REPORT - VACCINO PAPILLOMA VIRUS - REAZIONI AVVERSE GRAVI A GIOVANI DONNE

1 year ago
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Il papilloma virus (HPV) è stato collegato all’insorgere del tumore al collo dell'utero. Per prevenirlo l’Italia è stata il primo paese in Europa ad introdurre il vaccino anti-papilloma virus, tra i più costosi in età pediatrica. Le nostre autorità sanitarie hanno potuto contare su una valutazione positiva dell’Agenzia Europea del Farmaco, che ha dichiarato sicuro questo tipo di vaccini. Ma le segnalazioni sui possibili danni causati dal vaccino anti HPV sono state correttamente valutate? Se lo chiede un team di ricercatori indipendenti danesi della rete “Cochrane Collaboration”, che ha presentato un reclamo ufficiale a Strasburgo. L’accusa è contro l’Agenzia Europea del Farmaco: avrebbe sottovalutato le reazioni avverse e ci sarebbero anche dei conflitti d’interesse che non sono stati dichiarati.

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REAZIONI AVVERSE
di Alessandra Borella
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Si stima che nel corso della vita il 75 per cento delle persone venga a contatto con il virus
del Papilloma umano, che si trasmette per via prevalentemente sessuale. Molti sono
portatori sani, senza saperlo. Sono 120 i ceppi del virus. Tredici quelli che dopo una
latenza di circa 20-30 anni, possono causare lesioni, che solo nell’uno per cento dei casi si
trasformano in tumore. I vaccini presenti sul mercato sono: il Cervarix, prodotto dalla
Glaxo. Protegge contro due dei tredici tipi più pericolosi. E il Gardasil, di Merck e Sanofi
Pasteur, che estende l’immunità a nove. A oggi circa 80 milioni di persone sono state
vaccinate nel mondo. Un milione solo in Italia.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Allora, l’Italia è stato il primo Paese europeo a mettere a carico del Sistema sanitario
nazionale i costi della vaccinazione dell’Hpv. Ultimi dati disponibili, fino al 2015, abbiamo
speso 306 milioni di euro. Dal gennaio del 2017 la vaccinazione riguarderà anche noi
maschietti che siamo portatori sani. Allora, la prima cosa importante che diciamo è che
questa inchiesta non è contro l’utilità dei vaccini, si tratta in tema di prevenzione
probabilmente della scoperta più importante degli ultimi 300 anni. Parliamo però di
farmacovigilanza. Cioè che cosa accade quando ti inietti il vaccino e hai una reazione
avversa. La legge prevede che il medico, appena venuto a conoscenza, debba informare
l’ufficio di farmacovigilanza entro 36 ore. Ma in quanti lo fanno? Alessandra Borella.
GIULIA DUSI
Io ho un dolore cronico al corpo tutti i giorni, tutto il giorno, che non va via con nessun
farmaco... Mi hanno riempito di cortisone, di qualsiasi antidolorifico possibile, morfina in
vena, anestesia della sala operatoria...
ALESSANDRA BORELLA
Cosa ti hanno detto?
GIULIA DUSI
Che io sono una pazza, che tutti i sintomi che ho sono letteralmente inventati...
ALESSANDRA BORELLA
Tu ti riconosci nelle parole di Giulia?
GIULIA LUPPINO
Anche io ho dolori a tutto il corpo, tutti i giorni per tutto il giorno... non c'è niente che li fa
passare...
ALESSANDRA BORELLA
Anche tu hai consultato tanti medici, cosa hanno detto?
GIULIA LUPPINO
Eh, che sono da ricoverare in psichiatria...
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Ci sono voluti quattro anni per cambiare diagnosi. Eppure i sintomi delle ragazze sono tra
gli effetti indesiderati descritti nel bugiardino del vaccino.
ANNA PEZZOTTI – ASSOCIAZIONE RAV HPV REAZIONI AVVERSE PAPILLOMA
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Un medico ha voluto ascoltarci e ha aperto un'inchiesta presso la farmacovigilanza. Qui mi
è stato detto che a dicembre 2014 vi erano 900 segnalazioni di reazioni avverse al vaccino
anti-papilloma virus, 180 di queste segnalazioni già presenti avevano gli stessi sintomi
descritti di mia figlia... Io non sono assolutamente contro i vaccini, anzi...
