Non solo Roma - Puntata di Venerdì 14 Giugno 2024

6 months ago
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Non solo Roma con Elisa Mariani - Puntata di Venerdì 14 Giugno 2024
Cinghiali e peste suina, l'appello di Coldiretti: "Siamo nell'emergenza"
Ospite in collegamento Niccolò Sacchetti - presidente di Coldiretti Roma

“I cinghiali sono una vera calamità naturale”: a dirlo tanti produttori di Coldiretti, schiacciati dall'emergenza ungulati (e non solo). Un tema che è stato trattato nell'incontro “Cinghiali: vera calamità naturale”, giovedì 13 giugno a Roma, in un auditorium Parco della Musica gremito di partecipanti e produttori. Tra le associazioni di categoria capitoline c'erano non solo Coldiretti, ma anche CNA, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio.

La convivenza con gli ungulati (che a Roma è sperimentata ormai da un po'), rappresenta un problema molto avvertito tra chi, nel Lazio e non solo, vive di agricoltura. La presenza di questi animali, nella nostra Regione, si attesta sui 250mila esemplari che, complessivamente, sono in grado di causare danni da oltre 10 milioni di euro all’anno.

Ma non ci sono solo i danni direttamente causati all’agricoltura. I cinghiali infatti sono portatori della peste suina africana. Un virus che ha messo in ginocchio intere aziende: comparso quasi due anni fa in Piemonte, è arrivato anche negli allevamenti di diverse altre province italiane, costringendo gli allevatori ad abbattere circa 40.000 suini. Il virus della peste suina africana è un virus molto resistente nell’ambiente, difficile da eradicare.

Importante sottolineare che il virus della PSA non ha alcuna capacità di entrare nelle cellule umane, neanche se si mangia carne infetta, quindi i rischi per l’essere umano sono nulli. Al contrario, per produttori e agricoltori il rischio sussiste eccome: oltre alla morte degli esemplari, si mette in ginocchio l'intera produzione.

Ladispoli, sbattuta contro gli scogli dalle onde: muore una donna a Torre Flavia
Ospite in collegamento Lorenzo Contigliozzi, redazione "Il Faro Online"

Tragedia a Ladispoli dove una donna è morta dopo essere stata sbattuta dalle onde contro gli scogli.  Tre agenti della Polizia locale della Città metropolitana di Roma, durante un pattugliamento sulle spiagge della Riserva Naturale di Torre Flavia, hanno soccorso due donne che erano state travolte dalle onde del mare e sbattute contro gli scogli, ma una per una di esse non c’è stato purtroppo nulla da fare: è stata ritrovata senza vita incastrata negli scogli.

Sono in corso tutti gli accertamenti del caso da parte della magistratura che appurerà l’esatta dinamica dell’incidente. Gli agenti Silvia Dentini, Simona Antinucci e Diego Galimberti, sono stati richiamati dalle urla di una persona e trovandosi a pochi metri dal luogo dell’incidente, hanno tempestivamente attivato i soccorsi.

Bonus nido e nuove fasce Isee: Fiumicino e la Regione Lazio insieme per un sostegno concreto alle famiglie

l Comune di Fiumicino, nel 2024, ha ottenuto l’accreditamento regionale per gli otto asili nido comunali a gestione diretta e indiretta e per l’anno educativo 2023/2024, la Regione Lazio ha stanziato 11 milioni di euro per l’erogazione di Buoni servizio alle famiglie, finalizzati all’abbattimento dei costi della retta di frequenza per l’accoglienza dei bambini 3-36 mesi, presso i servizi educativi accreditati della Regione.

“La procedura di accreditamento è stata complessa ma importantissima perché oggi permette alle famiglie dei bimbi, che frequentano i nidi comunali, di accedere al bonus nido regionale che ha l’obiettivo, da noi pienamente condiviso, di ridurre la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie del territorio. Questo consentirà di ottenere il rimborso totale della retta o comunque una considerevole riduzione – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali, Monica Picca -. I nidi accompagnano la crescita delle bambine e dei bambini, rafforzano i percorsi educativi e di socialità, combattono le disuguaglianze all’origine e conciliano i tempi di vita dei genitori ed in particolare delle donne.”

Il programma Regionale triennale 2021-2023 aveva introdotto l’istituzione di 10 fasce ISEE a cui rapportare la retta massima a carico delle famiglie per l’accesso ai servizi educativi pubblici. Per il triennio 2024/26 la Regione ha istituito 10 nuove fasce ISEE ed ha aumentato proporzionalmente la soglia della retta massima, che il comune ha l’obbligo di adottare.

Aprono i cantieri sulle strade di Cerveteri: ecco dove

Partono la prossima settimana i lavori di riqualificazione di alcune strade del comune di Cerveteri, nell’ambito di un progetto di ammodernamento infrastrutturale.

