Giuseppe Mallozzi di "TempoReale.info" a Roma di Giorno

1 year ago
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In vista delle elezioni comunali fissate per il 14 e il 15 maggio 2023, nel centrosinistra c’è la volontà di costruire il percorso delle primarie di coalizione, dopo il primo incontro tra le delegazioni del Pd e di Latina Bene Comune (Lbc). “Questo rappresenta un dietrofront rispetto alla posizione iniziale di Lbc – ha sottolineato il direttore di TempoReale.info, Giuseppe Mallozzi – che si opponeva alle primarie, ma che ora ha accolto tre indirizzi: la disponibilità dell’ex sindaco Damiano Coletta a ricandidarsi, la prosecuzione del lavoro per la costruzione di una coalizione alternativa alla destra che passi per le primarie, e il mandato alla delegazione per trattare negli incontri con il Pd e gli altri partiti”. Il Pd ha dunque incassato la convergenza sulla sua posizione, primarie senza se e senza ma, e ha accettato di posticipare la data di una settimana per avere più tempo per organizzare questo passaggio.
Nella giornata di ieri pomeriggio, è stata espressa soddisfazione da parte del Pd per l’unità: “Un risultato – ha detto Mallozzi – che fa parte anche della chiarezza e fermezza con la quale i due segretari democratici, Majocchi e Sarubbo, hanno censurato le parole della segretaria di Lbc, La Barbera. Majocchi ha definito le primarie uno strumento di apertura e coraggio, di legittimazione democratica e di confronto, mentre Sarubbo ha ripercorso con chiarezza i passi fatti con la civica. Oggi si prosegue sulla strada unitaria nei dem, ma lo scoglio più delicato adesso è trovare un nome unico e condiviso per le primarie, tra Fiore, De Amicis e Fioravante”. Potrebbe esserci anche l’ipotesi di schierare come candidata proprio Valeria Campagna, simbolo del nuovo percorso di contaminazione e apertura del Pd. Questo potrebbe alterare gli equilibri e rimescolare le carte nella competizione contro il suo mentore Damiano Coletta. Si voterà il prossimo 2 aprile.

Da venerdì potrebbe esserci una svolta investigativa per quanto riguarda l’inchiesta sull’omicidio di Giovanni Fidaleo, il direttore dell’Hotel Nuova Suio di Castelforte ucciso il 7 marzo scorso dall’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Molinaro con tre colpi di pistola.
“I Carabinieri della Compagnia di Formia – ha spiegato Giuseppe Mallozzi – hanno avuto il nulla osta dai medici del Policliclinico Gemelli ad interrogare Miriam Mignano, la 30enne di Castelforte ferita gravemente dal Molinaro nelle fasi in cui il militare di Teano uccideva il direttore d’albergo residente a San Giorgio a Liri”. La donna è l’unica testimone oculare della sparatoria e dunque potrà chiarire agli inquirenti quanto avvenuto nella hall dell’albergo (chiuso in occasione della stagione invernale). Molinaro era andato in quella struttura per ottenere un chiarimento da Fidaleo circa la contesa che vantavano entrambi nei confronti della 30enne? Oppure quello compiuto è stato un gesto premeditato dal Carabiniere nonostante il Gip di S.Maria Capua Vetere gli abbia dato credito? L’interrogatorio della Mignano rappresenta il terzo ed ultimo tassello che i Carabinieri inseguivano dopo gli esami balistici dei Ris e l’autopsia svolta sabato scorso presso l’obitorio dell’ospedale di Cassino sul cadavere di Fidaleo.
“Il racconto della 30enne sarà vagliato successivamente dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice – ha spiegato ancora Mallozzi – A Cassino sono stati trasferiti gli atti dell’inchiesta prodotti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed pm inquirente, sulla scorta delle dichiarazioni che rilascerà la Mignano, potrebbe riformulare il capo d’imputazione con il relativo reato per Molinaro”. Il carabiniere intanto ha lasciato il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e, dopo il parere favorevole della Procura, è stato trasferito presso un ospedale campano – la località non è stata resa nota per ragione di sicurezza – in attesa di essere sottoposto tra giovedì e venerdì ad un intervento chirurgico programmato dal 22 febbraio, da quando aveva chiesto ed ottenuto di beneficiare di una licenza straordinaria.

L’ospedale Santa Maria Goretti di Latina è stato inserito dalla rivista americana Newsweek tra i migliori 100 ospedali italiani. La rivista, specializzata nell’analisi delle eccellenze del settore sanitario nazionale e mondiale, ha stilato la classifica comprendendo anche l’ospedale di Latina: “Il Goretti – ha spiegato Mallozzi – si posiziona al 90° posto su un totale di 127 presidi selezionati, insieme ai migliori ospedali specializzati del Paese. Questop è il quinto anno consecutivo che Newsweek analizza i migliori ospedali del mondo e colpisce in maniera positiva che tra questi ci sia proprio Latina”.
La ricerca, condotta da Newsweek, produce dunque una graduatoria specifica per i principali Paesi, valutando particolari requisiti e parametri che consentono di valutare le attività e i risultati ottenuti; a livello globale, la classifica ha incluso oltre 2.300 presidi in 28 Paesi, con i primi 250 elencati a livello mondiale. Nella graduatoria italiana, l’ospedale Goretti di Latina si trova in 90esima posizione, con un punteggio pari al 72,50%, mentre l’anno precedente era al 82° posto.
E per quanto riguarda gli altri ospedali italiani? “Per il secondo anno consecutivo – ha detto ancora Mallozzi – il Policlinico Gemelli di Roma è al primo posto della graduatoria, seguito dal Niguarda di Milano al secondo posto. Oltre all’ospedale Goretti, nella lista del 2023 figurano diversi ospedali del Lazio, tutti a Roma: Sant’Andrea, Umberto I, Policlinico Tor Vergata, San Camillo Forlanini, Campus Bio Medico, San Giovanni e San Filippo Neri”.
Dopo l’ospedale pontino, nella graduatoria seguono il Pertini, il San Pietro Fatebenefraelli e infine il Bambino Gesù tra i nosocomi specializzati. “E’ motivo di orgoglio e soddisfazione – ha detto in una nota il movimento Lbc – Deve motivarci a portare avanti gli investimenti sulla sanità pubblica, in termini di personale e strutture, ma anche sull’università e la formazione vista la presenza della facoltà di medicina e di Chimica e Tecnologia Farmaceutica sul nostro territorio. Alcuni dei punti di forza riconosciuti da chi ha stilato la classifica sono: la Tac Force in grado di fornire un esame completo del corpo in pochi secondi e che preziosa è stata, tra le altre cose, nell’ambito della gestione pandemica; la presenza di una sala ibrida; l’ecografo Acuson; la Tc-Pet di ultima generazione. Sono strutture inserite nell’ambito della rimodulazione dell’alta diagnostica, sulla quale l’amministrazione Coletta ha condotto una preziosa e decisa battaglia, fatta attraverso un finanziamento della fondazione Sanità e Ricerca”.

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