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Non solo Roma – Puntata di Giovedì 11 Luglio 2024
Non solo Roma con Elisa Mariani - Puntata di Giovedì 11 Luglio 2024
Il Comune di Roma non paga (per ora) gli straordinari: la denuncia del sindacato
Ospite in collegamento: Marco Milani, segretario SULPL Roma
Quella che è arrivata ai vigili di Roma la potremmo definire una vera e propria doccia fredda: le ore di straordinari del mese di giugno non saranno pagate, almeno per ora.
A comunicarlo è stato direttamente il comandante Mario De Sclavis: "Si comunica che per problemi di natura tecnico-contabile non imputabili a questo Comando - scrive De Sclavis in una lettera inviata a 22 tra gruppi e unità operative -, lo scrivente si vede costretto a disporre il differimento di parte della liquidazione delle competenze per il lavoro straordinario per poi riproporle non appena l’Amministrazione metterà a disposizione le relative risorse finanziarie".
In pratica, quando le casse del Comune avranno risorse sufficienti gli straordinari saranno pagati. Una questione che chiaramente sta mettendo in allarme tutto il Corpo e portata all'attenzione dal sindacato SULPL; ad accendere i riflettori è soprattutto il segretario romano Marco Milani, che ha parlato approfonditamente del fattore lavoro extra: "Sono anni che l'amministrazione ricorre agli straordinari in maniera eccessiva - ha detto - e va anche oltre il piano straordinari stabilito all'inizio di ogni anno e per il quale vengono preventivamente stanziati dei fondi. Si arriva a cifre esagerate, se pensiamo che due anni fa si arrivò addirittura a 10,5 milioni di euro".
Ma perché questo eccessivo ricorrere agli straordinari? Ovviamente la risposta è da cercare nella ormai nota carenza di personale: sono 800 i nuovi assunti tramite concorso, che però non solo non sono ancora entrati tutti in servizio, ma non bastano: "Siamo in sofferenza - sottolinea Milani - se pensiamo che quando va bene ce ne sono 6mila operativi, quando va male 5mila e invece ne dovremmo avere oltre 8mila. Quando ti mancano così tante risorse umane e contemporaneamente ci sono richieste emergenziali da parte della politica e degli uffici, il ricorso allo straordinario è inevitabile".
Cause civili sempre lunghe, a Viterbo è record: si attendono 453 giorni
Ospite in collegamento: Sara Astorino, avvocato - area legale "Aduc"
L'ultima indagine compiuta dal Sole 24 Ore, sulla base dei dati pubblicati dal ministero di via Arenula, ci conferma un dato (tristemente) noto: la giustizia italiana è troppo lenta. Per una sentenza civile bisogna attendere in media 453 giorni, il 5% in più rispetto al 2019. Una data non presa a caso: è l'anno pre-pandemia, prima cioè che il lockdown e le restrizioni dell’emergenza Covid iniziassero a gravare sul lavoro delle corti di giustizia.
Più in generale, i tempi dei processi civili si allungano in un tribunale su quattro e in più di una corte d’appello su tre. La situazione peggiora in Cassazione, dove l’attesa media per arrivare a una decisione supera ancora i mille giorni. Uno dei casi forse più emblematici riguarda proprio Viterbo: quello del capoluogo è uno dei 35 tribunali italiani (in totale 135) in cui la giustizia rallenta in maniera più evidente.
C'è poi anche un altro aspetto da considerare: i tempi sono troppi lunghi soprattutto rispetto agli obiettivi negoziati con l’Unione europea: "I tempi nei tre gradi di giudizio, globalmente, si riducono – ha riportato il quotidiano della Confindustria – segnando il 17,4% in meno rispetto al 2019. Il risultato è comunque ancora lontano dal -40%, da raggiungere entro il 30 giugno 2026 in base agli obiettivi negoziati con l’Unione europea in sede di Pnrr”.
Frida Kahlo, una vera e propria icona del femminismo
Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di "Pink Magazine Italia"
Frida era nata il 6 luglio 1907 a Coyoacán, nella periferia di Città del Messico. Il padre era un uomo affettuoso, ma aveva lunghi periodi di depressione e soffriva di attacchi epilettici. La madre, Matilde Calderón y González, gestiva la famiglia in modo severo e fu la figura femminile che Frida prese come riferimento di forza. In Messico, in quel periodo, la sottomissione delle donne era la norma, un aspetto a cui Frida non si adeguò mai. Sin da bambina si prese cura del padre e della madre e crebbe fino a diventare una ragazza indipendente e motivata.