ALESSANDRA BORELLA
Voi fate parte di una rete di quaranta famiglie. Di queste famiglie, in quante sono riuscite
a fare la segnalazione?
ANNA PEZZOTTI - ASSOCIAZIONE RAV HPV REAZIONI AVVERSE PAPILLOMA
Quattro famiglie. Le altre non riescono perché il medico si rifiuta di inoltrare la
segnalazione. La giustificazione è la letteratura scientifica ad oggi asserisce che non vi è
nessuna correlazione tra i sintomi delle ragazze e il vaccino anti papilloma virus.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Eppure un medico, per legge, è tenuto a farla subito la segnalazione di qualsiasi sospetta
reazione avversa. Nel caso dei vaccini entro 36 ore.
La madre di Giulia ha cercato risposte anche in Israele. Nell’ospedale Sheba Medical
Center di Tel Aviv, lavora il professor Shoenfeld. Per lui i sintomi della ragazza sono una
tipica reazione autoimmune al vaccino. Che forse si potrebbe prevenire attraverso gli studi
genetici.
YEHUDA SHOENFELD – IMMUNOLOGO
Possiamo identificare i marcatori genetici che predispongono a sviluppare reazioni
autoimmuni. Questa ragazza ha 16 anni, dopo aver preso il Gardasil è sprofondata in uno
stato vegetativo. Questa è la madre, vede, ha dichiarato: “Abbiamo mandato a scuola una
ragazza sana e non è più tornata la stessa”.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Shoenfeld è diventato in questi anni il punto di riferimento di chi sospetta di aver subito
danni dal vaccino.
YEHUDA SHOENFELD – IMMUNOLOGO
Io sono a favore dei vaccini, penso che siano la migliore rivoluzione degli ultimi 300 anni.
Ma non sono convinto che il vaccino contro l’HPV possa prevenire il cancro. Lo sapremo tra
20 anni. Per ora è stata rilevata una riduzione delle lesioni pre-cancerose. La durata della
copertura vaccinale è ignota. E ogni giorno vedo troppe reazioni avverse.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Una sospetta reazione al vaccino l’ha avuta anche Martina. I suoi genitori sono riusciti a
segnalare il caso alla farmacovigilanza solo dopo sei anni.
GLORIA MARCHESAN
Martina ha fatto la prima dose del vaccino e la nostra vita è cambiata...
MARTINA TROIAN
Mi sento veramente ingabbiata, mi sento rinchiusa in un corpo che non è il mio. Non
riesco a fare tantissime cose con la stanchezza, perdo la memoria, inizio a studiare, mi
addormento sui libri...
ALESSANDRA BORELLA
Dopo queste reazioni che cosa vi hanno detto al centro della Asl?
GLORIA MARCHESAN
Che non è causato dal vaccino, assolutamente di stare tranquilla...
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ALESSANDRA BORELLA
Con certezza.
GLORIA MARCHESAN
Sì, sì.
ALESSANDRA BORELLA
Quando avete potuto fare la segnalazione della farmacovigilanza?
GLORIA MARCHESAN
Nel 2016 dopo che abbiamo contattato il professor Palmieri.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Un medico che ha fatto conoscere alle mamme uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità,
proprio sulle reazioni avverse.
BENIAMINO PALMIERI – MEDICO CHIRURGO UNIVERSITÀ MODENA E REGGIO
EMILIA
Che ha riscontrato, partendo dal 2008 e fino al 2011 come il 60 per cento delle ragazze
vaccinate con i due classici vaccini Gardasil e Cervarix anti-HPV manifestassero delle
reazioni avverse.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Il 60 per cento di un campione di 12mila donne tra i 9 e i 26 anni, da 9 regioni diverse.
Vista la percentuale forse meritava di essere approfondito, ma non ci risulta sia stato
fatto.
BENIAMINO PALMIERI – MEDICO CHIRURGO UNIVERSITÀ MODENA E REGGIO
EMILIA
Io auspicherei che il Ministero della Sanità veramente ci fornisse, e anche gli osservatori
epidemiologici regionali dei vaccini, ci potessero fornire informazioni ulteriori, cosa che
abbiamo già fatto un anno fa e hanno risposto circa il 2/3 per cento degli enti a cui
abbiamo richiesto questo.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
La direttiva europea imporrebbe trasparenza, massima trasparenza sui dati della
farmacovigilanza, ma ogni Regione fa un po’ a modo suo: Veneto, Lombardia ed Emilia
Romagna segnalano sul singolo farmaco, Sardegna e Piemonte fanno report generici sulla
categoria dei principi attivi. Friuli, Toscana, Umbria e Marche non pubblicano dati online.
