USA - RACCOLTE FONDI E FAN IN TRIBUNALE, LUIGI MANGIONE È UNA STAR (24.02.25)

3 months ago
15

USA - RACCOLTE FONDI E FAN IN TRIBUNALE, LUIGI MANGIONE È UNA STAR
New York, 24 feb. - (di Sara Calabria) Luigi Mangione, accusato dell'omicidio del ceo di UnitedHelthcare avvenuto il 4 dicembre davanti ad un hotel di Manhattan, è comparso in udienza al cospetto del giudice Gregory Carro della Corte dello Stato di New York per la prima volta da quando è stato formalmente accusato dallo Stato di una serie di capi di accusa per i quali rischia l'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata - mentre nel processo federale potrebbe essergli addirittura comminata la pena di morte. Un maglione verde lavorato a maglia, giubbotto antiproiettile (quest'ultimo indossato anche dalla folta schiera di poliziotti che lo ha scortato fino all'interno dell'aula) e manette ai polsi e alle caviglie - manette che l'imputato è stato obbligato a tenere anche in aula, nonostante le proteste di Karen Friedman Agnifilo, uno dei suoi avvocati: è così che il giovane è arrivato in aula venerdì in un gelido pomeriggio invernale, proveniente direttamente dal Metropolitan Detention Center di Brooklyn, dove è attualmente detenuto. Intanto, sfidando le temperature sottozero e il vento sferzante, sin dall'alba molti sostenitori del 26enne di origini italiane, brillante studente laureatosi in una prestigiosa università Ivy League, hanno fatto la fila per cercare di entrare nel corridoio del tribunale e in centinaia sono accorsi nel pomeriggio, sostenendolo con cori e slogan udibili - pare - anche all'interno dell'aula in cui si è svolta l'udienza. "Free Luigi" è la frase che è rimbalzata di bocca in bocca, mentre le testimonianze della folla raccontano di storie dolorose e strazianti. "Mio padre sta morendo per un cancro al fegato e l'assicurazione non copre le spese" grida al megafono una ragazza. E' elegante nel suo cappotto color cammello e nei suoi occhiali da sole Prada. "Io voglio semplicemente dire 'Al diavolo UnitedHealthcare' - continua la giovane donna - Su questo ognuno di noi è d'accordo, a prescindere dalle idee politiche". "Healthcare is a human right" le fa eco la folla accorsa al numero 100 di Centre Street, a Manhattan, sede del Palazzo di giustizia. Ed è una folla trasversale, da cui si leva un accorato grido di protesta. Ci sono tanti giovani, ma anche mamme con i bambini nel passeggino. C'è la gente comune, di ogni età. In molti hanno portato cartelli colorati a mano, distribuiscono adesivi e hanno voglia di raccontare la loro storia personale. Tramite GiveSendGo si raccolgono fondi per contribuire a pagare le spese legali dell'imputato. "Stop denying, people are dying" grida la folla. In molti vengono da lontano, hanno preso il treno o il pullman e viaggiato di notte. "The people united will never be defeated" viene ripetuto con un ritmo martellante. C'è chi (un attore?) si improvvisa avvocato e parla a nome di Sacco e Vanzetti, gli anarchici italiani condannati a morte. "Sono un calzolaio - racconta con un accento italiano volutamente marcato un uomo che impersona Sacco - e il mio amico Vanzetti sta in prigione". Indossano vestiti adatti all'epoca. Ne viene fuori un piccolo show e le televisioni sono pronte a riprendere la scena. Camioncini con slogan pubblicitari a favore di Mangione fanno il giro dell'isolato. A torto o a ragione, il giovane Luigi è diventato un simbolo: è "l'angelo della morte che agisce per la giustizia", è "Saint, sinner, savior, soul", ovvero santo, peccatore, salvatore, anima amica. E l'accusa di omicidio per finalità di terrorismo (uno dei capi di imputazione per cui Mangione è accusato) è liquidata con poche parole scritte a mano su un cartello: "Non ci ha terrorizzato Luigi, ma l'avidità delle società private". La scorsa settimana, nel sito web creato dai suoi avvocati, è stata pubblicata una dichiarazione di Mangione. "Sono sopraffatto e grato - si legge - a tutti coloro che mi hanno scritto per condividere le loro storie ed esprimere il loro supporto. In modo potente, questo supporto ha trasceso le divisioni politiche, razziali e persino di classe, poiché la posta ha inondato Mdc (Metropolitan Detention Center, il carcere a Brooklyn dove l'imputato è detenuto n.d.r.) da tutto il Paese e da tutto il mondo. Sebbene sia impossibile per me rispondere alla maggior parte delle lettere, sappiate che leggo tutte quelle che ricevo. Grazie ancora a tutti coloro che hanno trovato il tempo di scrivere. Aspetto di sentire altro in futuro". E' l'America degli sconfitti e dei perdenti che ha trovato in Luigi Mangione il suo anti-eroe e che, per una volta, non si vergogna di mostrare a se stessa e al mondo fallimenti e speranze per un futuro migliore. (24.02.25)

Loading comments...