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Le reazioni delle persone gay 🏳️🌈 agli insulti. Dio condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere CON GLI ABITANTI DENTRO, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.
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Il lessico dell'omofobia è l'insieme di epiteti utilizzati per indicare in modi denigratori e offensivi le persone omosessuali.
I termini più comunemente utilizzati nella lingua italiana per indicare il maschio omosessuale spesso con accezione dispregiativa sono frocio, ricchione e finocchio. Tali termini trovano corrispondenza negli inglesi faggot e fag, nello spagnolo maricón, nel francese pédé e nel russo пидор (pidor).
Nello slang LGBT viene invece in diverse occasioni utilizzato in maniera molto più benevola e amichevole al femminile o come vezzeggiativo, diventando quindi anche frocia, o frocetto/a, frocellino/a o frocio/a perso/a.
L'uso libero e disinvolto di tali parole è da considerare non politicamente corretto. Nonostante ciò, nei Gay Pride svoltisi in Italia è stato comune per molti anni far sfilare un cartello con l'immagine della Gioconda di Leonardo da Vinci e scriverci sotto la didascalia: "Questa l'ha fatta un frocio!". La parola omosessuale è l'unica (prima di gay), fra tutte quelle indicanti le persone attratte dalle persone dello stesso sesso, a non essere nata con intenti offensivi o denigratori.
Altri sinonimi[3] dei succitati fròcio (di origine romana) e finòcchio[4] (di origine toscana: lo usa, ad esempio, anche Giuseppe Prezzolini ai primi del Novecento; ma non mancano adattamenti locali come fenocio nel Basso Veneto e fnòč nel Modenese e nel Parmense), usati nel linguaggio comune e tutti anch'essi di segno peggiorativo, ma aventi perlopiù diffusione regionale o comunque subnazionale, sono, da Nord a Sud:
cupio (in Piemonte, praticamente sconosciuto fuori dalla regione subalpina)
culattòn/culatùn/culat(t)òne/cù(l)o/cuatòn[5][6] o persino cu(l)a (femminile di culo), nei dialetti della Lombardia e del Triveneto e in genere dell'Italia del nord);
buliccio (in Liguria, soprattutto a Genova);
buso o busone (in Emilia Romagna, soprattutto a Bologna e in Romagna), busòn in Veneto e bucaiolo (in Toscana) (tutti derivanti da "buco", con evidente allusione all'orifizio anale);
pedale dal dialetto ferrarese pedàl o dispregiativamente pedalàz (a Ferrara e comuni limitrofi della bassa ferrarese);
partendo da "orecchione" abbiamo recchione/ricchione/recchia (nell'Italia meridionale, soprattutto nella zona di Napoli, ma ormai in uso informale anche nel centro-nord Italia, soprattutto nella versione ricchiòne e - in Veneto - recia o reciòn);
jarrusu o (g)arrusu in lingua siciliana, soprattutto nella Sicilia occidentale (Arruso è il titolo di un documentario del 2000 dei registi palermitani Ciprì e Maresco, dedicato allo scrittore, poeta e regista omosessuale Pasolini), a Palermo si usa la parola "matellu", mentre a Catania prevale puppu ("polpo"). Altri termini che si usano in Sicilia sono “arianu” e “aricchiuni”;
ricchiuni o ricchiunazzu; termine usato per indicare "omosessuale" in Calabria, o frì frì (indicando due volte l'orecchio) per dire "omosessuale" senza essere sentiti.
caghineri, caghino, cagosu, pivellu, frosciu, paraguru in lingua sarda;
checca (omosessuale passivo, femmineo, effeminato)[7], di origine toscana ma ormai diffusosi in tutta Italia, soprattutto nel centro-nord;
termini ormai desueti come buggerone e bardassa (quest'ultimo termine designava specialmente un prostituto, puttano, cinedo);
denominativi espliciti e fortemente volgari quali succhiacazzo/ciucciacazzi, ciucciapiselli, sucaminghie/sucaminchia, culorotto, rottinculo e piglia(i)nculo (nel romanzo di Leonardo Sciascia Il giorno della civetta, un boss mafioso divide l'umanità in "uomini, mezzi uomini, ominicchi, piglianculo (con rispetto parlando) e quaquaraquà").
fenoli (pl. fenói) e difetôs (inv.) della lingua friulana;
Etimologie dei termini in lingua italiana
«Toccollo e ferillo, l'udirsi paragonare a' pigliainculo, alle bardasse, a' zanzeri, a' cinedi, a' finocchi.[8]»
Frocio
«Un frocio è diventato sindaco! // Eh, cosa sarà mai (direbbe Oscar // Wilde.) La vera notizia sarebbe: // Un sindaco è diventato frocio![9]»
Originariamente parola gergale proveniente dal dialetto romanesco poi passata all'italiano, "frocio" o "froscio" (usato anche nei romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959) di Pier Paolo Pasolini, così come da Alberto Moravia e nel cinema neorealista)[10]; ma è presente anche in vari altri autori contemporanei, da Aldo Busi ad Aldo Nove a Niccolò Ammaniti: mentre al femminile (frocia) viene utilizzato, tra gli altri, da Pier Vittorio Tondelli in Pao Pao. Una "froceria" è un atto o comportamento da froci, mentre una "frociata" indicherebbe un rapporto omosessuale[11].
Le ipotesi riguardanti l'origine etimologica sono le seguenti:[12]
deriverebbe dai Lanzichenecchi, che, durante il Sacco di Roma del 1527, acquisirono fama di soldati particolarmente brutali e "feroci" ("froci", appunto) arrivando a stuprare donne e uomini indistintamente;
sarebbe una derivazione da "froge": le froge o narici del naso, che, quando si gonfiano diventano "frogione". Anche qui vengono additati dai romani i Lanzichenecchi, ai quali, essendo soliti ubriacarsi, si arrossava e ingrossava il naso. Secondo altre fonti invece nell'antica Roma sarebbe esistita una fontana chiamata "fontana delle froge" (delle narici appunto) presso cui si riunivano gli omosessuali. Da qui quindi il termine;
dallo spagnolo flojo ("floscio"), ossia individuo senza carattere e privo di forza di volontà, da cui il romanesco "fròscio";
dal tedesco Frosch (ranocchio) usato come appellativo offensivo;
dalla parola francese français storpiata in fronscè in romanesco e usata per indicare in maniera dispregiativa l’invasore straniero ai tempi della discesa delle truppe napoleoniche a Roma all’inizio dell’Ottocento.
Finocchio
«... scoiattolano con occhi di gatti // i finocchi tra il vociare assorto e lo striscio dei piedi»
(Dino Campana "Versi sparsi" in Canti Orfici e altri scritti Firenze 1952, p. 197)
Sull'etimologia di finocchio esiste invece la suggestiva ipotesi suggerente il fatto che possa derivare dall'epoca in cui operava la Santa Inquisizione nello Stato Pontificio, quando i semi di finocchio sarebbero stati gettati sugli omosessuali che stavano bruciando dopo esser stati condannati alla pena di morte sul rogo, al fine di mitigare la puzza di carne bruciata. Non vi è però alcuna prova oggettivamente documentata che questo sia effettivamente il significato autentico.