La Basilicata ci dice “ho problemi con il sito. Abbiamo solo un archivio cartaceo,
raccogliamo i dati e ve li inviamo”. Mai arrivati. Il Molise dice “abbiate pazienza, li stiamo
raccogliendo per voi”, e anche qui, non sono mai arrivati; la Puglia dice, l’ufficio, la
farmacovigilanza l’abbiamo messo in piedi pochi mesi fa, abbiamo un po’ di difficoltà”.
Valle d’Aosta, Umbria e Lazio non forniscono dati ai giornalisti, ci hanno detto. Però tutti
hanno assicurato di aver fornito i dati all’ufficio della farmacovigilanza dell’Aifa, cioè
dell’Agenzia italiana del Farmaco. Poco male, a noi poco importa, nel senso che se li
forniscono a loro a noi va benissimo, il problema è che poi i conti però non tornano.
A vedere per esempio i dati del 2012, Aifa riporta complessivamente su tutto il territorio
nazionale 293 casi di reazioni al vaccino, la sola Lombardia invece per lo stesso anno ne
registra 692. Delle due l’una, o l’Aifa sottovaluta o la regione Lombardia largheggia.
Che cosa è successo invece in Danimarca, si son fatti due conti e dei ricercatori
indipendenti hanno presentato un reclamo al Mediatore europeo, a questa signora qui,
Emily O’Reilly, che ha il compito di indagare sulle denunce fatte nei confronti di enti
dell’Unione Europea. Questa volta sul banco degli imputati c’è l’EMA, cioè l’Agenzia del
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Farmaco europea, per i medicinali, europea: è accusata di poca trasparenza nella
valutazione di immissione sul mercato del vaccino e di aver sottovalutato le reazioni
avverse.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
In Giappone il governo ha ufficialmente smesso di raccomandare l’uso del Gardasil e del
Cervarix. Reazioni al vaccino si sono registrate anche in Francia e Inghilterra. Ma è in
Danimarca che si sono verificati i casi più gravi. Il professor Gøtzsche, medico, chimico e
biologo, è il leader della sezione danese di un’organizzazione mondiale di ricercatori
indipendenti. Che puntano il dito contro l’azienda farmaceutica.
PETER GØTZSCHE – DIRETTORE NORDIC COCHRANE
La Sanofi Pasteur ha già ingannato il Ministero della Sanità. Le è stato chiesto di cercare i
casi di gravi effetti collaterali tra i dati a sua disposizione. E le è stato detto anche come
cercarli. Non si capiva come mai ne avesse trovati così pochi rispetto a quelli già
conosciuti dal Ministero. Hanno scoperto che la casa farmaceutica aveva usato una diversa
strategia di ricerca. Io questa la chiamerei frode.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Il centro che raccoglie i dati delle reazioni avverse per conto dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità si trova a Uppsala, in Svezia. Ha registrato finora oltre 71mila casi. E si
tratterebbe di numeri in difetto. La stessa OMS stima che solo il 10 per cento di chi ha
effetti collaterali li denunci. Allarmato dai numeri, il Ministero della Sanità danese ha
chiesto all’EMA, l’Agenzia Europea dei Medicinali, la revisione del vaccino. Le carte le
hanno studiate qui, nella sede di Londra dell’EMA. Sono finite sulla scrivania della
dottoressa Alteri, che è stata a capo del Comitato per i medicinali per uso umano. Alla fine
hanno deciso che il vaccino si poteva continuare a iniettare.
ALESSANDRA BORELLA
Io leggo in alcuni documenti ufficiali che questo vaccino non ha causato reazioni avverse
preoccupanti o gravi. Come si può dichiarare questo, sono 71mila secondo l’Uppsala...
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Guardi che... sì, ma ci stanno 100 milioni di persone che sono state vaccinate. La maggior
parte di queste segnalazioni vengono perché c’è quella che si chiama una relazione
temporale, diciamo, “io ho un vaccino e il giorno dopo mi fa male la testa”. Quello che
dobbiamo domandarci è: “Questi eventi succedevano prima del vaccino?” La risposta è sì.
