Giulia Farnese - La Bella

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Giulia Farnese (Capodimonte, 1475 – Roma, 23 marzo 1524) fu una nobildonna italiana, amante di papa Alessandro VI. La sua avvenenza, che le valse fra i contemporanei l'appellativo di Giulia la Bella, aprì a lei e alla sua famiglia la via del potere e della ricchezza, dando inizio alle fortune di casa Farnese.

Giulia nacque probabilmente a Canino, nella rocca situata nel centro storico, nell'attuale Piazza Mazzini, nel 1475, da Pier Luigi I Farnese, condottiero e signore di Montalto di Castro, e Giovannella Caetani. Prima di lei, la coppia aveva già messo al mondo due maschi: Angelo e Alessandro; quest'ultimo ascese al soglio pontificio nel 1534 con il nome di papa Paolo III, e dopo Giulia nel 1478 nacque Girolama. Il 12 dicembre 1484, all'età di nove anni, Giulia restò orfana di padre. La madre Giovannella ritenne opportuno dar seguito all'accordo preso anni prima tra il cardinale Rodrigo Borgia e il marito Pier Luigi circa il fidanzamento dei figli. Giulia avrebbe sposato Orsino Orsini (1473-1500) nipote del cardinale, signore di Bassanello (oggi Vasanello).

Della bellezza leggendaria di Giulia Farnese, di cui tanto si parlò ai suoi tempi e di cui ancora oggi si scrive, non sono conservate testimonianze, si fanno solo supposizioni; tra queste si fa notare uno dei personaggi che compaiono ne La trasfigurazione di Raffaello: il grande artista urbinate avrebbe impresso in quella figura, ad eterna e imperitura memoria, le mirabili fattezze di Giulia la Bella. Il Vasari nelle sue Vite, identifica Giulia nella Madonna con Bambino dipinta dal Pinturicchio nella Sala dei Santi dell'appartamento Borgia in Vaticano. Quest'ultima potrebbe essere l'ipotesi più credibile, sia per l'attendibilità della fonte, sia per la plausibilità del fatto: Giulia era la favorita di Alessandro VI ed è verosimile che questi abbia voluto vederla in effigie nel suo appartamento. Tanto più che nello stesso è raffigurata anche Lucrezia Borgia, figlia del Papa e grande amica di Giulia. C'è chi ritiene che la mancanza di immagini sia dovuta ad una sorta di damnatio memoriae a cui Giulia sarebbe stata sottoposta per volere di Papa Paolo III a cui ricordava il motivo della sua investitura a cardinale, prima, e appariva poi come un possibile ostacolo sulla strada delle proprie ambizioni al soglio pontificio; avrebbe così fatto eliminare tutti i ritratti di Giulia, il cui ricordo era fonte di grande imbarazzo. Di recente, una studiosa romana ha ipotizzato l'identificazione con Giulia Farnese di uno dei personaggi che compongono la parte destra del mosaico absidale nella basilica di Santa Pudenziana a Roma. Vincenzo Calmeta, che ne traccia una breve biografia, dice che Giulia era "di tanta suprema bellezza che ogni un [ognuno] che la vedeva stimava in lei essere qualche parte di divinità".

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