Le strade interessate

Questo primo lotto di interventi prevede la totale riqualificazione di strade che sono diventate pericolose e rappresentavano una priorità assoluta. I lavori partiranno da via degli Eucalipti, a seguire sarà la volta di via Volterra e subito dopo il tratto urbano della Furbara Sasso, di fronte a piazza Pagliuca. È importante ricordare che la restante parte della Furbara Sasso non è di competenza del Comune di Cerveteri ma della Città Metropolitana.

I costi

L’importo complessivo dei lavori, di questo primo lotto, e del secondo che è previsto nelle prossime settimane, è di 680mila euro, finanziato all’interno del piano triennale delle opere pubbliche. Le strade interessate si trovano in condizioni di forte deterioramento a causa delle radici dei pini, che hanno sollevato e danneggiato l’asfalto, rendendo urgente l’intervento per garantire l’incolumità dei cittadini e garantire le condizioni di sicurezza per la viabilità stradale. I lavori prevedono la fresatura del vecchio manto stradale, la messa in ripristino dei cigli e la successiva riasfaltatura.

I dettagli

Per realizzare l’intervento è stato necessario coinvolgere un Perito Agronomo che facesse le opportune verifiche su tutte le alberature coinvolte nell’intervento. Ovviamente si rende necessaria la fresatura delle radici che in alcuni casi hanno sollevato l’asfalto di ben oltre i 50 centimetri. È stata dunque eseguita una puntuale verifica per ciascuna alberatura, redatta una relazione tecnica agronomica contenente anche la valutazione della stabilità statica degli alberi.

Le valutazioni sulle alberature esaminate hanno purtroppo dato esito negativo: la stabilità risulta compromessa a livello elevato con una propensione al cedimento e sarà dunque necessario procedere all’abbattimento dei pini lungo le vie interessate. L’amministrazione ha già incluso nell’appalto dei lavori la ripiantumazione: per ogni albero abbattuto verrà piantata una nuova alberatura che non recherà danno all’asfalto, assicurando così la continuità del verde urbano in modo sostenibile.

 Leggi le dichiarazioni di Gubetti qui.
Omicidio Veroli, uccide lo zio e ferisce il cugino: domenica l’addio a Silvio Scaccia. Comunità sconvolta
Ospite in collegamento Cristina Lucarelli, redazione "Frosinone News"

Una domenica di sangue ha sconvolto l’intera provincia di Frosinone. Erano da poco passate le 6 di domenica 9 maggio, quando in un terreno di Castelmassimo, a ridosso della superstrada Sora-Ferentino, è piombata la macchina dei soccorsi.

Drammatica la scena che si sono ritrovati davanti Carabinieri e sanitari del 118. Un anziano a terra, ormai esanime. Accanto a lui suo figlio, gravemente ferito. Medici e paramedici, dopo aver stabilizzato il ferito, lo hanno trasferito allo Spaziani di Frosinone. Per la vittima non è rimasto nulla da fare che constatare l’avvento decesso.

Per gli investigatori a sparare è stato Alessandro Dell’Uomo, guardia giurata di 48 anni che si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice. Avrebbe aperto il fuoco al culmine di una lite colpendo a morte lo zio di 85 anni, Silvio Scaccia, e ferendo gravemente il figlio di quest’ultimo, Mariano Scaccia, 61 anni, noto avvocato. Dopo un delicato intervento chirurgico, le sue condizioni sembrerebbero stabili.

Domenica, intanto, sarà il giorno dell’addio a Silvio Scaccia. Fissati i funerali dopo l’autopsia eseguita sul corpo della vittima, ci vorranno 60 giorni per la relazione del medico legale. Le esequie saranno officiate nella Chiesa di San Pietro Apostolo alle ore 16.30 di domenica 16 giugno.

E così, l’intera comunità ancora sconvolta per quanto accaduto, si prepara per l’ultimo doloroso saluto a Silvio Scaccia. Un dolore senza fine per una tragedia che ha distrutto tre famiglie.

Emergenza suicidi in Ciociaria, otto morti in un mese: il presidente Rocca chieda un dossier

Otto suicidi in poco più di un mese in provincia di Frosinone. Un’emergenza sociale che politica ed istituzioni continuano ad ignorare, restandosene in silenzio e fingendo che il problema non esista. Ma la scia di sangue continua ad allungarsi. L’8 maggio scorso il primo drammatico episodio, la vittima aveva appena 22 anni. Da quel giorno è toccato ad altri quattro ragazzi, tra i 16 ed i 34 anni e a tre uomini tra i 57 e gli 88 anni. L’ultima tragedia appena tre giorni fa.

Non dei meri numeri che vanno ad implementare le casistiche ma persone. Vittime di un sistema, assistenziale e sanitario, che ha evidentemente fallito.

