Non solo Roma - Puntata di Mercoledì 28 Febbraio 2024

2 months ago
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Non solo Roma con Elisa Mariani - Puntata di Mercoledì 28 Febbraio 2024
"Casa Arca degli Esposti", l'immobile confiscato alla mafia che diventa seconda possibilità per i più fragili a Roma
Ospite in collegamento Claudia Conversi, presidente commissione progetti "Distretto Rotary 2080" 

Inaugurata ufficialmente il 23 febbraio scorso in via Gabriella degli Esposti 20 (Municipio XIV di Roma) Casa Arca degli Esposti: un innovativo condominio sociale dedicato all’accoglienza di uomini fragili senza dimora, avviati a percorsi di recupero individuali per raggiungere l’autonomia abitativa ed economica, grazie al reinserimento nel mondo del lavoro.

Promotori del progetto sono Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080, che oggi aprono le porte della nuova struttura, completamente ristrutturata, e che a breve accoglierà i primi ospiti.

L’immobile è stato confiscato alla criminalità organizzata e assegnato a luglio 2023 dal Ministero dell’Interno a Fondazione Progetto Arca - attraverso una convenzione stipulata alla presenza del ministro Matteo Piantedosi e del sottosegretario con delega all’Anbsc on. Wanda Ferro -  in comodato d’uso trentennale grazie alla sinergia con il Distretto 2080 del Rotary International - che raggruppa i 98 club di Roma, Lazio, Sardegna - il quale ha sostenuto l’intera ristrutturazione, la fornitura di arredi e l’allestimento.

Il condominio sociale di Casa Arca degli Esposti è costituito da 3 appartamenti previsti per un totale di 12 ospiti inseriti nel progetto di “housing sociale”: persone che provengono dalla strada a cui viene proposto un progetto di accoglienza direttamente in una casa autonoma, senza il passaggio intermedio in una struttura, come invece accade nella maggior parte dei casi.

I 12 ospiti - tutti uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sia italiani sia stranieri, individuati dalla sala operativa sociale di Roma Capitale - sono seguiti da un’équipe multidisciplinare di Progetto Arca e rotariani (composta da educatori, formatori, mediatori, psicologi, assistenti sociali) che offre a ognuno gli strumenti necessari per affrontare un percorso di recupero individuale: l’obiettivo è ridare fiducia e dignità a persone che attraversano un momento di fragilità, ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la propria vita e riprogettare un futuro di rinnovata autonomia sociale, abitativa e lavorativa.

L’équipe di operatori accompagna gli ospiti nell’avere cura della propria persona e dell’ambiente casalingo, orientando ai servizi sul territorio e offrendo assistenza legale. È questa una base di preparazione necessaria per affrontare un percorso di orientamento al lavoro, agendo sulle competenze, individuando corsi di formazione e tirocini, ricercando attivamente posizioni aperte e avviando un piano di risparmio.

La casa è dunque un punto di partenza necessario per affrontare un percorso di inclusione e integrazione. Sulla base dell’esperienza trentennale di Progetto Arca nell’accoglienza di persone senza dimora, l’ospitalità in Casa Arca degli Esposti è prevista per un periodo di 18 mesi, dopo i quali gli ospiti che avranno raggiunto un buon livello di autonomia potranno lasciare la casa per continuare la propria vita in autonomia, lasciando spazio a nuovi beneficiari.

Termovalorizzatore, il Consiglio di Stato boccia i ricorsi ma le associazioni continuano la battaglia
Ospite in collegamento Marco Alteri, portavoce "Rete Tutela Roma Sud"

Il Consiglio di Stato boccia i ricorsi delle associazioni contro il Termovalorizzatore di Roma. Il mega impianto, fortemente voluto dall'amministrazione di Gualtieri, promette di risolvere il problema rifiuti della Capitale, ma cittadini, ambientalisti e anche sindaci dei comuni limitrofi si oppongono e continuano la loro battaglia.

Gualtieri però non arretra e, anzi, si reca direttamente in Danimarca per mostrare i benefici dell'impianto di Copenaghen: il primo cittadino romano mostra famiglie felici mentre si godono attività ricreative sul tetto dell’impianto, con lo sfondo di rifiuti bruciati. La struttura, realizzata nel 2017, sarà ulteriormente migliorata con l’implementazione di nuove tecnologie, secondo il sindaco.

"La nostra battaglia non si ferma e noi continuiamo a dire no; - ha detto Marco Alteri - si continuano a non considerare le conseguenze dal punto di vista ambientale. Prima di tutto, l'impianto di Copenaghen scalda la città che, come sappiamo, ha delle temperature molto rigide. A Roma non credo abbiamo bisogno di questo. Continuiamo a sostenere che se la Capitale facesse la raccolta differenziata come tutte le città europee, ma anche italiane, questo problema potrebbe essere risolto".