Invece pare trattarsi di questo: il finocchio selvatico veniva usato come ripiego per aromatizzare i cibi quando non si avevano i soldi per comprare le pregiate e costose spezie provenienti dall'Oriente (ancor oggi in Toscana col finocchio si dà l'aroma al salame, dando vita così alla famosa finocchiona). Ecco, quindi, che "finocchio", se riferito a una persona, è qualcuno che vale davvero ben poco, un uomo che non è uomo[13].
Un'altra possibile spiegazione sarebbe un'allusione metaforica alla forma arrotondata del bulbo ("grùmolo") edule del finocchio, che ricorda vagamente quella delle natiche umane. Peraltro, proprio il finocchio dal grumolo tondeggiante, più saporito e quindi più pregiato, è curiosamente detto "finocchio maschio".[senza fonte]
Altri invece ipotizzano che la voce non vada direttamente connessa al vegetale, bensì all'omonima maschera popolare della commedia dell'arte che incarnava il servo sciocco e al contempo astuto, dai modi vagamente effeminati; i pareri rimangono in ogni caso discordanti. Vi è anche l'ipotesi che riconduce l'uso equivoco al modo di dire popolare "Metter il finocchio tra le mele", il metter insieme due cose le quali pur differenti vengono perfettamente ad accordarsi[14].
In ambito letterario il termine viene usato, oltre che da Pasolini, Tondelli e Busi, anche da Vasco Pratolini, Giorgio Bassani in Gli occhiali d'oro, Fruttero & Lucentini in La donna della domenica; infine l'uso equivoco dell'accezione potrebbe risalire per metonimia da una scherzosa reinterpretazione intesa come "occhio fino", cioè "occhio più piccolo" nel senso di ano[15].
«Lo so che la vita da finocchi è difficile»
(Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini[16])
Checca
«Siete delle brutte checche dalla prima all'ultima, né più né meno di quelli che vi danno i soldi"»
(Alberto Arbasino Fratelli d'Italia[17])
Per quanto riguarda checca, ipocoristico familiare del nome Francesca (o "chicca", al maschile "checco")[18] viene a indicare essenzialmente un uomo molto effeminato; è questo il termine che più sta, nel gergo gay, alla base di espressioni composte (tra le più note: checca fatua, fracica, isterica, manifesta, marcia, onnivora, pazza, persa, sfatta o sfranta, storica, velata). Una curiosità: esiste anche la pasta alla checca, una ricetta romana di pasta al dente condita con sugo[19].
Dal termine vezzeggiativo del nome Francesca il termine avrebbe assunto senso equivoco probabilmente in conseguenza dell'abitudine di alcuni omosessuali di farsi chiamare con nomi femminili; in letteratura, tra i contemporanei è usato da Pasolini, Arbasino, Tondelli e Busi. Nomi alternativi sono il diminutivo "checchina" o l'accrescitivo "checcona", mentre la checcaggine è il modo di fare caratteristico della checca; la checcata è invece un'effusione di carattere omosessuale, il "checchismo" sarebbe l'ideologia delle checche[20].
Un romanzo di William Burroughs, nell'originale Queer, è stato pubblicato in italiano con il titolo "Checca"[21]
Recchione
«Per fortuna il culo me è rimasto sano e integro... Però non so come se usa. Dovete insegnarme l'uso che ne fanno i recchioni come voi.»
(Luigi Malerba Il Pataffio[22])
Voce di area meridionale, anche questa di etimo controverso. Su "recchione" (o ricchione) vi è la teoria che vuole il toccarsi il lobo dell'orecchio tirandolo verso il basso (facendolo diventare quindi un o-recchione) come un segno di riconoscimento della persona omosessuale quando voleva far sapere d'esser disposto a un incontro sessuale.
Un'altra ipotesi considera la voce come forma aferetica di orecchione, che avrebbe assunto il valore figurativo di persona dalla scarsa virilità; con allusione alla parotite epidemica, una malattia infettiva dell'infanzia comunemente nota proprio come "orecchioni": se contratta in età adulta può aver la complicazione dell'infiammazione testicolare che può talvolta produrre la sterilità[23]. Nella narrativa contemporanea viene usato da Arbasino, Sebastiano Vassalli in Alcova, Giuseppe Ferrandino in Pericle, Ammaniti ed Enrico Brizzi.
Culattone
«Alzai i pugni davanti agli occhi ad Ascilto e gli dissi: Cosa rispondi, culattone più molle di una femmina, che non hai sano neppure il fiato?»
(Piero Chiara Il Satyricon nella versione di Piero Chiara[24])
Derivante dalla parola culo, questa sineddoche è in uso quasi esclusivamente a settentrione[25]. L'uso del padano culattone è stato spesso e volentieri utilizzato da vari esponenti di punta (a cominciare da Umberto Bossi[26]), sia in passato sia in tempi recenti, della Lega Nord per irridere e insultare i gay[27][28], per negare poi in alcuni casi d'aver avuto intenzioni offensive[29].
Bardassa
Termine oramai desueto, dopo esser stato ampiamente familiare e comune fino al XIX secolo, quando definiva normalmente l'omosessuale passivo o il prostituto. Deriva dall'arabo bardag, "schiavo giovinetto", che a sua volta proviene dal persiano hardah, "schiavo" appunto. Il corrispondente francese cinquecentesco bardaches passa presto a indicare quegli sciamani appartenenti alle tribù dei nativi americani che praticavano il travestitismo, le persone cioè possedute dai due spiriti.
Nel 1603 la parola è iscritta anche negli atti del procedimento penale per diffamazione contro Michelangelo Merisi da Caravaggio e Onorio Longhi: Et che lui l'haveva havuto da una bardassa di essi Honorio et Micalangiolo chiamato Giovanni Battista (insinuando pertanto che Caravaggio avesse inclinazioni omoerotiche nei confronti "delle bardasse")[30].
Il termine si usa anche ne L'Alcibiade fanciullo a scola di Antonio Rocco ove si precisa che il bardassa vuol propriamente dir putto mercenario, e venale, che solo per simplice mercede, quasi un tanto per misura, vende se stesso: né altro attende, che il guadagno servile.
Sino ad arrivare al vate degli italiani, il poeta-soldato Gabriele D'Annunzio; egli difatti nelle Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi declama:
«E il bardassa trae per le scale
già buie il soldato che ride,
e la libidine incide
l'enorme priàpo sul muro! ("Le città terribili")[31]»
Altro
Cupio è un regionalismo piemontese[32], forse derivante dal latino "cupidus", con significato di bramoso e lussurioso.
Buggerone è un termine oramai desueto per indicare il sodomita, lo si ritrova sia in Aretino sia in Antonio Rocco: in seguito divenuto sinonimo per "imbrogliare-truffare-fregare-infinocchiare"; deriverebbe da bugerus (bulgaro), l'appartenente a una popolazione che aderì all'eresia bogomila: come più tardi i catari, i bogomili, credendo nella reincarnazione e considerando perciò la riproduzione umana alla stregua dell'incarcerazione di un'anima, sembra praticassero il coito anale per evitare il concepimento[33][34]. Coincide per significato e etimologia con lo spagnolo bujarrón (è possibile che il termine spagnolo sia stato preso dall'italiano), con il francese bougre o boulgre, e con l'inglese bugger, dove la vicinanza a bulgaro è palese.
«So ben che siete tutti buggeroni, che vi conosco a la fisionomia»
(L'Alcibiade fanciullo a scola)
Busone/Busona, accrescitivo di "buso"-buco, regionalismo emiliano-romagnolo, usato tra gli altri anche da Tondelli e Carlo Lucarelli[35].
