POLIS pt.18 - Armi all’Ucraina, affonda l’Italia
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Mentre la nostra Premier era impegnata ad assecondare le guerrafondaie pretese di Zelensky durante il G7 di Hiroshima, il nord Italia viveva una delle peggiori catastrofi mai avvenute. A partire dal 17 maggio infatti, l’Emilia Romagna veniva colpita da una violentissima alluvione dovuta dall’esondazione di oltre 20 tra fiumi e corsi d’acqua; un evento che ha portato nel giro di 48 ore all’allagamento di ben 37 Comuni, provocando 15 morti e l’evacuazione di circa 36mila persone.
Una tragedia a cui il Governo ha cercato di dare risposta, approvando un decreto con misure pari a circa 2 miliardi di euro, necessari per garantire i soccorsi immediati. Giorgia Meloni lo aveva anticipato durante il sopralluogo del 21 maggio in alcune delle zone colpite; “bisogna affrontare la fase 1, poi quando il bilancio dei danni sarà più chiaro verranno valutati nuovi interventi”. Ma già si parla di miliardi necessari per ristabilire la normalità.
Nel frattempo, gli aiuti umanitari e soprattutto militari all’Ucraina non si arrestano, anzi proseguono spediti. Dopo la passerella europea di Zelensky delle scorse settimane, accolto in Italia con tutti gli onori del caso dal Presidente Mattarella oltre che dal governo, dal Giappone è arrivata la notizia di un ennesimo passo verso l’escalation: i Paesi NATO si sono impegnati a fornire aerei da caccia F-16 all’Ucraina nonché l’addestramento necessario ai piloti.
Come se ciò non bastasse, il governo sta proseguendo lentamente nella sua opera di riforma delle istituzioni. Dopo gli incontri del 9 maggio con le opposizioni, sono essenzialmente 3 le direttrici verso cui potrebbe indirizzare la sua azione:
PRESIDENZIALISMO, da sempre il pallino della Meloni a stelle e strisce, ma ipotesi più remota.
SEMIPRESIDENZIALISMO sul modello francese, che però farebbe perdere al Presidente della Repubblica il ruolo di garanzia previsto nella Costituzione
PREMIERATO, con elezione diretta del vertice dell'esecutivo e scioglimento automatico delle Camere in caso di sfiducia o dimissioni.
Quest’ultima l’ipotesi più condivisa soprattutto dal Terzo Polo, mentre rimane da sciogliere il nodo di come tali riforme andranno realizzate.
Sullo sfondo infine continua a esserci poca chiarezza nei rapporti con Bruxelles. Ed al momento che la terza rata del PNRR ogni giorno che passa si allontana sempre di più, il Ministro dell’Economia Giorgetti ha aperto al MES.
"Ahi serva Italia, di dolore ostello"...
“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo Cascone.
Conduce Massimo Cascone.
Regia e montaggio Giulio Bona.
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