Voci dalla Russia ed i Brics, il mondo che l'Occidente cancella - 20221205 - Pangea Grandangolo News

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Notiziario di Pangea Grandangolo per il canale tv Byoblu andato in onda il 05/12/2022. Intervista a Olga Zinoviev: “L’intero Occidente in guerra contro la Russia”.
In questa puntata di Grandangolo Dentro la Notizia riportiamo l’intervista integrale (di cui abbiamo anticipato un estratto in Grandangolo 72), effettuata a Mosca da Jean Toschi Marazzani Visconti, a Olga Zinoviev, responsabile del Centro internazionale di ricerca e formazione Zinoviev all’Università Statale di Mosca, copresidente del Club Zinoviev.
Alla domanda “La Russia è in guerra. Come vede la situazione?”, Olga Zinoviev risponde:”Non è la Russia in guerra, ma l'intero Occidente è in guerra contro la Russia. Non è stata una nostra decisione rendere così complicata la vita del popolo ucraino. È sicuramente una decisione dell'Occidente distruggere tutto ciò che determina il nostro futuro. I paesi occidentali e in primo luogo l'Inghilterra, gli Stati Uniti e i loro satelliti, non sopportano che abbiamo una nostra vita, sono messi a disagio perfino dalla nostra stessa esistenza, sia quando c’era l'Unione Sovietica, sia oggi che c’è la Russia. L’Unione Sovietica è stata distrutta agli inizi degli anni Novanta. E hanno pensato di poter adottare la stessa ricetta per distruggere la vita di altri paesi: la Siria, il Libano e così via. Anche verso la Federazione Iugoslava hanno adottato lo stesso metodo. Per questo hanno bombardato la Federazione Iugoslava, un paese indipendente. Alexander mi diceva che era l’inizio di un piano per distruggere la Russia. E aveva ragione”.
Alla domanda di che cosa pensi della posizione assunta dall’Unione Europea, Olga Zinoviev risponde: “Temo per l'Europa, perché gradualmente perde la propria indipendenza già compromessa fin dall’inizio dal progetto dell’Unione Europea che in realtà era il progetto degli Stati Uniti per esercitare la loro egemonia sull’Europa” Ribadisce quindi il concetto; “Il mondo multipolare rappresenta la nostra visione del mondo. Abbiamo così tante popolazioni, abbiamo così tante lingue. Perché siamo obbligati a pensare in inglese, perché siamo obbligati a obbedire, come se fossimo sotto le armi, a ciò che Washington vuole da noi? Abbiamo diverse religioni, diverse culture, culture enormemente interessanti”.
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