«Infine ci stanno un paio di busone e una si chiama Miro, l'altra son io.»
(Pier Vittorio Tondelli Altri libertini[36])
Cinedo, grecismo passato al latino cinaedus. È presente sin dall'Aretino, indica un giovane omosessuale maschio che si prostituisce, o un giovane amante di un uomo più anziano; in origine il significato era quello di "ballerino, maestro di danza". Utilizzato da Ludovico Ariosto nel XXXV canto dell'Orlando Furioso e nelle prediche di Girolamo Savonarola.
Catamito/Catamite è voce dotta dal latino catamitus, derivante dal nome greco indicante Ganimede, il giovinetto amato e rapito da Zeus (vedi Catamite).
Nelle altre lingue
In inglese
Fag e faggot
Lo stesso argomento in dettaglio: Faggot (slang).
"Dio odia i froci" (Lettera ai Romani 9:13) e "Frocio=sesso anale=morte".
Nella lingua inglese "faggot", spesso abbreviato in "fag", è il termine usato soprattutto in Nord America per riferirsi in forma offensiva a un uomo gay[37][38][39], ma può essere utilizzato anche come un termine dispregiativo in generale per indicare un maschio repellente; recentemente si usa anche per additare le lesbiche e le persone transgender[39][40][41].
Il termine slang faggot viene registrato per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1914, nella la sua forma abbreviata Fag pochi anni dopo nel 1921[42]; la sua origine immediata non è chiara, ma si basa sulla fascina o fascio di bastoni, un derivato sia dalla lingua francese antica[13] sia dalla lingua italiana e dal latino volgare a loro volta provenienti dalla parola indicante delle fascine[42][43]. Usata in inglese dalla fine del XVI secolo come termine offensivo per le donne, in particolare quelle vecchie e brutte[42][44], e il riferimento all'omosessuale come "donna finta" può forse derivare da questo. L'applicazione del termine potrebbe essere un accorciamento di "faggot-gatherer" applicato per tutto il XIX secolo in special modo alle vedove anziane le quali conducevano una vita miserabile tramite la raccolta e vendita di legna da ardere[44]
Una possibilità alternativa è che la parola possa essere collegata alla pratica del fagging nelle scuole private dell'impero britannico, in cui le matricole e i ragazzi più giovani svolgevano il ruolo di servitori (e di potenziali oggetti sessuali) verso quelli più grandi[42].
In lingua yiddish, quella parlata dagli ebrei dell'Europa orientale, la parola faygele, (lett. "uccellino") sarebbe, secondo alcuni, collegata all'uso americano di fag[42][44].
Vi è anche una leggenda metropolitana portata alla luce dallo storico Douglas Harper[45] secondo cui il significato moderno gergale di "frocio" provenga dal fascio di bastoni per bruciare, riferito al rogo; ma ciò risulta esser del tutto infondato, in quanto l'emergere del termine al principio del XX secolo rimane estraneo alle condanne a morte medioevali europee per omosessualità[42].
Nel 1914, come detto, appare stampata in un vocabolario di slang criminale scritto da Jackson e Hellyer, con alcuni esempi di uso comune e associata a "drag" (da cui drag queen) nel senso di femminuccia-senza palle[46]; nel 1928 appare in un romanzo dello scrittore afroamericano Claude McKay intitolato "Home to Harlem", il che indicherebbe che era utilizzato durante il rinascimento di Harlem.
Originariamente confinate agli Stati Uniti[42], fag e faggot come epiteti per additare gli uomini gay è diffuso in altre parti del mondo di lingua inglese, come termini peggiorativi ma sia in Gran Bretagna sia in altri paesi del Commonwealth in particolare, faggot è ancora usato per riferirsi a una polpetta, mentre fag è una comune parola slang per sigaretta. L'uso di fag e faggot per indicare l'uomo effeminato è inteso come appartenente all'inglese americano e il suo esser stato importato nel Regno Unito è dovuto principalmente agli sketch comici di film e serie televisive provenienti da oltreoceano. Quando nel 2005 il deputato laburista Bob Marshall-Andrews è stato sorpreso utilizzare la parola in uno scambio informale con un collega alla camera dei comuni mentre si trovava in uno stato di pessimo umore, gli è stata contestata una presunta omofobia[47][48].
Uso tra gli adolescenti nordamericani
Durante la sua ricerca etnografica nel contesto delle scuole superiori, la sociologa Cheri Jo "CJ" Pascoe esamina anche come gli adolescenti statunitensi utilizzino il termine fag, e suggerendo che l'epiteto venga usato per affermare la propria mascolinità; quando un ragazzo è meno "macho" di loro questo diviene immediatamente ai loro occhi un frocio-fag: il giudizio è quindi sui ruoli di genere, mentre l'uso per indicare una vera e propria discriminazione basata sull'orientamento sessuale è meno frequente.
Il testo sui cartelli tradotto dice: "I froci meritano la morte" (Lettera ai Romani 1:32) e "Dio continua ad odiare i froci".
Dire a qualcuno frocio è un modo, all'interno del contesto giovanile, come modo per mettere in ridicolo chi non è forte, coraggioso e virile come gli altri; non è poi un'identità statica che rimane attaccata al ragazzo che riceve l'insulto, è piuttosto un'identità fluida che tutti cercano di evitare, spesso indicando loro per primi qualcun altro come frocio. Lo studio rivela inoltre che ciò è molto più comune tra gli adolescenti di etnia bianca, mentre per i ragazzi afroamericani la preoccupazione più grande rimane quella di agire nel modo più appropriato e consono ai neri; conoscono pertanto molto poco la discriminazione o l'insulto riferito al ruolo di genere o alla sessualità in generale[49].
Nella cultura di massa
Nel 1973 un musical del teatro di Broadway intitolato The Faggot, è stato elogiato dalla critica ma condannato dai sostenitori del movimento di liberazione omosessuale[50].
Nel 1978 il romanzo Faggots, di Larry Kramer, fa discutere la comunità gay, compreso l'uso della parola frocio per indicare dall'interno il mondo omosessuale[51].
In un documentario del 1995 di Robert Epstein e Jeffrey Friedman intitolato Lo schermo velato, basato sul libro omonimo scritto da Vito Russo, si racconta anche l'uso di fag/faggot in tutta la storia del cinema di Hollywood[52].
Nella canzone del 2001 American Triangle, presente nell'album Songs from the West Coast, Elton John usa la frase Dio odia i froci: il brano parla di Matthew Shepard, un ragazzo assassinato nel Wyoming per il solo fatto di essere stato un "frocio"[53].
Nel 2002 una rivista cattolica, la New Oxford Review, ha attirato su di sé una notevole polemica per la difesa della parola faggot nei suoi editoriali; durante la corrispondenza intercorsa con un lettore gay è stato chiarito che il termine veniva usato solo per indicare gli "omosessuali praticanti", difendendone quindi l'uso affermando che era importante per preservare lo stigma sociale contro i peccatori[54].
Nel 2006 l'esponente conservatrice e opinionista Ann Coulter mentre veniva intervistata dall'emittente televisiva MSNBC ha dichiarato senza mezzi termini che l'ex vice presidente statunitense Al Gore era un "total fag", un frocio totale, e che lo stesso Bill Clinton non era in definitiva altro che un omosessuale latente[55].
