Non solo Roma – Puntata di Venerdì 22 Marzo 2024

1 month ago
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Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Venerdì 22 Marzo 2024
Endometriosi, quanto ne sappiamo? Il convegno ad Ardea per diffondere consapevolezza
Ospite in studio: Massimo Catalucci, Presidente Ass. “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ETS”
Endometriosi. Una patologia fino a qualche anno fa “semi” sconosciuta e ancora oggi molto difficile da diagnosticare. Può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che, in condizioni normali, si trovano solo all’interno dell’utero. Nell’endometriosi, quindi, il tessuto endometriale va a posizionarsi in sedi diverse da quella fisiologica.

È una patologia molto frequente nella popolazione generale e si calcola che possa interessare il 10-20% delle donne in età fertile. Colpisce infatti prevalentemente donne tra i 25 e i 35 anni ed è praticamente assente nell’età pre-puberale e post-menopausale. Benché nel nostro paese siano affette da endometriosi tre milioni di donne circa, la diagnosi è nel 30-40% dei casi accidentale e avviene durante controlli ginecologici di routine o controlli specialistici eseguiti per altre patologie.

Con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su questa patologia e fornire gli strumenti giusti per gestirla, il 23 marzo ad Ardea si terrà “Endometriosi. In cammino verso la consapevolezza”: si parte alle 16 con una marcia solidale per poi arrivare alle 17 con il convegno vero e proprio che vedrà la partecipazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini, del senatore Andrea De Priamo e della Consigliera Regionale Marika Rotondi.

Tra i relatori il dott. Massimiliano Marziali, esperto in endometriosi, Moira Masi, coordinatore Regione Lazio per il progetto pilota sull’endometriosi e il dott. Massimo Catalucci, Presidente Ass. “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ETS”.

Alberi che crollano: come tutelare il verde cittadino della Capitale? 35mila alberi dovranno presto essere abbattuti
Ospite in collegamento Gianluca Burchi, Dirigente di Ricerca “CREA Orticoltura e Florvivaismo”
Ennesima tragedia sfiorata nella Capitale: nella mattina del 19 marzo, un grosso pino crolla sulla strada e si abbatte su due auto, una Volkswagen ed una Dacia, appena partite dall’incrocio con viale Asia, nella centralissima Eur. A dare l’allarme gli stessi automobilisti in coda, facendo scattare l’intervento dei soccorsi. Sul posto polizia locale, vigili del fuoco, carabinieri, polizia e i sanitari del 118 anche se fortunatamente nessuno ha avuto bisogno di cure mediche.

Vedi il video qui.

Il crollo dell’albero, alto circa 15 metri e sottoposto a prove di trazione lo scorso maggio, ha chiaramente innescato inevitabili polemiche, soprattutto perché poteva finire molto peggio. Si torna a chiedersi: quanto è tutelato il verde nella Capitale? C’è abbastanza attenzione? È garantita la sicurezza per i cittadini?

Intanto arrivano ulteriori notizie su questo fronte molto poco rassicuranti: sono ben 35.000 gli alberi da abbattere a Roma perché malati. Lo ha annunciato l’assessorato all’Ambiente.

Finora gli alberi controllati sono 80 mila, e di questi la stragrande maggioranza, 70 mila, è stata potata, spesso in maniera robusta. Mentre su 3000 piante non è stato necessario fare nulla. I restanti 7000 alberi, invece, erano tutti “morti in piedi” e per loro non c’è stata altra possibilità se non l’abbattimento.

“Piuttosto che abbattimento di 35mila alberi, ci piacerebbe sentire che questi alberi verranno sostituiti – ha sottolineato Gianluca Burchi – magari con specie diverse tra loro. È chiaro che i pini costituiscono un patrimonio per Roma e hanno anche un valore sentimentale in un certo senso, ma diversificare le specie ci allontana anche dal rischio di parassiti che possono comprometterne l’esistenza”.

Cerveteri, bimbo rimane solo sulla banchina del treno: la famiglia (per sbaglio) parte senza di lui
Ospite in collegamento Angelo Perfetti, direttore de “Il Faro Online“
I carabinieri della Stazione di Campo Mare, durante un servizio di controllo del territorio, hanno rintracciato un bambino di 9 anni rimasto solo sulla banchina della Stazione Ferroviaria di Marina di Cerveteri.

La brutta avventura per il bimbo è avvenuta nella serata di ieri quando, unitamente alla nonna e ad altri loro congiunti, si è recato presso la Stazione ferroviaria Marina. La nonna e gli altri familiari sono saliti a bordo del convoglio diretto a Roma ma il bimbo non li ha seguiti, rimanendo solo sulla banchina e assistendo impaurito alla partenza del treno.

La nonna, accortasi subito della sua mancanza, non ha però fatto in tempo a scendere e, a porte già chiuse, non ha potuto fare altro che allertare il numero di emergenza 112.

L’intervento dei carabinieri è stato immediato e hanno subito rintracciato il piccolo, prodigandosi per tranquillizzarlo e prendendosi cura di lui fino al ritorno della nonna, scesa presso la successiva Stazione F.S. di Ladispoli e celermente tornata indietro.

Videosorveglianza a Santa Marinella, “occhio di falco” becca l’auto che perde olio
Nei giorni scorsi un autoveicolo ha percorso la via Aurelia nel centro abitato di Santa Marinella lasciando in terra una lunga e oleosa chiazza d’olio.