Aveva ricevuto un’educazione in campo medico, ma la sua carriera venne stroncata nel 1925, a causa delle gravi ferite riportate in un incidente d’autobus. Il femore e le costole frantumati, undici fratture a una gamba, l’osso pelvico spezzato in tre punti e un piede schiacciato la costrinsero a letto per lunghi periodi.
All’età di 47 anni, Frida muore lasciando oltre duecento dipinti, disegni e schizzi. Da allora, artisti di tutto il mondo sono stati ispirati, influenzati e interessati alla sua arte. Data la costante lotta contro le norme e l’oppressione delle donne, non sorprende che la sua vita e il suo lavoro abbiano avuto un’enorme influenza sul movimento artistico femminista.
È diventata il simbolo del femminismo per la sua personalità libera e inflessibile, per i temi trattati nella sua opera come il corpo della donna, l’identità e la morte. Un’artista a tutto tondo, che ha anticipato i temi, gli atteggiamenti e le attitudini tipiche degli artisti di oggi. Ci sono state pochissime artiste donne riconosciute nel Ventesimo secolo.
Nel 1939 Frida Kahlo fece un viaggio a Parigi, dove entrò in contatto con i surrealisti, ma non ne condivise idee e principi. Questi e molti altri problemi di salute hanno influenzato profondamente lo stato mentale dell’artista durante questo periodo. Tornata in Messico, Frida ha deciso di lasciare la casa che condivideva con il marito e tornare nella casa di famiglia a Coyoacán.
Sono gli anni in cui nella vita di Frida accadono molti eventi che segnano l’esistenza della donna. L’opera in questione, infatti, nasce in un momento di grande dolore per l’artista, causato dall’angoscia del divorzio dall’amato marito, Diego Rivera. Ciò che è certo di mettere in crisi questo matrimonio è l’avventura che Diego intreccia con Cristina, la sorella di Frida, ormai separata dal marito, accorsa in suo aiuto dopo che gli erano state amputate le dita del piede destro.
Il tradimento è straziante, viscerale, insopportabile. Frida ha lasciato il marito e ha compiuto un atto simbolico tagliandosi i lunghi capelli. Frida descrive il suo dolore e la sua indipendenza con un autoritratto, dove decide di abbandonare l’idea di bellezza femminile che la società impone, in quanto non vuole più condividere questo ideale.
Italiani sempre più insonni: la camomilla può venirci in aiuto? Benefici e proprietà
La camomilla appartiene alla famiglia delle asteraceae ed è molto diffusa non solo in Europa, ma anche in America e in Australia. Veniva molto utilizzata dagli Egizi per curare dolori agli arti e nevralgie, e nel Medioevo come aiuto contro la stanchezza, grazie alle sue proprietà toniche. Si narra che anche Alessandro Magno utilizzasse la camomilla e, cosa ancora più interessante, che fosse stato proprio lui a introdurla in Occidente.
Da sempre riconosciuta per le sue proprietà decongestionanti, spasmolitiche, sedative e antiossidanti, può essere utilizzata in diversi modi e contiene molti principi attivi tra cui: flavonoidi, camazulene, apigenina, glucoside, cumarine, acidi fenolici, polisaccaridi e alfa bisabololo. Contiene anche sodio, potassio, zinco, rame, fluoro, manganese, vitamine del gruppo A e B e betacarotene. Tutti importantissimi per il nostro benessere.
Alcuni utilizzi della camomilla
Problemi digestivi: gastrite, acidità di stomaco, spasmi da ansia, colite e alito cattivo. Con un bell’infuso di camomilla potrete prevenire o contrastare questi disturbi rimettendo a posto il vostro apparato digerente.
Congiuntivite: occhi secchi, gonfi, arrossati, o anche occhi soggetti a orzaioli. In questo caso sono molto efficaci gli impacchi con delle garze sterili imbevute di infuso di camomilla caldo ma non bollente.
Dermatite: acne, eczemi, ustioni e scottature solari. Potete aggiungere alcune gocce di olio essenziale di camomilla blu, che troverete facilmente in erboristeria, all’olio di mandorle dolci. È davvero molto efficace e noterete subito il miglioramento della vostra pelle.
Gengiviti e ascessi dentali: lenite le parti infiammate con un cotton fioc imbevuto di tintura madre di camomilla diverse volte al giorno. In questo modo l’infiammazione si attenuerà.