Sempre in quell'anno, durante un litigio avvenuto sul set di Grey's anatomy, Isaiah Washington insulta ripetutamente T. R. Knight chiamandolo frocio: ciò ha portato al licenziamento del primo e al coming out del secondo[56] (l'anno seguente Isaiah ha rivolto pubbliche scuse all'ex-collega esprimendo rammarico per quanto accaduto)[57].
La Fagbug in partenza
Nel 2007 il proprietario di una Volkswagen New Beetle (BUG), dopo essersi visto l'automobile riempita di scritte con la vernice spray che lo accusavano d'esser un frocio, ha pensato bene di trasformare la vettura in FagBug e partire per un road trip lungo le strade d'America, questo per aumentare la consapevolezza generale nei riguardi dell'omofobia e dei diritti LGBT: il viaggio è poi stato documentato in un omonimo film[58][59].
Nel 2008 una campagna radiotelevisiva intitolata "The Think Before You Speak" (pensare prima di parlare) ha cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica americana sull'utilizzo ancora molto presente di "fag", ma anche di "gay", come insulti generici[60].
Nel 2009 il 12º episodio della 13ª stagione di South Park intitolato The F Word scatena polemiche per l'eccessivo uso della parola frocio, ma anche di gay, in termini insultanti[61][62][63][64].
Queer
Anche queer (lett. "bizzarro, eccentrico, strano") è nato come termine dispregiativo, per poi evolvere ed esser assunto a pieno titolo come parola d'auto-identificazione, entrando a far parte della terminologia LGBT fino al punto da creare una Teoria queer: vedi anche il romanzo Checca (Queer) di William Seward Burroughs del 1985 e la serie televisiva inglese Queer as Folk e l'omonimo remake statunitense.
Poofter o poof
Sempre in lingua inglese, poofter, spesso abbreviato in poof è il termine usato soprattutto nel Regno Unito per riferirsi in forma offensiva a un uomo gay[65].
Pédé (francese)
Nella lingua francese è il termine denigratorio per eccellenza per indicare l'omosessuale; se e quando viene utilizzato con intento violentemente omofobo è punibile davanti alla legge francese e sanzionato con una multa e una condanna fino a sei mesi di reclusione[66]. Può essere utilizzato nei confronti di uomini considerati troppo effeminati o non conformi alle norme della mascolinità[67] con l'intento di sminuirli[68]; sale pédé (sporco frocio) è un insulto tra i più diffusi per riferirsi a chi pratica la sodomia[69].
Etimologicamente la parola è un'apocope di pederasta, colui che tenta sempre e comunque di adescare i ragazzini: originariamente utilizzato per descrivere il rapporto speciale sussistente tra un uomo maturo e un ragazzo nell'antica Grecia; questo non solo in campo sessuale, ma anche educativo. Apparso in francese durante il XVI secolo nel senso di amore per i ragazzi, prende il significato generale (ed erroneo) di omosessuale a partire dalla metà dell'800[70]: apparso come diminutivo per la prima volta nel 1836[70], ne viene creata la versione al femminile (pédale) il secolo seguente[71] che equivale a dyke; oggi, però, "pédale" è usato con riferimento a persona di sesso maschile[72].
La parola viene usata anche nell'espressione casser du pédé (rompere/spaccare il frocio) per riferirsi alla violenza omofobica solitamente eseguita in gruppo: questa frase è stata ad esempio usata nel caso dell'aggressione mortale compiuta contro François Chenu compiuta da tre skinheads nel 2002[73].
Ripreso a volte come termine di auto-designazione, senza quindi alcuna connotazione insultante o presenza di ostilità[74].
Contesto di riappropriazione
Di fronte a un tale assalto verbale, molti omosessuali hanno cominciato a usare il termine originariamente insultante come modo di auto-designazione affermativa[75]; viene a volte usato all'interno della stessa comunità gay per descrivere sé stessi e così disinnescarne la valenza omofobica, mostrando in tal maniera che il pregiudizio non influenza le persone interessate[76].
Alcuni esempi di riappropriazione del termine pédé si trovano in:
L'età acerba del 1994 di André Téchiné dove l'adolescente protagonista mentre si guarda allo specchio continua a ripetere - per auto convincersi del fatto - "Je suis pédé".
il titolo di Pédale douce (in italiano tradotto come Di giorno e di notte) del 1996 è un gioco di parole derivato da pédé al femminile.
la canzone Petit pédé di Renaud e Mon petit pédé del gruppo Le Wampas, che è un omaggio alla prima.
il gruppo di attivisti Panthères Roses operanti in Francia, Spagna e Portogallo, che si definisce come "groupe de gouines, pédés et trans en colère" (gruppo di lesbiche, froci e trans arrabbiati)[77].
lo spettacolo Pédérama creato da un collettivo LGBT di tendenze anarchiche su Radio Libertaire[78].
Altro
Fif o fifì è un sostitutivo gergale per effeminato che è stato usato tra gli altri anche dallo scrittore Guy de Maupassant nel suo racconto intitolato La signorina Fifì.
Altre parole gergali in uso sono folle, lope, lopette, tante, tantouze, tata, tafiole, tarlouze e tapette.
Maricón (spagnolo)
Maricón (plurale maricones) originariamente è un accrescitivo del nome Marica, a sua volta variante del nome Maria; usato in lingua spagnola come aggettivo e sostantivo di carattere negativo[79][80] con i significati di maschio omosessuale e uomo effeminato, ma anche indicante una persona stupida in generale[81].
Spesso usato come rimprovero nei confronti dell'uomo che si dimostra carente di qualità eminentemente maschili, antitesi quindi di macho ed equivalente all'italiano femminuccia[82]. Vari autori, come Luciano Bianciardi in La vita agra o George Orwell in Homage to Catalonia riportano l'insulto "Fascistas maricones!", indirizzato ai franchisti dai combattenti del Fronte Popolare.
Rivendicazione del termine
In certi settori della comunità gay spagnola, la parola viene usata tra gli stessi omosessuali senza alcuna connotazione peggiorativa, così com'è stato fatto con l'anglofono queer: numerosi esempi di questo uso si ritrovano nel film del 2004 Cachorro.
Schwuchtel (tedesco)
Parola scurrile della lingua tedesca per lo più informale usata per indicare un uomo o ragazzo gay o una donna che si comporta in modo molto mascolino; a differenza del termine schwul, questo termine è usato molto meno frequentemente come ironica auto-designazione di valore neutro interna alla comunità LGBT[83]. Non esiste una sua controparte al femminile[84].
Okama (giapponese)
L'equivalente giapponese di frocio è invece okama (お釜 ? anche おかま o オカマ), il cui significato letterale sarebbe "pentola" o "contenitore"[85].
Excursus storico
Lo stesso argomento in dettaglio: Sodomia § Appendice: dal sesso anale alla Sodomia all'omosessualità.
Nel mondo classico, come è noto, non si è mai avuto un concetto di orientamento sessuale o identità di genere, pertanto non si è mai neppur creata una distinzione eterosessuale-omosessuale atta a identificare l'oggetto del desiderio; nell'antica Grecia, ma molto più ancora nell'antica Roma, la discriminante non era tanto data dal fatto se l'attrazione erotica fosse indirizzata verso persone dello stesso sesso o di sesso opposto, ma piuttosto se quest'attrazione si realizzasse o meno in una modalità "virile" (ossia da maschio).