I nostri giovani si ammazzano. Si gettano da finestre e balconi, si uccidono con corde intorno al collo o armi da fuoco. Mentre i “leader” della politica pensano al toto voti. Mentre sbandierano comunicati su “vittorie” elettorali, dimenticando di aver perso la battaglia più importante: quella per salvare vite. Ebbene sì, perché la politica dovrebbe avere a cuore in primis i cittadini.

Non una nota stampa, non una riflessione, non un interrogativo in questi 34 giorni. Nessuno si è chiesto cosa stesse accadendo. E intanto figli, fratelli, sorelle, padri di famiglia sono morti. Hanno sofferto a tal punto da pensare che il gesto estremo fosse l’unica soluzione per metter fine a quel dolore che sembrava essere senza via d’uscita.

C’è un numero, una statistica, un dato dopo il quale si comincia a pensare che sia realmente un’emergenza? Quanti ne servono ancora? Considerando che, comunque vada, non abbiamo a che fare con una questione di poco conto o con un problema dalla facile e immediata soluzione, vorremmo sapere quando si inizierà a discuterne. Salvo poi prendersi le responsabilità di tutti questi silenzi.

Le politiche d’investimento sulla salute mentale sono un fallimento

Per chi non l’avesse ancora compreso, riproponiamo un dato su tutti: in provincia di Frosinone, stando alle stime di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in rapporto alla popolazione, servirebbero almeno 40 psichiatri nelle strutture ospedaliere preposte. A conti fatti, non arriviamo neppure alla metà. Servirebbero almeno 20 neuropsichiatri infantili, ne abbiamo all’incirca 7. I Csm della provincia sono al collasso. Per non parlare del Reparto di SPDC, unico superstite di un’impietosa politica di tagli alla sanità che ha chiuso la porta in faccia a migliaia di famiglie lasciandole sole.

Serve fare rete attorno ai soggetti fragili. Dalla scuola, alla famiglia, ai luoghi di lavoro. Siamo davanti ad un’emergenza sociale che non può più essere sottovalutata. Otto morti. Possono bastare perché chi di competenza si decida ad intervenire?

Frosinone, c’è da sciogliere il nodo allenatore: i candidati per la panchina giallazzurra

Il Frosinone pensa alla prossima stagione e dopo la conferma del diesse Guido Angelozzi, c’è un importante nodo da sciogliere relativo al tecnico. Proprio per quest’oggi pare essere in programma un incontro che potrebbe determinare le sorti di mister Eusebio Di Francesco. L’allenatore di Pescara piace infatti molto al Venezia e le sirene si stanno facendo sentire chiaramente in queste ore. Secondo i beninformati, il direttore sportivo dei lagunari, Filippo Antonelli Agomeri incontrerà in data odierna la proprietà per prendere una decisione e capire quale via seguire.

I veneti, d’altronde, hanno la necessità di sostituire Paolo Vanoli, approdato in casa Torino per ereditare il ruolo di Ivan Juric. I ciociari, dunque, non possono farsi trovare impreparati all’eventualità di un addio di Di Francesco, sebbene proprio lui sarebbe la prima scelta di Stirpe e Angelozzi, i quali vorrebbero proseguire il cammino in cadetteria nel solcato della continuità. Come già affermato, da viale Olimpia lascerebbero partire il mister se avesse una chance di restare in serie A. E questo potrebbe essere il caso.

La guida del Frosinone sembra essere infatti in pole position per la panchina arancione-verde, battendo anche l’altro nome caldissimo in ottica veneziana, quello di Marco Zaffaroni. Pertanto, la liason tra Di Francesco e il Frosinone, attualmente è in standby.

Vedi anche: Di Francesco, un mister per 3 panchine: su di lui anche l’Empoli. Inizia il valzer degli allenatori
Frosinone, Barrenechea lascia la Ciociaria: “Sono sicuro che il Leone tornerà dove merita!”

Anche per Enzo Barrenechea è arrivata l’ora dei saluti. Il centrocampista argentino lascia la Ciociaria e torna a Torino sponda Juventus, la società che ne detiene il cartellino. Terminato, difatti, il prestito in giallazzurro, il giocatore classe 2001 lascia un messaggio al suo oramai ex club, esprimendo un ringraziamento verso tutto l’ambiente e tanta delusione per non essere riuscito, assieme ai compagni, a salvare le sorti del Leone.

Queste le sue parole su Instagram: “Riuscire ad assimilare quello che è successo è stato difficile per tutto quello per cui abbiamo lottato e lavorato durante l’anno, meritavamo di più. Sono sicuro che il Frosinone tornerà dove merita di essere. Voglio ringraziare i miei compagni di squadra, lo staff tecnico e il club per avermi dato l’opportunità e la fiducia per continuare a crescere come giocatore e come persona. Un ringraziamento speciale ai tifosi e alla gente di questa città per l’amore e il supporto che ci hanno dato fin dal primo giorno. Grazie Frosinone, ti porterò sempre nel mio cuore”.

Leggi anche: "Addio Frosinone": Valeri, Borrelli e Avella salutano i colori giallazzurri

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