Quello che dico è che può essere una coincidenza.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Potrebbe. Ma secondo i ricercatori danesi le case farmaceutiche non sarebbero andate a
fondo sugli effetti collaterali. Alcuni studi sarebbero viziati alla base.
PETER GØTZSCHE – DIRETTORE NORDIC COCHRANE
Negli studi di controllo con il placebo, invece di usare una sostanza inerte come acqua
salina, hanno iniettato spesso alluminio, che è presente nel vaccino come adiuvante, o
addirittura un altro vaccino, quello dell’epatite. Non è più un placebo! Non si distingue dal
farmaco, potrebbe causare le stesse reazioni avverse e quindi i dati ottenuti non sono
attendibili.
ALESSANDRA BORELLA
Di chi possiamo fidarci sui report di questi dati?
PETER GØTZSCHE – DIRETTORE NORDIC COCHRANE
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Di certo non possiamo fidarci delle case farmaceutiche e nemmeno dell’Agenzia europea,
che si è fidata dei loro dati e non li ha ricontrollati.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Durante il processo di revisione sono emerse anomalie. I nomi di alcuni consulenti sono
oscurati dai report. Impossibile capire chi è stato critico nei confronti del vaccino. Nel
rapporto confidenziale del Comitato, mai pubblicato, c’è l’ipotesi della correlazione con due
sindromi diagnosticate ad alcune pazienti vaccinate. Ma nelle conclusioni divulgate
l’Agenzia dice soltanto: “Non c’è prova che il vaccino sia la causa: non sulla base dei dati a
disposizione, che però, riconosce, sono limitati”.
Troppe incongruenze, dunque, secondo i ricercatori danesi, che si sono rivolti a ottobre al
Mediatore europeo, che giudica sulle denunce contro gli enti dell’Unione. Nel dossier,
accolto l’8 novembre, la prima accusa è: mancanza di trasparenza.
ALESSANDRA BORELLA
Il punto cruciale è proprio la mancanza della possibilità di consultare quello che è
accaduto, o il disaccordo.
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Ci sono dei rapporti iniziali del relatore, che sono stati a seguito chiarificat,i discussi nel
comitato, in questo caso il PRAC, il comitato della farmacovigilanza e il rapporto finale era
consensuale...
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Sulle modalità di valutazione dell’EMA è critico anche Silvio Garattini, direttore dell’istituto
di ricerca farmacologica Mario Negri di Milano. C’è anche la sua firma sul reclamo al
Mediatore europeo.
ALESSANDRA BORELLA
Mi conferma che durante questo processo di valutazione non si rifanno anali, trial clinici?
SILVIO GARATTINI – DIRETTORE ISTITUTO RICERCA FARMACOLOGIA MARIO
NEGRI
Non c’è certamente la replicazione dei dati e questo naturalmente rappresenta un
importante conflitto di interessi perché siccome il dossier può essere per un farmaco può
essere presentato solo dall’industria farmaceutica, è chiaro che abbia il massimo interesse
a mettere in evidenza le cose favorevoli. Lo stesso impegno a cercare i benefici deve
essere trasmesso anche a cercare i rischi.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Per farlo, Garattini propone da tempo, così come i ricercatori danesi e il professor
Shoenfeld in Israele, che almeno uno degli studi clinici prima dell’immissione di un
farmaco sul mercato, venga fatto da un ente indipendente.
YEHUDA SHOENFELD – IMMUNOLOGO
Le industrie farmaceutiche non sono necessariamente interessate alla tua salute, sono
interessate ai soldi. Quindi non mi importa se mi criticano. Noi dobbiamo rivolgerci agli
enti controllori. Sono loro i nostri interlocutori, devono ascoltarci, non soffocare la voce di
quei ricercatori che dicono “attenzione possono esserci effetti indesiderati”.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
I controllori però si mantengono di fatto con i soldi dei controllati. Per la valutazione e
approvazione di un farmaco da introdurre sul mercato, le industrie pagano circa 250 mila
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euro, più un contributo annuale. Praticamente l’82 per cento delle entrate dell’EMA
derivano dalle industrie farmaceutiche, che finanziano anche tutti gli studi clinici.