In tutte le poleis greche, ma anche precedentemente a Creta durante la civiltà micenea, ove vigeva l'istituzione socio-culturale-educativa e finanche religiosa della pederastia (dalla pederastia cretese alla pederastia greca e rigorosamente stabilita nel rapporto tra un erastès-uomo adulto e un eromenos-adolescente) erano punti d'onore inalterabili che: a) non vi fosse alcun atteggiamento troppo condiscendente e femmineo da parte del più giovane, b) che l'eventuale relazione anche erotica che si poteva in certo casi instaurare si tramutasse in solerte amicizia, stima e affetto, quando lo stesso giovane giungeva all'età considerata adulta (ovvero quando egli stesso poteva a sua volta diventare "amante" di uno più giovane di lui).
La lingua greca antica ha conservato una varietà di termini che si usavano in modo dispregiativo per indicare chi trasgrediva alla summenzionata regolamentazione: da malakos, colui che "peccava" di mollezza, al cinedo, colui che muoveva-kìnein le pudenda-aidòia; fino a giungere alle definizioni più sprezzanti e ingiuriose le quali erano tutte riferite all'effeminatezza (spesso assimilata alla prostituzione maschile). Abbiamo così gynaikìzein-far la parte della donna, gynaikopatèin-patire cose da femmina, gynaikùsthai-diventare una donna, hynopokyptein-il curvarsi per esser messi sotto, kallopéuin-il farsi girare; il bàttalos era "quello che si fa montare", chamaitypos è il prostituto, gynnis è l'effeminato, katapygos-che lo prende nel didietro, kòllops-che si fa voltare. Infine gonipeteìn-il cader ginocchioni, termine che rimanda al sesso orale (pratica impura da riservarsi solo agli schiavi o alle prostitute di più infima categoria)[86].
Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità nell'Antica Roma § Ruoli sessuali.
Ma ancor più forti e coloriti erano gli epiteti utilizzati in lingua latina: termine massimo per indicare la forza e potenza virile del maschio romano era difatti il pedicare-sodomizzare (che fossero donne, uomini, ragazzi o bambini era del tutto ininfluente); conseguentemente la "condizione" opposta era quella più indecorosa e riprovevole immaginabile. A raggiungere le vette dell'ignominia assieme al subire la pedicatio era sottostare all'irrumatio-il violentare nella bocca.
Peccare di impudicitia poteva anche arrivare a costare, al pari di quanto accadeva all'uomo adulto greco che si prostituiva o che continuava a preferire il ruolo sessuale passivo, la perdita della cittadinanza, cioè di tutti i diritti (compresi quelli politici) che lo Stato assegnava di diritto a chi nasceva come romano libero: tra le varie denominazioni abbiamo, oltre a cinaedus, catamite-ragazzino effeminato (dal nome di Ganimede), pathicus, exoletus-prostituto, concubinus-il maschio che fa da moglie, spintria-marchetta (il gettone usato come moneta all'interno del lupanare), mollis-molle (in contrapposizione alla naturale aggressività maschile), tener-tenero (in opposizione alla durezza mascolina), debilis-debole (senza attributi), effeminatus-effeminato, pusio-ragazzo che fa la parte della femmina, discintus-discinto (volgare come una prostituta) e morbosus-malato.
Lasciando a parte quelle parole usate solitamente in termini più affettivi, puer-ragazzo (specialmente come puer delicatus-ragazzino squisito) e pullus-pulcino, si può concludere con l'altamente osceno scultimidonus, che ha regalato ad altri il proprio ano, ossia la parte più intima di sé stesso.
La retorica anti-LGBT e gli slogan anti-gay sono temi, tormentoni e slogan che vengono utilizzati contro l'omosessualità o altri orientamenti sessuali non eterosessuali nel tentativo di demonizzare lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT); essi possono andare dagli insulti più umilianti e peggiorativi fino all'espressione altamente negativa fondata su motivi religiosi, medici o morali. Si caratterizzano per essere delle parole o "discorsi d'odio" ed in alcuni casi incitanti a veri e propri crimini d'odio.
Una tale retorica ha nella generalità dei basi il suo fondamento ideologico nell'eterosessismo e può essere motivata dall'omofobia, dalla lesbofobia, dalla bifobia e dalla transfobia. Gli slogan maggiormente utilizzati non sono termini rivolti all'invettiva, ma rappresentano invero argomenti comunemente usati per trasmettere l'opposizione ai diritti LGBT o alla piena accettazione delle persone LGBT.
Alcuni concetti e argomenti contro il desiderio affettivo e le pratiche sessuali tra persone dello stesso sesso hanno avuto un'ampia evidenza nel corso dei secoli, anche se l'importanza data ad argomenti specifici è differente da cultura a cultura; ad esempio l'accusa di associazione con l'abuso sessuale infantile è una preoccupazione prettamente contemporanea.[1]
La retorica anti-gay può anche giungere al ritornello affermante che l'omosessualità si pone in antitesi con i valori tradizionali (conservatorismo sociale) oppure che essa è un "cavallo di Troia" che ha lo scopo precipuo di distruggere l'istituzione familiare stessa e di voler annientare l'umanità intera[2].
Una vasta presentazione di tutte le opinioni anti-omosessuali presenti negli Stati Uniti d'America nel corso della metà degli anni sessanta si può trovare nella relazione legislativa della Florida intitolata Homosexuality and Citizenship in Florida[3].
Dichiarazione che il sesso omosessuale è innaturale
Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità e psicologia e Omosessualità negli animali.
Questo particolare addebito viene fatto risalire nientemeno che a Platone il quale ebbe modo di dichiarare nelle sue Leggi (dialogo) (I 636c e VIII 841d) che il sesso omosessuale era "fuori dalla natura" (parà physin).[4]
Sebbene l'istituzione psichiatrica una volta medicalizzasse il desiderio omosessuale, esso è stato successivamente rimosso nel 1974 dalla lista dei disturbi mentali elencata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) in quanto la classificazione non era sostenuta da una buona ed accettabile prova scientifica e non ha soddisfatto i criteri d'inclusione[5][6]. Vi sono state tuttavia significative controversie su questa decisione[7].
Tuttavia secondo un'altra contestazione di questa stessa argomentazione sostenuta, tra le altre, anche dall'"American Society for the Defense of Tradition, Family and Property" (TFP) esistono molti comportamenti dimostrati da una varietà di specie animali (tra cui per l'appunto anche l'omosessualità) ma che la maggior parte delle persone considererebbe essere decisamente innaturali negli esseri umani, come ad esempio il cannibalismo[8].
L'affermazione contraria a questa affermazione è che viene confuso il termine "innaturale" con quello di "sbagliato" e che pertanto risulta essere solamente un ripensamento della pretesa che vuole l'omosessualità essere moralmente sbagliata (proprio come il "cannibalismo") e non "innaturale"[9]. Tutte queste problematiche vengono ulteriormente complicate dal carattere essenzialmente di polisemia dei termini "naturale" e "innaturale" i quali possono venire utilizzati in un modo che può essere sottoposto ad equivoci[10].
Uno slogan del fondamentalismo cristiano contemporaneo che esprime bene questa visione è; "Dio ha fatto Adamo ed Eva, non Adam e Steve"[11].
