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Non solo Roma - Puntata di Martedì 2 Aprile 2024
Non solo Roma con Elisa Mariani - Puntata di Martedì 2 Aprile 2024
Emergenza arsenico nell'acqua: qual è la situazione nella Tuscia?
Ospite in collegamento Paola Celletti, coordinamento pubblico "Non ce la beviamo"
In tutta la Tuscia c'è un problema ambientale che genera ormai da tempo preoccupazione generale: la contaminazione delle acque da arsenico. Una contaminazione che avviene su ampie aree geografiche e rappresenta un problema ambientale a causa delle plausibili ripercussioni sulla salute umana.
Questa situazione ha portato le istituzioni pubbliche a imporre severi limiti alla concentrazione di arsenico nell’acqua potabile. Dal 1998, l’UE ha fissato questi limiti a 10 μg/L (Direttiva 98/83/CE). Tuttavia, ci sono diverse aree dell’UE dove le concentrazioni di arsenico nelle acque sotterranee superano tali limiti (10-1500 μg/L).
Intanto, i costi sono arrivati alle stelle per i dearsenificatori e sarebbero pure destinati a salire: l'amministratore unico della società idrica Genova ha detto: "I cittadini lo devono sapere, sono difficoltà reali. I 14 milioni l’anno per l’arsenico diventeranno 16, serve lo stato di calamità naturale".
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"Parliamo di un problema non recente, ma che va avanti da almeno 20 anni - ha spiegato Paola Celletti - problema che è stato portato alla luce anche grazie alle nostre battaglie come comitato. Le istituzioni si sono completamente disinteressate al problema e continuano a farlo. Ci sono dei progetti dell'Università della Tuscia che non sono stati neppure presi in considerazione. Vorremmo ricordare che qui non si tratta solo di problema ambientale, ma soprattutto di salute pubblica".
Salute pubblica sì, perché a quanto pare proprio nella zona della Tuscia c'è il più alto numero di casi di neoplasie: "Tumori ai polmoni, alla pelle, alla vescica. -ha continuato la Celletti - E ancora nessuno fa nulla. Oltre a questo, di secondaria importanza sicuramente, c'è anche la questione dei costi: sono ancora una volta i cittadini a doversi sobbarcare di bollette insostenibili per un problema che dovrebbero risolvere, appunto, le istituzioni".
Civitavecchia express, l’Ort: «Qualcuno li prenderà?»
Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione "Civonline"
«Ripartono i Civitavecchia express ma qualcuno li prenderà?». A chiederselo è l'Osservatorio regionale dei trasporti con il suo presidente Andrea Ricci che pone la domanda scomoda che un po' tutti i pendolari si sono posti nel corso degli ultimi anni.
Parole che arrivano dopo un mese di passione per i pendolari del territorio tra giornate nere e disagi vari che hanno messo a dura prova la pazienza e la quotidianità delle migliaia di persone che da Civitavecchia e dal comprensorio si spostano verso Roma per lavoro o studio.
Problematiche che vanno ad accentuarsi con l'avvio della stagione crocieristica a Civitavecchia che vede, troppo spesso, treni pieni di turisti e bagagli vari che mettono in difficoltà convogli già abitualmente stracolmi. Una risposta sembrava essere arrivata grazie al Civitavecchia express, treno dedicato principalmente proprio ai crocieristi ma secondo Ricci qualcosa negli anni non ha funzionato.
«Dal primo aprile e fino al primo novembre – scrive -, il servizio a tariffa dedicata "per crocieristi ma non solo" riparte: alle 8.57 (le 9.07 dal 24 aprile) da Civitavecchia con arrivo a San Pietro alle 9.47 (poi alle10.00) ed a Ostiense alle 9.57 (poi 10.10) e da Ostiense alle 16.30 e San Pietro alle 16.43 con arrivo a Civitavecchia alle 17.20. Il treno a Civitavecchia partirà dal binario tronco, nell'idea di consentire un migliore incarrozzamento ai passeggeri già muniti di biglietto. A quello che abbiamo capito, il servizio verrà effettuato con treni Rock, certo meglio attrezzati per i bagagli rispetto ai Vivalto…se qualcuno li prendesse e di quei bagagli svuotasse i regionali».
