Roma - ​​AMBIENTE. RIFIUTI E TERMOVALORIZZATORI, PRESENTATO DDL PER... (20.01.25)

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Roma - ​​AMBIENTE. RIFIUTI E TERMOVALORIZZATORI, PRESENTATO DDL PER...
Roma, 20 gen. - "Tutelare il diritto alla salute dei cittadini che vivono in prossimità di impianti di incenerimento, di termovalorizzatori e di smaltimento dei rifiuti, attraverso l'individuazione di procedure e modalità per l'esecuzione di controlli di natura sanitaria, tenuto conto che il biomonitoraggio e gli screening sanitari di prevenzione possono evidenziare la presenza di inquinanti ulteriori rispetto a quelli monitorati attraverso i controlli previsti nelle autorizzazioni di impatto ambientale". È questo, in sintesi, l'obiettivo del disegno di legge 1331 'Disposizioni per la tutela della salute della popolazione residente in prossimità degli impianti di incenerimento, termovalorizzatori e di smaltimento dei rifiuti', presentato oggi in Senato su iniziativa del senatore Andrea De Priamo (Fratelli d'Italia), membro della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e illeciti ambientali e agroalimentari. "Com'è noto, spesso la realizzazione di impianti di smaltimento e di incenerimento dei rifiuti determina nelle aree interessate accese proteste dei residenti- ha sottolineato De Priamo in una lettera- e costituisce elemento di preoccupazione per gli effetti sulla salute e sull'ambiente". In tale contesto, il ddl intende quindi "promuovere un concreto ed effettivo rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini- si legge nel testo- attraverso l'introduzione di procedure e meccanismi volti a realizzare (nei territori dove sono presenti impianti di incenerimento, termovalorizzazione e di smaltimento dei rifiuti) misure di controllo che assicurino la trasparenza delle informazioni e che consentano di valutare i loro eventuali effetti sulla salute della popolazione residente". Concretamente si intende dunque "responsabilizzare gli operatori economici, affinché anche attraverso i controlli previsti dalla proposta di legge siano adottate tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza degli impianti e per ridurre l'inquinamento". Tre, nello specifico, gli articoli del ddl: l'articolo 1 intende promuovere l'adozione di specifici protocolli di prevenzione e di biomonitoraggio delle aree rilevanti per la sanità pubblica; l'articolo 2 istituisce un contributo sanitario, a carico dei gestori degli impianti stessi, volto ed alimentare un apposito fondo istituito presso il ministero della Salute, con il quale attuare specifici protocolli sanitari di prevenzione e di biomonitoraggio per la popolazione residente entro un raggio di 5 km dal perimetro di ciascuno degli impianti. Le misure attuative sono assicurate dalle Regioni per mezzo delle aziende sanitarie, mentre è compito del ministero della Salute, di concerto con il ministero dell'Economia e delle Finanze (sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano) definire i protocolli sanitari, stabilire le modalità e i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo e le ulteriori misure per l'attuazione delle disposizioni del ddl. Infine, l'articolo 3, reca le disposizioni finali in ordine alla invarianza finanziaria e all'entrata in vigore della legge. Hanno preso parte alla conferenza stampa, che si è tenuta nella sala Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama, anche l'europarlamentare Nicola Procaccini (Fdi), con un messaggio video; Marco Alteri, portavoce Rete Tutela Roma Sud; Laura Reali, presidente Isde Roma e Lazio; Giovanni De Laurentis, NO 4 Linea Acerra; Mattia Donadel, Comitato Opzione Zero (Veneto); Cinzia Negri, presidente Fare Verde Lazio. (20.01.25)

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