Accuse di associazione con l'abuso su minori
Associazione tra omosessualità e pedofilia in un graffito di estrema destra. Milano, 2006
Lo stesso argomento in dettaglio: Atteggiamenti sociali nei confronti dell'omosessualità, Opposizione ai diritti LGBT e Reclutamento omosessuale.
L'affermazione che accusa gli omosessuali di essere associati con l'abuso sessuale sui minori è precedente all'epoca attuale, poiché è stata scagliata contro i sostenitori della pederastia anche durante l'antichità classica (vedi ad esempio Gli amori (Pseudo Luciano)). Più di recente questo addebito è stato definito come "reclutamento omosessuale", il che implicherebbe che gli omosessuali stiano guidando segretamente i bambini verso uno stile di vita omosessuale.
Uno solgan comune è: "gli omosessuali non possono riprodursi, per cui devono reclutare" o altre varianti simili. Nel sito web di The Advocate in un'intervista concessa per la sua opera del 2000 intitolata Outlaw Representation: Censorship and Homosexuality in 20th-Century American Art[12] l'accademico dell'università di Stanford Richard Meyer discute diffusamente di questa linea di attacco.
Secondo Tim Miller, esperto di performance art " tutti coloro che hanno attaccato il lavoro di Robert Mapplethorpe alla fine degli anni ottanta hanno usato un'unica fotografia per rafforzare gli stereotipi sugli uomini gay come pedofili. Sebbene non venga mostrato (né tantomeno suggerito) alcun tipo di attività sessuale nel ritratto e, sebbene l'immagine sia stata commissionata dalla madre del bambino la quale si trovava ella stessa nella stanza al momento della sua ripresa, il fatto stesso che Mapplethorpe aveva fotografato un ragazzo nudo era sufficiente - questo almeno dentro i cervelli di Pat Robertson e Jesse Helms - affinché il fotografo fosse accusato di molestie sui bambini"[13].
I gruppi di odio anti-LGBT hanno spesso sostenuto che gli uomini omosessuali sono maggiormente portati all'abuso sessuale rispetto agli eterosessuali, per il semplice motivo che un terzo degli aggressori mira ai maschi piuttosto che alle femmine; questo è di gran lunga superiore alla percentuale di uomini gay presente tra la popolazione: viene dunque sostenuto, secondo una tale linea di pensiero, che gli uomini gay possono commettere reati in una maniera sproporzionata[14].
Però l'omosessualità e la pedofilia non sono dei sinonimi; infatti può benissimo essere che questi due orientamenti si escludano reciprocamente, sul motivo per cui il maschio omosessuale è sessualmente attratto dalle qualità maschili, mentre il maschio eterosessuale è sessualmente attratto dalle caratteristiche femminili; le qualità dei minori sessualmente immaturi sono più femminili che maschili. Il criminale pedofilo che è attratto e impegnato in rapporti sessuali con le donne è eterosessuale. Sembra dunque che il maschio eterosessuale adulto costituisca un rischio sessuale maggiore per i bambini e i minori rispetto al maschio omosessuale adulto[15].
Nel 2015 il gruppo rifacentesi al conservatorismo "Campaigne for Houston" ha avviato una campagna anti-LGBT pubblicando un annuncio che ha preso di mira la "Houston, Texas Proposition 1, 2015", un disegno di legge anti-discriminazione il quale proteggerebbe i diritti delle persone transgender a poter utilizzare i bagni che si allineano alla loro identità di genere; secondo gli oppositori ciò implicherebbe il pericolo di "aggressione sessuale" nei confronti degli eterosessuali. Ciò è stato dichiarato da J. Brian Lowder. Editore associato per il Webzine Slate, come una palese "dichiarazione di transfobia".[16]
"Come le persone trans hanno sempre ribadito nel corso di queste estenuanti guerre del bagno, che stanno solamente cercando di avere una struttura che sia adeguata e sicura per la loro identità di genere. Il suggerimento, come quello che questo annuncio fa, cioè che stiano cercando di aggredire bambini in gabinetto è, come fa eco Jonathan Capehart, orribilmente perverso"[17].
La sessualità omosessuale come un peccato
"L'omosessualità è peccato". Protesta a San Francisco
Lo stesso argomento in dettaglio: Omosessualità e religioni.
Molte confessioni religiose conservatrici delle religioni abramitiche, ma anche di altre religioni, considerano che gli atti omosessuali siano intrinsecamente peccaminosi basandosi fondamentalmente sulle proprie "Scritture Sacre"; ad esempio il Libro del Levitico 18:22 e 20;13,[18] oppure la Prima lettera ai Corinzi 6:9.[19]
Molte confessioni cristiane e alcuni fondamentalisti come Pat Robertson e Jerry Falwell citano testi biblici per sostenere che il rapporto sessuale tra persone dello stesso sesso è peccaminoso. Questi individui, assieme ale loro congregazioni, ritengono che gli atti sessuali, come il sesso anale e il sesso orale - insieme con la "fornicazione" di qualunque genere - siano delle forme di "immoralità sessuale" a cui ci si dovrebbe opporre. Uno degli slogan in questo caso è la frase comunemente usata: "amare il peccatore ma non il peccato". Certune di queste chiese tendono comunque a parlare in termini decisamente negativi nei riguardi della violenza contro le persone LGBT e i crimini d'odio[20][21].
Dallin H. Oaks, appartenente alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, ha detto che "desidero ora dire con enfasi che la nostra preoccupazione per il frutto amaro del peccato è accoppiata con la simpatia di Cristo per le sue vittime, innocenti o colpevoli che siano. Noi sosteniamo l'esempio del Signore, che ha condannato il peccato, ma ha amato il peccatore. Dobbiamo sostenere con gentilezza ed aiuti gli afflitti, servendoci delle loro necessità e aiutandoli nei loro problemi"[20].
Altre chiese affiliate alla Conservazione rifiutano l'idea stessa di un orientamento sessuale e considerano invece l'omosessualità solo come un "impulso" verso il comportamento peccaminoso omosessuale il quale, di conseguenza, sembra essere qualcosa di cui tutti possono fare esperienza di volta in volta nel corso della loro vita. Vari slogan diffamatori e controversi, tra cui alcuni elencati nella sezione successiva, sono stati utilizzati da congregazioni e individui avversi pregiudizievolmente alle perone LGBT come Fred Phelps, fondatore del sito web intitolato "godhatesfags.com" ("Dio odia i froci") e dell'indipendente Westboro Baptist Church. Questi slogan includono: "Dio odia i froci", "Fear God Not Fags" e "Matthew Shepard brucia all'Inferno"[22].
Altre congregazioni tra cui la Metropolitan Community Church invece sostengono i diritti LGBT nel mondo e ritengono che né l'omosessualità né gli atti omosessuali siano un peccato[23].
