I Giganti, Medusa e le armi ad energia diretta

11 months ago
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Nel 1974, un contadino stava lavorando un terreno in affitto, arando per prepararsi alla semina e quello che stava succedendo qui, vicino, si rivelò connesso a un incredibile ritrovamento dall'altra parte del mondo, in Cina.

Nel cuore della Cina, a Xi'an, un altro contadino, mentre scavava un pozzo, si rese conto di qualcosa di straordinario. Emerse un esercito di statue in terracotta, rappresentanti guerrieri, concubine, cavalli e soldati. Questa incredibile scoperta, risalente sempre al marzo del '74, portò alla luce un esercito speciale con un compito solenne: vegliare sul sonno eterno del primo imperatore cinese, vissuto tra il 260 e il 210 a.C.

Qui, in Sardegna, il contadino locale fece la sua scoperta e, come il suo omologo cinese, informò immediatamente le autorità. Iniziarono gli scavi, e oggi possiamo vedere che la storia continua a essere scritta. Prima una tomba, poi statue, e infine la rivelazione di una vera e propria necropoli con 70 tombe. Queste tombe contenevano statue, non di terracotta, ma di pietra scolpita.

Questi giganteschi ritrovamenti sono conosciuti come i Giganti di Monte Prama. Le statue, risalenti al periodo tra il nono e l'ottavo secolo avanti Cristo, sono un tesoro archeologico senza precedenti nel Mediterraneo occidentale. Gli scavi, iniziati nel 1975, si protrassero fino al 1979, portando alla luce oltre 5000 frammenti.

Grazie al finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna, nel 2007 le statue vennero ricomposte, con il restauro completato nel 2011. Queste statue rappresentano le più antiche del Mediterraneo occidentale, precedendo addirittura le sculture della Grecia antica.

Oggi, nel Museo di Cabras e in quello di Cagliari, possiamo ammirare i Giganti di Monte Prama. Alessandro Usai, responsabile degli scavi, ci accompagna in questo viaggio nel tempo. Le statue, con le loro dimensioni imponenti, rappresentano guerrieri, atleti e pugilatori. Le loro espressioni e le forme geometriche, come gli occhi perfettamente rotondi, testimoniano dell'abilità degli antichi nuragici.

Ricostruendo virtualmente l'ambientazione originale con la grafica 3D, ci immergiamo nel passato per comprendere come queste statue, anche se frammentate, avessero un ordine legato alle tombe circostanti. Tuttavia, la storia di Monte Prama non è senza tragedia. Le tombe sono state depredante e distrutte da invasori cartaginesi nel V secolo avanti Cristo.

Questa storia, che unisce la Sardegna alla Cina attraverso il filo del tempo, ci offre un affascinante sguardo su un'antica civiltà che ha lasciato un'eredità di statue giganti, i Giganti di Monte Prama.

I Giganti di Mont'e Prama sono un gruppo di statue scultoree in arenaria scolpite a tutto tondo, risalenti alla prima età del ferro (IX-VIII secolo a.C.), ritrovate nel 1974 in località Mont'e Prama, nel comune di Cabras, in Sardegna.

Le statue, raffiguranti arcieri, guerrieri e pugilatori, sono alte tra i 2 e i 2,5 metri e presentano un'eccezionale qualità artistica. Sono scolpite con grande realismo e attenzione ai dettagli, e sono caratterizzate da un'espressione serena e autorevole.

Le statue sono state ritrovate in frammenti, sparsi su un'area di circa 100 metri quadrati. Gli scavi, che sono ancora in corso, hanno portato al recupero di oltre 60 statue, ma si ritiene che il numero totale delle statue originali possa essere molto più elevato.

I Giganti di Mont'e Prama rappresentano una scoperta archeologica di grande importanza, che ha contribuito a riscrivere la storia della Sardegna. Sono le statue più antiche e meglio conservate della civiltà nuragica, e testimoniano l'alto livello di scultura e di cultura raggiunto da questa civiltà.

Le statue sono attualmente esposte al Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras, dove sono tutelate e valorizzate.

In un certo senso, si può ipotizzare che i Giganti di Mont'e Prama rappresentano un esercito dei migliori che ha affrontato la temibile e mitologica Medusa.

