🔴 Intervento del Sen. Massimiliano Romeo in Aula del 21/03/2023.

1 year ago
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ntervento del Senatore Massimiliano Romeo in merito alle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023.
Sen. Romeo: «Signor Presidente, egregio Presidente del Consiglio, membri del Governo, onorevoli colleghi senatori e colleghe senatrici, nel comunicare il nostro voto favorevole alla risoluzione di maggioranza - ringraziamo tutti i membri delle Commissioni, della Camera e del Senato, che hanno lavorato alla risoluzione e lo stesso Governo - esprimiamo forte preoccupazione per come stanno andando le cose sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina.

Le iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate.

L'obiettivo della cessazione delle ostilità sembra più una dichiarazione di principio. Anzi, si sente parlare costantemente di offensiva: la Polonia è pronta a inviare addirittura i caccia.

Il problema non è il sostegno militare all'Ucraina; il problema è una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro.

Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall'Europa e dal nostro Paese?

Non esiste una soluzione militare per questo conflitto: né Kiev, né Mosca possono vincere. Queste sono affermazioni del Capo di stato maggiore della Difesa italiana, esattamente identiche a quelle fatte dal Capo di stato maggiore degli Stati Uniti, così come ci sono esperti analisti americani vicini al dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che invitano alla cautela perché credono molto possibile un'escalation e che questa possibilità aumenti esponenzialmente ogni giorno che passa se non si arriva ad una soluzione diplomatica. Sono saggi consigli - verrebbe da dire - davanti ai quali la politica sembra restare sorda. Davvero qualcuno pensa di sconfiggere militarmente la Russia? La storia dovrebbe insegnare qualcosa e chi dimentica la storia è condannato a ripeterla.

Signora Presidente del Consiglio, il 14 dicembre scorso lei aveva detto in quest'Aula che dal suo punto di vista l'unica possibilità di arrivare a un tavolo di negoziazione è che ci sia equilibrio tra le forze in campo nel conflitto e questo passa per il sostegno all'Ucraina. È una posizione assolutamente condivisibile. In questi tre mesi un po' di equilibrio e un po' di stallo c'è stato, ma purtroppo dobbiamo constatare che ben poco è stato fatto o ben pochi sono stati i passi in avanti sul fronte del cessate il fuoco e anche della tregua; anzi, spesso ci siamo trovati di fronte al deserto della diplomazia. Comprendiamo che la Polonia, i Paesi baltici, i Paesi dell'Europa orientale, essendo i maggiormente esposti e anche per la loro storia, facciano valere il loro giusto peso all'interno dell'Alleanza atlantica, ma a nostro giudizio servirebbe più equilibrio. Occorre recuperare il ruolo storico dell'Italia insieme ai Paesi del Centro Europa per favorire il dialogo e almeno la tregua. Contiamo su di lei, signora Presidente del Consiglio. L'Italia conta su di lei. Sento dire dalla gente che lei è una tosta, non solo perché ha avuto il coraggio di andare all'assemblea della CGIL, ma per tutta una serie di motivazioni. (Applausi). Comprendiamo non sia facile fare delle proposte in ambito di Alleanza atlantica, perché si rischia subito di essere accusati di collaborazionismo e di complicità con il nemico; tuttavia, se è vero che stiamo combattendo la battaglia per difendere la libertà dell'Occidente, dobbiamo essere anche pronti a difenderla all'occorrenza in casa nostra. Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti, anche di un millimetro, dal pensiero dominante? Mi faccia dire che assomiglia più ad una dolce tirannia.
Facciamo presente nell'Unione europea che compito dell'Alleanza atlantica dovrebbe essere non solo quello di fornire aiuti all'Ucraina, ma anche quello di fornire aiuti economici per stabilizzare i Paesi del Nord Africa, a partire dallo sblocco degli aiuti alla Tunisia (in questo caso c'è di mezzo anche il Fondo monetario internazionale), proprio evitando partenze di massa ed evitando un'emergenza di carattere umanitario, mettendo in sicurezza il Mediterraneo allargato in virtù di quella che gli esperti chiamano la cosiddetta guerra asimmetrica. Serve rafforzare il fianco Sud, anche l'Italia è un Paese esposto. Serve un piano per l'Africa, per farla prosperare, non può essere sfruttata per le risorse che ha.

A proposito di battaglie per la tutela dei diritti, come ha ricordato bene anche lei, va affermato il diritto a non emigrare, a vivere e prosperare nella propria terra di origine. La soluzione non può essere quella di portarli tutti in Italia senza sapere poi come gestirli. Il giornalista Federico Rampini di recente ci ha ricorda...»
â–º https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=hotresaula&part=doc_dc-ressten_rs

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