L'omosessualità viene spesso considerata come peccaminosa anche nell'islam. In alcuni paesi del Medio Oriente gli atti omosessuali sono punibili con la pena di morte; l'unico paese mediorientale che riconosce le relazioni affettive tra persone dello stesso sesso è Israele, anche se l'omosessualità è legale pure in altri paesi. Il lesbismo è tuttavia legale in un maggior numero di paesi islamici rispetto all'omosessualità maschile.[24]
Sulla base di tutto ciò il reverendo telepredicatore Jerry Falwell ha anche incolpato gli omosessuali, tra gli altri, per aver causato indirettamente gli Attentati dell'11 settembre 2001, provocando l'aggressione del fondamentalismo islamico. Nelle trasmissioni del programma televisivo cristiano "The 700 Club" Falwell ha fatto la seguente dichiarazione (per la quale si è in seguito scusato): "credo veramente che i sostenitori del neopaganesimo, dell'aborto, del femminismo e tutti quei gay e e lesbiche che stanno attivamente cercando di creare uno stile di vita alternativo; a tutti quelli cioè che hanno cercato di produrre la laicità in America, vada puntato il dito in faccia per dirgli: tu hai aiutato a far accadere tutto questo"[25].
Anche alcune scuole del buddhismo condannano l'omosessualità. Per esempio nel 1997 il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso ha dichiarato che "dal punto di vista buddhista la sessualità gay e la sessualità lesbica sono generalmente considerate delle cattive condotte sessuali"[26].
AIDS come "malattia gay"
Un tema comune degli slogan anti-gay è quello che vuole l'AIDS essere una "malattia gay". Un esempio è dato da "AIDS Kills Fags Dead", una parodia dello spot pubblicitario "Raid: Kills Bugs Dead", il tagline utilizzato nella pubblicità televisiva per l'insetticida della "S. C. Johnson & Son".
Lo slogan è apparso durante i primi anni della pandemia negli Stati Uniti d'America, quando la malattia è stata diagnosticata principalmente tra gli omosessuali maschi ed era quasi invariabilmente fatale. Lo slogan ha assunto rapidamente il carattere di un truismo assai orecchiabile, una canzoncina o semplicemente qualcosa da poter scrivere nei graffiti. Lo slogan è apparso in pubblico all'inizio degli anni novanta quando Sebastian Bach, l'ex cantante del gruppo heavy metal Skid Row, lo indossava su una maglietta lanciatagli da un membro del pubblico[27]. Una variante di questo è "AIDS cures fags" (L'AIDS guarisce i froci).[28]
La frase è stata utilizzata anche dagli oppositori religiosi dell'omosessualità. Esso è stato visto, ad esempio, nel 1998 al funerale di Matthew Shepard, vittima della violenza contro le persone LGBT, quando Fred Phelps e i suoi seguaci lo hanno cantato davanti alla riunione funebre.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità le donne rappresentano il 50% delle persone che vivono con l'HIV[29]. Secondo i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, tra gli adulti maschi degli Stati Uniti gli MSM (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini) hanno rappresentato "il 61% delle nuove infezioni da HIV negli Stati Uniti e il 79% delle infezioni tra tutti gli uomini appena infetti"[30].
La percentuale di casi di HIV che possono essere attribuiti al risultato delle relazioni omosessuali varia anche in base alla geografia[31]. In Russia, tra i nuovi casi di HIV registrati nel 2006, dove il modo di trasmissione era noto, circa la metà è dovuta al rapporto sessuale eterosessuale e questa percentuale è in costante crescita[32]. Quasi il 60% dei casi è stato attribuito al non aver utilizzato il sesso sicuro tra gli uomini[33].
Nei Caraibi si stima che circa il 40% dei casi di HIV segnalati sia il risultato di sesso non sicuro tra gli uomini[34][35]. Circa il 53% delle infezioni da HIV recenti diagnosticate negli Stati Uniti nel 2005 sono state tra uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini[36]. La maggior parte dei nuovi casi di infezione da HIV in Canada nel 2002 è stata rappresentata da sesso non protetto tra gli uomini[37], mentre nell'Europa occidentale la percentuale più elevata è stata rappresentata da rapporti eterosessuali[33].
Temi anti-transgender
Lo stesso argomento in dettaglio: Transfobia.
Alcune tra le calunnie diffamatorie transfobiche come "shemale", "tra" e "ladyboy" sfruttano l'idea che le donne trans sono in realtà nient'altro che uomini mascherati come donne. Il concetto di una persona che si identifica ad un genere che non corrisponde alla loro identità sessuale fisica è stato spesso intrecciato in barzellette sul fatto di come debbano essere ripugnanti tali persone[38].
Ad esempio, in risposta ad una crescente spinta per favorire le leggi antidiscriminazione riguardanti i bagni pubblici, l'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee ha inviato questo messaggio ad una Conferenza (la "National Religious Broadcasters"-NRB)" per i rapporti religiosi durante la sua candidatura per la presidenza del 2016:"ora ci ritroviamo in città dopo che le ordinanze che la riguardano dicono che la tua figlia di sette anni, se entra nel bagno, non può essere offesa e non si può offendere, se è accolta da un uomo di 42 anni che si sente essere più una donna che un uomo. Ora vorrei che qualcuno mi avesse detto che quando ero al liceo avrei anche potuto sentirmi come una donna quando veniva il momento di fare la doccia negli spogliatoi. Sono abbastanza sicuro che avrei trovato il mio lato femminile e avrei risposto: allenatore, penso che preferisco fare una doccia assieme alle ragazze".[39]
Huckabee persevera continuando a dire: "che c'è qualcosa di inerente al fatto che i figli più piccoli siano parte di questo esperimento sociale". La cosiddetta facezia di Huckabee ha causato una sfida da parte dei leader LGBT tra cui Rebecca Issacs, direttore esecutivo della "Equality Federation", che ha dichiarato in una email diretta a The Huffington Post: "tutti hanno bisogno di usare il bagno e tutti si preoccupano della sicurezza e della privacy. I commenti di Mr. Huckabee contribuiscono a un clima in cui, nonostante i recenti guadagni di visibilità, i transgender continuano a fronteggiare tassi straordinariamente elevati di discriminazione e violenza"[40].
Vi sono molte problematiche anche assai complicate esistenti in questi temi anti-transgender. Roffee e Waling hanno stabilito come anche la gran parte della comunità LGBTIQ+ continua ad essere confusa riguardo a quali individui possono identificarsi e come questo è correlato ad altre persone. Questa confusione spesso porta ad assunzioni e giudizi offensivi in modo che ci siano tensioni e comportamenti anti-sociali, talvolta anche all'interno della comunità stessa
Sono definiti gruppi di odio anti-LGBT o più comunemente gruppi anti-LGBT, quelle associazioni e organizzazioni presenti negli Stati Uniti d'America che si dichiarano attivamente contrarie ai diritti LGBT.
I gruppi di odio anti-LGBT sono stati inclusi nella lista corrispondente del Southern Poverty Law Center (SPLC). L'SPLC definisce come gruppo d'odio quel gruppo "[...] le cui convinzioni o pratiche sono volte ad attaccare un tipo particolare di persone nel suo complesso, in genere per le caratteristiche immutabili"; l'SPLC afferma che le attività di questi gruppi d'odio possono includere discorsi, manifestazioni, incontri pubblici, pubblicazioni, opuscoli fino a veri e propri atti criminali e di violenza[1][2].
L'SPLC include nella lista dei gruppi d'odio anti-LGBT solo quelle organizzazioni che diffondono e propagano "quelle false informazioni circa le persone LGBT che sono state completamente screditate da autorità scientifiche e gli insulti immotivati" associandosi in gruppi definiti. L'SPLC afferma che "considerare l'omosessualità contraria alla Bibbia non può bastare per qualificare tali organizzazioni come facenti parte a gruppi d'odio ed essere elencate come tali"[3].
