La popolazione palestinese della Cisgiordania vive in un regime di terrore instaurato dall’esercito e dai coloni israeliani, che distruggono abitazioni e oliveti, imprigionano, torturano ed assassinano.
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