Camelot - Puntata di Mercoledì 31 gennaio 2024

5 months ago
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Più del Covid, che poteva essere curato con cure tempestive, a sconvolgere le nostre esistenze è stata la gestione dell'emergenza sanitaria. Lockdown e limitazioni alle libertà hanno avuto ripercussioni negative in ambiti diversi: da quello medico-sanitario, ovviamente, a quello economico.

Poco si parla degli impatti negativi sulla scuola. Non ci riferiamo solo ai banchi con le rotelle dell'ex ministra Lucia Azzolina. Presentati come una grande rivoluzione, di loro si sono perse le traccia. Alcune foto che hanno fatto il giro del web li immortalano negli scantinati delle scuole o addirittura sui tetti, accatastati e pronti per andare al macero.

La chiusura prolungata delle scuole e il modo in cui l'emergenza è stata gestita hanno avuto impatto negativo sugli studenti e ampliato lacune già presenti nel sistema scolastico italiano. Le prove Invalsi, strumento molto discutibile e criticabile utilizzato per valutare il sistema educativo e d'istruzione, hanno evidenziato nel 2022 una notevole perdita di competenze tra gli studenti rispetto ai risultati del periodo pre Covid.
Spesso si sottovaluta l'impatto negativo che ha avuto, soprattutto nelle scuole dell'infanzia e primarie, l'utilizzo delle mascherine e l'eccessivo ricorso alla didattica a distanza. Quante e quali misure emergenziali hanno finito per diventare la nuova normalità nella scuola?

È un dato di fatto che gli studenti della scuola post-Covid o post-Dad, facciano molta più fatica a concentrarsi.
Secondo un’indagine dell'Istituto di ricerca Gaslini di Genova risulta che nel 65% dei bambini in età prescolare e nel 71% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni sono insorte problematiche comportamentali, ansie, disturbi del sonno, irritabilità e sintomi di regressione durante il lockdown.

A fronte di tutte queste problematiche, è cresciuto l'interesse dei genitori per le scuole parentali. Possono essere queste una via alternativa per tirar fuori i propri figli da una scuola oramai allo sbando, oppure la scuola è ancora un percorso indispensabile di crescita, impossibile da sostituire e piuttosto da difendere, con l'obiettivo di migliorarlo?
Ne discutiamo a “Camelot, una tavola rotonda per la verità”, con chi la scuola la fa e la vive ogni giorno: i docenti.
Ospiti della tavola rotonda sono: la professoressa Claudia Placanica, docente di lettere delle scuole superiori, la pedagogista Cecilia Fazioli e la psicologa Antonella Sagone, referente del Comitato nazionale psicologi.

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