Il presidente dell'SPLC, J. Richard Cohen ebbe a dichiarare che con "informazioni note per essere false intendiamo affermare cose come dire che i gay e le lesbiche hanno una maggiore propensione ad abusare di bambini rispetto agli eterosessuale, cosa questa che la stragrande maggioranza degli studi scientifici credibili hanno determinato essere chiaramente falsa. Da nessuna parte nella nostra relazione abbiamo equiparato l'essere contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso con il discorso d'odio"[4].
Di seguito è riportato un elenco di organizzazioni importanti e degne di nota che basano la loro attività sui discorsi d'odio anti-LGBT, così come vengono classificate dall'SPLC.
Nel corso del tempo vi sono state, e continuano ancor oggi ad essercene, molte opposizioni ai diritti LGBT, provenienti da vari gruppi della società civile, sia politici che religiosi. Le organizzazioni più influenti che si oppongono alla concessione di diritti egualitari per lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT), contestano in particolar modo la promulgazione di leggi favorevoli riguardanti il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso, ma anche tutti quei provvedimenti legislativi volti a limitare all'interno del tessuto sociale la discriminazione anti-LGBT (cfr. Omofobia) e le disposizioni anti discriminatorie relative in materia di occupazione, di alloggio e di bullismo omofobico nelle istituzioni scolastiche.
La vasta rete di opposizione può comprendere anche l'omogenitorialità, le unioni civili, e l'accesso alle tecniche di riproduzione assistita. Questi gruppi anti-LGBT fanno spesso parte dell'ortodossia religiosa od appartengono alla galassia del conservatorismo sociale. Tale opposizione può essere motivata da convinzioni di natura prettamente morale, dalla propria fede religiosa ma anche dall'omofobia e/o da ideologia politica estremista, soprattutto di destra o estrema destra ma anche di estrema sinistra (come nell'URSS); in alcuni casi ciò può anche condurre alla vera e propria violenza contro le persone LGBT e a crimini d'odio. Ciononostante, i gruppi in questione continuano ad accusare insistentemente di "imposizione del pensiero unico" chi sostiene i diritti LGBT.
Passaggi dell'Antico Testamento proibiscono che l'uomo giaccia con un altro uomo così come fa con una donna[15] e la storia riguardante la distruzione delle città peccatrici di Sodoma e Gomorra è stata storicamente interpretata come una condanna del cosiddetto crimine di sodomia. Anche diversi passaggi delle lettere di Paolo di Tarso sono stati citati a sostegno della sua ferrea opposizione nei confronti dell'omosessualità sia maschile che femminile[16].
A tutt'oggi, soprattutto negli ultimi anni, alcuni interpreti sostengono che la comprensione di questi passaggi sia da intendersi comunque nell'alveo di un'interpretazione meno avversa di quanto sia stata finora intesa
La sodomia viene considerata un atto criminale nella maggior parte dei paesi appartenenti al mondo islamico, secondo la legge della Sharia, e porta ufficialmente alla pena di morte in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Mauritania, Nigeria, Sudan e Yemen.
In Arabia Saudita, come detto, la pena massima per l'omosessualità è la pubblica esecuzione, ma il governo può utilizzare anche altre punizioni tra cui multe, la carcerazione e la pubblica flagellazione; queste come misure alternative, a meno che non vi sia la percezione che le persone LGBT stiano sfidando apertamente l'autorità dello Stato
L'Iran è forse la nazione che perseguita il maggior numero di omosessuali all'interno del proprio territorio e che esegue il maggior numero di condanne di propri cittadini per omosessualità. A partire dal 1979, con la rivoluzione iraniana, il governo ha eseguito più di 4.000 condanne rivolte nei confronti di persone accusate di atti omosessuali
Tra le religioni indiane che hanno avuto origine nel territorio dell'antica India - l'induismo, il buddismo, il giainismo e il sikhismo - gli insegnamenti riguardanti l'omosessualità sono meno rigorosamente chiari che non tra le tradizioni confessionali del monoteismo.
A differenza delle religioni occidentali, in oriente l'omosessualità è raramente discussa come questione teologica di primaria rilevanza. Tuttavia, alcune autorità religiose contemporanee nelle diverse tradizioni dharmiche hanno espresso un punto di vista eminentemente negativo nei confronti degli atti omosessuali; mentre in altre regioni del continente asiatico (vedi ad esempio Diritti LGBT in Cina) quando se ne discute, sono scoraggiati o attivamente vietati.
Non vi è alcuna menzione dell'omosessualità nelle scritture indù e talvolta risulta anche essere un argomento tabù, ma in quanto l'Induismo considera un dovere religioso quello di sposarsi e avere figli, le relazioni eterosessuali sono considerati la norma
Nel corso della storia l'amore e la sessualità tra omosessuali (soprattutto maschi) sono stati tollerati e anche istituiti nei rituali religiosi di Babilonia e di Canaan e sono lodati nella religione dell'antica Grecia[1]; gli storici confermano che ci sono prove che le città-stato di Tebe (vedi pederastia tebana e Battaglione sacro) e dell'antica Sparta (vedi pederastia spartana) avessero unità militari formate da coppie di amanti omosessuali che a volte officiavano sacrifici ad Eros, il dio dell'amore, prima di impegnarsi in combattimento[2] (vedi omosessualità militare nell'antica Grecia). Inoltre, la mitologia greca è una ricca fonte di narrazioni di amore e sessualità tra persone dello stesso sesso.
Gli antichi ebrei, tuttavia, hanno condannato l'omosessualità e con l'espansione del cristianesimo si è continuato a perseguitare le pratiche omosessuali[3]. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale nell'impero romano, con l'ascesa di Costantino I, gli storici scrivono che l'omosessualità era diventata una minaccia istituzionale; motivo principale della sua persecuzione sarebbe stato dato dal bisogno di sopravvivenza ed espansione della popolazione per mezzo della difesa della procreazione attraverso la famiglia[4].
La posizione ufficiale della Chiesa nei riguardi dell'omosessualità è razionalizzata attraverso gli scritti di Sant'Agostino d'Ippona, per il quale gli organi riproduttivi erano fatti per l'ordine naturale della procreazione e in nessun caso avrebbero potuto essere utilizzati per un'altra forma di piacere sessuale; l'omosessualità, secondo lui, è una perversione appartenente alla stessa categoria della masturbazione, del sesso anale, del rapporto di sesso orale ed infine della zoofilia (o bestialità)
2Pietro 2,6
condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere CON GLI ABITANTI DENTRO, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.
Giuda 7
Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all'impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
Matteo 10,14
Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. 15 In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
Geremia 23,14
Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultèri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra».
Geremia 49,18
Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo.
SE SIETE SCEMI E CORROTTI NON è COLPA MIA EH...QUINDI NON SPERATECI NEANCHE DI POTER ESSERE SALVATI PECCATORI...ripeto questa gente va presa tutta e buttata in psichiatria per i problemi mentali che hanno...stando ai video e alle prove audiovisive io sono sano e quindi loro per logica sono i pazzi appunto..quindi è confermata pure la bestemmia allo spirito santo il che significa che vi siete già tutti quanti condannati all'inferno da soli senza che il peccato vi possa più essere rimosso neanche da Gesù eh...perchè vi ho detto la verità appunto è scritto nella Bibbia eh...Parola del Signore
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