Alan Watts : L'illusione del tempo

1 year ago
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Alan Watts (1915-1973) è stato un filosofo, scrittore, e conferenziere britannico, noto per la sua profonda influenza nel campo della filosofia orientale, della psicologia e della spiritualità. Watts è considerato uno dei principali esponenti del pensiero occidentale sulla spiritualità orientale e ha contribuito in modo significativo a rendere accessibili al pubblico occidentale gli insegnamenti delle tradizioni filosofiche e spirituali dell’Asia, in particolare dell’India e della Cina. Nato a Chislehurst, nel Regno Unito, Alan Watts crebbe in una famiglia anglicana e sviluppò fin da giovane un profondo interesse per la filosofia e la teologia. Da adolescente, iniziò a interessarsi alle filosofie orientali, specialmente al Buddismo e al Taoismo, che considerava più coerenti con il suo modo di pensare rispetto alla rigida dottrina religiosa della sua infanzia. Dopo aver frequentato l’Università di Londra, Watts si trasferì negli Stati Uniti negli anni ’30 per continuare i suoi studi e iniziò a insegnare presso l’American Academy of Asian Studies a San Francisco. Fu durante questo periodo che iniziò a tenere conferenze e a scrivere libri sulle filosofie orientali, proponendo una rilettura innovativa e accessibile delle loro idee per un pubblico occidentale. La sua eloquenza e il suo carisma lo resero un oratore molto popolare, e le sue registrazioni di conferenze e discorsi furono ampiamente diffuse e ascoltate. Watts è noto per aver sintetizzato i principi del Buddismo Zen, del Taoismo e di altre tradizioni spirituali orientali con il pensiero occidentale, cercando di trovare un punto di incontro tra la spiritualità e la scienza moderna. Ha cercato di superare le barriere culturali e religiose per sottolineare i punti di contatto tra le diverse tradizioni umane, mettendo in risalto l’importanza di una prospettiva più ecologica e interconnessa del mondo. Tra i suoi libri più famosi ci sono “The Way of Zen” (1957), “Psychotherapy East and West” (1961), “The Book: On the Taboo Against Knowing Who You Are” (1966), e “The Wisdom of Insecurity: A Message for an Age of Anxiety” (1951). In questi scritti, Watts esplorò temi come la natura della coscienza, l’illusione del sé, il rapporto tra mente e corpo, e la ricerca della felicità e della saggezza. Alan Watts divenne una figura di spicco nel movimento della cosiddetta “Controcultura” degli anni ’60, influenzando generazioni di persone che cercavano una prospettiva più aperta e liberante sulla vita e sulla spiritualità. La sua influenza si estese anche al mondo dell’arte, della musica e della letteratura, ispirando molti artisti e musicisti a integrare elementi delle filosofie orientali nei loro lavori.

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