Gli agenti del Corpo di Polizia Locale addetti alla visione delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza hanno prontamente individuato il conducente del mezzo, al quale è stata comminata una contravvenzione.

“Anche in questo caso – ha dichiarato il Sindaco Tidei – la videosorveglianza è stata utile per individuare il trasgressore e comminare una giusta ammenda. A dimostrazione che il sistema, che ad oggi conta più di cinquanta dispositivi ubicati in varie zone della città funziona e permette agli agenti del Corpo di Polizia Locale di visionare atti vandalici, infrazioni e azioni dallo scorso senso civico, come l’abbandono di rifiuti e/o danni al patrimonio pubblico.

E’ bene ribadirlo affinché sia da esempio a coloro i quali non hanno ancora compreso che attraverso questo moderno e funzionale sistema di controllo del territorio, non esistono attenuanti o giustificazioni alcune in merito ad azioni fuori legge.

Ringrazio – ha concluso il Sindaco – il Comandante del Corpo di Polizia Locale Keti Marinangeli la quale si è prontamente attivata per la risoluzione del problema”.

Gaeta, gabbiano ferito in pericolo a bordo strada: salvato dalla Polizia
La Polizia di Stato di Gaeta, nei giorni scorsi, ha tratto in salvo un gabbiano che giaceva ferito lungo la “Flacca”. I poliziotti, durante i consueti servizi di controllo del territorio si sono imbattuti nel povero volatile che, verosimilmente spaventato e non riuscendo più a spiccare il volo, era rimasto fermo a bordo strada rappresentando anche un pericolo per i veicoli in transito.

Dopo aver posizionato l’autovettura di servizio con i dispositivi luminosi in funzione e in modo da proteggerlo, il gabbiano è stato recuperato dagli stessi colleghi ed affidato alle cure degli Addetti del Parco Regionale Riviera di Ulisse di Gaeta. Grazie al cielo, l’avventura del volatile ha avuto un lieto fine, con l’auspicio che lo stesso tornerà presto a librarsi in volo, nel pieno delle sue forze.

Frosinone, droga, armi e telefoni in carcere con i droni: maxi operazione contro i clan mafiosi
Ospite in collegamento Angela Nicoletti, giornalista di “Frosinone News“
Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, questa mattina, a Napoli, la Polizia di Stato e la Polizia Penitenziaria hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di complessivi 31 destinatari. La maxi operazione ha coinvolto anche Frosinone.

Droni in carcere per i rifornimenti illeciti, smantellato il business tecnologico della camorra

La prima ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, è stata eseguita da personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, delle Squadre Mobili di Frosinone e Napoli, nonché della S.I.S.C.O. di Napoli, nei confronti di 20 destinatari, gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione di armi comuni da sparo ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

L’attività è stata avviata ad aprile 2021 a seguito del rinvenimento di alcuni cellulari presso il carcere di Secondigliano, indagine per cui è stato delegato il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria.

Ulteriori dettagli e contributo video qui.

Omicidio Romina De Cesare, condannato a 24 anni di carcere l’ex fidanzato Pietro Ialongo
Quattordici coltellate per uccidere l’ex fidanzata che lo aveva lasciato. L’omicida di Romina De Cesare, commessa di 36 anni residente in via del Plebiscito a Frosinone, è stato condannato a 24 anni di reclusione.

La Corte d’Assise del tribunale di Frosinone ha inflitto oggi, 21 marzo 2024, la pena a Pietro Ialongo, 39 anni residente in provincia di Isernia, ma da anni domiciliato a Frosinone. Il giovane la notte fra il due e il tre maggio del 2022, al culmine dell’ennesimo litigio con l’ex fidanzata, la massacrò a colpi di lama per poi fuggire in stato confusionale.

Venne arrestato il giorno successivo a Sabaudia. Il pubblico ministero Vittorio Misiti, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto una condanna a 23 anni di reclusione. Caduta l’aggravante della premeditazione.

Incidente dopo il furto, 3 albanesi morti e uno ferito: indagini anche sul Cassinate
Il drammatico incidente stradale avvenuto nella notte tra sabato e domenica lungo la strada regionale Casilina a Segni che ha visto morire sul colpo tre albanesi, mentre un quarto è gravemente ferito, ha stretti legami con la zona del Cassinate.

Gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, infatti, hanno ricostruito parzialmente il percorso compiuto dai quattro stranieri che viaggiavano a bordo di una BMW le cui targhe sono state rubate in una zona periferica di Cervaro. Al momento dell’impatto, i quattro, come riferito anche dai primi soccorritori indossavano tutti i guanti di lattice e questo ha lasciato intendere che molto probabilmente erano in fuga da un tentativo di furto.

Sarà ora l’autopsia e il conseguente esame delle impronte digitali a chiarire se il gruppetto possa aver agito anche nella zona compresa tra Cassino e Cervaro dove da mesi imperversa una banda di malviventi che ripulisce abitazioni. Il sindaco, Ennio Marrocco, nel frattempo ha chiesto al Prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori, di poter istituire un patto d’intesa che è finalizzato non solo al rafforzamento del sistema di videosorveglianza ma anche a una stretta collaborazione tra l’ente comunale e il palazzo di governo di piazza della Libertà.

E proprio in merito a questa vicenda il gruppo di minoranza al comune di Cervaro ha chiesto la convocazione un consiglio comunale straordinario per affrontare la spinosa questione dei furti in abitazione.

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