Secondo il presidente dell'Ort, infatti, «nel 2019, alla loro istituzione quando la Regione, dopo che negli anni precedente erano state tentate senza successo altre soluzioni al problema del forte afflusso in certi orari di persone con grandi quantità di bagagli, ci aveva chiesto un parere in merito e lo avevamo dato positivo, alle condizioni che si trattasse, come previsto originariamente, di treni a mercato (cioè non sovvenzionati dalla Regione nel Contratto di servizio e quindi che non riducessero i fondi del vero servizio universale), e che gli orari non intralciassero quelli dei treni normali.
Ambedue queste richieste sono andate disattese, e la nostra contrarietà si è acuita nel corso degli anni visto che questi treni viaggiano molto spesso praticamente vuoti e che l’orario del treno di ritorno influenza pesantemente la circolazione dei regionali previsti in quella fascia oraria».
"L’unica mezza buona novità vera – continua Ricci - è che è stata in parte accolta una richiesta che abbiamo avanzato da anni, ossia quella di istituire una categoria per questo servizio diversa da quella di “Regionale Veloce”, che provocava una confusione infinita tra i passeggeri in attesa soprattutto a San Pietro; l’istituzione della categoria “Regionale Civitavecchia Express” con logo ad hoc dovrebbe ridurre questo problema… anche se la presenza di un adiacente “Regionale Veloce Etruschi line” che è il normale regionale per Pisa accessibile a tariffa ordinaria, continua a non aiutare minimamente i passeggeri a capire quali treni possono o quali non possono prendere, causando ulteriori ritardi in partenza quando non salate multe".
"Così come del tutto inascoltata continua ad essere la nostra richiesta che anche su questi treni sia possibile utilizzare la Carta Tutto Treno. Vediamo se quest’anno almeno – conclude duro - ci si riesca ad accordare con le compagnie di navigazione per riempirne qualcuno in più, di questi treni".
Asl, la Centrale operativa di viale Lazio è pronta: verso la nuova sanità territoriale
Sono ufficialmente terminati i lavori a viale Lazio e la Centrale operativa territoriale entrerà in funzione nei prossimi giorni. Il 25 marzo sono stati dichiarati conclusi gli interventi di ristrutturazione dei locali di viale Lazio che ospiteranno la COT, fulcro dell’azione della sanità territoriale mentre i collaudi sono terminati il 28.
La COT svolge, infatti, funzioni di coordinamento organizzativo della presa in carico della persona e di connessione tra i servizi e i professionisti coinvolti nel processo assistenziale.
La COT interverrà nella gestione dei processi di transizione, per tutti gli assistiti del suo territorio con bisogni clinico assistenziali e sociali complessi, non autosufficienti e cronici ad alta complessità. Un nodo operativo importante per alleggerire il carico di lavoro dell’ospedale San Paolo e favorire la medicina di prossimità come annunciato anche dall’assessore all’Inclusione sociale e servizi alla persona della Regione Lazio Massimiliano Maselli nelle scorse settimane durante la prima visita a Civitavecchia.
L’idea alla base della “nuova” sanità è semplice: fornire risposte sul territorio in maniera capillare a tutti i cittadini in modo da non sovraccaricare i Pronto soccorso e decongestionarli. Secondo Maselli da qui al 2026 la sanità del Lazio subirà profondi cambiamenti che andranno progressivamente a migliorare la vita del cittadino e degli operatori. Chiaramente, come da lui stesso confermato, sarà necessario un ulteriore sforzo sul fronte del potenziamento del personale.
La Asl Roma 4 ha rispettato le scadenze previste dal Pnrr – come farà per tutte le altre COT del territorio coperto – e dal primo aprile la COT sarà operativa, per metà mese è previsto un evento inaugurale.
Da "Dune" a "Fast and Furious" passando per Ferrari, Civitavecchia lascia il segno nel cinema
Il Centro diagnostico Buonarroti, dopo aver dimostrato di essere un’ eccellenza a livello territoriale nel settore della diagnostica e prevenzione Covid e aver affiancato l'azienda sanitaria locale nel drammatico periodo pandemico, in pochi mesi è diventato la struttura di riferimento nel mondo del cinema per la gestione di tamponi e casi Covid durante le riprese di produzioni di livello come - solo per fare qualche nome - Ferrari, Dune, Fast & Furious 10.
