Non solo Roma - Puntata di Giovedì 22 Febbraio 2024

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Non solo Roma con Elisa Mariani - Puntata di Giovedì 22 Febbraio 2024
Furti, baby gang, risse e criminalità: si intensificano i controlli sul territorio, ma è sufficiente?
Ospite in collegamento Francesco Caccetta, criminologo e vicepresidente UNARMA - Associazione sindacale Carabinieri

A quanto pare la criminalità nella Capitale e sul territorio pare aumentata in maniera esponenziale. Furti, risse, baby gang in pieno centro e residenti e commercianti esasperati.

Si intensificano i controlli, le forze dell'ordine cercano di intervenire in maniera capillare, ma è chiaro che non si può arrivare dappertutto. Manca l'organico? Ci sono pochi mezzi a disposizione? Fatto sta che la cronaca ci racconta di episodi particolarmente problematici in tal senso: 13 arresti dei carabinieri per diversi furti nella Capitale, furti negli appartamenti a Cerveteri, baby gang fuori controllo nelle zone centrali della Capitale.

E se in una situazione complessa come questa, si pensasse a misure "alternative"? Per esempio il cosiddetto controllo di vicinato? Si tratta di uno strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione con le forze di polizia al fine di ridurre il verificarsi di reati.
La pratica del Controllo del Vicinato si ispira alle esperienze di Neighbourhood Watch nate negli Anni '70 negli USA e successivamente nel Regno Unito negli Anni '80. Le prime esperienze italiane risalgono al 2008-2009.

"È un progetto che ho portato in Italia diverso tempo e si struttura in tre pilastri fondamentali; - ha spiegato Francesco Caccetta - sostanzialmente dobbiamo tornare ad essere collaborativi con il nostro vicinato e segnalare alle forze dell'ordine se vediamo movimenti sospetti. Ricordate sempre che i furti degli anni '80 praticamente non esistono più: i ladri entrano in azione anche alle 4 del pomeriggio e, ad esempio, la tecnica delle luci accese è totalmente inefficace".

"Tutta 'na commedia": via ufficiale all'apertura della stagione teatrale nello spazio storico "Fonderia delle Arti"
Ospiti in collegamento Marina Antonucci di "Fonderia delle Arti", & Marco Passiglia, attore

Via ufficiale all'apertura della stagione teatrale nello spazio storico di Fonderia delle Arti. Si inizia ufficialmente il 1 marzo con uno spettacolo a cavallo tra stand up e musical adatto a tutti: "Tutta 'na commedia" con Marco Passiglia.

La programmazione continua poi con altri quattro spettacoli tutti a cura di Fonderia delle Arti, una struttura didattica polifunzionale ideata da Maurizio Boco nel 2005. La sede suggestiva è situata a pochi passi dal centro di Roma in via Assisi 31 e da subito è apparsa indicata per uno scopo polifunzionale. Nel 2019 Fonderia delle Arti ottiene un prestigioso riconoscimento istituzionale grazie al quale, insieme alla consolidata offerta formativa, si aggiungeranno anche i Corsi autorizzati dalla Regione Lazio

Con l'apertura della stagione teatrale ovviamente l'obiettivo principale è anche quello di contrastare il decentramento culturale: "Vogliamo portare gli abitanti della zona Tuscolana a vivere lo spettacolo dal vivo, così che anche le zone periferiche possano usufruire dell'arte. - ha spiegato Marina Antonucci - Il costo del biglietto è ovviamente popolare, è un'associazione culturale".

Di cosa parlerà la commedia con Marco Passiglia? "Leggerezza è il tema centrale - ha spiegato il protagonista - abbiamo un disperato bisogno di riappropriarci dei nostri spazi e soprattutto del nostro tempo. La tecnologia e i social hanno preso un bel po', quindi penso che in un periodo come questo andare a teatro e divertirsi non possa che farci bene".

"La rosa non ci ama",  in scena a "Lo Spazio" dal 22 al 25 febbraio
Ospite in collegamento Roberto Russo, autore de "La rosa non ci ama"

In una piazza notturna, dove fanno da sfondo le mura della Basilica di San Domenico Maggiore circondata da silenziosi palazzi cinquecenteschi, emergono le ombre di due personaggi: un uomo e una donna. Vestiti di cenci, potrebbero essere due clochards o vagabondi casuali senza tempo.

Siamo nella città di Napoli, in un’epoca non definita, davanti al palazzo che appartenne al Principe Carlo Gesualdo da Venosa e dove, nella notte tra il 16 e il 17 ottobre del 1590, lo stesso Principe infierì con efferata violenza sul corpo di sua moglie Maria D’Avalos e dell’amante di lei Fabrizio Carafa, Duca D’Andria. Questa la cronaca di uno dei più famosi delitti passionali.

Durante l’azione scenica l’identità dei due personaggi gradualmente si svela. Lui, uomo sensibile e geniale inventore dei colori della musica, raffinato madrigalista e stimato ispiratore dei tempi a venire. Lei, bellissima donna passionale e vitale. Tuttavia, entrambi vittime dei loro ruoli e del loro tempo. La Rosa, simbolo d’amore di tutte le epoche, attrae e affascina con la seduzione del suo profumo e la bellezza dei suoi colori, ma può anche uccidere con la sola punta sottile di una spina.

Questo il fulcro de "La rosa non ci ama" di Roberto Russo con Cloris Brosca e Gianni De Feo (che ne cura anche la regia), in scena al Teatro Lo Spazio di Roma dal 22 al 25 febbraio.

Da una storia vera ambientata a Napoli nella metà del ‘500,  il tormentato rapporto tra il principe Carlo Gesualdo da Venosa, soprannominato "il principe compositore" e di sua moglie Maria D’Avalos, e del suo tragico epilogo. Tra musica e parola, le ombre dei due coniugi si affrontano in un’atmosfera intensa e suggestiva rivivendo le menzogne, le pressioni, le macchinazioni messe in opera da chi (prelati nobili, serventi) li circondava e fu corresponsabile dell’esito delle loro vite.

In questa messa in scena che si articola tra azione vivace e lettura a leggio, saranno proprio loro, Carlo e Maria, a evocare e a far rivivere tutte quelle figure intorno alle quali ruota la vicenda stessa. Così pure si mescoleranno le lingue, dallo spagnolo del 500 al napoletano antico fino al latino, attraverso un linguaggio forbito a tratti lirico ma al tempo stesso contemporaneo.

Alla parola farà da contrappunto l’elemento musicale che percorre quasi tutta la trama drammaturgica scavalcando anche in questo caso epoche e gusti. Inoltre, due testi di Torquato Tasso scritti espressamente per Gesualdo, ma mai messi in musica da questi, sono stati ora rielaborati con musiche originali e cantati dal vivo nello stile dei madrigali.

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