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Io non ho nessun problema che l’industria farmaceutica finanzi degli studi, sono loro poi
che vendono le medicine quindi per quale motivo non dobbiamo mettere su di loro il peso
del costo di questi studi.
ALESSANDRA BORELLA
Però ci dobbiamo fidare, diciamo, che non ci sia nessun tipo di pressione...
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Noi dobbiamo proteggere i nostri comitati durante il lavoro di valutazione da qualsiasi
influenza che li possa diciamo, sviare dal loro lavoro puramente scientifico.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Il sistema di protezione però non ha funzionato proprio nel 2008. Nel comitato di
valutazione dell’EMA che ha approvato il vaccino c’era una vecchia conoscenza di Report:
Pasqualino Rossi.
DA REPORT DEL 10/10/2016
GIULIO VALESINI
Dottor Rossi? Salve, Valesini di Report.
GIULIO VALESINI
...Ma in cambio di cosa lei riceveva tutti quei regali da Matteo Mantovani? Perché non mi
spiega dottor Rossi? Tranquillamente.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
È proprio Rossi che svela informazioni riservate e addirittura la password dei terminali
dell’Agenzia europea a Matteo Mantovani, il manager che curava gli interessi delle case
farmaceutiche. Secondo i magistrati lo scopo era quello di informarlo sull’iter
dell’approvazione del vaccino. In cambio, Mantovani ha pagato a lui e famiglia vacanze in
un resort, mobili, infissi, un televisore da 46 pollici e 4 mila euro. Rossi viene arrestato nel
2008, dopo essere stato filmato mentre incassava una mazzetta da un altro manager. Ma
dopo sette anni è scattata la prescrizione.
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Non sono al corrente di questo caso specifico, nel 2008 non ero in agenzia ...
ALESSANDRA BORELLA
Però la robustezza del sistema che non permette a un singolo di intervenire ... e poi in
realtà scopriamo che un singolo qui dentro ...
ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)
Ovviamente non è accettabile, io questo signore non lo conosco... Non so chi sia, non è
qui.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
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Non più. È a Bruxelles infatti. Rossi è stato inviato dal ministro Lorenzin all’ufficio di
rappresentanza a tutelare la nostra salute alimentare e quella animale. Un salto di
carriera. Ma il suo caso oggi viene citato nel reclamo presentato al Mediatore europeo: per
i ricercatori danesi è una ulteriore prova che non ci si può fidare delle case farmaceutiche
e nemmeno di come l’Agenzia europea dei medicinali svolga la sua funzione di controllore.
Antonietta Gatti si occupa di nanopatologia: nel corso degli ultimi 10 anni ha analizzato al
microscopio, anche su mandato delle procure 44 tipi diversi di vaccini. Tra questi anche
tre fiale di vaccino per il papilloma virus.
ALESSANDRA BORELLA
Cosa avete trovato dentro questi due vaccini?
ANTONIETTA GATTI – FISICO E BIOINGEGNERE
Prendiamo ad esempio il Cervarix, oltre ad esserci l’alluminio, ovviamente che ce n’è una
quantità abbastanza importante, abbiamo trovato anche delle polveri di silicio magnesio,
delle polveri di rame stagno piombo, ferro cromo, acciaio, calcio zinco. Per il Gardasil io ho
trovato piombo bismuto.
ALESSANDRA BORELLA
Secondo lei come mai ci sono queste sostanza, questi materiali all’interno dei vaccini che
avete analizzato?
ANTONIETTA GATTI – FISICO E BIOINGEGNERE
È difficile da dire... Se io avessi potuto entrare dentro all’azienda, probabilmente avrei
identificato alcune procedure che potevano presentare contaminazioni.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Le aziende farmaceutiche, però, non hanno risposto. Un decreto del 2001 del ministro
Umberto Veronesi, impone di denunciare il ritrovamento di corpi o sostanze estranee
all’interno di un medicinale. La dottoressa Gatti non l’ha fatto, ma ha pubblicato il suo
studio e lo ha inviato all’Agenzia europea dei medicinali che risponde che lo considera
privo di valore: le quantità di sostanze non sono rilevabili, e comunque entro certi limiti è
normale che ci siano, e non rappresenterebbero un pericolo per la salute. L’EMA cita degli
studi francesi che però, particolare non trascurabile, si riferiscono al vaccino contro la
meningite.
ALESSANDRA BORELLA
Le normative non prevedono che si cerchino questi materiali all’interno dei vaccini, è
corretto?
