L'OCCIDENTE

1 month ago
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Trasmissione del 28 ottobre 2024
“La Nakba palestinese senza fine e la distruzione accelerata in Libano non sono crimini solo di Israele, ma anche di tutto l’Occidente. Sui governi di Washington, Parigi e Berlino grava una responsabilità diretta. Al di là del messe in scena di questi giorni all’Assemblea generale dell’ONU, non ci si lasci ingannare dalla rabbia di Joe Biden, né dalle belle parole di Emmanuel Macron sulla “protezione dei civili”, pronunciate da chi non ha mai perso occasione per mostrare pieno sostegno al governo di estrema destra di Netanyahu.
Non parliamo poi di quei diplomatici che hanno lasciato l’aula dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite al momento del discorso del premier israeliano, con un gesto che è apparso più come una catarsi che una scelta politica. Se i paesi occidentali sono i primi responsabili dei crimini israeliani, altri, come la Russia o la Cina, non hanno adottato alcuna misura per fermare questa guerra, che allarga ogni giorno di più il suo raggio, oggi nello Yemen e domani, chissà, in Iran.
Una guerra che ci fa sprofondare in un’epoca buia in cui le norme, il diritto, le misure di sicurezza, tutto ciò che impedisce all’umanità di cadere nella barbarie, vengono sistematicamente infrante. Un’epoca in cui una parte ha deciso di uccidere l’altra parte ritenuta “barbara”. “Abbiamo di fronte dei nemici selvaggi” – per riprendere le parole di Netanyahu – che minacciano la “civiltà giudaico-cristiana”.
Il premier israeliano sta cercando di trascinare l’Occidente in una guerra di civiltà con connotazioni religiose, di cui Israele si considera l’avamposto in Medio Oriente. Con un certo successo.
Gli Stati che continuano a rifornire militarmente Israele di armi e esplosivi, con il loro incrollabile sostegno a un fallace “diritto a difendersi”, con il rifiuto di concedere ai palestinesi il diritto all’autodeterminazione e alla resistenza di fronte a un’occupazione che la Corte Internazionale di Giustizia ha decretato come illegale, ordinandone la fine – una decisione che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si rifiuta di attuare – sono responsabili della hybris israeliana. I membri di istituzioni prestigiose come il Consiglio di Sicurezza dell’ONU o il G7, i governi di questi Stati stanno sostenendo la legge della giungla imposta da Israele e la logica della punizione collettiva. Una logica già attuata in Afghanistan nel 2001 e in Iraq nel 2003, con i risultati che tutti ben conosciamo. Nel 1982, Israele aveva già invaso il Libano, occupato la zona meridionale, assediato la capitale Beirut e supervisionato i massacri nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila.
È stata questa macabra “vittoria” che ha portato all’ascesa di Hezbollah, proprio come la politica di occupazione israeliana è culminata nel 7 ottobre. Perché la logica della guerra e del colonialismo non potrà mai portare alla pace e alla sicurezza.“
(Da "Gaza-Libano una guerra occidentale" di Alain Gresh, Sarra Grira, Orient XXI, 2 ottobre 2024)

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