Vedi anche: Tar respinge i ricorsi sul Termovalorizzatore

Intanto si preannuncia per il prossimo 15 marzo un incontro pubblico sul tema: l'appuntamento è in Campidoglio, presso la Sala Calcagni, a partire dalle 15.30; "Sarà la prima occasione per parlare pubblicamente con esponenti politici, e non, del tema - ha spiegato Alteri - ci saranno anche coloro che sono favorevoli".

Trigoria: trovato uomo morto carbonizzato
Ospite in collegamento Michela Anniballi, redazione "Roma Daily News"

Il 22 febbraio a Trigoria su via Alvaro del Portolillo, verso le 19:00 di fronte al policlinico Campus Biomedico, è stato trovato da alcuni passanti il cadavere di una persona anziana, maschio.

Immediatamente sono stati avvisati i Carabinieri di Pomezia che sono giunti sul posto.

Secondo le prime indagini effettuate, dalla posizione sembra l’uomo sia bruciato quando era ancora vivo. Disposta l’autopsia per ricavare ulteriori dettagli sulla dinamica dei fatti.

La vittima non è stata ancora identificata. Non sono stati riscontrati segni di violenza. Vicino al corpo sono stati trovati un bastone, un accendino e un cappello.

Al momento sembra essere esclusa l’azione di altre persone, si presume che l’uomo si sia cosparso di benzina prima di appiccare lui stesso il fuoco con l’accendino trovato sotto il cadavere bruciato.

Caos al Trullo, tra aggressioni e un suicidio

Momenti di panico in un appartamento al Trullo, a Roma. Il 118 ha ricevuto una segnalazione da parte di un condomino, di un uomo svenuto nell’androne del suo palazzo.

I soccorsi sono arrivati subito sul posto e hanno rianimato l’uomo che aveva perso i sensi per abuso di sostanze stupefacenti, il quale ha iniziato a picchiare e aggredire i sanitari e danneggiare l’ambulanza, oltre ad avere lanciato due vasi. Sul posto è intervenuta la polizia che lo ha bloccato.

Nel frattempo la compagna, che era rimasta chiusa dentro la propria casa, appartamento al primo piano del palazzo, si è buttata di sotto facendo un volo di 4 metri. I soccorsi già presenti sul luogo, hanno soccorso la donna e l’hanno trasportata al san Camillo.

L’uomo è stato arrestato dalla polizia per resistenza, lesioni e danneggiamento dell’ambulanza.

Rieti: resti umani nella soffitta di una villa

A Borbona, in provincia di Rieti, sono state trovate nella soffitta di un immobile in ristrutturazione dei resti umani.

La macabra scoperta è avvenuta nei giorni scorsi da parte di alcuni operai di una ditta edile che stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione all’interno dell’abitazione.

Ossa, teschi, resti umani e reperti ossei, la maggior parte di piccole dimensioni. Alcuni resti sarebbero mummificati. Molto probabilmente resti di bambini.

I Carabinieri del Nucleo operativo di Rieti hanno avviato delle indagini e mantengono il massimo riserbo. Sembrerebbe che l’aspetto che stia suscitando più scalpore è che, seppur utilizzata come seconda casa, i proprietari romani della villa non si siano mai accorti di nulla.

Al momento non si esclude alcuna pista, si indaga a 360 gradi ma l’ipotesi per la quale si propende è che i resti fossero in quella soffitta da tempo e che nessuno se ne sia mai accorto.

I resti sono stati prelevati e sequestrati e verranno sottoposti agli esami necessari per stabilirne la datazione. Da chiarire se siano appartenute ad una persona di sesso maschile o femminile, adulti o bambini.

Torna il terzo appuntamento di "Note Scarlatte", la rubrica con Sergio Siciliano: la testimonianza di Alberto Ventura
Ospite in collegamento Alberto Ventura, vittima di violenza

Torna per il terzo appuntamento in programma, la rubrica "Note Scarlatte" con Sergio Siciliano. Il racconto della violenza a 360°, con le testimonianze delle vittime che, da quella violenza, sono riusciti ad uscirne.

In questa puntata il racconto di Alberto Ventura, commercialista, in più occasioni vittima di violenza fisica, verbale e psicologica da parte della ex compagna. "Non è stato affatto facile gestire una situazione come questa - ha raccontato - soprattutto perché siamo, purtroppo, nell'era del femminicidio e credere ad un uomo maltrattato da una donna è praticamente impossibile".

Tante le ripercussioni in questa vicenda: il timore di non essere creduti, di essere giudicati, di non essere presi sul serio. "La violenza ha anche una matrice culturale - ha detto ancora Alberto - pensate solo che io vengo dal sud, un posto dove non è ammissibile che un uomo venga maltrattato da una donna, non si viene più considerati uomini. Io fortunatamente non sento di aver perso la mia dignità, anzi penso di averla acquisita in forma maggiore parlandone e denunciando quanto accaduto. Spero che lo stesso coraggio venga trovato anche da tanti altri uomini che si trovano nella stessa situazione perché, credetemi, sono tantissimi".

Cosa emerge da questo racconto? La violenza non ha genere, colore e età (purtroppo). Appuntamento alla prossima settimana, con nuove storie e nuove testimonianze.

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