Difatti la leggenda di Medusa è una delle più famose della mitologia greca. È la storia di una donna bellissima che, dopo essere stata violentata dal dio Poseidone, è stata trasformata in un mostro con serpenti per capelli e lo sguardo pietrificante.

Medusa viveva in una grotta sull'isola di Ortigia, vicino a Siracusa, in Sicilia.
Medusa era una temibile avversaria, e molti eroi tentarono di ucciderla. Tuttavia, nessuno riuscì a sconfiggerla, perché il suo sguardo pietrificava chiunque lo incrociasse.

Bisogna soffermarsi a notare la notevole vicinanza tra Ortigia, in Sicilia, e il monte prama in Sardegna.

La leggenda di Medusa è stata diffusa anche in Asia, dove ha assunto significati e interpretazioni diverse. In alcune culture asiatiche, Medusa è considerata una dea della morte e della trasformazione.

In Cina, ad esempio, Medusa è conosciuta come "Medusa la Serpente". È considerata una dea della morte e della trasformazione, e il suo sguardo è visto come un simbolo di potere e intuizione.
In alcune storie, Medusa è una reincarnazione di Guanyin, che è stata trasformata in un mostro per punirla della sua arroganza.

In Giappone, Medusa è conosciuta come "Gorgon". È spesso raffigurata come una donna dai capelli neri e lunghi, con serpenti che le spuntano dalla testa. In alcune storie, Gorgon è un demone che rapisce i bambini, mentre in altre è una protettrice dei bambini.

In India, Medusa è conosciuta come "Yaksha". Il suo sguardo è noto per la pietrificazione.

Le statue, infatti, sia quelle cinesi che quelle sarde raffigurano guerrieri e arcieri, che sono le figure tipiche di un esercito.
Conoscendo la leggenda di medusa, tutte le storie che la circondano, e sapendo che è un mito che trova riscontro anche in asia, ci si pone la riflessione a riguardo.
Potrebbe forse essere che anche nel mondo asiatico un esercito avesse affrontato la propria medusa?

Inoltre, le statue sono state ritrovate in un contesto archeologico che suggerisce che fossero destinate a essere utilizzate in un contesto rituale o religioso.
Quello che dà più da riflettere, è perchè fare una sepoltura a una o più statue?
Mica sono esseri viventi giusto?

O forse no.

È possibile, quindi, che le statue rappresentassero un gruppo di guerrieri che erano stati inviati a combattere contro un nemico pericoloso, come Medusa, e che siano poi state mandate indietro, o recuperate pietrificate, proprio come racconta la leggenda.

Infine seppellite come eroi di guerra.

E' risaputo che quando Perseo arrivò alla casa di Medusa, vide che era circondata da statue di uomini e animali pietrificati. Queste statue erano un avvertimento per chiunque volesse avvicinarsi a Medusa. Ma in modo pragmatico anche un modo per indicare che già prima di Perseo altri individui o gruppi di individui erano stati inviati per sconfiggerla e ucciderla.

I Giganti di Mont'e Prama, quindi, potrebbero rappresentare gli eroi nuragici , che hanno combattuto contro questo nemico, rimanendo sconfitti.
Come loro, nel solito parallelismo che si ripresenta in questo mondo, anche in cina l'esercito di Xi'an, potrebbe essere venuto in contatto, ed essere stato sconfitto da questa tecnologia.

Parlo proprio di tecnologia volutamente.

In teoria, è possibile che lo sguardo di Medusa che pietrifica le persone e gli animali possa essere una tecnologia a base di cemento istantaneo. Il cemento istantaneo è un materiale che si indurisce rapidamente, a volte in pochi secondi. Se Medusa fosse in grado di emettere un raggio di luce che contenesse particelle di cemento istantaneo, queste particelle potrebbero depositarsi sulla pelle delle persone e degli animali, bloccando i loro movimenti e trasformandoli in pietra.

Oppure, teoria più complessa potrebbe essere un arma tecnologica basata sul rilascio di veleno gassoso, che provoca la paralisi e la morte delle vittime. Una sorta di gas nervino. Successivamente per mezzo di radiazioni, Medusa potrebbe emettere un raggio appunto una arma ad energia diretta basata su radiazioni che danneggia il DNA delle vittime impedendo alle cellule di rigenerarsi, o addirittura, facente reazione col precedente veleno, causando la morte e la trasformazione delle vittime in pietra.

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