Un'eccellenza che negli anni ha saputo sempre investire sul potenziamento dei servizi, dei macchinari e del personale, un fiore all'occhiello che non è passato inosservato colpendo il pragmatico e dinamico mondo del Cinema per le sue capacità di “problem solving” e per la sua adattabilità, qualità che hanno permesso al Centro Buonarroti di portare a casa una serie di esperienze quasi surreali, di quelle che non si dimenticano.
Partire da Civitavecchia e ritrovarsi a chiacchierare con il premio oscar Anthony Hopkins o con attrici del calibro di Penelope Cruz e Anne Hathaway è un qualcosa che nessuno aveva mai fatto e farlo riuscendo ad “avere la meglio” su realtà nazionali è stato ancora più soddisfacente.
A raccontarlo è il titolare e responsabile dottor Carlo Tarantino: «Abbiamo iniziato quasi per caso nell'aprile del 2021 quando a Civitavecchia furono girate alcune scene per la serie “Il Re” con Luca Zingaretti, andata in onda poi su Sky. Ci chiamarono per fare dei tamponi a fronte di alcune positività, si sono trovati bene e ci hanno chiesto di seguirli a Roma e a fine maggio eravamo nella capitale con la troupe di quella serie.
A giugno ci siamo spostati a Torino seguendo Il Re e ad agosto, dopo appena tre mesi, ci siamo ritrovati a fare ben sette progetti cinematografici fra i quali “7 donne e un mistero” con Margherita Buy, Luisa Ranieri, Valeria Golino, Micaela Ramazzotti e Ornella Vanoni, Backstage, The Beautiful game con l’attore inglese Bill Nighy e L'Immensità con Penelope Cruz».
Poi è stata la volta di Those about to die, serie tv internazionale con Anthony Hopkins nel ruolo dell'imperatore Vespasiano, attore con cui Tarantino è rimasto in ottimi rapporti al punto che ha deciso di regalare al medico alcuni suoi dipinti e un cofanetto de Il Silenzio degli innocenti con tanto di dedica e autografo. Insomma un'esperienza che definire sopra le righe è davvero poco.
Foto e ulteriori dettagli qui.
Meteo, dopo una Pasqua con l'ombrello cosa ci aspetta?
Ospite in collegamento Mario Giuliacci, meteorologo - "meteogiuliacci.it"
La stagione primaverile è iniziata da un po', ma le condizioni meteo che stiamo osservando sembrano davvero estive in molte parti d'Italia, basti guardare al Meridione durante il periodo pasquale. Il tutto è dovuto alla costante presenza dell’Anticiclone Africano, un fenomeno una volta non caratteristico del mese di Marzo.
Le regioni montuose del Centro-Sud hanno risentito di questa anomalia, con una scarsa o nulla presenza di neve. Questo ha destato preoccupazione, in quanto la neve rappresenta una risorsa idrica fondamentale per i mesi estivi, con una siccità sempre più grave e una cronica carenza d'acqua.
"Il mese di Aprile sembra seguire la tendenza di una Primavera sempre più simil-estiva. - ha spiegato Mario Giuliacci - Nella prima parte del mese, si prevede che il meteo mantenga un andamento stabile, con fasi anticicloniche localmente calde, ovviamente con target prediletto il Sud. In sostanza possiamo già cominciare a tirare fuori magliette estive perché il caldo sta arrivando".
Caldo però che potremmo definire "anomalo" per la stagione e che quindi potrebbe portare con sé eventi estremi: "Il calore accumulato in modo precoce potrebbe innescare eventi temporaleschi di notevole intensità; - ha concluso Giuliacci - già lo ha fatto con le numerose e precoci grandinate che hanno colpito violentemente Torino a inizio Marzo, Milano due volte a Marzo. Qualora masse d’aria più fredde dovessero raggiungere l’Italia in modo significativo, i contrasti termici potrebbero generare fenomeni meteo estremi, cosa che un tempo era appannaggio del periodo estivo".
Ma non è tutto. Un'ipotetica ondata di freddo tardiva nella seconda parte di aprile potrebbe avere ripercussioni negative, in particolare per le colture agricole, a causa del rischio di gelate. Questi scenari non sono nuovi e le condizioni meteo attuali predispongono a tali eventualità. Insomma, un quadro davvero fosco, che ben si inquadra nel trend climatico in corso.
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