ANTONIETTA GATTI
E ovviamente non c’è neanche un limite.
ALESSANDRA BORELLA FUORI CAMPO
Bianca ha avuto gli stessi sintomi di Giulia e Martina dopo il vaccino anti-HPV. Una
dottoressa che si occupa di malattie rare le aveva consigliato un esame per rilevare una
intossicazione da metalli pesanti. Ma del risultato delle analisi non c’è traccia.
BIANCA CESARONI
Mi hanno fatto appunto il prelievo e mi hanno dimesso dicendo che da lì a breve tempo
sarebbero arrivati i risultati finché dopo parecchi mesi, mi sembra 4-5 mesi è stato detto
finalmente “guardi le analisi non le abbiamo potute fare perché non c’erano abbastanza
fondi e soltanto per una persona non si potevano effettuare queste analisi”.
ALESSANDRA BORELLA
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Bianca ha fatto la vaccinazione anti-HPV e poi è stata male.
ANTONELLA CRISCIOTTI
Lei ha fatto la prima dose e non è successo nulla, tutto tranquillo, seconda dose,
novembre 2008, e dopo 15-20 giorni sono cominciate una serie di problematiche...
ALESSANDRA BORELLA
Quali?
ANTONELLA CRISCIOTTI
Tra cui questa sensazione di dolore muscolare forte, non riusciva nemmeno ad alzarsi
dalla poltrona, dal letto... E mio marito la portò tranquillamente al centro vaccinale, mi
arrivò questa telefonata dal medico che mi disse che tutte queste problematiche di mia
figlia al 99 per cento, non poteva logicamente metterlo per iscritto, ma al 99 per cento
erano derivate dal vaccino e mi disse “guardi, io se fossi in voi non la farei la terza dose”.
Mi disse che era importante a questo punto fare la scheda di segnalazione avversa di
reazione al vaccino...
ALESSANDRA BORELLA
E gliel’ha fatta e firmata lui
ANTONELLA CRISCIOTTI
Sì, me l’ha fatta e me l’ha firmata lui.
SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Le ha lasciato anche una copia firmata come prevede la legge. La mamma di Giulia, invece
non è riuscita ad averla questa copia. La mamma di Martina ha impiegato sei anni, tutte le
altre mamme invece non sono riuscite a fare la segnalazione alla farmacovigilanza
La sensazione è un po’ quella che se ti va male, forse è meglio non saperlo. Ora,
premesso che se anche sono casi rarissimi, queste persone non devono sentirsi
abbandonate. E premesso anche che forse si potrebbero anche prevenire questi casi di
reazioni avverse se fossero implementati gli studi, come gli studi genetici, come
suggerisce il professor Shoenfeld. Ora premesso tutto questo, se la farmacovigilanza però
funziona così, come facciamo a sapere con esattezza quanti sono i casi di reazioni
avverse? I conti non tornano anche per quello che riguarda la mortalità per il tumore al
collo dell’utero. Da cui il vaccino dovrebbe in qualche modo proteggerci.
Secondo gli ultimi dati disponibili e parliamo del 2012, secondo l’Organizzazione Mondiale
della Sanità, sarebbero i morti 13mila l’anno, secondo invece l’Agenzia per il Medicinale
europea sarebbero 20mila, secondo gli ultimi dati che ci sono arrivati adesso adesso,
l’Associazione europea del cancro cervicale, 30 mila. E non tornano neanche in Italia,
perché secondo l’Aifa, la nostra Agenzia per il Farmaco, sarebbero 1.500 i morti l’anno,
secondo l’Associazione per la ricerca contro il cancro, 1.016 e secondo il nostro Istituto
Superiore di Sanità sarebbero 700 l’anno.
Ora, metti tutto questo, e metti che i controllori sono finanziati dai controllati. E metti
anche che chi era nel comitato di valutazione del vaccino è stato beccato mentre
percepiva una mazzetta da chi doveva appunto valutare e che invece di essere cacciato
via è stato promosso. Ecco, tutto questo, secondo noi, non fa altro che alimentare le
campagne contro l’utilizzo di questi farmaci. Se si volesse utilizzare un vaccino, vero,
contro la diffidenza, sarebbe il caso di utilizzare maggiore trasparenza e lotta alla
corruzione, vera.

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