«E voi, chi dite che io sia?»

18 days ago
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In questo sermone tratto da Matteo 16:13-23, esploriamo la profonda domanda che Gesù ha posto ai Suoi discepoli e che continua a riecheggiare ancora oggi: "Chi dite che io sia?" Questo interrogativo, apparentemente semplice, apre le porte a una riflessione essenziale sulla nostra fede e sul nostro rapporto con Cristo. Gesù Messia, il Cristo Figlio di Dio, non si accontenta delle opinioni superficiali che la folla aveva su di Lui. Alcuni Lo identificavano come Giovanni Battista, altri come Elia, il profeta che avrebbe dovuto precedere il Messia. Altri ancora pensavano fosse semplicemente uno dei profeti antichi, tornato in vita. Tuttavia, queste risposte, per quanto possano sembrare lusinghiere, non coglievano la vera identità di Gesù. Solo Pietro, tra i discepoli, con una confessione che gli è stata rivelata direttamente dal Padre, dichiara: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente."

Questo passo ci invita a riconoscere non solo Gesù come il Messia, ma a riflettere sul nostro livello di ubbidienza a Dio e alla Sua volontà. Pietro, pur avendo fatto una confessione così potente, si è poi trovato a rimproverare il Signore, mostrando come la nostra fede può essere talvolta messa alla prova dai nostri desideri carnali. Gesù ci insegna che l'ubbidienza deve essere totale, basata sulla fiducia nei piani divini, anche quando questi non coincidono con i nostri. Il Signore ci chiama a essere Suoi discepoli non solo a parole, ma con i fatti, riconoscendo che la vera ubbidienza non consiste nel discutere, ma nel seguire fedelmente i Suoi comandi.

Inoltre, il sermone si sofferma sulla rivelazione del Padre: solo chi cerca sinceramente Dio riceverà la conoscenza profonda di Cristo. Il regno di Israele, che Gesù viene a proclamare, non è di questo mondo, ma è il regno dei cieli, un regno spirituale. Qui entra in gioco il ruolo delle chiavi del regno, date a Pietro per aprire l’accesso al vangelo, come vediamo durante la Pentecoste, a Samaria e nella casa del centurione Cornelio. La predicazione dell'evangelo è potente, perché, come ci insegna Gesù, nemmeno le porte dell’Ades potranno prevalere contro la chiesa. Il mondo è sotto il dominio di Satana, ma la Chiesa ha il compito di invadere questo regno di tenebre e strappare anime all’inferno, predicando la parola di Dio con fedeltà e coraggio.

Questo messaggio di speranza ci ricorda che, nonostante le difficoltà che possiamo affrontare, Satana ha già perso la sua battaglia contro la Chiesa. Le porte sono aperte per noi e nessuna forza del male potrà fermarci se rimaniamo fedeli all’evangelo e all’ubbidienza a Cristo. Gesù non solo è il nostro Salvatore, ma è anche il nostro Signore, e in quanto Suoi servi dobbiamo fidarci dei Suoi piani e accettare la Sua guida nella nostra vita quotidiana.

Vieni a trovarci ogni domenica alle 10:30, in Via Bari 40 a Foggia.

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