Bologna - FINE VITA. DE PASCALE (EMILIA-R.): ASPETTO TAR, TOCCA ALLO STATO (19.02.25)

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Bologna - FINE VITA. DE PASCALE (EMILIA-R.): ASPETTO TAR, TOCCA ALLO STATO
Bologna, 19 feb. - L'Emilia-Romagna, sul suicidio assistito, aspetterà la pronuncia del Tar sulla delibera varata nel mandato scorso dell'ex governatore Stefano Bonaccini. E l'auspicio del nuovo presidente Michele de Pascale, anch'egli esponente Pd, e' che si faccia una legge nazionale sul fine vita. Anzi, arriva a dire de Pascale, "preferisco una legge unica nazionale meno affine alle mie sensibilità che venti leggi tutte diverse regione per regione coi pazienti costretti a spostarsi dall'una all'altra alla ricerca delle condizioni più favorevole". De Pascale ne parla dopo il via libera alla legge in Toscana e alla richiesta di una legge nazionale da parte del governatore lombardo Attilio Fontana. In Emilia-Romagna "abbiamo la delibera che ha un ricorso al Tar", mentre la legge di iniziativa popolare, arrivata in Assemblea legislativa ma non votata, "ha il tema dell'impugnativa da parte della Corte costituzionale". Quindi "abbiamo due strade diverse per arrivare allo stesso risultato, secondo me ha senso vedere i ricorsi su questi due strumenti". In base alle pronunce che arriveranno "ci si uniformerà a quella che sarà la valutazione. La speranza e' che tutto questo dibattito venga raccolto in una valutazione unica nazionale, una legge che io spero sia equilibrata e di civiltà". Ma per de Pascale su questa vicenda pesa comunque un evidente paradosso. "Da un lato- osserva- si invoca l'autonomia differenziata, poi lo Stato non fa quello che dovrebbe fare. L'idea che in venti regioni italiane si sia costretti a studiare venti sistemi diversi per decidere come si tratta una fase cosi' complessa della vita e' una cosa per me inaccettabile. Io ritengo che su un tema come questo- conclude il democratico- sia gravissimo che il Parlamento non legiferi e non ci sia un quadro normativo univoco in tutta Italia". (19.02.25)

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