la Comodità

1 year ago
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Era durante il lockdown, il primo che abbiano mai comminato a persone innocenti, a una intera, innocente, popolazione. Fu allora che Gianfranco De Biasi, un amico, un regista, stava girando il suo documentario “DENTRO IL VUOTO“, proprio con l’intenzione di registrare l’assoluta insensatezza di quelle che lui definirebbe “aggettanti” (se non peggio) restrizioni che ci stavano illegittimamente imponendo.
Mi chiese di aiutarlo, di fargli compagnia, voleva addirittura intervistarmi ― viste le mie posizioni eterodosse della primissima ora su questa esplosione antidemocratica travestita da crisi sanitaria ― sulla “pandemia“, che vedevo e vedo in maniera assai differente da quanto si vuole imporre ufficialmente.
In quei frangenti approfittai per parlare anche del mio libro guardando proprio dentro l’anamorfico di Gianfranco ― la Comodità era in uscita proprio a breve ― ne avevamo parlato spesso negli anni precedenti, soprattutto delle difficoltà nel trovare un editore adeguato, dell’assoluta incompatibilità del mio scritto, per tematiche e lunghezza, col mercato editoriale ma non ero pronto, mi sentivo goffo, non sapevo cosa avrei detto.

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