Racconti buddisti: il centesimo Principe

11 months ago
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Racconti buddisti:
IL CENTESIMO PRINCIPE
(Obbedienza a un saggio insegnante)
C’era una volta un re che aveva cento figli. Il più giovane, il centesimo, era il
Principe Gamani. Era molto energico, paziente e gentile.
Tutti i principi vennero mandati a studiare presso degli insegnanti. Il Principe
Gamani, sebbene fosse il centesimo per la successione al trono, fu così fortunato da
avere l’insegnante migliore. Era il più colto e il più saggio di tutti loro. Fu come un
padre per il Principe Gamani, che lo amò, lo rispettò e gli obbedì.
In quei giorni, si era soliti mandare ciascun principe istruito in una differente
provincia, dove egli valorizzava il paese e aiutava le persone. Quando il Principe
Gamani fu grande abbastanza per questo incarico, andò dal suo insegnante e gli chiese quale provincia avrebbe dovuto richiedere. Egli disse: “Non scegliere alcuna provincia. Invece dì a tuo padre, il re, che se manda te, suo centesimo figlio, fuori in una
provincia, non resterà più nessun figlio a servirlo nella sua stessa città.” Il Principe
Gamani obbedì al suo insegnante, e rese contento suo padre con la sua gentilezza e
devozione.
Allora il principe tornò dal suo insegnante e gli chiese: “Come posso io meglio
servire mio padre e il popolo qui nella capitale?” Il saggio insegnante rispose: “Chiedi al re di farti diventare colui che riscuote le imposte e le tasse, e distribuisce indennità alla gente. Se egli accetta, allora adempi al tuo dovere onestamente e correttamente, con energia e gentilezza.”
Il principe seguì nuovamente il consiglio del suo insegnante. Avendo fiducia
nel suo centesimo figlio, il re fu felice di assegnargli quelle funzioni. Quando egli iniziò a svolgere il difficile incarico della riscossione delle tasse e delle imposte, il
giovane principe fu sempre gentile, onesto e rispettoso della legge. Quando distribuiva cibo agli affamati, ed altre cose necessarie ai bisognosi, egli era sempre generoso,
gentile e comprensivo. Nel giro di poco tempo, il centesimo principe guadagnò il rispetto e l’affetto di tutti.
Col tempo, il re fu sul letto di morte. I suoi ministri gli chiesero chi sarebbe
stato il prossimo re. Egli disse che tutti i suoi cento figli avevano diritto di succedergli. Esso sarebbe stato nominato dai cittadini.
Dopo la sua morte, tutti i cittadini decisero di fare del centesimo principe il loro prossimo capo. Grazie alla sua virtù lo incoronarono Re Gamani il Giusto.
Quando i novantanove fratelli più vecchi udirono quanto era successo, ritennero di essere stati offesi. Pieni di invidia e rabbia, si prepararono alla guerra. Inviarono
un messaggio al Re Gamani, che diceva: “Siamo tutti i tuoi (fratelli) più vecchi. I paesi vicini rideranno di noi se siamo comandati dal centesimo principe. O rinunci al
regno o ti faremo rinunciare con la guerra.”
Dopo aver ricevuto quel messaggio, il Re Gamani lo portò con sé al suo vecchio e saggio insegnante per chiedergli un consiglio. Meno male che il suo onorato e
gentile insegnante era il rinato Essere Illuminato. Egli disse: “Dì loro che tu non accetti di muovere guerra contro i tuoi fratelli. Dì loro che tu non li aiuterai ad uccidere
persone innocenti che tu sei giunto a conoscere e ad amare. Dì loro che, invece, divi-
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derai la ricchezza del re tra tutti i cento principi. Quindi manda a ciascuno la sua parte.” Il re obbedì nuovamente al suo insegnante.
Nel frattempo i novantanove principi più vecchi avevano portato i loro novantanove piccoli eserciti a circondare la capitale. Quando ricevettero il messaggio del re
e la loro piccola porzione di tesoro reale, tennero una riunione. Decisero che ogni
porzione era così piccola da essere quasi insignificante. Perciò non l’avrebbero accettata.

LA MORALE È: si è ricompensati cento volte per aver seguito il consiglio

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di un saggio insegnante.

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