Pergolesi - La Serva Padrona | Moffo, Montarsolo, Cobelli (Opera Film 1962)

3 months ago
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Film RAI del 1962 diretto da Mario Lanfranchi.

Personaggi e Interpreti :
Serpina: Anna Moffo
Uberto: Paolo Montarsolo
Vespone: Giancarlo Cobelli

Orchestra Filarmonica di Roma
Direttore d'orchestra Franco Ferrara

La serva padrona è un intermezzo buffo in due parti musicato da Giovanni Battista Pergolesi.
Epoca d'azione: XVIII secolo
Luogo: Napoli

TRAMA:
Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie; Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che in realtà è l'altro servo di Uberto (Vespone il muto) travestito da soldato. Serpina chiede a Uberto una dote di 4000 scudi; Uberto, pur di non pagare, sposerà Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona.

STORIA:
Composta per il compleanno di Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel su libretto di Gennaro Antonio Federico, fu rappresentata la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 5 settembre 1733, quale intermezzo all'opera seria Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi, destinata a non raggiungere neppure lontanamente la fama della Serva padrona. Alla prima rappresentazione è attribuita a tutti gli effetti l'inizio del nuovo genere dell'opera buffa. Lo stesso libretto fu ripreso da Giovanni Paisiello per l'omonima opera buffa.

Nel 1734 avviene la prima nell'Académie Royale de Musique di Parigi e nella Reggia di Versailles, nel 1746 nel Théâtre-Italien di Parigi e nel 1750 nell'His Majesty's Theatre di Londra. Il grande successo della ripresa del 1752 dell'Académie Royale de Musique scatenò una disputa, nota come la Querelle des bouffons, fra i sostenitori dell'opera tradizionale francese, incarnata dallo stile di Jean-Baptiste Lully e Jean-Philippe Rameau, e i sostenitori della nuova opera buffa fra cui alcuni enciclopedisti (in particolare Jean-Jacques Rousseau, anch'egli compositore). La disputa divise la comunità musicale francese e la stessa corte (con la regina che si schierò a fianco degli "italiani"), per due anni, e portò ad una rapida evoluzione del gusto musicale del paese transalpino verso modelli meno schematici e più moderni. Nel 1754 avviene la ripresa nel Théâtre-Italien come La servante-maîtresse nella traduzione in versi di Pierre Baurans e Charles Simon Favart e nel 1862 la prima all'Opéra-Comique di Parigi con Célestine Galli-Marié.

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