Rixi - PORTI. RIXI: SERVE CYBERSICUREZZA DI LIVELLO MILITARE, NO OPEN SOURCE (20.02.25)

Rixi - PORTI. RIXI: SERVE CYBERSICUREZZA DI LIVELLO MILITARE, NO OPEN SOURCE
Trieste, 20 feb. - "Noi abbiamo la caratteristica di essere una delle nazioni più marittime d'Europa, vogliamo nei prossimi anni arrivare a essere la prima. E' evidente che questo vuol dire fare anche uno sforzo di qualità, e capire che quando si fanno sistemi digitali bisogna usare tecnologie di carattere militare. Non è più pensabile di andare a comprare tecnologie sui mercati aperti o Open Source, perché oggi i rischi più grossi che abbiamo con la digitalizzazione è la resilienza dei sistemi". Così il viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, oggi a Trieste con il viceministro ungherese agli Esteri, Levente Magyar, interviene sul tema della cybersicurezza del sistema logistico italiano, sottoposta negli ultimi giorni ad attacchi di divieto d'accesso da parte di un gruppo di cybercriminali filorussi. "A noi preoccupa molto tutto il tema degli attacchi hacker in generale- spiega-. Andremo verso una forte digitalizzazione del settore, ed è chiaro che i porti, non solo, ma tutto il sistema logistico nazionale è un obiettivo assolutamente sensibile. Quindi bisognerà adeguare la sicurezza dei nostri sistemi alle nuove esigenze mutate nel contesto internazionale", spiega. "La digitalizzazione ci aiuta a efficientare la linea logistica, ma ce la rende più debole nei confronti degli attacchi proprio degli hacker". In Europa, conclude Rixi, "che oggi ha le frontiere est chiuse, il sistema marittimo è l'elemento che determina lo sviluppo o non lo sviluppo del continente, e proteggerlo dal punto di vista informatico e dal punto di vista fisico, è fondamentale". (20.02.25)