Sono importanti anche gli usi cosmetici
Grazie alla sua azione schiarente potete usare l’infuso per ravvivare il biondo dei capelli facendo un ultimo risciacquo con una buona dose di infuso di camomilla. Potete anche spruzzarla sul viso per fissare il make up e attenuare i rossori. L’olio essenziale di camomilla blu, invece, diluito con l’olio di mandorle è un perfetto anti età e anti stanchezza se viene massaggiato sul viso prima di andare a letto.
Salute della pelle in estate: l'importanza di scegliere la crema solare giusta
La scelta della crema solare è fondamentale per proteggere la nostra pelle, perché nonostante il sole ci doni un bel colorito dorato, mette di buon umore e permette al nostro corpo di produrre l’indispensabile vitamina D, purtroppo può danneggiare la nostra pelle, causando scottature, eritemi, macchie solari, invecchiamento precoce e, nei casi peggiori, melanomi.
L’unico modo per prevenire tutti questi inconvenienti quando ci si espone al sole è l’uso di una buona crema solare, con filtri adeguati al nostro fototipo. In commercio troviamo una vastissima scelta di creme solari, con protezione bassa, media, alta, con formule dense e corpose, oppure fluide e leggere.
La prima cosa che dobbiamo guardare è a quale fototipo appartiene la nostra pelle.
Il fattore di protezione solare, indicato in etichetta con la dicitura SPF, indica la capacità del prodotto di filtrare i raggi UVB. Ad esempio, creme con SPF pari a 15 sono in grado di bloccare il 93% dei raggi UVB. Mentre solari con SPF 30 arrivano a bloccare il 97%, ma nessun SPF è in grado di arrivare a100% nemmeno quelli con SPF 50+.
È importante tenere conto quando scegliamo la crema solare, anche del tipo di pelle, per pelli secche e mature, sceglieremo una crema molto nutriente e idratante; per pelli miste, grasse e tendenti all’acne, la nostra scelta cadrà su una formula più leggera non unta.
Per le pelli molto sensibili e i bambini sarebbe meglio usare creme ipoallergeniche, senza profumo e arricchite con ingredienti lenitivi.
Classica crema o spray? Le creme in genere hanno dei costi più contenuti, e il formato in bottiglia o tubo permette di dosare meglio il prodotto al fine di applicarlo nella giusta quantità, oltre a gestirlo e conservarlo meglio. Gli spray sono il formato preferito dai consumatori, per la loro consistenza leggera o trasparente, e la facilità di applicazione in zone del corpo più difficili da raggiungere.
Emergenza cinghiali, a rischio anche la dieta mediterranea: sit-in di Coldiretti davanti alla Regione
Ospite in collegamento: Niccolò Sacchetti, Presidente "Coldiretti Roma"
Prosegue la mobilitazione di Coldiretti Lazio che proprio stamane, giovedì 11 luglio, è in piazza con migliaia di agricoltori davanti alla Regione, per protesta contro l’invasione incontrollata di cinghiali. Un'emergenza che non solo continua a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, ma anche le produzioni nei campi, minacciando la Dieta Mediterranea.
Alle 9:30, in Piazza Oderico da Pordenone, aziende agricole provenienti da tutto il Lazio si sono riunite chiedendo interventi risolutivi urgenti per il contenimento della fauna selvatica. Una richiesta avanzata da Coldiretti Lazio anche in occasione del confronto, che si è svolto lo scorso 13 giugno all’Auditorium Parco della Musica.
Sotto attacco è anche la nostra Dieta Mediterranea a causa delle colture continuamente distrutte dalle invasioni dei cinghiali nei terreni agricoli. Ai danni alle coltivazioni si aggiunge l’allarme della peste suina africana, che minaccia la sopravvivenza degli allevamenti suinicoli e dell’intero settore. Secondo le attuali regole, basta un cinghiale malato rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla per far scattare la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani.
Gli agricoltori hanno portato in piazza le loro toccanti testimonianze: dal raccolto distrutto, ai danni non rimborsati, se non in minima parte e spesso dopo molti anni. La situazione che sono costretti a vivere nei campi è dunque ormai insostenibile.
Non in ultimo, la necessità di garantire una maggiore sicurezza sulle strade, dove continuano a consumarsi incidenti anche gravi a causa della presenza di ungulati. L’ultimo a Roma il mese scorso, dove a perdere la vita è stato un motociclista.
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